12. E ' un veicolo ma non inquina

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[…e non è la bicicletta…

10 agosto 2003: questa poesia è datata 30 marzo 2003. Credo di averla scritta influenzato da più fattori: prima fra tutte, la visione di una puntata delle Iene in cui Marco Berry aveva scommesso che la sua squadra di basket avrebbe battuto la Virtus Bologna, cosa che è avvenuta dato che la squadra vincitrice del campionato di serie A di basket è stata costretta a giocare, considerando la squadra di disabili messa in campo da Berry, su delle sedia a rotelle. E poi la presenza di un paio di disabili in facoltà, la lettura di un fumetto, “Le Meraviglie della Natura” di Leo Ortolani, e la visione del film “Perdiamoci di Vista” di Carlo Verdone. Fatto sta che il protagonista di questa mia poesia è un paraplegico, divenuto tale a causa di un incidente. E purtroppo è una cosa che capita più frequentemente di quel che si pensi, dato che non tutte le vittime degli incidenti muoiono…La poesia è una sorta di soliloquio da parte di questo disabile, che racconta se stesso e la sua condizione di cittadino come tutti gli altri, inserito in una realtà sociale che gli è vicina e lo aiuta. L'ultimo pezzo della frase precedente è in parte dettato dall'ironia, perché purtroppo credo che lo Stato e gli enti pubblici non facciano abbastanza per tutti coloro che non sono sani al 100%, e che rimane in ognuno di noi un senso di compassione e “repulsione” per quanti ci appaiono come disabili o handicappati. Al di là di quel che si dice, tra persone sane e persone portatrici di handicap, rimarrà sempre una certa differenza, sia per come vengono trattate e accettate, sia per quanto riguarda le possibilità a disposizione. E riguardo a questo punto, mi rendo conto solo ora che forse ai disabili e ai portatori di handicap è concessa qualche possibilità che ai sani è preclusa. O forse questa è solo una cazzata, anzi senza forse, e mi scuso se nel cercare di scrivere una poesia su di un paraplegico ho in qualche modo offeso qualcuno che sia o ha amici, parenti, familiari, impossibilitato ad usare le gambe. Il mio unico pensiero era di descrivere una realtà che troppo spesso viene ignorata, o dimenticata. Detto questo, vi lascio alla lettura. ]

 

 

-= E ' un veicolo ma non inquina =-

 

Dal giorno dell'incidente

Il mondo

Non è più stato alla mia altezza.

Tutto assume un'altra prospettiva

Tenendo gli occhi

a circa un metro e trenta da terra.

 

Le mie gambe,

ormai,

non mi sorreggono

né si muovono ancora.

Il calcio,

lo posso solo vedere alla tv.

Molte cose, per me, sono cambiate.

 

Ricevo una piccola pensione,

in auto

non trovano più posto i pedali,

ho dovuto cambiare l'appartamento

perché non adatto

alla vita di un disabile.

Spesso prendo il treno

Per andare al lavoro…

tutto sommato è comodo:

ce ne sono solo tre, al giorno,

che mi possono andar bene

ed ho il posto riservato

a ridosso delle porte d'entrata

e di uscita…

se viaggio in auto poi,

non ho problemi per il parcheggio…

di solito…

i problemi me li creano i marciapiedi.

 

Le donne

Mi piacciono ancor più di prima:

posso osservarle

in tutta la loro bellezza,

fantastiche curve

e morbide forme.

Sono per loro

Poco più di uno sgorbio

Solo i bimbi

Mi trattano alla pari.

Ho preso a frequentare la palestra

E la birra ed io

Siamo amici come non mai.

 

Grazie a Dio,

i miei amici non mi hanno abbandonato

e un po' si sacrificano

per farmi divertire.

Ma non è poi così male:

al cinema pago meno,

perché il posto me lo porto da casa!

 

I veri problemi

Sono le scale

quando non c'è nessuno,

oppure quelle dannate buche

che si creano sulle strade.

I veri problemi

Sono spesso le piccole cose,

quelle che anch'io un tempo

ero abituato a considerare ovvie,

banali addirittura.

 

Ma le cose stanno cambiando,

ci stiamo battendo

per un trattamento da eguali

e in futuro, chissà,

ci sarà un disabile sul manifesto

di Terminator 5!

 

Ho imparato a nuotare

E finalmente apprezzo l'acqua

Che non si cura

Del mio corpo e della sua forma:

Mi accoglie e mi avvolge

Completamente

Come l'amore dei miei,

che non mi hanno abbandonato mai.

