Le avventure di Billy Bon
"Il Vampiro con un dente solo"
di Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini

 

( 1° episodio: "Il Conte Macula")

 

Sforzatevi di immaginare l’angolo più oscuro di tutto l’universo: ci siete? Ecco, quella notte era buia così….Bon si rigirava nel letto in preda a terribili incubi "marini" ….. Sognava le grandi onde che lo inghiottivano come orche feroci e grondante di sudore urlava nel sonno appiccicoso:

- Un salvagente vi prego!

Intanto fuori imperversava la tempesta ed il vento fischiava come un vagabondo felice attraverso le finestre. IL cielo era rischiarato dai fulmini e terrificanti tuoni squarciavano il silenzio e il sonno di tutti gli abitanti di New York. Ad un tratto, nella camera di Bon, la finestra che dava sul minuscolo balcone cedette al vento e si spalancò. La stanza venne invasa dalla pioggia e dalle foglie e Billy di colpo si svegliò tossendo e imprecando:

- Accidenti! Sono tutto bagnato!….Odio l’acqua…..domani mi trasferisco nel deserto della Sonora….

Dopo la figuraccia fatta con Lilly Monroe sulle coste del Pacifico, l’acqua non la poteva proprio più sopportare. Nelle sue orecchie echeggiavano ancora le risate della"gazza ladra", mentre lo lasciava alle sue disavventure acquatiche e se ne andava in compagnia di Sem, il bagnino più bello di tutta S.Francisco. Non era mai stato scaricato da una donna, anche perché non ne aveva mai avuta una….e neanche più ne voleva….Chiuse la finestra con un gesto di stizza e poi, tremante per il freddo, si rifugiò al tepore delle coperte. Quando fu finalmente al calduccio si rilassò e accese la lampada, la sua famosa lampada all’olio di balena, regalatagli da suo nonno il Capitano Berrett, che nel ‘875 aveva addirittura circumnavigato l’isola di Manatthan….Accesa la luce esclamò:

- Aaahhh!!

Davanti a lui stava un vecchio fradicio, malvestito e con il volto triste, che ricordava molto il"pescatore" di De Andrè…..Aveva due occhi grandi e spenti, che da tempo avevano deposto le armi, sconfitti da una vita troppo crudele per loro. Dopo essersi ripreso dallo shock, Bon si mise seduto e gli disse:

- Se si vuole asciugare, di là ho qualche asciugamano…..

- Grazie…

Rispose arrendevolmente il vecchio. Afflitto e con la schiena piegata, si diresse nella stanza attigua con un fare da cane bastonato. Bon provò una grande pena per il suo ospite clandestino e così lo raggiunse carico di amorevoli intenzioni.

- Da dove è uscito?!…..Da un ospizio per moribondi?

Gli domandò.

- Che cos’è un ospizio?

Bon rimase ammutolito. Quel vecchio era peggio di quanto pensasse.

- E’ entrato dalla finestra vero?

A quella domanda il vecchio gli si avvicinò, porgendogli la mano callosa e usurata dal tempo.

- Mi chiamo Iovan Petrescu e vengo dalla lontana Romania….

- Iovan Petrescu?

Domandò Bon pensieroso.

- Questo nome non mi è nuovo….Lei non è per caso il terzino destro della Romania che sbagliò quel famoso rigore ai Mondiali del ’24?

Petrescu si lasciò cadere sfinito sul bordo della vasca da bagno.

- Com’è possibile……anche qui nella lontana America mi riconoscete……Non posso dunque sfuggire al mio umiliante passato…..

- Calma….calma…., pochi qui seguono il vostro sport……. Stia pure tranquillo, a parte me non la riconoscerà nessuno. Glielo garantisco io, Billy Bon…..

- Speriamo…..quell’errore pesa sulla mia vita più di un macigno….Dunque lei è proprio Billy Bon, l’uomo che aiuta i deboli e gli sconfitti?….Come me insomma…….

- Ehi dico….perché si butta giù così? La vita offre sempre una seconda possibilità…..anche agli sciagurati come lei, che hanno sbagliato in maniera così clamorosa un rigore così decisivo…..

- Eh sì!…..Quella semifinale con la Germania mi ha rovinato per sempre.

I Tedeschi sull’onda di quella vittoria, iniziarono a credersi una razza superiore e lo stesso giovane Hitler, presente in tribuna, si esaltò al punto da dichiarare la Romania solo un paese"satellite", come tanti altri, della grande Germania……Tutto questo per colpa mia! Non dormo da quel giorno…..

- Come mai lo tirò lei quel rigore?

- Era l’88 ° e stavamo sull’1 a 1. Popescanu, che era il tiratore prescelto, piangeva e non se la sentiva di tirare, allora io mi sentii come improvvisamente chiamato dal destino. Mi impossessai della sfera e incurante degli avvertimenti dei compagni e dell’allenatore, mi diressi sul dischetto. Al fischio dell’arbitro, presi una rincorsa decisa ma….accecato dalla foga sollevai solo della gran polvere. La palla rotolò lenta e centrale verso il portiere avversario, il quale la raccolse con non chalanche e la rinviò tranquillamente. I miei compagni rimasero talmente sconvolti e paralizzati, che la Germania ci rifilò ben sei goals negli ultimi due minuti….

- Deve essere un terribile fardello da tirarsi dietro…

- Non ne parlo da quel giorno…..e dal quel giorno la mia è solo una fuga da me stesso.

- Venga di là, ha fame?

- Non mangio da tre giorni ma….non ho molto appetito: lo stomaco mi si è chiuso da allora….

- Vediamo di riaprirlo con una buona fetta di torta al whisky…..

- Non amo particolarmente le torte…..

- Lei è un uomo difficile…..A proposito….perché è venuto da me?…..E perché è entrato dalla finestra?

- Io sono un servo….

Gli rispose Petrescu mentre mangiava.

- Mi spiace…..io no ho bisogno di un domestico.

- Ma no…..sono qui per il mio padrone…..il Conte Macula…..gli serve assolutamente un dentista….

- Ah!

Rispose Bon perplesso.

- E’ sicuro di essere entrato nella casa giusta?

- Lei crede negli spiriti signor Bon?

- No!

- Cosa le dice l’espressione:"vivo all’esterno e non al centro"?

Bon si sedette, distrutto dagli eventi.

- Non le sembra arrivato il momento di dirmi qualcosa di sensato?

- Sto cercando di prepararla, mio caro ispettore. IL problema col mio padrone sta proprio qui….la preparazione….

- Cos’è un chirurgo?

- Purtroppo no…..è un vampiro!

Bon spalancò gli occhi sbalordito. Aveva voglia di scaraventare quello strano personaggio dalla finestra da cui era entrato.

- Basta con le stupidaggini!

- Vedo che non mi crede….non è così facile…..

- Vediamo questo suo padrone….

- Ogni cosa a suo tempo…..adesso dorme….

- Ma come…..in tutte le leggende è proprio di notte che il vampiro è vivo e vegeto…

- IL mio padrone è un vecchio vampiro……venuto ancor prima delle leggende….Lui esiste da sempre ma…..trecento anni fa ha perso un dente….

Bon scoppiò a ridere di gusto.

- Ha ha ha…..questa è proprio bella!

- Lei ride signor Bon ma ….per il mio padrone è stato un dramma, è come se ad un elefante togliessero la proboscide ……o come se ad una lucciola togliessero la corrente….

Bon pensò seriamente di telefonare a Cooper. Era chiaro che quell’uomo soffriva di seri problemi mentali. Si domandava se poteva essere anche pericoloso. Decise di assecondarlo.

- Come mai, fino adesso, non avete trovato un dentista disposto ad aiutarvi?

- A tutti, quando vedono il mio padrone, tremano le mani e…..non si fidano più.

Per questo ho bisogno di un intermediario, di qualcuno che sappia convincere il medico che il mio padrone è innocuo:….. è solo un poveraccio…

Bon aveva sonno ed era stufo di sentire quegli inverosimili discorsi. Così decise di congedare il suo nuovo amico.

- Dica al suo padrone che cercherò di aiutarlo. Poi ne riparleremo.

Petrescu si avviò verso la porta.

- Lei è un uomo saggio. Si vede subito….

Mentre così diceva, raccolse dal fianco del letto una piccola custodia di sax, a cui Bon non aveva mai fatto caso. La custodia era logora e rovinata.

- Non vorrà mica mettersi a suonare a quest’ora?!

Disse Bon trattenendo a stento nuove risate.

