66. Uscito dal Truman Show

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[05 ottobre 2004: questa composizione è del 10 agosto scorso, ma già in 31 marzo avevo annotato delle idee e degli spunti al riguardo. Prende spunto dal film The Truman Show, con Jim Carrey. In pratica Truman, nel film, è l'ignaro protagonista del Truman Show, un reality show di granissimo successo in cui lui viene filmato 24 ore al giorno, ogni giorno, fin dalla sua nascita. Non solo, la città in cui vive è un enorme set cinematografico, tutte le persone che conosce sono attori e comparse: tutto è uno show divinamente orchestrato da un geniale regista. Accade un giorno che Truman scopre la verità su se stesso e sulla sua vita, una vita fasulla. L'unica soluzione è tentare la fuga. Il film è un capolavoro e ve lo consiglio caldamente. L'idea della composizione che segue prende spunto da questo: il protagonista è un novello Truman uscito dal mondo dello spettacolo, dal mondo della tv. Una persona che, di fronte al mondo reale, va in crisi e si ritrova in cura dallo psicologo. La composizione non è nient'altro che un monologo di questa sorta di Truman che esterna tutto quello che sente al medico curante. Il mio intento è quello di descrivere come il mondo reale e quello proposto dai film e dalla tv siano completamente sfasati e distanti. In linea di massima si può notare come ci sia la tendenza, in questi ultimi anni, a voler a tutti i costi entrare in televisione. Il mondo dello spettacolo rappresenta il successo, la fama, il benessere, la perfezione in un certo senso perché le persone dello spettacolo sono sempre belle e in forma, senza tutta una serie di ridicoli problemi comuni. Una specie di elite che vive al di sopra del comune mondo mortale. E per questo rappresenta una meta. Tutte balle, invece. Nella composizione abbiamo invece il percorso inverso, una star che vuole liberarsi di un mondo falso e artefatto, vuoto e privo di consistenza, incerto (nota: alla fine del Truman show, quando il nostro riesce a scappare, il reality show più grandioso della storia perde il suo protagonista e finisce. Cosa faranno mai gli affezionatissimi spettatori, allora? Cambieranno canale, semplicemente), cercando un mondo normale, vero, con i suoi difetti e le sue scocciature, tutte quelle cose che non esistono nella televisione, ma un mondo “reale” per davvero. Buona lettura.]

 

 

-= Uscito dal Truman Show=-

 

…davvero, caro dottore,

davvero non capisco:

sono rimasto lì dentro

per più di trent'anni

e ora,

che finalmente ne esco,

scopro

che la vita è una merda!

Che ci sono i vecchi

Stupidi ed emarginati.

Che ci sono donne

Più grasse di una mongolfiera!

Che ci sono le malattie!

Ma pensa te!

A che scopo

Avere la diarrea?

Davvero,

davvero forse stavo meglio

quand'ero prigioniero

in quel luogo senza odori.

Davvero…

Davvero non lo so

Se sia stato un bene

O un male

Esserci vissuto per così tanto tempo.

Eppure

Ora che ne sono fuori…

Come dire…

È un'altra storia.

Non è perfetto,

anzi

è uno schifo a volte

eppure

qui ho il mio cielo.

Non lo so

Se mi stanno ancora filmando:

so solo

che qui è vero.

Tutto è vero,

banalmente e orrendamente sincero.

Non lo so

Se tornerei là dentro…

Forse

Dove stavo prima

Era un eden artificiale,

un mondo che viveva di se stesso,

Qui fuori invece

È il purgatorio.

Eppure qui riconosco

Che il cielo è vero,

che esiste anche l'arcobaleno

e che non sono un prigioniero

in balia di finte persone.

Gli altri mi spaventano

Ora che so

Di essere come loro

Ma finalmente

Respiro libero.

Per davvero.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

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