IL DIAMANTE

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diamante

Il diamante è un minerale, composto essenzialmente di carbonio(C), il cui nome deriva dal greco “adamas” che significa indomabile e da “diaphanes” che vuol dire diafano, trasparente. Come è attestato anche da plinio il vecchio, nella sua naturalis historia(libri 33 – 37:metallurgia, mineralogia, storia dell'arte): «la prova si fa a colpi di martello su un 'incudine, perché respinge il ferro fino a vibrare… perciò fu chiamato l'indomabile»…«il diamante rappresenta il più grande valore, non solamente delle pietre preziose, ma di tutte le cose buone della terra». Gli antichi Greci credevano che i diamanti fossero dei frammenti di stelle caduti sulla terra, altri affermavano che erano le lacrime degli dei.
I romani attribuivano al diamante poteri soprannaturali che gli valsero il ruolo di talismano: secondo la tradizione il diamante aveva la proprietà di sciogliere gli incantesimi o rivelare la verità, ma poteva perdere per sempre questa proprietà qualora venisse usato in maniera impropria. La condizione fondamentale era che il diamante che andava in dono a qualcuno non doveva essere appartenuto a nessuno prima; solo così si veniva preservati dagli influssi negativi.
In epoca più tarda fu protagonista di alterne vicende, in quanto, soprattutto nel rinascimento, perse momentaneamente il suo primato per lasciare il posto ad altre pietre più colorate o alle candide perle.
I persiani e gli arabi detenevano il monopolio del trasporto dei diamanti dall’india(i primi ritrovamenti risalgono al X secolo nell’isola del Borneo) che lo commerciavano con le repubbliche marinare di venezia e genova sin dal XIV secolo, alla fine del quale il diamante comincia ad essere utilizzato dalle donne, montato su monili: grazie all’inalterabilità della pietra ne consegue un significato di fedeltà matrimoniale e di eternità del legame amoroso; è infatti grazie al lavoro mercantile delle repubbliche marinare che questa pietra venne apprezzata e utilizzata nel continente europeo.
Quando poi nel 1498 vasco da gama scoprì la via marittima più breve, doppiando il capo di buona speranza, per raggiungere l’india il monopolio delle importanzioni passò dalle repubbliche italiane a bruges, città del belgio, dove era già fiorente l’industria del taglio. Successivamente il primato di città dei diamanti passò da bruges ad anversa, tuttora città famosa per la lavorazione del grezzo, che aveva una fitta rete commerciale con lisbona(vasco da gama era infatti portoghese!) ma è nel xvi secolo che il commercio di diamanti s’intensifica grazie all’arrivo dei portoghesi al porto di goa e alla scoperta di nuovi giacimenti(verso metà del ‘600 jean-baptiste tavernier, viaggiatore al servizio di luigi XIV, scoprì le miniere di golconda sulla costa ovest dell’india).
Intorno al 1700 l'italiano vincenzo peruzzi creò l'antenato del tipico taglio a brillante, dando così maggiore risalto agli effetti di rifrazione della luce caratteristici del diamante.
La regione indiana sarà l’unico bacino diamantifero della terra fino al 1725, anno in cui vengono scoperte le preziose pietre in brasile, lungo il fiume jequitinhonhas a 500 km da rio de janeiro nel distretto di minas gerais, che in seguito prese il nome di diamantina. Per un secolo e mezzo il brasile ebbe il monopolio della produzione ma non seppe trarne i benefici sperati a causa di uno sviluppo parallelo del mercato clandestino accanto a quello ufficiale.
Nel 1866 un giovane boero, erasmus jacobs, trovò lungo le rive del fiume orange(sudafrica) un diamante grezzo del peso di 21,25 ct che lavorato diede alla luce un diamante taglio brillante rotondo di 10,73 ct chiamato “eureka”; quelle zone erano già di proprietà olandese, infatti, già DAL 1652 essi avevano costruito un porto fortificato nella zona del capo. Quando poi due anni dopo venne ritrovato per mano d’un pastore ottentotto un diamante di 83,50 ct denominato “stella del sudafrica” ebbe inizio una vera e propria corsa sfrenata alla ricerca di diamanti. Le grandi fattorie agricole che si trovarono invase di ricercatori bramosi di ricchezza, dovettero vendere i loro poderi; esemplare è il caso dei fratelli de beers che nei loro terreni agricoli furono rinvenute le cinque miniere più famose(dutoitspan, bultfontein, de beers, wesselton e kimberly). Il nome de beers fu reso immortale dall’intraprendente inglese cecil rodhes che rilevò nel 1888 altre due imprese presenti in sudafrica (la compagnia francese e quella dei fratelli barnato) fondando la “de beers consolidated mining company” detenendo il controllo monopolistico sull’estrazione e la vendita di diamanti in africa e nel mondo.
Nel xx secolo altri giacimenti vennero scoperti non solo in africa(namibia, angola, sierra leone, zaire, botswana…) ma nche in russia(nella repubblica del sakha e in siberia)e in australia.


   




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