- IL mio padrone riposa qui dentro…..

In quel momento, dalla custodia uscì come un sussurro appena udibile ma dal tono tagliente e gelido come il ghiaccio.

- Grazie….

Bon rimase immobilizzato dal terrore: altro che ridere….Guardò in silenzio Petrescu uscire dalla porta e portare con sé il misterioso ed inquietante oggetto.

- Tornerò per sentire i suoi progressi…

Gli disse prima di uscire e svanire nella notte. Sorse il sole ed illuminò Bon, il quale era nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato Petrescu. Era praticamente paralizzato ed era in preda a un grande dubbio: ma quella voce l’aveva sentita davvero o no? Sentiva di essere in pericolo. Quel Petrescu avrebbe potuto essere uno psicopatico assassino ma….non se la sentiva di telefonare a Cooper: cosa gli avrebbe detto? Finalmente lo squillare improvviso del telefono lo riportò come in vita: era di nuovo un essere deambulante…..Era proprio Cooper che lo stava chiamando, per sapere le ultime novità.

- Pronto Billy? Come va?

Bon titubava: tenersi tutto dentro o aprirsi?

- Ehm…..ciao…..come va…..ti sento lontano, c’è un’interferenza forse?

- Ma io ti sento benissimo!

- Non ti sento…..ci sei ancora?

- Grida più piano Billy, mi hai quasi spaccato un timpano!

- Trapano?…..Per fare….non ti sento……parla più forte!

- Aaaahhh!!

E riattaccò. IL trucco di Bon era perfettamente riuscito. Aveva preso tempo con Cooper. Ora stava facendo il numero di un altro suo vecchio amico: il dentista

Mentadent Peter, conosciuto in tutta Brooklin, soprattutto nella zona del ponte…

Gli propose un incontro per quella stessa sera, per fare quattro chiacchiere e bere qualcosa. Mentadent accettò e così s’incontrarono. Quella sera erano in un localaccio sul porto, il famoso"Old Max Prak River", noto per la buona birra scura e per le trote di mare al limone.

- Un vampiro!

Esclamò Mentadent tra una lisca di trota e l’altra.

- Non credo che si tratti di un vero vampiro…però sono strane persone….

- E lo porti da me….allora sei matto anche tu…..Io tratto i denti, non i dementi!

- Se non li aiutiamo noi, chi lo farà?

- Accidenti Bon…..non si può fare sempre i paladini della giustizia…Mi hai detto che sono squattrinati e che sono mezzi matti: ci sarà da fidarsi?

- Ma di sicuro….Non dovrei dirtelo ma uno dei due ha giocato nella nazionale Romena di calcio del ‘24 .

- Ah…..uno sportivo?!

- Ti pagherò io le spese…..aiutiamoli….

- Sei troppo buono Bon, finirai per cacciarti nei guai un giorno o l’altro. Comunque va bene….vedrò questo matto e ti farò un preventivo……

Poi deciderai tu.

Bon era raggiante e dall’euforia inghiottì una trota intera.

- Sgnam!!

La trota gli andò di traverso e Billy diventò viola, sotto gli occhi esterrefatti di Mentadent. Afferrò d’istinto la prima cosa che gli capitò sotto mano, come per aggrapparsi alla vita……Ma era il testone pelato di Luciano Brutus, un gigantesco scaricatore di origine Italiana, che subito saltò in piedi e colpì Bon con un terrificante pugno allo stomaco, facendogli rigettare la trota all’istante…

….Ma questa finì proprio sul faccione di Brutus, il quale andò su tutte le furie…

- Respiro ancora!

Urlava felice Bon.

- Grazie!

Voleva stringere la mano all’omone ma questi gliela stritolò. A quel punto intervenne Mentadent, estraendo dalla tasca il suo trapanino portatile…..

- RRRRRRRRRR…….

Solo a sentire il rumore, l’omone rabbrividì e scappò fuori dal locale. L’applauso di tutti i presenti rinvigorì Bon ed il gestore, Max Prak, riconoscendolo gli offrì la cena.

Quella notte Bon precipitò nei suoi soliti incubi, le trote al limone lo inseguivano e gli sembrava di sentire la presenza di Brutus nella stanza. Si svegliò sudato, deciso a bersi un buon digestivo ma…venne letteralmente sorpreso da una figura terrificante che si ergeva proprio di fianco al suo letto. Un omone in nero, alto quanto il Sergente Coyote e dallo sguardo maligno e profondo lo stava fissando…

- Io sono"Macula"……

Disse gelido. Bon ebbe il tempo di vedere per bene il nudo canino solitario che faceva capolino dalla sua bocca….

- Sono pronto…..e lei?

- Un attimo che bevo un digestivo…..

Disse Bon, fingendo una sicurezza che sicuramente non aveva…….

 

( 2° episodio: "Donna barbuta, sempre piaciuta")

 

Bon con tutta calma bevve il suo digestivo. Poi incontrò lo sguardo di Macula e cominciò a tremare. Il vampiro gli si stava avvicinando come un felino sulla preda.

Spiegò il suo nero mantello ed aprì la bocca.

- Ho fame!

Bon realizzò finalmente di essere in grave pericolo. Si rammentò delle vecchie leggende ed afferrò una testa d’aglio dalla vaschetta delle verdure. La scagliò verso Macula, il quale la divorò in un sol boccone.

- Mamma mia!

Esclamò Bon.

- Ma che razza di vampiro è lei?!

- Io non sono un vampiro da leggenda, io sono il Re di tutti i vampiri!

- E Dracula allora?

- Ma va….quel dilettante….è colpa sua se noi vampiri veniamo derisi in tutto il mondo…..Ma adesso basta….ho voglia di sangue….del tuo sangue!

Il vampiro ormai era praticamente addosso a Bon….Appoggiò il dente affilato sul suo collo ma…..quando fece per mordere, ecco che si levò un urlo straziante:

- Oooohhhh!!

Quell’unico suo dente era anche cariato, gravemente cariato e…..il colletto inamidato di Bon lo aveva letteralmente martoriato. Ora Macula era seduto sul pavimento, col volto tra le mani e straziato dalle lacrime. Bon si sentiva vivo per miracolo: a volte la carie può salvarti la vita….In quel mentre entrò Petrescu, con in mano il sacchetto della spesa. Vide Macula per terra in quello stato pietoso e subito si preoccupò.

- Cosa è successo Conte?!

- Mi si è riaperto l’ascesso…..sono stufo di vivere così….che vita è questa…..tra leggenda e realtà e in più col mal di denti!

- Si calmi, le ho portato il suo succo di vena…..

- Ha controllato la data di scadenza? L’ultima volta sono stato male….

Bon si impietosì nel sentire quelle parole. Si alzò in piedi e disse deciso:

- Forza, vi porto dal mio amico Mentadent Peter…..non posso vedervi ridotti così….

Telefonò a Mentadent sulla linea d’emergenza. L’amico rispose con voce assonnata:

- Studio dentistico Mentadent…..

- Ciao Peter….sono io….

- Ma va’a dormire!

- Almeno potessi…..C’è qui il tuo cliente, è un emergenza!

- Digli che se lo porti qui gli levo tutti i denti!

- Diglielo tu….

- Prima che questa storia finisca ti trapano un dente sano….vedrai….

- Arriviamo….

Bon riattaccò. Dato che la Ford"rallenty"era ancora sotto sequestro, dovettero prendere un taxi. L’abile taxista sfrecciava veloce sotto le precise indicazioni di Bon. Arrivati a destinazione, al momento di pagare la corsa, l’autista fece notare che andava pagato un supplemento per la custodia di sax. Ne nacque una concitata discussione, che venne interrotta dalla perentoria uscita del Conte Macula dalla custodia stessa. Si accanì sullo sventurato taxista, il quale nemmeno si rese conto di ciò che gli stava capitando. Finì a terra quasi dissanguato, con gli occhi persi nel vuoto e uno sguardo di terrore dipinto sul volto. Terrorizzato lo era anche Bon. Macula lo guardò gelido e gli disse:

- La sua avidità lo ha quasi ucciso….vedrà che da domani sarà un uomo migliore…

I tre entrarono nel palazzo di Mentadent, mentre il taxista strisciava verso il centro della strada implorando aiuto ed il suo taxi veniva rubato da due barboni di passaggio. Poco più tardi, entrarono nello studio di un assonnato Mentadent.

Macula col suo portamento distinto si guardò intorno.

- La vostra civiltà sta raggiungendo traguardi tecnici notevoli.

