Le avventure di Billy Bon
"Il Vampiro con un dente solo"
di Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini

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( 6° episodio: " Ipnosi ")

 

Quella mattina Bon si recò alla centrale. Cercò Bonner ma questi non c’era, visto che aveva avuto un’indigestione durante la notte. Comunque lo informarono che sia Coyote che Petrescu erano ricoverati all’ospedale di Manatthan e così decise di andarli a trovare. I due erano ricoverati in reparti differenti. Preferì andare prima da Coyote, visto che era il più grave. Arrivato nella sua stanza, subito notò le profonde occhiaie del primario Dott.Scott e della giovane infermiera Jennifer. Subito al suo orecchio giunse il forte picchiettio dei denti di Coyote…..

- E’ così da quando è arrivato…..non riusciamo a fermargli i denti….

Disse preoccupato il Dott. Scott.

Bon però, era con lo sguardo fisso sulla bella Jennifer. IL dottore accortosi lo redarguì.

- Cos’è…..non ha mai visto una ragazza in vita sua?!

- Mai così graziosa….

Lei lo ricambiò lanciando un dolce sguardo, rovesciando però una bottiglia d’acqua minerale ghiacciata su Coyote, il quale urlò:

- Ooooohhhh!!

Miracolosamente, forse a causa dello shock, smise di picchiettare i denti.

- Ha visto come si fa!

Disse Bon ad uno stupito Dott.Scott.

- Vado a dimettermi…..

Disse il dottore sconsolato uscendo dalla stanza. L’infermiera Jennifer era ammirata, avrebbe voluto chiedere il suo nome a Bon ma riuscì solo a diventare rossa e impacciata. Se ne andò rovesciando il carrello delle vivande, un po’per terra e un po’addosso a Coyote, il quale riprese anche a parlare.

- Stai attenta ochetta!

Bon intervenne per difendere la fanciulla.

- E’ lei che ti ha guarito….

- Ah!

Fiera la ragazza uscì, con in testa l’ambizione di diventare un giorno una grande dottoressa. Coyote era dunque completamente guarito e accompagnò Bon a trovare Petrescu. Lo trovarono quasi del tutto ristabilito. Aveva mangiato per tutta la notte ed aveva così ripreso qualche chilo. Mentre Bon rispondeva ad alcune domande di Petrescu, d’improvviso si udì del trambusto nel corridoio. La porta della camera si spalancò ed entro un medico, con tanto di mascherina, che però invece del bisturi teneva in mano una rivoltella.

- Mi manda Tony Lupara….sono qua per prelevarvi…

Coyote, veloce come un fulmine, gli tolse la pistola e poi con un forte pugno lo atterrò. Bon gli tolse il bavaglio e poi lo interrogò.

- Come ti chiami?

L’uomo era un po’intontito, pensò un attimo e poi svenne.

- Non c’è scelta, dobbiamo andare con lui.

Disse Bon a Coyote.

- Ma cosa dici?! Non vedi che ormai l’ho sistemato…..

- Dobbiamo parlare con Jamaican Pyrss. Solo lui può condurci da Macula. Andremo io e Petrescu, tu è meglio che raggiungi Bonner e lo aiuti ad organizzare il salvataggio di Cooper.

- Non stai rischiando troppo?

Domandò Coyote.

- Stai tranquillo amico mio….Lupara me lo lavoro io…e ora vai, quando si sveglia questo tirapiedi tu devi già essere alla centrale.

Coyote strinse la mano a Bon e gli disse serio:

- Augh!…..Se sei in pericolo….manda segnali di fumo…

Gli strizzò l’occhio ed uscì. Bon e Petrescu fecero rinvenire il tirapiedi e poi puntandogli la sua pistola alla schiena, lo costrinsero a scortarli fino da Lupara.

Mentre uscivano dall’ospedale, sentirono più volte l’altoparlante chiamare il Dott.Scott in sala operatoria….ma questi non poteva di certo sentire, visto che già era sulle rive del lago Victorino che allegramente pescava…..

Verso sera, i tre entravano nella villa di Lupara. Rollini fu sorpreso, nel vedere il suo sicario entrare con le braccia alzate e dietro Bon e Petrescu che lo comandavano a bacchetta.

Poco dopo, venne convocata d’urgenza una riunione, al fine di organizzare il salvataggio di Assuntina. Petrescu dovette raccontare a Lupara come Bon aveva salvato Assuntina dal morso letale di Macula, in quell’agitata notte al cimitero di S.Cristobal. Dopo di che, raccontò a tutti i presenti curiosi, l’episodio del famoso rigore fallito. Lupara mise una pietra sopra alla fuga di Bon e volle dare all’investigatore un’ultima possibilità. Qui arrivava il punto critico: dove poteva nascondersi Assuntina? Come poteva fare per rintracciare Macula? Intervenne Pyrss.

- Ci sarebbe…. Ripeto, ci sarebbe…..una possibilità……anche se non garantisco nulla…

- E cioè?!

Chiese ansioso Lupara.

- Mi ripeto: ci sarebbe…..ma forse c’è…..

Lupara si alzò picchiando i pugni sul tavolo.

- Questo parla per ore ed ore senza dire niente! Non è capace di essere chiaro!?

Pyrss divenne serio e guardo tutti con solennità.

- Ipnosi….signori miei…..sto parlando di ipnosi…..

Lupara ormai aveva la bava alla bocca.

- Vuole per favore essere chiaro!

Jamaican allora, iniziò a passeggiare avanti e indietro tenendo le mani dietro la schiena, con l’aria tipica del luminare della scienza.

