¨˜”°º•Incantesimi•º°”˜¨

 

Tramandata per generazioni e generazioni, la stregoneria è ricca di rituali, specie per quel che riguarda l'amore. I suoi segreti gelosamente custoditi concedono un incantesimo ad ogni amante infelice, una pozione per persuadere ogni fanciulla riluttante, sortilegi per accrescere l'attrattiva personale, ed anche ricette per riattizzare le passioni intiepiditesi. Gli oggetti e i termini usati nella stregoneria sono vari e differenti, ciascuno calcolato per un uso magico particolare, e tutti sperimentati a lungo dal loro continuo impiego, a partire dalle capanne dei villaggi pagani di alcuni secoli fa, sino ai lussuosi appartamenti dell'era moderna. Anche i principianti della stregoneria possono praticare questi incantesimi. Si tenga presente, tuttavia, che il successo di qualsiasi operazione dipende dalla fiducia in sé stesso dell'operatore. Secondo i precetti della stregoneria di un tempo, ciascuno dovrebbe avere con sé un incantesimo per la buona fortuna che lo protegga contro le forze malefiche. In genere, si usa un anello con incastonata la propria pietra di nascita.

Nella stregoneria occorre vigilare attentamente il Modus Operandi. Lanciando un incantesimo si celebra il rituale il cui scopo è di provocare l'alterazione forzata di un istante nel tempo soggettivo, creando nell'ambiente una specie di "vibrazione" che a sua volta metterà in moto una serie di eventi i quali porteranno alla conclusione desiderata. La stregoneria, in fondo, compie un passo gigantesco oltre i limiti del pensiero positivo, in quanto insegna come stabilire situazioni che richiedono in risposta lo stabilirsi di un'azione oggettiva. Volendo, si può circondare il rito di un certo alone romantico, di estrazione esclusivamente letteraria: ad esempio, picchiando tre volte un battaglio d'argento su un cristallo, o facendo risuonare per nove volte una campanella dal tintinnio acuto, o facendo ribollire piano una teiera per tutto il giorno. Fra le azioni di questo genere, la più obiettivamente efficace è tuttavia l'accensione rituale delle candele. Anche erbe ed aromi possono rientrare nello schema. All'inizio dei tempi, le erbe venivano usate per placare gli dèi. Gli uomini facevano ardere erbe dal profumo pungente per giungere a colpire i sensi delle divinità ed ottenere i favori. Sono state usate poi per stimolare le emozioni, rendere onore ai potenti, favorire l'ispirazione. Attraverso di esse, si può essere fatti segno di stima o di disprezzo, si può dimagrire o ingrassare, divenire forti, essere protetti da ogni male, evitare le epidemie, spezzare le maree, guadagnar denaro, impedire l'infedeltà. Gli antichi Greci acquistavano coraggio grazie al timo, i Romani curavano l'ubriachezza col prezzemolo, e Carlo Magno coltivava il rosmarino perchè riteneva aumentasse la memoria

 

[I rituali che seguono non sono certificati di una vera avvenuta (con ciò non voglio dire che non riescono) e non mi ritengo responsabile dell'uso che ne farete!!!]

 

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