Disse osservando un portaombrelli d’ottone. Mentadent lanciò mentalmente improperi a Bon, che gli aveva procurato clienti così stupidi.

- Si accomodi sull’apposita poltrona.

Disse Mentadent indicandola a Macula. IL vampiro però, aveva notato un altro particolare nello studio che lo attirava non poco.

- Chi è questa fanciulla?

Domandò prendendo tra le mani il"Gazzettino NewYorkese" del giorno.

- Quale fanciulla?

Chiese Bon.

- Quella ritratta in quest’immagine cartacea.

- E’ la nipote di Tony Lupara, un famoso gangster.

- La Dea del cielo respira con lei…..e il sole dipinge i suoi capelli…..

Mentadent, che stava sterilizzando i suoi strumenti, si voltò ammirato.

- Che belle parole, di chi sono?

- Abal giul sabel, papir okos hakan sukur therim……

- Ah!

Esclamò Mentadent. Macula allora sorrise lievemente, mostrando il nudo e solitario canino.

- Sono parole della lontana Babilonia, la mia terra natale, sono poesie perdute per sempre….

Intervenne Bon annoiato.

- La poesia è roba per donnine……e poi la figlia di Lupara è barbuta……non vede?

Affermò strappandogli di mano il giornale.

- Opul bul imbeciollis!

- Questo sarebbe un insulto?

Intervenne Petrescu per calmare gli animi.

- Basta signori! Un po’di rispetto reciproco.

…..Ma Bon volle tirare un’ultima stoccata.

- Voi vampiri vi mettete sempre nei guai con le donne!

- Come voi umani del resto.

Rispose freddamente Macula. Intanto Mentadent era pronto.

- Vogliamo cominciare?

 

Macula si accomodò sulla poltrona e Mentadent gli applicò il "crick da bocca".

Ora il vampiro non poteva più parlare ed era visibilmente preoccupato. Intanto il dentista iniziò l’ispezione orale, al fine di decidere come comportarsi.

- Caspita! Il canino sinistro è proprio spezzato di netto!….E il destro è perforato da una profonda carie. Male….male…..lei non ha mai avuto cura dei suoi denti…..

- Ara….arg….arara..

Rispose Macula a bocca aperta. Da un esame più attento, Mentadent notò i due piccoli condotti per il sangue che partivano dai canini.

- Accidenti….ma è mostruoso….il suo apparato dentario è completamente diverso da quello di ogni altro essere umano……Qui ci vorrebbe un idraulico più che un dentista!

- Può guarirlo lo stesso?

Domandò Petrescu preoccupato.

- Ma sì….sarà un’esperienza nuova…..

Subito mise in azione un terrificante trapanino e Macula sentendone il rumore sbiancò in un istante, iniziando così ad agitarsi.

- Stia fermo per favore….

Grugnì Mentadent. In quell’istante però, i vestiti del vampiro si afflosciarono, perché si era trasformato in un minuscolo pipistrello. Volò a nascondersi dentro il confortevole riparo del lampadario. Mentadent e Bon si guardarono negli occhi increduli, mentre invece Petrescu, portatosi sotto il lampadario, gridava preoccupato:

- Padrone non faccia così…..torni giù!

- Hiiiiii hiiiiiiii hiiiiiiii

Rispose Macula.

- Andate al diavolo! Io non sono un veterinario!

Esclamò Mentadent, riponendo il trapanino.

- …..E io di solito a quest’ora dormo!

Gli fece eco Bon.

- Abbiate pazienza signori….

Li implorò Petrescu.

- Ascolta Billy…..io chiamo la Polizia…….queste non sono cose normali….

- Un attimo Peter…..forse riesco ad aggiustare le cose. Hai una scala?

Mentadent procurò la scala a Bon e questi salì fino al lampadario, dopo aver ritagliato dal giornale la foto di Assuntina Lupara. Arrivato in cima, la mostrò al piccolo pipistrello.

- Guardi Conte…..Cosa penserebbe Assuntina di lei, vedendo che ha paura di un piccolo trapano?

Il pipistrello reagì strappando la foto dalle mani di Bon e iniziò a svolazzare per tutta la stanza, tenendo in bocca l’immagine della sua amata.

- Sono cose inaudite!

Gridò Mentadent.

- Bisogna catturarlo!

Disse Bon mentre a testa in giù scendeva dalla scala. Mentadent corse a prendere il suo retino da pesca e si mise ad inseguire l’animale per tutto il laboratorio.

- Padrone torni in sé!

Seguitava a ripetere un imbarazzato Petrescu.

- Scusateci signori……di solito non si comporta così…..deve essere la mancanza di cibo…..

Dopo un lungo inseguimento, il vampiro cadde sulla poltrona esausto: era ormai troppo vecchio per questa cose….Ritornò vampiro e si addormentò.

- Cosa fa adesso?! Dorme?!

Esclamò Mentadent infuriato.

- Signori…..non ce la faccio più….

Sussurrò Macula al limite delle sue forze.

- Facciamo così…..

Disse Mentadent.

- Devo prendere l’impronta della sua arcata dentale superiore, dopodiché la lascio andare. Morda questo….

Gli porse una camera d’aria di camion, riempita con albumina gellosa per uso dentistico. Macula la morse svogliatamente, lasciando però una perfetta impronta.

- Perfetto! Leggo tutto chiaramente.

Petrescu aiutò uno stanchissimo Macula a rialzarsi e a quel punto Bon e Mentadent,

provarono una gran pena per questi due relitti della società. Bon si domandò quanto effettivamente potevano essere pericolosi due disgraziati simili. Chi stava aiutando? Un fenomeno da baraccone oppure una reale minaccia per il genere umano? Quando uscirono, Mentadent neanche li salutò. Passarono i giorni e Bon quasi si era dimenticato di tutta questa faccenda. Capitò però, che lesse sulla prima pagina del"Gazzettino NewYorkese" la tragica notizia della morte del suo amico Mentadent Peter. Ne rimase sconvolto, impugnò la cornetta e telefonò immediatamente a Cooper.

- Ciao Billy, quanto tempo….

- Ho letto sul giornale che ti sei incaricato tu del caso del dentista trovato morto.

- Ah sì…..il dentista di Brooklin….poveraccio…..si è buttato dalla finestra del suo studio. Lo conoscevi?

- Ti devo parlare subito.

Bon uscì dall’ufficio senza neanche riattaccare il ricevitore e nel giro di tre minuti era già alla centrale. Raccontò l’intera storia a Cooper, il quale gli credette solo per la stima che aveva in lui. In quel mentre entrò Coyote, che aveva recentemente riacquistato un aspetto più umano. Bon era felice di rivederlo.

- Come va Sergente Coyote?

- Bene, vengo ora dall’ospedale. Ho fatto un controllo per l’ultima operazione all’orecchio destro: come ti sembra?

- Mi sembra al posto giusto….più o meno….ormai sei guarito!

- Ho ancora i polmoni invertiti ma….per quelli non c’è niente da fare…..tanto non si vedono….

Bon tornò serio e si rivolse di nuovo a Cooper.

- Avete fatto l’autopsia al cadavere?

- Sì ma….non ne è uscito niente di particolare. Lo studio era in perfetto ordine. Non c’è nessun indizio che possa portare a pensare che si tratti di omicidio.

- Di cosa state parlando?

Domandò Coyote. I due raccontarono anche a Coyote la storia del vampiro Macula.

A quel punto il Sergente ebbe come un’illuminazione.

- Il Cap. Patrick della scientifica, mi ha parlato di uno stampo per un canino a dir poco smisurato, trovato sul pavimento dello studio la notte del suicidio.

Cooper si sedette pensieroso alla scrivania, lucidandosi il distintivo.

- Mi hai detto che quei due ti sembravano dei poveracci….

Disse a Bon.

- Ne sono convinto Cooper, è stato Macula ad ammazzare il mio amico! Ho commesso un grave errore a sottovalutarlo….

- Allora bisogna che incarichiamo tutti i nostri distretti di segnalare eventuali casi di persone morsicate sul collo….Speriamo che ne esca qualcosa.

 

Rientrando a casa, Bon vide un macchinone smisurato parcheggiato davanti

all’ingresso ma non se ne preoccupò più di tanto e salì. La porta del suo appartamento era stranamente aperta. Entrato, si trovò di fronte un uomo mingherlino, seduto sulla poltrona tra due"gorilla", che fumava con tutta calma. Uno dei due giganti, Bon lo riconobbe subito dalla pelata, altri non era che Luciano Brutus….

