Corsi a perdifiato.
Scalai la montagna
Senza curarmi del freddo,
non pensando alle mani
dolenti e insanguinate.
Il respiro affannoso,
lo sforzo sovrumano.
Raggiunsi infine la vetta
Dove le nuvole
Giocano con i monti,
laddove
si può abbracciare il cielo.
Osservai il mondo.
Avevano ragione:
io
non sono nessuno.
Non possedevo nulla
Di ciò che realmente è prezioso.
Spaziando lo sguardo
Sull'immensità del paesaggio
Sui fiumi e sui monti
Inizio a comprendere:
Nella creazione
È racchiuso un grande dono.
Possedere la vita
Non porta conforto.
Nel possesso
Solo la sete.
Dov'è ora
quel potere
Che tanto bramavo,
che ostinatamente inseguivo
e braccavo come un'insaziabile
predatore?
A cosa
mi ha infine portato?
Non è nel possedere
La mia ragione d'esistere.
E contemplando
Lo spettacolo dinnanzi ai miei occhi,
contemplando
la bellezza che non posso ricreare
contemplo me stesso
e la vita
che mi è stata donata.
Fino a ieri
Non possedevo nulla.
Leonardo Colombi