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Autocoscienza L'autocoscienza è " l'attenzione non critica e non reattiva agli stati interiori" (Salovey e Mayer). "Attenzione", cioè capacità di cogliere con chiarezza ed esattezza pensieri, sentimenti e motivazioni. "Non critica" perché un giudizio distorcerebbe pensieri e motivazioni per conformarli ai canoni morali rispetto ai quali spesso collidono. "Non reattiva" perché quando il soggetto scopre in lui sentimenti che la morale riproverebbe, risale alle loro cause, senza recriminarli. Conscio, inconscio,
preconscio Freud distinse tre livelli di consapevolezza, conscio, inconscio e preconscio ("prima topica") e successivamente tre istanze, io, es e super-io ("seconda topica"), senza stabilire scontate corrispondenze tra le componenti delle due topiche(=i luoghi metaforici della psiche). Gli epigoni di Freud non accettarono completamente il modello narcisistico-pulsionale del maestro, ma posero attenzione alle dinamiche relazionali, contestuali e sociali dello sviluppo. I pensieri consci sono evidenti al soggetto, quelli inconsci sono occulti: operano, ma il soggetto ne è ignaro, quindi attribuisce i suoi comportamenti a determinate cause quando in realtà scaturiscono da altre che lo condizionano "subliminalmente". I pensieri preconsci sono quelli momentaneamente inconsci, ma che accedono facilmente alla coscienza, in virtù di un semplice atto di attenzione. "Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi". Buddha
Consapevolezza o inconsapevolezza Secondo il glossario redatto da Bartoli i livelli di consapevolezza dipendono da:
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