- Buonasera investigatore Bon…..entri pure…..s’accomodasse…..

Gli disse Salvatore Rollini, il braccio destro di Tony Lupara. Bon provò un brivido che gli percorse tutta quanta la spina dorsale. Sentiva le gambe pesanti come tronchi e….già si vedeva impilastrato in una colonna di cemento. Ostentò comunque grande tranquillità.

- Ehm…..avete fame? Posso offrirvi dei babà al whisky?

- Non ci prenda per i fondelli…..le domande le facciamo noi!

Bon si accomodò sull’altra poltrona del salotto.

- Noi sappiamo che comprendi la nostcra lingua latcina…. Non è vero?

- Ho diversi amici italiani, ma!…

- Niencte ma!…. Hai compreso… Non fare il furbo…. Ti comunico che Assuntina Lupara non si sente bene…e di conseguenza anche ctu ( = ciu )

Continuò Rollini.

- Ah!

Rispose Bon.

- Non capisci o fai finta di non capire?……Palla!…..Palla!…Parlare tu devi….

Bon continuava a non capire ed era letteralmente pietrificato. Le parole di Rollini erano per lui come Aramaico antico.

- Spiegaglielo tu Luciano cosa succedesse….

- Tu hai ospitato quel maledetto demonio dentato…

- Ah….è per questo allora!

Esclamò Bon leggermente risollevato.

- Guardate che io non c’entro niente con quello lì…..anzi lui ha ucciso il mio migliore amico….

- Il dentista lo abbiamo eliminato noi…..Luciano lo ha buttato dalla finestra ma….purctroppo per lui non sapeva volare eh eh eh eh……E tu? Sai volare?

- Me la cavicchio….

Rispose Bon, che già covava dentro di sé desiderio di vendetta.

- Come fate a sapere che io e Mentadent abbiamo aiutato Macula? Nemmeno la Polizia ne era al corrente….

Domandò poi.

- Eh eh eh eh…..

Fu la risposta di Rollini. Intervenne allora l’altro"gorilla", Jack Museruola di Harlem.

- Da parecchie notti il tuo amico Conte sta mordendo la nipote del capo….

Rollini lo azzittì subito.

- Muto! Il tuo compito è quello di picchiare non di pallare! Abbiamo ingaggiato uno specialista dall’Europa, uno che ci sa fare, un vero cacciatore di vampiri connuti come questo….E tu dovrai lui aiutare a trovare dove si nasconde questo fetuso….

- Come sta la signorina?

Chiese Bon preoccupato.

- Fai bene a preoccuparti di lei….bravo….perché se lei muore….qui"a schifìo finisce"!

Disse Rollini alzandosi in piedi e svelando così la sua altezza più che ridotta di 135 cm o poco più…..

- Andiamo ragazzi, il capo ci aspetta…..e mi raccomando….la Polizia niente deve sapere…..se no!…..Lasciamolo tranquillo il nostro Cap.Cooper, ci siamo capiti?

Salutammo……

…..E uscirono. Prima però Brutus, ricordandosi dell’affronto subito giorni prima

all’"Old Max Prak River", strappò dal muro la foto del nonno di Bon, il Cap.Berrett,

scagliandola per terra ridendo….

- Ha ha ha ha…..

 

( 3° episodio: "Jamaican Pyrss" )

 

Appena usciti i tre tirapiedi di Lupara, Bon si ritrovò solo e sconvolto. Per la seconda volta nella sua vita aveva a che fare con il famoso boss e la sua banda.

Questa volta però sarebbero stati loro a pagare: ne era certo. Dunque era stato Lupara ad ordinare la morte di Mentadent.

- Maledetti criminali….

Si chiedeva inoltre se Mentadent fosse riuscito a guarire Macula, prima di incontrare gli scagnozzi di Lupara. Forse sì, forse ci era riuscito e così aveva segnato la sua fine. Sentiva un grande vuoto allo stomaco e così mangiò una decina di babà al whisky. Ora stava meglio, anche se però le cose gli giravano attorno velocemente.

Pensava confuso:

- Ma sono ubriaco?

Squillò il telefono. Era Cooper, che gli chiese di raggiungerlo alla centrale. C’era un’importante notizia sul conto di Macula.

- Arrivo immediatamente!

Rispose con voce impastata. Quei babà al whisky erano davvero troppo inzuppati.

Crollò al suolo, cantando felice la canzone che gli aveva insegnato suo nonno

il Cap.Berrett:"Navi, birra e sogni di gloria". Si addormento beato, navigando col pensiero in mari lontani. Quando ormai le stelle, brillavano fiere nel cielo di New York, Cooper entrò timidamente nell’appartamento di Bon. Avanzava cauto

nell’oscurità, fino a che non trovò una lampada. Dato che l’ambiente era stra- saturo d’alcool, appena l’accese questa esplose in una fiammata che gli scottò una mano.

- Aaaahhh!!

Ben presto scoprì la fonte delle esalazioni alcoliche: era Bon, rovesciato sul tappeto, che a bocca aperta russava e cantava contemporaneamente.

- Navi…..Ronf….birra….vampiri…ronf…..botti di whisky……ronf…sogni di gloria….

Cooper lo guardava schifato e incredulo. Pensava:

- Ma cosa caspita è successo?!

Si tolse il cappello per grattarsi la testa confuso e in quel momento venne colpito violentemente al capo. Così si ritrovò anche lui a navigare nel mare lontano del mondo dei sogni. La prima cosa che Bon vide al suo risveglio, fu il faccino antipatico di Salvatore Rollini.

- Salutiamo comparuzzo…

- Dove mi avete portato?

- Non reggi gli alcolici…..male!

Bon si guardò attorno confuso e vide Cooper imbavagliato e legato ad una sedia, ancora nel mondo dei sogni. Stava in una stanza a lui sconosciuta.

- Perché avete coinvolto il Capitano!

Urlò.

- Calma…calma….Stava nel tuo appartamento: avvertito ti avevamo…..Adesso lui starà qui con noi altri e se non righerai diritto, lo troverai come il tuo amico dentista….

- Ma è pazzesco! Cosa volete da me e dai miei amici?! Siete dei pazzi!

- Seguimi….

Gli fece cenno con la pistola che teneva in mano. Lo condusse in una stanza enorme, dove seduto su un trono in noce massiccio, lavorato a mano in perfetto stile dell’isola di S.Salvador, stava Tony Lupara, il boss dei boss. Tale stanza, era colma di scaffali pieni di fascicoli e bottiglie di liquori: un "mix" tra un archivio e una taverna….

- Ma questo è il Paradiso!

Esclamò Bon alla vista di tutte quelle bottiglie.

- Fai silenzio!

Gli ordinò Rollini dandogli uno scappellotto. Assuntina Lupara, si aggirava per il locale ricoperta di veli semi trasparenti, bianca come un cadavere, volteggiando leggiadra e trasportata come da una musica che solo lei riusciva ad udire. Sul suo volto pallido, risaltava ancor di più la vistosa peluria incolta….A quella terrificante visione, Bon ancora debole, cadde pesantemente a terra svenuto. Si risvegliò tra le braccia di Luciano Brutus, che lo stava stritolando con tutta la sua forza.

- Iuoaaargg!!

Gridò Bon.

- Lascialo pure ora…

Ordinò Rollini.

- Il suo modo di svenire qui nel mio salotto, lo considero un affronto alla bellezza di mia nipote e di conseguenza anche a me….Per punizione ora lei bacerà la sua foto...

Disse severo Lupara alzandosi in piedi.

Luciano Brutus prese la foto dalla scrivania del boss e la schiaffò di fronte alla faccia di Bon.

- Bacia!

- Preferirei baciare te!

- Cooosaa!!

Brutus lo colpì violentemente con un pugno al naso e Bon perse di nuovo conoscenza.

- Tutti fuori!

Ordinò il boss.

- Voglio restare solo con lui.

Assuntina Lupara intanto, continuava a volteggiare sempre come in "trance".

- Assuntina ….tesoro…..fermati un istante……la testa mi gira….Sono quattro giorni che balli, non sei stanca?

- Nonno caro….

Rispose Assuntina.

- Innamorata sono. Ballo perché sono felice….

- Non mangi, non dormi……continui a fare la trottola, non hai ancora finito la benzina? Preoccupato sono….

Intanto Bon riprendeva lentamente i sensi, massaggiandosi il naso diventato enorme.

- Ohi….ohi….

Sussurrò mentre tornava a sedersi.

- Dunque lei considera mia nipote una mostruosità…….parli pure sinceramente….