- Signor Petrescu…..da quanto tempo conosce il Conte Macula?

Petrescu ci pensò un po’.

- Il tempo non ha più importanza per me….si è fermato….

- Adesso ci si mette anche lei!

Urlò di nuovo Lupara.

- Risponda alla domanda!

- Saranno sì e no tre anni….

Pyrss dopo un attimo di silenzio sentenziò:

- Bene! Allora si può fare…...ehm…..quello di cui parlo, è un esperimento di medicina tridimensionale….

Tutti si guardarono in faccia allibiti.

- Fu eseguito per la prima volta dagli antichi Egizi, dentro alla piramide capovolta di Luxor….ma l’esperimento non riuscì. Venne rifatto inseguito dai Boeri a Città del Capo ma……anche qui non ebbe esiti positivi…..E quindi…..lo ripeteremo qui noi stasera…..buona fortuna a tutti signori….

Ed uscì.

- Riportate qui quel pazzo!

Urlò Lupara. Pyrss venne riportato di peso nella stanza da due gorilla.

- Insomma, vogliamo fare questo tentativo o no?!

Pyrss tirò fuori il cronometro e sentenziò:

- L’esperimento avrà luogo tra un minuto e venticinque secondi….e mi servirà il signor Petrescu.

Fecero accomodare Petrescu sul trono di Lupara, per farlo stare comodo. Pyrss si sedette davanti a lui. Si fece quindi portare un catino d’acqua bollente e poi ci mise dentro i piedi.

- Aaaahhh…….mi stimola la concentrazione….

Intervenne timidamente Bon.

- Prima di iniziare l’esperimento, si potrebbe sapere vagamente di che cosa si tratta?

- L’antico faraone Egiziano At- Hak- At, sosteneva che quando due persone passano moltissimo tempo insieme, viene a crearsi fra loro un’intesa inconscia, che dal sub conscio permette di arrivare alla coscienza dell’una e dell’altra….ma solo apparentemente…

Pyrss s’interruppe per guardare le facce allucinate dei presenti.

- Scusatemi, sono sceso troppo nei dettagli….In poche parole, cercherò di ipnotizzare codesto povero vecchio e poi sotto ipnosi, lui ci condurrà all’indirizzo esatto dove si nascondono Macula e la giovane Assuntina.

- Oooohhhh…..

Di tutti.

- Non ho mai sentito tante stupidaggini in una volta sola!

Sostenne Lupara.

- Adesso basta parlare….se no perdo la concentrazione….iniziamo! Ah…..dimenticavo…..un ultimo avvertimento: data l’età avanzata del paziente, ci potrebbero essere degli effetti collaterali tipo dilatazione delle pupille, crisi cardio-circolatorie, rigidità dei tendini, attacchi asmatici, soffocamento, strappi muscolari, convulsioni, attacchi epilettici e….insomma la morte….

- Dettagli insignificanti.

Lo interruppe Lupara.

- Proceda.

Pyrss cercò subito di rilassare un agitato Petrescu. Poi, tirò fuori dalla sua borsa da medico un cioccolatino e se lo mise in bocca.

- Mi osservi mentre lentamente mangio……

Disse a Petrescu.

- Guardi bene il movimento meccanico e cadenzato delle mie mascelle….

Pyrss si mise a masticare molto lentamente, azionando contemporaneamente il cronometro. Intervenne un ingolosito Bon.

- Com’è?! Fondente o al latte?

- Non mi interrompa! E’ impazzito?!

Subito dopo Pyrss bloccò il cronometro, mentre Petrescu rigido e con gli occhi sbarrati fissava il vuoto: c’era riuscito…

- Signor Petrescu…..mi sente?

Domandò al paziente.

- Direi di sì…..

- Dove si trova adesso?

- In un posto neutro….sono in attesa di suoi ordini…..

- IL mio primo ordine è che lei dica sempre la verità.

- Io non ho mai mentito….

- IL mio secondo ordine, è che lei ci conduca nel luogo dove ora si trova il suo amico Conte Macula.

- Come posso trovarlo?

- Uff!

Sbuffò Lupara.

- Siamo già fermi?

- Lasciatemi la – vo – ra – re!

Rispose irritatissimo Pyrss.

- Si immagini di essere leggero come una nuvola trasportata dai venti in paesi lontani….

- Ma allora se sono una nuvola non posso andare ai Carabi?

- No! Lei deve andare da Macula!

- Avrei bisogno di un indizio, di qualcosa che mi conduca a lui….

- Lei conosce il Conte più di chiunque altro, il suo inconscio sa dove trovarlo….si sforzi…..ascolti sé stesso…

Petrescu s’illuminò di un sorriso beato.

- Sono una nuvola e sto sorvolando l’oceano…..

- Mio Dio, si sta perdendo!

Esclamò Pyrss rivolto ai presenti.

- Vedo le coste di Haiti…

- No! Torni indietro! Macula….Macula….lei deve cercare Macula!

- Lasciatemi andare, sono una nuvola….

Bon si avvicinò a Pyrss e gli sussurrò nell’orecchio:

- Mi fa suonare un pezzo con la mia armonica?

- Ma a che scopo?!

- Ho avuto un’illuminazione.

Bon tirò fuori l’armonica e si mise a suonare l’inno della Romania. L’espressione di Petrescu cambiò rapidamente. Commosso esclamò:

- Ah….l’inno della mia amata patria, che ho tradito calciando malamente quel maledetto rigore…..Farei qualsiasi cosa per rimediare…..

