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-=Introduzione=- |
[12 gennaio 2004: questa poesia porta la data del 24 settembre scorso. A dir la verità in quella data ho solo scritto giù un paio di idee, da cui partire tra un po' a scrivere qualcosa che possa sembrare una poesia (se vista da lontano). Credo di aver avuto l'idea leggendo da qualche parte che a Hollywood, capitale del cinema, si stava lavorando ai film sulla guerra di Troia (cantata da Omero) e su Alessandro Magno. Personalmente sono sempre rimasto affascinato dai grandi condottieri del passato, delle divinità in terra quasi, visto le grandi imprese che hanno portato a termine. Come fossero di persona, non lo so, e credo che anche pur con tutte le ricerche che si possono fare, non riusciremo mai a sapere tutto su di loro. Tuttavia, anche i grandi conquistatori e i condottieri del passato (sarebbe bello vederne nascere qualcuno in questi anni…) hanno sicuramente avuto qualche difficoltà nell'affrontare qualche particolare problema, pubblico o privato che sia. Da qui, è nata l'idea di immaginarli nel presente, nel mio presente. Non voglio in alcun modo deridere nessun personaggio storico con quanto tra poco andrò a scrivere. Solo volevo rappresentare il fatto che a volte anche le piccole cose divengono eventi epici o difficili da portare a termine. Volevo rappresentare l'inadeguatezza che l'uomo comune prova nei confronti delle piccole cose, a volte. E nei panni della persona in difficoltà ho calato appunto i grandi eroi del passato. Un parallelismo immediato lo si poteva fare anche con le superstar della musica o del cinema, ma ho voluto evitare. Tra l'altro, mettendo in difficoltà i grandi, volevo far riflettere anche su altre due questioni. La prima riguarda il tempo: come c'è un tempo per ogni cosa, c'è un tempo anche per ogni persona. Ogni persona ha cioè un proprio ruolo, un ruolo che ha significato e modo di essere svolto solo se collocato nella giusta epoca, nel giusto periodo. La seconda è che sia che si tratti di persone comuni (i piccoli) o di grandi star, magnati di enormi aziende, eroi (i grandi) siamo tutte persone umane, e di questo non dobbiamo dimenticarci. Siamo persone, uguali, con gli stessi diritti, le stesse debolezze e ognuno con le proprie qualità e con i propri limiti. E questo ci tengo a precisarlo proprio perché sembra che esista un abisso, alle volte, una distanza incolmabile tra la vita che conduce una persona qualunque e una persona famosa. E il modo di presentare i grandi del mondo contribuisce a creare nelle persone un senso di emulazione, più o meno accentuato a seconda del singolo individuo. E questo non è bene: io sono speciale in quanto sono me stesso, con i miei pregi e con i miei difetti. E' questo che dovrebbero insegnarci, e non a vedere delle persone sempre belle e sorridenti, perfette e sempre in salute, incapaci la maggior parte delle volte di avere relazioni serie con gli altri. Anche i grandi hanno le loro difficoltà e i loro difetti. Anche loro stanno male alle volte. Anche loro si sentono inadeguati alle volte. Anche loro desiderano cambiare vita, alle volte. Bene, questo è più o meno quello che avevo intenzione di descrivere con questa composizione. Cosa ne risulterà non lo so, certo a prima vista potrà sembrare una cosa stupida e comica, ma spero almeno che il messaggio a qualcuno arrivi. Buona lettura.]
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-=I piccoli e i grandi=- |
Ho visto Cesare,
Caio
Giulio Cesare,
tornato dalla Gallia,
ancora in tenuta da generale,
spazientirsi e sbuffare,
con in mano le bollette,
nell'aspettare il proprio turno
in coda
all'ufficio postale.
Ho visto Temugin,
Genghis Khan
per gli amici,
in difficoltà
con il grasso delle pentole,
quello tenace e insistente,
che non si toglie
nemmeno strofinando forte,
nemmeno
col detersivo radioattivo.
Ho visto Alessandro Magno
Incazzarsi ed urlare
Chiuso in macchina
Imbottigliato nel traffico
Con migliaia di macedoni.
Arriverà in ritardo al lavoro.
Di nuovo.
Ed e' la terza volta,
ormai, in pochi giorni.
E in autostrada,
fermo
con l'auto in panne
c'era Carlo Magno
con in mano il cellulare
a inveire contro il meccanico.
Ho speso parecchi milioni, Cristo
E l'auto doveva essere a posto!
E poi c'era Hitler,
il buon vecchio Adolf,
al supermercato.
La lista della spesa in mano
Cerca disperato
Una scatola di pelati.
E Giovanna D'Arco infine,
col cronometro in mano.
Deve farcela:
I bambini in asilo alle 8,
al lavoro alle 8.15,
la spesa a mezzogiorno e venti
il pranzo poco dopo,
e poi stirare
e poi ancora i bimbi
e poi ancora e senza sosta.
Infine un vecchio
Sdraiato sui cartoni,
lacero e stanco,
incredibilmente vecchio
con gli occhi del tempo
ed il sapere dei secoli.
L'hanno tutti abbandonato.
Non ha una casa
Non ha più nessuno.
Vive da barbone
In mezzo alla strada.
Leonardo Colombi
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