- Ma lei tutte queste bottiglie le tiene solo per bellezza o contengono anche qualcosa di bevibile?

Lupara scoppiò in una fragorosa risata.

- Lei mi piace signor Bon: ha sempre la risposta pronta.

- Spero che non mi serbi rancore per quella piccola storia della multa…..

Si affrettò a puntualizzare Billy, rivangando quel lontano episodio, nel tentativo di salvaguardare il suo futuro. Lupara intanto versò da bere al suo ospite forzato.

- Whisky?

- E’ ovvio….

- Mi piace la gente che beve…..

- Esattamente cosa voleva da me…..oltre che picchiarmi e uccidere i miei amici?

- Bravo! Subito al punto…..lei mi piace proprio…..Io voglio che lei collabori con me, per catturare il mostro che fa del male a mia nipote.

- Senta, l’ho già detto al suo uomo l’altro giorno: io non so dove si nascondono quei due.

- Come due! Malgrado tutti i miei informatori, non sapevo che fossero in due.

- Macula si fa aiutare da un certo Iovan Petrescu…..

- Ah…..il terzino destro della Romania del ‘24……quello che ha sbagliato quel rigore, causando la 2a guerra Mondiale!

Intanto nei suoi volteggi, Assuntina finì col cadere tra le braccia di Bon.

- Assuntina….svergognata!

La sgridò il nonno.

- Che magretto che sei!

Disse la giovane a Bon. L’investigatore si rivolse a Lupara.

- Se permette vorrei fare qualche domanda alla piccina.

- Faccia pure….sono curioso di vedere come lavora….

Incuriosito e ammirato, il boss si sedette sul suo trono per ascoltare comodamente l’interrogatorio.

- A quale ora precisa della notte, viene a farti visita il tuo amato? Rispondi con precisione per favore….

- Al sesto rintocco di mezzanotte del mio orologio a cucù…

Lupara esplose in un applauso.

- Bravo!…..Che professionalità! Ora sappiamo quando aspettarlo…lo cattureremo!

Bon domandò ancora:

- Cosa ti dice il tuo amato quando è lì con te?

- Mah…..: "babal okul theiran egitt ross…"

- Ah....ho capito...

- Capisce questo dialetto?

Domandò Lupara .

- Sono parole d’amore…..

- Bravo!…..Che professionalità! Conosce anche le lingue antiche…..

….Ma Bon fece purtroppo un’ultima domanda che rovinò tutto.

- Precisamente……quale schiuma da barba usi per avere un risultato così poco sexy?

Lupara diede un forte pugno al bracciolo del suo trono ed urlò:

- Lucianooo!! Lucianooo!!

Brutus sfondò la porta, credendo il suo boss in pericolo. Appena fu nella stanza, Lupara gli ordinò:

- Fallo a pezzi! Voglio sentire le sue ossa scricchiolare!

Reagendo d’istinto, Bon afferrò Assuntina e la scagliò fra le braccia di Brutus, il quale con grande sorpresa di Lupara, rimase profondamente schifato.

- Ma questa ragazzina è praticamente una scimmia!

Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, che il boss lo freddò con un colpo di pistola in mezzo agli occhi. Subito Lupara prese poi di mira Bon, il quale si sentì finito.

- Stupidi uomini senza gusto……non meritate di vivere!

….Ma in quel mentre squillò il telefono. Lupara si stizzì, visto che nessuno rispondeva.

- Che fine hanno fatto i domestici?! Ormai mi tocca perfino rispondere personalmente al telefono….

- Risponda…..risponda…..

Gli suggerì Bon.

- Non si preoccupi, da lei torno subito dopo….

Alzò il ricevitore.

- Potete parlare…..ah è lei?! E’ arrivato adesso dall’Europa…bene..bene….

mando qualcuno a prenderla….

Lupara abbassò il ricevitore e si rivolse di nuovo a Bon.

- Lei andrà con Salvatore Rollini alla stazione…..è arrivato Jamaican Pyrss…..il cacciatore di vampiri…..Se questa notte non catturerete Macula, lei pagherà con la vita. Sono stato chiaro!

- Chiaro come un whisky di puro malto…..

Lupara scoppiò di nuovo a ridere.

- Mi piacciono le sue risposte signor Bon…..ma non sempre le sue domande….

Dia una mano a portar via il corpo di quell’imbecille di LucianoBrutus. Questa è la fine che fanno a questo mondo i ciccioni ignoranti e pelati come lui….

Quella notte alla stazione, imperversava un forte temporale: era una classica notte da vampiri. Bon se ne stava seduto su una panca, nel tentativo di riposarsi un po’.

Frank Museruola leggeva il"Gazzettino NewYorkese", su cui davano la notizia della scomparsa di Cooper. Rollini era al baretto della stazione, dove stava tentando di conquistare qualche tenero cuore femminile. A quell’ora di notte però, nel locale c’erano solo barboni e qualche alcolizzato. Le sue imprecazioni alla sfortuna giungevano nitide fino a Bon. Sconsolato uscì dal baretto, portando qualcosa di caldo da bere ai compari.

- Ragazzi! Mi sono fatto fare un fernet caldo…..Che serata da schifo! Che se ne venisse il boss a sbrigarsi queste faccende….

- Ben detto capo!

Disse Frank Museruola.

- Stai muto! Non devi fiatare…..

Rollini si sedette accanto a Bon.

- Fa freddo eh? Ci vorrebbe una ragazzotta per scaldarsi…..ci siamo capiti eh…

- Una ragazzotta come Assuntina?

- Puah…..che schifo! Quel vampiro deve essere anche cieco oltre che connuto…..

- Ma a Tony non glielo dici però eh?

- Cosa vorresti dire? Che sono un pappamolla?

- Direi proprio di sì….

In quel mentre, il treno provvidenzialmente entrò in stazione, placando così la rabbia che Rollini stava cominciando a covare. Dal treno scese un solo passeggero:

Jamaican Pyrss. I tre vedendolo rimasero a bocca aperta. Era così vestito: giacca verde metallizzata sgargiante, camicia gialla, cravattino di cuoio, calzoni in pelle di boa, stivali a punta, una smussata e l’altra aguzza, occhiali rotondi con le lenti arancio, bombetta Inglese dalla quale, come una cascata, sbucavano un’infinità di treccine bionde stile"rasta". Questa specie di Arlecchino si diresse verso di loro, portando in una mano una valigia in pelle di coccodrillo e nell’altra un cronometro..

Rollini si fece avanti.

- Lei è Jamaican Pyrss?

- Yes…ja...oui....certo che sì.....

Rollini allargò le braccia sconsolato.

- Ragazzi, proprio lui è…..

Intervenne allora Bon.

- Viaggiato bene?

- Direi proprio di no!

Rispose irritato Pyrss.

- Non sono riuscito a cronometrare come volevo, la durata precisa del viaggio…

- Come mai?

Chiese Bon interessato.

- Quel dannato capo stazione di Vienna, ha fatto come un doppio fischio che mi ha ingannato….Devo aver perso alcuni decimi di secondo…..avendo schiacciato il cronometro sul primo e non sul secondo segnale, quello che ha dato l’effettiva partenza al treno…..

- Ah!

Esclamò Bon. Rollini era già stufo di questo strano tipo.

- Andiamo su! Non perdiamo tempo!

- Che ore sono esattamente qua…..devo regolarmi al nuovo fuso orario….

- E’ ora di andare!

Lo azzittì immediatamente Rollini, che poi raccolse la valigia e la diede a Museruola.

- Datti da fare tu! Smidollato!

Arrivati alla vettura, Pyrss si rifiutò di salire.

- ….Ma avete controllato le atmosfere di codeste gomme? Non mi sembrano gonfiate in modo equivalente….

Rollini lo spinse dentro bruscamente.

- A me questo sta già sullo stomaco….

Strada facendo, Rollini e Bon spiegarono a Pyrss la situazione. Egli però, scontento commentò:

- Ah!….io ho bisogno di dati precisi……di misure ….di orari al secondo….non di queste chiacchiere per signorine!

Rollini si rivolse a Frank Museruola.

- Sbattilo giù!

Arrivati a destinazione, dalla vettura scese un Jamaican Pyrss inzuppato e stracciato: il segno di un pneumatico era stampato sul suo viso….

Lupara, che nel frattempo era sceso ad aspettarli, dopo aver accolto lo specialista gli domandò:

- Le hanno spiegato bene la situazione?

- Sì….sì…..tutto chiaro….