- Ci porti da Macula….Macula!

Ribadì Pyrss.

- Siamo in una grande suite….

Disse Petrescu.

- Vedo una giovane donna barbuta….

A quelle parole a Lupara venne un attacco di tosse.

- Assunt…..aurg…..maled…..barb….aurg….

- Silenzio! Mutismo!

Implorò ancora Pyrss.

- Sento Macula sussurrare strane parole…..

Continuò Petrescu.

- Sta dicendo: mia amata, nemmeno il grande drago che riposa ad oriente potrà separarci…..Tu sarai mia per l’eternità….

- Svergognataaaaa!!!

Urlò Lupara.

- Ma si controlli!

Lo redarguì Bon.

- Cosa dice mia nipote?

- Dice: amore mio, stringimi tra le tue antiche braccia…..

Lupara si alzò gettando a terra lo sgabello su cui era seduto.

- Ho sentito abbastanza! La svergognata è compromessa! Se proprio lo ama se lo dovrà sposare……

Intervenne Rollini.

- Ma come capo?! Quel fetuso morto deve diventare….

- Niente morti ormai…..ma solo onore. E’ evidente che la giovane è innamorata ed il Conte se la dovrà sposare. Rendete questa cosa possibile e fate presto!

 

Lupara uscì sbattendo la porta. Si fecero dire da Petrescu l’indirizzo della suite, il quale li avvertì anche che Macula era appena uscito e che dunque la giovane era in casa da sola. Rollini scattò immediatamente in piedi e si rivolse ad alcuni suoi sicari.

- Andiamo a recuperare questa giovane sgualdrina.

 

Intanto Jamaican Pyrss era alle prese con il risveglio di Petrescu. Si verificò un effetto collaterale non contemplato in quelli precedentemente elencati.

Infatti, il Romeno iniziò di colpo a ringiovanire, sotto gli occhi esterrefatti del Dottore e di Bon. Jamaican continuava ad urlare:

- Svegliati! Svegliati!

Petrescu però, continuava a dormire ed a ringiovanire. A quel punto Bon tirò fuori la sua 38 a tripla canna e sparò una raffica di colpi sul soffitto. Un giovane e vigoroso Petrescu si risvegliò urlando:

- Devo andare agli allenamenti……sono in ritardo!

Intanto, dai fori del soffitto sbucarono gli occhi infuocati di Lupara.

- Mi hai crivellato il pavimento! Vattinne!

Bon non perse tempo e prese Lupara alla lettera.

 

( 7° episodio: " Due sposi e una sparatoria " )

 

Giunse la notte, una notte di lampi e tuoni. Uno di questi illuminò Macula, accovacciato sul muro di cinta di villa Lupara. Intanto dal cancello principale stava uscendo la macchina di Salvatore Rollini, in partenza per la missione di recupero della povera Assuntina. Anche Macula però era in missione. Stava infatti capitando qualcosa di inconsueto. Assuntina non si trasformava. Di solito, dopo pochi morsi, le persone iniziavano a subire la mutazione vampiresca ma ciò pareva non riguardare Assuntina, la quale era ancora perfettamente umana. Gli serviva allora il parere proprio di Jamaican Pyrss, data la sua cultura in materia. Attese per circa un’ora e quando la villa piombò nel silenzio, ecco che entrò in azione. Si trasformò in pipistrello e poi entrò da una finestra socchiusa. Era nella stanza di uno dei tirapiedi del grande boss: Jack " la carogna "…..Camminò verso il letto di quel bue russante e lo toccò più volte per svegliarlo, senza però ottenere alcun risultato….Ma Jack " la carogna " era veramente una carogna…..e infatti stava fingendo….In un lampo accese una lampada e poi puntò una mitraglietta sul volto stupito di Macula….

- Che ci fai tu qui?!

- Prima di ucciderti ho bisogno di un’informazione….

Disse gelido Macula.

Jack " la carogna " finse di aver paura.

- Cosa vuoi sapere?

- Volevo sapere dove si trova Jamaican Pyrss.

- E’ nella stanza qui a fianco….

Jack " la carogna " aveva ancora una volta confermato il suo nome. Per salvare sé stesso, gli aveva indicato la stanza del Cinese, suo acerrimo nemico…..

- Grazie dell’informazione e….del tuo sangue!

Con il solo movimento del mantello disarmò Jack ma…." la carogna " tirò fuori dai mutandoni un lungo coltellaccio. Quando lo puntò verso Macula, il vampiro era sparito. Nello stesso istante percepì i gelidi denti penetrargli nel collo. Era infatti balzato alle sue spalle ed ora lo stava finendo. Cadendo a terra rovesciò il comodino di fianco al letto. Dal cassetto di questo saltarono fuori tutti i suoi mazzi di carte truccate, nonché i vari assegni falsi e a vuoto, contocorrenti di denaro riciclato e persino il suo falso diploma delle elementari….: insomma tutta la sua vita da carogna…..In seguito, Macula col suo passo felpato si recò nella camera del Cinese, il quale secondo l’usanza di Pechino dormiva disteso sotto il letto…..tenendo in mano due bastoncini di legno. Macula, che conosceva Pyrss come una persona stravagante, proprio vedendo quella sagoma in penombra sotto il letto si convinse di essere nel posto giusto…..Accese una lampada e poi disse:

- Si svegli Dottore….

- Pel Confucio! Chi mi distulba a quest’ola?!

Esclamò il Cinese con voce sottile ed antipatica. Macula restò sorpreso.

- Accidenti un Cinese! Odio il sangue Cinese…..sa di riso….