 

Faccio molte cose

Che prima non facevo…

Come pregare, oppure leggere

E studiare…

E' passato poco più di un anno,

ma se anche il mio corpo

ha cambiato postura,

i miei occhi,

non hanno cambiato colore

e il mio viso

è lo stesso di un tempo.

Il mio cuore

Si è fatto più sincero.

 

Piano piano,

un passo alla volta direi,

ho riconquistato molte delle cose

che quell'incidente

mi aveva strappato.

La mia vita è stata

Un costante sforzo

A recuperar punti,

un po' come adesso,

in questa partita di basket:

dobbiamo recuperare,

non possiamo mollare!

 

Abbiamo ancora tempo

Per far vedere chi siamo.

Recupereremo subito il distacco

E tra poco più di cinque minuti

Saremo al bar

A riscuotere il pagamento

Del tributo che spetta ai vincitori.

Io e i miei compagni disabili,

siamo ormai una squadra

di serie B2.

Nessuno giornale ne parla,

ma giochiamo alla grande!

 

Incollati su queste sedie

Abbiamo scoperto la fratellanza.

 

Ah, dimenticavo: finalmente,

ho trovato pure una ragazza!

 

La vita,

l'ho imparato,

Ci raggiunge sempre.

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti da liberodiscrivere :

da Il moro:

"La vita,
l'ho imparato,
Ci raggiunge sempre."
E' veramente molto bella e toccante questa tua. Scoprire il gusto della vita è già difficile, riscoprirlo...ancora di più.
Un saluto sincero.

Bruno

da selvaggio:

Bon Leonardo, la vita ti si è schiusa al trovar difficoltà?
Ho un amico da sempre, lui da ragazzo fece vaccino contro la poliomielite ke gli ha causato una disabilità permanente, e cn coraggio sn ormai 38 anni ke sorride alla vita e gioca esser un Uomo colorato e interessante, sn orgoglioso della nostra amicizia. Tu usi parole cm la scoperta di valori assoluti, e ciò fa spessore, fa intelligenza d' Essere, oltre difficoltà che quelle vere sn solo nella mente. Più difficile curare quelle frutto della cattiveria e dell'ignoranza, del razzismo e del pregiudizio. Plaudo alla tua ritrovata dignità e lotto cn te contro quanto questa società nn riesce a fare. Differenze sostanziali certo, nn differenze, diversità...ricchezza di queste diversità. Ma x questa società dello squallore e dell'apparire siamo tutti diversamente abili, o almeno una buona maggioranza. Sn contento cn te nell'aver trovato dentro l'uomo ke sei, quei valori ke sn la differenza tra un umanità ke lotta e quella ke si arrende, nn tanto x capacità proprie ma x delega nata dalla aridità del cuore. ciao da walter

da Zunem:

Ho, come walter, anch'io un amico ormai di vecchia data che ha avuto gli stessi problemi e che ci ha insegnato tanto con la sua forza e caparbietà...quindi, Leonardo, sono contenta e commosa per te (anche se non ti conosco), del grande sforzo che la vita ti ha portato a sostenere ma che come vedi ti ha permesso di ri-valutare cose su cui di solito non ci si sofferma...
un sorriso ;)

 

Commenti da ewriters :

da cecilia (26 luglio 2005) :

mi è uscita una lacrima e ti assicuro che sono in pochi quelli che riescono a farmi piangere...

da Blue Eyes (26 luglio 2005) :

Sono contento che tu abbia avuto il sostegno dell'amicizia che ti aiuta quando la vita sta vacillando... Sei stato grandissimo ad esternare tutto questo, hai un grande coraggio e un grande cuore, tutto ciò che è mancato alla mia vita per troppo tempo. Grazie

da oceania (26 luglio 2005) :

È raro riuscire ad incontrare persone che sappiano accettare e convivere serenamente con la propria malattia, solitamente quest'ultima scatena una bufera di smarrimento e solitudine. Esistono tuttavia anche se in minoranza, persone dotate di una straordinaria forza interiore e di una determinazione eccezionale capaci di condurre per quanto è loro possibile , una vita serena ,normale ed attiva. Il tuo tema induce a riflettere: chi gode di buona salute non dovrebbe vivere in un continuo lamento ma al contrario… Vivere giubilando, grazie.

 

 

 

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