 

( 4° episodio: " Chi dorme piglia botte " )

 

Jamaican Pyrss sfrecciò veloce verso la casa e Lupara rivolgendosi a Rollini disse:

- Caspita! Ha un po’del pagliaccio…..però sembra essere deciso….

- Adesso sì!

Rispose fiero Rollini.

Una volta dentro, Jamaican volle subito visitare la paziente e dopo essersi ripulito si mise all’opera. La ragazza venne fatta sdraiare sul divano del salotto, alla presenza di Lupara e di Bon. Pyrss ordinò di chiudere tutte le tende.

- Come mai Dottore…..fa già così caldo…..

- A Parigi lavoro così…..

- Lei è un uomo di mondo….

Osservò Bon.

- Per favore…..non amo essere disturbato mentre lavoro…..

- Almeno possiamo restare?

Gli ribatté contrariato Lupara.

- Se proprio volete stare qui, almeno datevi da fare…..Portatemi un bolla dell’acqua calda piena un po’meno della metà e….un cacciavite….

- Che richieste stravaganti….

Affermò Bon.

- Ha forse studiato medicina lei?

- Direi di no…..

- ….E allora stia zitto, caro ispettorino….

Bon si zittì imbronciato.

- Siete sicuro che è un vampiro che sta mordendo vostra nipote e non un castoro del Nebraska?

- Adesso basta!

Esplose Lupara.

- Non le permetto di insultare mia nipote in casa mia!

Avendo sentito le urla del loro capo, subito entrarono Rollini e Museruola con le armi spianate.

- Che succedesse capo?!

- Questo furfante mi insulta! Tenetelo sotto tiro……voglio vedere se adesso visita mia nipote come si deve….

Jamaican Pyrss prese la sua lente d’ingrandimento dalla borsa ed osservò le ferite.

- Circolari ed equidistanti….

Sussurrò tra sé.

- Qui però…..un momento….: noto un’angolazione non naturale del morso….

Per caso il vostro vampiro porta la dentiera?

- Bravo!

Gli rispose Bon.

- Bisogna ammettere che anche se è un po’arrogante sa il fatto suo.

Anche Lupara era rimasto ammirato dalla diagnosi del Dott.Pyrss e quindi domandò:

- E’ un male o un bene se un vampiro porta la dentiera?

Pyrss si sistemò gli occhiali e poi rispose:

- Il vampiro, senza i suoi denti, perde gran parte dei suoi poteri. Con una dentiera può nutrirsi e quindi sopravvivere ma non può trasformare le sue vittime in altrettanti vampiri e soprattutto non può soggiogare alcuno al suo volere.

Lupara era confuso.

- ….Ma Dottore, mia nipote sembra essere come " in trance " e pare completamente sottomessa a lui…..

- Non ha pensato che potrebbe essere vero amore?

- Lei continua a sfidare la mia pazienza! La risparmio ancora perché si è dimostrato un buon medico ma…..badi: tutto ha un limite!….Una Lupara non può innamorarsi di un vampiro…..

- La visita non è finita. Ora voglio stabilire quanto è debilitata la paziente.

Inizierò con l’ascoltargli il cuore.

Afferrò dalla borsa un bicchiere vuoto e lo posò sul petto di Assuntina. Dopo averci messo sopra l’orecchio, si mise a scandire ad alta voce i battiti, confrontandoli coi secondi del suo cronometro.

- Op….op….stunf….op….op….stunf….

Male.....male.....questo cuore " stunfa " maluccio! ….Le proverò anche la pressione.

Infilò l’indice in un orecchio della paziente e poi accese un fiammifero.

- Ma che fa!

Esclamò Lupara di nuovo contrariato.

- Perquisite questo ciarlatano! Voglio vedere se veramente è un Dottore…..

Mentre Rollini perquisiva in modo rude Jamaican Pyrss, questi ribatté indignato:

 

- Non sono mai stato trattato così….nemmeno tra gli Zulù del Congo….Sappiate che sono titolare della cattedra di Medicina dell’Università di Krugen…

Lupara si rivolse a Bon.

- Lei conosce questo posto?

- No.

Lupara si adirò ancor di più. Intanto Rollini aveva trovato i documenti.

- Eccoli capo.

Lupara li lesse freneticamente e poi li riconsegnò al Dottore.

- Da qui risulta tutto in regola ma….sappia che i suoi sistemi non mi piacciono per niente e nemmeno il suo stile….

Pyrss richiuse la borsa e si rivolse ai presenti molto preoccupato.

- Questa ragazza è in grave pericolo, fareste bene a darmi retta.

- Le do retta perché sono obbligato. Non ho altra scelta…..

- Allora farete come vi dico io: bisogna sprangare porte e finestre della stanza della ragazza e poi servono molte e molte teste d’aglio.

Bon intervenne.

- Questo vampiro non teme l’aglio……anzi se lo mangia….

Jamaican si rivolse a Lupara.

- Ma perché tiene al suo servizio questo imbranato?

- Me li scelgo io i miei collaboratori, non lei….

- E’ giusto. Mettiamoci al lavoro.

La casa si riempì di attività. Per gli scagnozzi di Lupara il lavoro era una cosa totalmente nuova e sconosciuta e in più per niente gradita. Bon dirigeva tutto ma….

nessuno lo ascoltava. I lavori vennero ultimati in tempo per la mezzanotte.

Assuntina era completamente sigillata nella sua camera. Nemmeno un fantasma sarebbe potuto entrare e di conseguenza nella villa torno la quiete, che conciliò il pacifico sonno di tutti. Incaricati della guardia alla stanza, furono sorteggiati col sistema della pagliuzza, Frank Museruola e Arnold Tirapugni.

 

La mattina seguente fu Lupara in persona, l’unico ad avere la chiave della camera, ad accorgersi della scomparsa della nipote. Diventò una belva.

- Fraaaank…….Arnoooold……..fetusi!

Li trovarono addormentati sul divano del salotto. La lavorata del giorno prima li aveva sfiancati. Frank aveva in mano un cannolo siciliano mangiato per metà….

Il primo a svegliarsi fu proprio lui.

- Iuooaaahh….

Sbadigliò soddisfatto.

- Buon giorno….

Gli disse Lupara, che poi lo freddò con un colpo di pistola in mezzo agli occhi.

Lo sparo svegliò anche Arnold Tirapugni, che vedendo il corpo inerme dell’amico esclamò:

- Oh!

La stanza si riempì di scagnozzi e Lupara ordinò:

- Ragazzi….gonfiatelo di botte!

Tirapugni venne talmente riempito di botte che la sua faccia si gonfiò come un pallone. In pochi attimi divenne talmente grande, che Arnold iniziò a sollevarsi dal pavimento, dopodiché volò fuori dalla finestra, perdendosi nel cielo albeggiante…

- Addioooo….

- Vattinne…..cane rognuso….

Ruggì Rollini vedendolo scomparire.

Bon, che si era appena svegliato, entrò nella stanza gremita di persone e piena di sangue.

- Dove devo andare per avere un cappuccino con brioche?

Chiese innocentemente.

- Portatemelo via!

Ruggì Lupara come un leone ferito. Bon venne letteralmente trascinato fuori.

- Forse c’è qualche novità?

Domandò mentre strisciava.

- Via! Fuori!

 

Quel giorno, la casa di Lupara sembrava essere più un formicaio che la normale dimora di un boss. Gli scagnozzi entravano ed uscivano freneticamente dalla villa ma di Assuntina non vi era proprio traccia. Bon intravide in quel caos una concreta possibilità di fuga. Infatti, verso il tardo pomeriggio, si presentò al cancello d’uscita sorridente e tranquillo e si rivolse al guardiano.

- Devo andare a prendere le sigarette per il boss, puoi aprirmi?

- Ma certo……Parola d’ordine?

- Eccola qui!

In un lampo raccolse un enorme sasso e lo scagliò verso la guardia, colpendola in pieno viso…..Ma il sasso si ruppe ed il volto della guardia rimase imperturbabile.

Dalla guardiola uscì fuori " Muscolone " Taylor, un omone che aveva iniziato ad andare in palestra a soli due anni e che aveva vinto i concorsi di " Mister Muscolo " dell’ultimo decennio. In meno di un secondo lo agguantò e Bon si ritrovò sollevato come una piuma.

- Adesso ti lancio fino alla 45 a strada!

Gli fece un favore, perché era proprio lì che si trovava il suo ufficio. Volò per circa cinque minuti e poi atterrò sul tetto della sua Ford " Rallenty ". La solita vecchietta, che di lì passava, gli domandò:

- Che spavento! Da dove arriva lei?!