Ma mentre diceva questo, due bastoncini gli si conficcarono nelle caviglie.

- Oooohhhh!!

Gridò il vampiro.

IL minuscolo Cinese gli si arrampicò su per le gambe e poi iniziò a mordergli la schiena e a graffiargli il collo con finte unghie metalliche.

- Aaaahhh!!

Macula era stordito.IL Cinese era velocissimo. Ora si era arrampicato sul letto a castello e lo stava colpendo con un bastone di legno morbido di Shangai…

- Ahi! Ohi! Aaaaahh!!

Gli gettò poi una manciata di puntine negli occhi e gli graffettò le dita dei piedi.

Macula riuscì a salvarsi da quella furia trasformandosi in pipistrello e volando via.

Planò nel prato del parco, ansimante e pieno di lividi. Si rifocillò con l’acqua della fontana e si bagnò le ferite. Mentre faceva ciò, venne visto da uno scagnozzo di ronda che gli si avvicinò.

- Soffri d’insonnia comparuzzo?

Macula doveva assolutamente sapere dov’era il Dottore e quindi subito aggredì lo sventurato di turno. Tenendogli la testa sotto l’acqua della fontana lo interrogava.

Questi gli disse di aver visto Pyrss passeggiare qualche minuto prima nel parco.

Dopodiché Macula lo addentò, lasciandolo lì come uno straccio senza vita.

Infatti Jamaican Pyrss stava seduto sotto il pergolato della villa. Sul tavolino che stava davanti a lui c’era un fico, illuminato da una lampada all’olio d’oliva.

Macula lo vide e si fece avanti con prudenza.

- La stavo aspettando…..ed è anche in ritardo di qualche secondo…..

- Sapevo che lei era un tipo stravagante….e adesso vedendola ne ho avuto la conferma…..

Gli disse Macula squadrando i suoi pantaloni in pelle di boa.

- Io so perché lei è qui.

- Allora poche chiacchiere…..saprà anche quello che mi succede…..

- Assaggi questo fico…..

Disse Pyrss indicando il frutto sul tavolo.

- Che stupidaggine ortofrutticola è mai questa?!

- Ai suoi tempi, il fico era considerato un frutto sacro.

- I miei tempi, sono ormai troppo lontani Dottore, troppo….

- ….E allora mangi il fico….su….lo assaggi….

- Al diavolo il suo fico! Perché Assuntina non si trasforma?! Voglio renderla immortale come me…..

- Osservi bene il mio fico…..

Macula raccolse il fico dal tavolo stritolandolo senza pietà.

- Adesso glielo spiaccico in faccia il suo fico!

- Un attimo per cortesia…

Disse Pyrss abbassando il capo, quasi raccogliendosi in preghiera.

- Quel fico era perfetto…..è da quando sono arrivato che lo controllo. Solo ieri era ancora acerbo, domani sarebbe stato troppo maturo ma oggi….oggi era all’apice! La perfezione dura poco….passa e se ne va. Comincia a capire adesso Conte?

- Cosa sono queste sciocchezze, stupido Austriaco treccioluto! Non ho molta pazienza io…..

- IL valore su questo pianeta, è dato dal fatto che tutto è cagionevole, niente è eterno, tutto finisce e niente è mai completamente nostro.

- Adesso basta!

Macula dopo aver ribaltato il tavolo afferrò Pyrss per il collo.

- Diabolico Dottore, vuoi confondermi coi tuoi discorsetti da ciarlatano! Perché il mio morso non ha più effetto? Rispondimi!

Jamaican non tentò nemmeno di fare resistenza alla potente stretta del vampiro.

Mentre soffocava riuscì a sussurrare:

- E’ colpa tua….sei tu quello che non funziona…..sei tu il vero scherzo della natura…Lascia che Assuntina viva la sua vita. Tu non vivi, ti consumi lento come un gelido diamante, eterno e senza cuore….aahhh….

Jamaican scivolò a terra e Macula lasciò la presa. Lo fissò poi con disprezzo.

- Un diamante è per sempre, caro Dottore…

- Dipende…..

Disse Bon che stava alle spalle del vampiro e stava puntando la sua 38 a tripla canna al collo di Assuntina.

- Non oserai….

- Anche questo dipende……Lupara è impazzito e vuole che tu sposi sua nipote.

Se lo farai vivrai felice, altrimenti sarai braccato per sempre.

Macula esplose in una vibrante risata divertita.

- Questa è davvero bella….io sono già braccato da sempre….mio caro investigatorino…….Sono talmente stufo di fuggire da voi viscidi umani….

- Viscidi?

Lo interruppe Bon.

- Non mi interrompa quando parlo e….non appoggi in quel modo così violento la canna della pistola sul collo della mia amata!

- Pistola? Questo è un prodigio dell’arte balistica….

- Insomma basta! Veda di non fare del male alla mia donna!

- Lei parla d’amore come se si trattasse di mangiare una caramella….

Mi sbaglio o stava per uccidere Petrescu in modo cruento? Lui, che l’ha accudita in questi anni come se fosse suo fratello….E’ così che tratta le persone che ama?…. Conte…..

- Di cosa si stupisce…..lo sa cosa sono io? Un mostro…..

- Anche questo dipende…….Avanti ragazzi!!

Urlò Bon.

Rollini ed altri quattro scagnozzi si tuffarono su Macula, catturandolo con una rete molto fine. Questi si trasformò in pipistrello ma restò comunque intrappolato.

- Bravi ragazzi!