- Sono un nuovo modello di uomo volante…..

La donna corse via spaventata e confusa. Bon non salì nemmeno nel suo ufficio ma corse subito alla centrale. Lì chiese subito di parlare con Bonner.

Entrato nell’ufficio del grassissimo capo della Polizia, questi lo accolse a braccia aperte stritolandolo.

- Aaarrrgg! Mi stritola!

- Caro Bon….mangi qualcosa …..la vedo sciupata….Lo vuole un buon salamino cotto con le patate?

Bon rifiutò ma Bonner ugualmente lo ingozzò a forza.

- Mangi su!….E’ buono….

Terminata quella tortura, Bon poté finalmente raccontare la storia di Macula, del rapimento di Cooper e delle sue disavventure con Lupara e Jamaican Pyrss.

Bonner, mentre mangiava una coscia di pollo, gli rispose:

- Interessante storiellona…..ma….lei non si deve preoccupare per il Cap.Cooper, a lui penserò io. Per lei ho un altro incarico. E’ stato avvistato ad Harlem l’aiutante di Macula. Quel mostro va fermato: ogni giorno miete vittime più di una mietitrebbia….

- In che zona di Harlem è stato avvistato Petrescu?

- Tra la 22 a e la 26 a strada.

A quelle parole Bon ebbe un’intuizione e si alzò di scatto.

- Conosco quel posto!

- Prenda tutti gli agenti che vuole.

- Porterò con me solo il Serg.Coyote…..

….Ed uscì di corsa.

 

( 5° episodio: " IL cimitero di S.Cristobal " )

I due arrivarono sul posto poco prima del tramonto e Bon condusse Coyote in un vecchio teatro abbandonato. IL portone scricchiolante era socchiuso e con una leggera spinta l’investigatore lo aprì.

- Perché entriamo qua dentro?

Chiese Coyote preoccupato.

- Adesso vedrai.

I due avanzarono su di un pavimento completamente polveroso, sul quale risaltavano le impronte forse dell’unica persona che era entrata lì negli ultimi anni.

Raggiunsero la zona del retropalco, dove vi erano decine di custodie di strumenti accatastate l’una sull’altra.

- E’ qui che Macula veniva a dormire. Ci avrei scommesso la testa!

Confidò Bon a Coyote.

Il sergente, che era di origine Navajos, era un esperto lettore di impronte e così si mise subito ad esaminare quelle sul pavimento.

- Cosa leggi Sergente?

Chiese con ansia Bon.

- E’ il nostro uomo. Vedi….il suo modo di camminare denota che un tempo è stato un calciatore. Guarda…..come appoggia il tacco del piede destro più del sinistro….

- Perfetto! Sei un vero segugio delle impronte…..

- Tutto merito di mio nonno " Cespuglio Potato "……

- Ah….che strano nome…..

- Quando ancora era in fasce, cadde dalle braccia della madre in un folto cespuglio…..e per recuperarlo i guerrieri del villaggio dovettero tagliare quasi tutti i rami….Da allora lo chiamarono così: " Cespuglio Potato "…..

- Ah! Una vera storia indiana…..A farci un libro si potrebbe ricavarne una fortuna!

- Adesso stammi dietro Billy, cercheremo di seguire le impronte anche fuori dal teatro.

 

Usciti dall’edificio, Coyote continuò a seguire a carponi le impronte di Petrescu anche sull’asfalto, mentre Bon poco più dietro, si mangiava invece un pacchetto di pop – corn. Quando il buio della notte, cominciò ad impedire la lettura delle orme,

i due si trovarono di fronte ad un cancello di ferro. Bon lo aprì. La falce della luna illuminò un piccolo ed ombroso cimitero. Sembrava quasi che il vento lo avesse soffiato in quel luogo dalla lontana New Orleans, visto che era costruito secondo le usanze tipiche della Louisiana.

Le lapidi screpolate e ricoperte di umido muschio mettevano i brividi ai nostri due eroi e in quell’atmosfera surreale, Bon si mise a fischiettare " Gloomy Sunday ",

canzone della sua amata Billie Holiday.

- Cosa fai, fischi?

Gli domandò perplesso Coyote.

- Questo luogo ispira la mia indole jazz….

- Ah!….Ma dico….questo cimitero non ti mette paura?

- No, mi ispira….

….E si rimise a fischiettare tranquillo. Improvvisamente, una tomba si aprì e…..

uscì fuori un bianco cadavere. Coyote rimase paralizzato dal terrore. Bon continuò invece a fischiare. Il morto domandò:

- Ha per caso visto il mio vicino di tomba? Avevamo un appuntamento ma….non lo vedo….

Bon rispose rilassato.

- Mi spiace non poterla aiutare….ma siamo appena arrivati…..E tu Coyote, hai visto qualcosa?

Coyote, tremante, nemmeno gli rispose. Bon si rivolse allora al morto.

- Lei che è di queste parti……ha per caso visto dei movimenti strani?

- Movimenti no……ma sento spesso dei mugugni provenire da laggiù….

- Ah….grazie….allora andiamo a vedere subito…..Lei sta qui o va via?

- Mi sa tanto che devo restare qui….

- Bravo…..bravo….faccia il suo dovere di morto….

- Ha ragione, il Paradiso bisogna guadagnarselo non solo da vivi….se lo ricordi…

Bon si rivolse ancora a Coyote.

- Hai visto…..il nostro amico è una brava persona…..non c’è niente da temere.

Coyote era talmente spaventato che i denti gli picchiettavano come se fossero provvisti di vita propria. Dopo aver salutato, il morto rientrò nella tomba.

Bon fece sedere Coyote sotto shock e si diresse verso il luogo indicatogli. Raggiunse una cappelletta e si mise a scendere le scale che portavano verso il basso. Raggiunto il fondo, venne completamente avvolto dal buio. Udì però chiaramente i mugugni di cui aveva parlato il morto. Accese un fiammifero e vide Petrescu legato con un fil di ferro, imbavagliato e gettato in un angolo di quell’inquietante luogo. Notò che su una tomba era posta una lampada e così si affrettò ad accenderla, dopo di che tolse il bavaglio a Petrescu e lo liberò. IL vecchio cadde a terra sfinito.

- Non mangio da una settimana……ho una fame incredibile…..

- Se vuole ho qui un mezzo pacchetto di pop- corn…..

Petrescu glielo strappò di mano e mangiò anche la carta.

- Il mio padrone è un demonio! E’ stato lui a legarmi. Voleva farmi morire di

fame. Dopo tutto quello che ho fatto per lui in questi anni…..Da quando ha i denti nuovi, io sono solo un peso per lui, mi ha detto che non ero nemmeno degno di essere morsicato. IL mio vecchio sangue lo disgusta…..

- Tutto sommato è ciò che si merita….così impara ad aiutare un vampiro…..

- Quando l’ho conosciuto io, gli mancava un dente ed era un povero diavolo come me, un vagabondo senza una casa e senza nessuno…..ma adesso che ha riacquistato i denti, è diventato un qualcosa di terribile: una vera macchina di morte!

All’improvviso si udirono dei passi sulle scale. Petrescu si nascose dietro a Bon.

- E’ lui, viene per morderci!

Era invece Coyote, che aveva i denti ancora picchiettanti e lo sguardo allucinato.

I due tirarono un sospiro di sollievo. Petrescu prese Bon per una mano e lo trascinò verso una tomba aperta.

- Guardi qua! Prima si accontentava di dormire in una vecchia custodia di sax, adesso invece riposa in una bara d’avorio con le maniglie di platino. Di giorno ha anche il condizionatore per quando fa caldo…..

- Condizionatore?

Ripeté Bon tra sé.

- Che cos’è?

- Ah….non lo so io…..

Si udirono altri passi leggeri ed i tre si abbracciarono impauriti.

- Questo è lui!

Sussurrò terrorizzato Petrescu.

Apparve invece il volto barbuto di Assuntina. IL già iperteso Coyote a quella vista si lasciò sfuggire un urlo tremendo.

- Aaaahhhh!!!

…..E fuggì via nella notte. La giovane ragazza, ricoperta di veli, si mise a danzare in quel loculo di morte. Per assecondarla Bon danzò con lei ed a quella vista Petrescu, già molto debole, svenne del tutto. I due danzarono per alcuni minuti, dopo di che vennero d’improvviso sorpresi dalla mostruosa apparizione di Macula, che li fissava dalla scala coi suoi gelidi occhi e la bocca gocciolante di sangue.