Disse Bon in un’esplosione di gioia.

- Rollini….porta in casa Assuntina e non farla vedere a suo nonno finché non si sarà completamente ristabilita. Magari dai una spuntatina al pizzetto…..E voi ragazzi, non fatevi scappare il Conte.

Detto questo, Bon si precipitò a soccorrere Jamaican Pyrss.

- Ci perdoni Dottore, siamo arrivati tardi…

- Caro Bon….l’ho sottovalutata….il suo piano è stato veramente ottimo ed accurato…Vorrei stringerle la mano ma mi mancano letteralmente le forze…

- Lei non morirà qui così……glielo prometto io, Billy Bon!

Se lo caricò sulle spalle e lo portò in casa. Macula venne rinchiuso in una cella senza finestre e sbarre e poco più tardi Lupara volle incontrarlo. Entrarono nella cella lui, Bon e Rollini. Macula se ne stava in un angolo accovacciato, come un leone umiliato e sconfitto.

- Sei pronto a fare il tuo dovere di marito?

Gli chiese con fermezza Lupara. Macula lo guardò ma non rispose.

- Ha perduto la lingua?

Chiese a Bon.

- Come sta Assuntina?

Domandò allora il vampiro.

- Ha rischiato di morire per colpa tua!

- Non è mai stata in pericolo, io amo sua nipote…..

Rollini sgomitò leggermente Bon e poi gli sussurrò:

- La ama addirittura….quella schifezza di donna…..

- Come dice Rollini?

Domandò Lupara che non aveva sentito bene.

- Niente capo……cosa nostra fu…

- Non mi piacciono quelli che parlano a mezza via….

Intervenne allora Bon pensieroso.

- Un mostro può amare? Questo è il dilemma…

- Forse ha ancora una volta ragione lei Bon….

Disse mesto Macula.

- Forse i mostri non esistono…..

Continuò. Fece poi una pausa e sussurrò tra sé:

- IL bene e il male si confondono tra loro, come mare e cielo in un giorno di tempesta….

- Tu sembri una persona colta….come sei diventato vampiro?

Volle sapere Rollini. Macula sembrò non sentire neppure.

- E’ ancora vivo il Dottore?

Chiese.

- Credo che se la caverà….

Gli rispose Bon.

- Lui conosce una formula che può riportare un vampiro allo stato mortale, però come fondamentale punto di partenza, occorre che esso sia accondiscendente.

Continuò, assorto nei suoi pensieri, il conte.

- E lei lo è?

Chiese Lupara.

- Che prima si celebri la cerimonia.

Concluse il vampiro, lasciandosi al contempo sfuggire un timido sorriso.

- Che ci sia un lieto fine?

Cominciò a sperare Bon. IL nostro eroe però si sbagliava…..ed anche di grosso….

Usciti dalla cella del vampiro, Lupara congedò Rollini e Bon e poi si allontanò per prepararsi all’imminente cerimonia nuziale.

- Questo matrimonio è una vergogna!

Disse scandalizzato Rollini a Bon una volta rimasti soli.

- Beh….effettivamente non credo che esistano precedenti….Nessuno si è mai sposato con un vampiro prima d’ora…

- Io non sto parlando del Conte, in fondo lui mi piace, sto parlando di quella sgualdrina di Assuntina…..e di quel sadico di suo nonno CTony!

Bon era sorpreso.

- …..Ma di che parli Rollini?!

Disse Bon con accento Catanese ormai acquisito….

- Fino a mezz’ora fa avresti spaccato il mondo per Lupara….mizzega!

Sentenziò Bon sempre più sicilianizzato….

- Ieri sono stato pestato… per aver detto che il Palermo merita la serie B…

Guarda qua…

Sollevò la camicia e mostrò i lividi a Bon.

- Chi è stato a ridurti così?

- Questi sono i sistemi del capo CTony! Qui tutti del Monopoli tengono, oppure del Palermo…..solo io tengo del Giarre…D’inverno, ogni Domenica sera, mi riducono così. In questa casa no si può più vivere! Devi scusare comparuzzo il mio sfogo ma….non ce la faccio più! Qui basta sbagliare un colpo o dire una frase fuori posto e….puff….scomparisci nel nulla…Ti ricordi che fine hanno fatto Brutus e Frank Museruola?

- E’ vero, con Lupara non si scherza!

- Prima ci chiedevamo chi fossero i mostri compare….quelli sono i mostri…..persone che non rispettano niente e nessuno e che pensano di essere al di sopra di ogni cosa….

- Anche tu non scherzi però!

- Io ho chiuso con questa vita. A Chicago ho un cugino che lavora nel contrabbando di liquori scaduti….del whisky alla frutta…..E’ un lavoretto onesto, che non rende molto ma almeno non si ammazza nessuno.

- E con Lupara come farai?

Rollini afferrò per il braccio Bon e lo guardò quasi implorandolo.

- Conto su di te investigatore. Mi aiuterai?

- Tutto sommato anch’io ho un conto in sospeso con Lupara….Ti aiuterò!

I due si lasciarono e si diressero ognuno alle proprie stanze, nell’attesa di conoscere il giorno della cerimonia.

Dopo pochi giorni, arrivò il momento tanto atteso. La cerimonia sarebbe stata officiata dal sindaco David Marcomains secondo il rito civile, assistito nell’occasione dal suo aiutante e vice sindaco Andrew Zurling. IL giardino di villa Lupara era adornato con vari festoni e ghirlande di fiori e inoltre gli scagnozzi di Tony avevano allestito una specie di piccolo altare, anch’esso adornato e ricoperto di uno sgargiante velluto rosso. Su un lato del giardino stesso era posto un lungo tavolone, imbandito con ogni ben di Dio per il rinfresco degli oltre 250 invitati. Proprio al centro spiccava la gigantesca torta nuziale: tre metri di altezza per quasi due di larghezza….

Dentro vi era nascosto, viste le sue ridotte dimensioni, Salvatore Rollini, che ad un certo punto del banchetto sarebbe dovuto uscire per augurare immense fortune agli sposi, sparando in aria alcuni colpi di pistola. C’era anche una piccola orchestra….

…e che orchestra…Si trattava della band del grande Duke La Pera, che avrebbe dovuto allietare tutti i presenti con la sua musica. Per la verità, la sua presenza fu un atto dovuto, perché proprio Tony Lupara gli aveva fatto fare carriera corrompendo non pochi tra impresari e discografici. Tra i vari invitati, vi erano anche alcuni illustri personaggi tra cui: il Sen. Mc Harty, il famosissimo attore Frank Bello detto

" sguardo di gatto ", lo scrittore premio Nobel Adam La Penna, biografo di Lupara,

da Chicago il cugino di Al Capone, Al Paccone e il suo braccio destro Jimmy Pacchettino, la cantante lirica Eva Pavarotta……e per finire l’ospite più illustre,

addirittura dalla lontana Europa il Principe Braccobaldo…..Uno scroscio di applausi sottolineò l’arrivo del Sindaco Marcomains, al quale Lupara fece pubblicamente dono del gagliardetto della Reggina e della gigantografia del suo tecnico Franco Colomba, idolo di Marcomains quando era calciatore.

- Andrew….

Sussurrò al suo aiutante e vice sindaco.

- Non sono molto contento di essere qui…..anche se il gagliardetto è bellissimo…

- Per carità….parli piano signor David…

Disse Zurling sempre sussurrando.

- Le ho già detto che siamo obbligati a partecipare, Lupara è una fonte di denaro troppo importante per noi….

- Non mi piacciono queste persone dalla doppia faccia…

Prima dell’inizio della cerimonia Lupara volle scusarsi con tutti gli invitati, per il mancato arrivo dall’Italia del presidente del Palermo, cosa che lo aveva non poco seccato. Appena dopo il tramonto la musica si fermò. Fece il suo ingresso Macula, vestito di un elegantissimo abito scuro e completamente avvolto nel suo classico mantello, che gli conferiva un’aria sinistra ed al contempo signorile. Si diresse lentamente verso l’altare, completando la parte finale del tragitto sottoforma di pipistrello, per poi riacquistare sembianze umane una volta raggiunto l’altare stesso.

- Ooooohhh!!

Esclamarono tutti i presenti.

IL " clou " fu però l’apparizione della sposa. Assuntina era vestita con uno spettacolare abito bianco, adornato con mandorle e noccioli di olive siciliane.

Una veletta scendeva fino all’altezza del naso, coprendo solo parzialmente il suo orribile volto. Anche se per l’occasione si era fatta la barba, si poteva notare un aguzzo pizzetto far capolino da sotto il suo mento. Probabilmente faceva parte di uno studiato e provocante " look " sexy. Subito il nonno Tony la prese sotto braccio e la accompagnò all’altare. La cerimonia ebbe così inizio. Tutto sembrò procedere per il meglio ma….quando Marcomains pronunciò le classiche parole:

- Se c’è qualcuno che è contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre….

Qualcuno esclamò per tutta risposta una frase che proprio non doveva pronunciare.

- Io avrei qualcosa da dire!

Era Billy Bon…….che fino a quel momento se ne era stato mischiato tra gli invitati e che ora aveva deciso di intervenire. Iniziò a camminare calmo, avvicinandosi pian piano all’altare e calpestando, forse senza nemmeno accorgersene, il lungo strascico di Assuntina. Si mise a parlare, rivolto proprio a Tony Lupara, con la tipica calma e decisione di chi si sente sicuro di sé e pensa di avere in pugno la situazione.

- …..Sì, lei è Tony Lupara…anzi….mi perdoni ….lei è il grande Tony Lupara.

Lei ha dalla sua parte tanti soldi e uomini armati che son pronti a proteggerle il sederino in ogni momento….lei è il padrone di mezza città….lei ha dalla sua parte una grande forza ma….anch’io ho dalla mia parte una forza altrettanto grande: la legge!

A quelle parole, la vecchia madre ultranovantenne di Tony, che fino a quel momento aveva dormito, improvvisamente si risvegliò e con inattesa vitalità esclamò:

- Bravo! Era dal 1845 che non sentivo un così bel discorso……

A quel punto, ancora una volta, l’emozione attanagliò Bon, il quale iniziò a farfugliare parole quasi senza senso e frasi scoordinate.

- Grazie…..ehm….non era preparat…..scusi Tony…..facevo così per dir..dir..dire…

Sapeva che la sua vita era praticamente giunta al termine: Lupara lo avrebbe subito fatto crivellare di colpi. Infatti, nel giro di pochi secondi, si ritrovò circondato da circa cento canne di pistola. Aveva perfino un candelotto di dinamite che gli sbucava da sotto il cappello…Ma improvvisamente…

- Fermi tutti!

Una voce tonante ed amplificata da un megafono atterrì tutti quanti. Era il capo della Polizia Bill Bonner, che con un manipolo di agenti ben armati aveva fatto irruzione nella villa.