- Grrrr….

Ringhiò Macula.

Bon spinse via Assuntina come se fosse un sacco vuoto e contemporaneamente sfoderò la sua 38 a tripla canna, facendo fuoco a raffica. IL vampiro si trasformò in pipistrello e volò fuori, mentre i calcinacci dal soffitto cadevano e rotolavano per le scale. Bon lo inseguì nel fumo, ritornando così nel cimitero. Una volta fuori, iniziò la caccia al pipistrello. Bon sparava saltando da una tomba all’altra ma il pipistrello schivava le pallottole con grande agilità. Continuarono così per alcuni minuti, fino a quando Bon stramazzò a terra sfinito ed ansimante. IL pipistrello gli planò accanto, riacquistando sembianze da vampiro.

- Siamo alla resa dei conti….

Disse gelidamente Macula.

- Ho sete…..

Rispose Bon.

Afferrò il vaso di fiori di una tomba e ne bevve avidamente il contenuto. Macula restò letteralmente disgustato.

- Ma che schifo! Quest’uomo è un vero maiale!

Intanto Bon si era dissetato.

- Aaahhh…..almeno io bevo l’acqua, non il sangue degli altri….

 

Al cimitero intanto, erano arrivati i primi curiosi attirati dagli spari e le sirene della Polizia si udivano in lontananza.

- Ora devo scappare ma…..prima della prossima alba berrò il tuo sangue…..

- La tua bara per questo giorno è sotto sequestro. Ti toccherà andare a dormire da un’altra parte.

- Metterò in conto anche questa….e tratta bene la mia donna…

- Donna? Ha ha ha…..

Dopo aver lanciato a Bon un’occhiataccia infernale, Macula mutò in pipistrello e volò via. Con arroganza Bon si mise a cacciar via i curiosi.

- Via! Questo non è un cinema all’aperto!

Sopraggiunsero in quel mentre due volanti della Polizia, dalle quali scesero alcuni agenti indaffarati.

- Ragazzi, è qui!

Urlò Bon.

Sulla seconda volante, c’era disteso Coyote, impaurito e coi denti che ancora gli picchiettavano. Bon condusse alcuni poliziotti nella cripta e lì trovarono Petrescu che giaceva a terra svenuto. Di Assuntina però non vi era traccia….

- Oltre a questo vecchio, c’era anche una ragazza barbuta. Bisogna trovarla.

Gli agenti si guardarono in faccia increduli. Nel frattempo uno di loro, aveva trovato un piccolo sentiero che portava fuori dal cimitero. Ora Assuntina poteva essere ovunque. Gli era sfuggita di nuovo. Installarono allora dei riflettori, che illuminarono un cimitero completamente devastato dai colpi di Bon. A quel punto i curiosi, vedendo i riflettori, pensarono che stesse per iniziare uno spettacolo di musica macabro – jazz…..Alcuni cominciarono ad applaudire, invocando l’uscita della star.

I poliziotti cercarono di placare quell’improvvisato pubblico con urla e colpi sparati in aria ma…..la folla aumentava e prendeva sempre più entusiasmo.

- Che splendida coreografia!

Stava urlando una vecchietta di origine Senegalese.

- Fuori! Fuori! Fuori! Vogliamo la star…..

Gridavano tutti gli altri.

- Ora basta!!

Gridavano gli agenti. In questo caos improvvisato, dalla solita tomba uscì fuori il bianco cadavere incollerito.

- Allora! Mi lasciate riposare in pace o no!

Seguì un silenzio di…tomba. Dopo alcuni secondi, sia il " pubblico " che i poliziotti, si misero ad urlare terrorizzati, fuggendo via a gambe levate.

- Aaaaahhh!!! Oddio!!!

In un attimo il cimitero fu deserto.

- Non c’è più rispetto neanche per i morti!

Sentenziò il bianco cadavere prima di rientrare nella sua tomba. Bon era lì, solo e col vento che gli fischiava attraverso il cappello. Raccolse un crisantemo da un vaso e lo posò sulla tomba del bianco cadavere.

- Per te amico…..e scusa…..

Sentendosi braccato dagli uomini di Lupara, Bon decise di non tornare a casa ma di andare a dormire dal suo carissimo amico, l’avvocato Mortimer Mars. Infatti si presentò, alla bellezza delle tre di notte, al cancello dell’amico, sicuro della sua ospitalità. Suonò sei volte il campanello, dopo di che stufatosi, decise di scavalcare il muro di cinta.

- Starà dormendo…..

Pensò.

- Gli farò una bella sorpresa…..

Una volta nel cortile, notò la luce del soggiorno accesa.

- Ma come?

Pensò di nuovo.

- E’ in casa sveglio e non mi apre? Che sia prigioniero di qualche ladro?

Sfoderò allora la 38 a tripla canna e fece irruzione sfasciando la porta. Nel salottino c’era un sorpreso Mortimer, inginocchiato davanti alla sua ex ragazza, la quale finalmente era da lui tornata. Stava dichiarandole tutto il suo amore ma…..in quel momento si bloccò, colto da una semi paralisi facciale.

- Fermi tutti e alto le mani!

Urlò Bon rotolando sul pavimento secondo la tecnica d’incursione dei Marines.

- Aaaaahhhhh!!

Urlò la ragazza terrorizzata, che subito fuggì infrangendo una vetrata e poi, dopo essere caduta per un piano, una volta atterrata sul prato sottostante corse via zoppicando.

- Aiuto i ladri!!

Nella stanza intanto, Mortimer emetteva con la sua bocca storta e semi chiusa, solo dei suoni gutturali ed incomprensibili. Bon si rialzò fiero.

- Che ti stava facendo quella?

Gli occhi di Mortimer lanciavano fiammate d’odio. La collera era talmente forte che le sue mascelle vinsero la paralisi e si sbloccarono.

- C’era una sola probabilità su un miliardo, che qualcuno mi rovinasse questo splendido momento!! Tu non sei un uomo! Tu sei un impermeabile animato!

Sotto quel cappello c’è solo aria e….tu non sei mio amico!

- Ma cosa dici…..ti ho salvato….ti teneva prigioniero! Altrimenti perché non hai risposto al campanello?

- Maledetto imbranato! Avevo addirittura tagliato i fili per non esser disturbato!

Mi viene voglia di spararti, di annegarti nella fontana del giardino…..

- Iuuoooaaahh…….

Gli rispose un assonnato Bon.

- Ne riparliamo domani…..vado su a dormire….

- Questa volta no! Ti porto subito in tribunale….anzi no direttamente in prigione! La vedi quella porta sfasciata?! La vedi quella finestra distrutta?!

Li vedi i vetri dappertutto?!

- Li vedo….li vedo….ma….chi era quella ragazza allora?

- Era il grande amore della mia vita……è lei che mi ha donato il cavallino di vetro…..che tu hai rotto quel giorno!

- Non mi è sembrata tanto bella……ti piace sul serio?

- Questo è troppo…..anche per un uomo equilibrato come me!

Con un balzo felino, Mortimer salì sulla scala ed aggredì Bon. I due rotolarono di sotto e subito dopo la casa piombò nel silenzio più assoluto. IL mattino seguente, Bon si svegliò con la faccia sotto l’ascella di Mortimer…..

- Che fine avrà fatto il mio cappello?

Si scrollò Mortimer di dosso e questi svegliandosi sussurrò:

- Fidelia……non te ne andare…..lui non è mio amico…..torna da me ….

…ci sposeremo….

Bon raccolse il cappello tra le macerie del salottino e poi guardò con pena il suo amico.

- Poveraccio!

Esclamò.

Poi uscì, cercando di riconcentrarsi su quanto era accaduto quella notte al cimitero.

Decise che la cosa prioritaria, per ora, era di farsi un buon whisky…..

Continua....  
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Nomi autori Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini
Note sugli autori Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini, dai più conosciuti come " Paolino " e " Bisso ", scrivono insieme da circa due anni. Sono coetanei ( 35 ) e si conoscono dai tempi delle scuole elementari. Abitano entrambi a Binasco ( Mi ) e di professione sono operai. Hanno al loro attivo due copioni teatrali,  non ancora messi in scena, e vari racconti di genere comico. La loro "perla" è senz' altro Billy Bon,  investigatore privato che agisce nella lontana America degli anni '40, e che nonostante la sua " imbranataggine " riesce sempre a risolvere i vari casi in cui si trova coinvolto.
e-mail bissoproject@tiscali.it
   

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