In un attimo si scatenò una violenta sparatoria e Bon ne approfittò per scappare all’interno dell’abitazione. Dopo mezz’ora di guerriglia, Bill Bonner si era annoiato e concentrò la sua attenzione sull’immensa torta nuziale, dentro la quale vi era ancora chiuso Salvatore Rollini, che non era ancora potuto uscire a causa di un difetto del congegno di apertura. Di lì a poco sarebbe stato ingurgitato da Bonner con tutta quanta la torta….E così fu….Dopo qualche minuto, Bonner si sentiva come un terribile peso sullo stomaco e…..digerì così forte, da perdere l’equilibrio e cadere sul tavolo, sfasciandolo e schiacciando il vice procuratore Thompson, che si era infilato sotto alla ricerca di una lente a contatto perduta….

 

(8° episodio: "Notte di fuoco e fiamme" )

 

Vista la situazione di pericolo, il sindaco Marcomains abbandonò il piccolo altare e a gambe levate, seguito da Zurling, cercò di mettersi in salvo nella sua macchina ma….non poterono nemmeno entrare, perché all’interno c’era Eva Pavarotta appartata con Jimmy Pacchettino, che stava cantando un’aria d’amore tratta dal Tristano di Wagner versione " mix "…….Furono così costretti a ripiegare all’interno della villa. Appena dentro, il silenzio della casa, in contrasto col fracasso esterno, li sbigottì.

- Dove siamo?

Chiese Marcomains a Zurling. Zurling si guardò attorno.

- Siamo nell’immenso salone d’ingresso. Sarà meglio cercare un posto sicuro dove nasconderci.

- Andrew…..hai visto dove è scappato il vampiro? Quello mi mette paura…

- Non so signor David, nella confusione l’ho perso di vista….

- Anch’io….

Rispose il " non vedente " sindaco.

Contemporaneamente, anche Bon si aggirava nei corridoi dell’immensa villa.

Dalle finestre giungeva nitido il frastuono esterno, un miscuglio di spari, grida, urla di dolore ed imprecazioni varie.

- Mizzega! Colpito mi hanno! Mi fratturarono l’alluce!

- Basta…..non riesco a digerire!

Urlava Bonner.

Intanto Bon si ricordò di Jamaican Pyrss e decise di andare a vedere come stava.

Si avviò guardandosi le spalle, temendo sempre qualche colpo di scena.

Dinnanzi alla porta, proprio mentre stava per aprire con naturalezza, sentì nitida provenire dall’interno la voce singhiozzante di Assuntina.

- ….Io credevo che si chiamasse Dracula….non Macula…..

- Benedetta figliola……la prima cosa che bisogna chiedere ad un amato è proprio come si chiama…

- ……Ma io ero convinta che esistesse solo Dracula….A me non interessano i vampiri " gregari "….

- Ma Macula non è un gregario…..Macula è un grande vampiro…..

- No…..no…..io voglio solo il meglio, il romanzo parlava chiaro: solo Dracula è il vero principe della notte….

- Stupida viziata con la barbazza!

Pensò Bon tra sé. Le stesse cose le stava pensando anche Macula, che sottoforma di pipistrello stava appeso sopra la testa dell’investigatore.

- Non lo sposo più quel ciarlatano!

Urlava isterica Assuntina nella stanza di Pyrss.

- Signorina la prego……non urli…..sono ancora debilitato….

…Ma un’altra donna stava urlando nello stesso momento. Era Eva Pavarotta, perché Jimmy Pacchettino le aveva incastrato le dita nel cruscotto della macchina…

- Aaaaaahhhh!!

Urlò eseguendo una perfetta scala di do.

In un’altra stanza della villa anche David Marcomains stava urlando dal dolore.

Aveva urtato il ginocchio contro un’antica armatura.

- Stia attento Andrew! Mi guidi bene!

- Scusi signor David…..la paura fa brutti scherzi…..

Improvvisamente, udirono il rumore di un pallone da calcio che rimbalzava.

Infatti proprio un pallone rotolò nella stanza dove si trovavano, seguito da un giovanotto vestito con la divisa ufficiale della nazionale Romena, che portava sulla schiena il numero 2 . Era il ringiovanito Petrescu, che subito si rivolse ai due.

- Sto cercando il campo d’allenamento della nazionale Romena….ho perduto i miei compagni e non riesco più a ritrovarli…..

- Direi che soprattutto lei ha perso la testa….

Gli rispose Zurling. Marcomains però, che era esperto di calcio, riconobbe quella voce e subito si illuminò di gioia.

- Ma lei è Iovan Petrescu…..è incredibile, dopo tutti questi anni ha ancora la voce di un ragazzino….

- Beh…..cosa c’è di strano…..siamo nel ’24…..Scusate ora, devo raggiungere i miei compagni.

- Ma questo è proprio impazzito!

Disse Marcomains a Zurling.

- Ma lasciatemi passare!

Petrescu li spinse via e corse fuori dalla stanza palleggiando.

- Succedono cose strane in questa casa….

Commentò Marcomains.

- Aveva ragione lei, era meglio che non accettavamo di celebrare questo pazzesco matrimonio!…

 

Intanto fuori, la sparatoria imperversava più cruenta di prima e Bonner col megafono dirigeva le operazioni.

- Ma che fate! Vi sparate fra voi?! Attenetevi agli schemi!

Nella villa invece, la viziata Assuntina se la stava prendendo con Jamaican Pyrss.

- Perché non morite! Voi portate solo iella e basta! Voi e il vostro bamboccione di vampiro….

- Miss…se fossi io vostro nonno, darei fuoco alla vostra barba!

Assuntina afferrò la lampada che stava sul comodino e poi si avvicinò a Pyrss.

- Oggi è stata una giornataccia per me, sono estremamente delusa ed umiliata!

Vuoi vedere stupido Dottore che incendio il letto e ti faccio bruciare vivo?

Bon entrò nella stanza come un treno impazzito, spinse via Assuntina e questa fece cadere la lampada. Le fiamme divamparono violente e subito il nostro eroe pensò a salvare Pyrss. Assuntina fuggì dalla stanza urlando:

- Mio nonno Tony vi farà murare vivi!

- Quella ragazzina è peggio di una strega!

Esclamò Pyrss.

- Non è il momento dei commenti questo, rischiamo di andare arrosto!

Aggiunse Bon mentre lo soccorreva. Anche Assuntina imboccò il corridoio velocemente ma una mano possente la bloccò, trattenendola per la spalla.

- Ferma tu! E’ arrivato il giorno del giudizio!

Disse Macula furioso.

- Ah, sei tu!

Esclamò la giovane voltandosi.

- Mi hai ingannata, ti disprezzo….Mi avevi detto di chiamarti Dracula….

- Macula! Se oltre ad essere barbuta sei anche sorda…. non è colpa mia!

- Tu non sei un vero vampiro!

Gli disse la ragazza graffiandolo.

- Prima di domattina, ti sarai resa conto di quanto ti sei sbagliata ma….allora sarà troppo tardi…

Le disse lui, fulminandola con un’occhiataccia talmente infernale da staccarle il pizzetto da sotto il mento…Dopodiché la catturò sollevandola come una piuma, dileguandosi nella notte.

- Sento odore di fumo….

Stava dicendo Marcomains a Zurling in un’altra stanza.

- Ed io sento odore di guai…..

Gli ribatté l’aiutante, che poi imprecando disse:

- Questa casa è peggio di un labirinto!

Fuori intanto non si sparava più, visto che le due parti avevano esaurito le munizioni. Mentre si attendevano i rifornimenti, i componenti delle due fazioni si scambiavano complimenti e commenti sull’andamento della sparatoria.

Si potevano vedere strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle ecc….

- Bravo….quasi mi colpivi….

Stava dicendo un poliziotto ad un mafioso.

- Mi alleno quotidianamente al poligono della " collina piatta "…..lì nel Bronx….

Da un’altra parte, un agente che stava piangendo un compagno caduto, veniva consolato da un gangster e precisamente da Nick La Morte.

- Su con la vita…..cose che capitano….tu sei ancora vivo però…..

- Lascia che arrivino le pallottole e poi ti buco quella fronte d’assassino!

Nick La Morte si allontanò calmo e ridente.

Lupara intanto stava cercando di convincere Bonner a mangiare una fetta

d’anguria.

- Festeggiamo questa tregua comandante, finché siamo vivi….

- No….no…..ho un mal di pancia incredibile…..guardi qua come si muove…

In quell’istante qualcuno gridò:

- Al fuoco! Tutto il secondo piano è in fiamme!

Ormai tutti gli invitati illustri si erano da tempo dileguati, tranne Eva Pavarotta,

che aveva ancora le dita incastrate nel cruscotto e che era stata abbandonata dall’esausto Pacchettino, letteralmente stufo di sentire urla e assordanti scale di do. Bonner stava avvisando i pompieri, mentre invece Lupara aveva incaricato il Cinese di trovare assolutamente sua nipote. IL Cinese era meglio di uno scimpanzé e nel giro di pochi secondi si erse sul piccolo grattacielo che confinava con villa Lupara. Da quella posizione riuscì a vedere Macula, che si allontanava con Assuntina sulle spalle. Lo seguì saltando agilmente da un tetto all’altro.

Sul retro della villa, Bon aveva sfondato con un calcio una piccola porta ed era così riuscito ad uscire, mettendo in salvo Pyrss, il quale era sempre più debole.

- Senza di lei sarei morto più volte ispettore…..

- …..Ma dato che ci sono….

- Dirò al mio nipotino di comporre una canzone che parli di lei…..

- E chi è suo nipote?

- Un giorno diverrà una leggenda, ne sono certo, si chiama Bob Marley….

- Ah!

Bon lasciò Pyrss sotto il pergolato del parco e poi si diresse da Bonner e i suoi agenti. Intanto i poliziotti, approfittando dell’incendio, erano riusciti a circondare gli uomini di Lupara, che si erano arresi col loro boss. Un agente si avvicinò al gruppo dei prigionieri e schiaffeggiò davanti a tutti Nick La Morte.

- Questi sono per il mio compagno caduto!

Nick restò imperturbabile e si slacciò la camicia…..

- Guarda qua!

Mostrò un orrendo teschio tatuato sul suo petto.

- Aaaahhh!!

L’agente scappò via terrorizzato e….non lo trovarono mai più….

Intanto stavano arrivando a sirene spiegate le prime camionette dei pompieri, i quali subito entrarono in azione. IL loro capo, John Water, ormai alle soglie della pensione ed un po’rimbambito, ordinò:

- Bagnateli tutti!

I potenti idranti vennero indirizzati sia sui poliziotti che sui prigionieri e questi ultimi ne approfittarono per fuggire. Bonner impazzì dalla rabbia.

- Arrestate quel pazzo!

Non c’erano rimasti però più agenti per effettuare l’arresto, tutti stavano nuotando nell’acqua e nel fango del parco, mentre Bonner continuava a gridare….

- L’incendio…..dovete spegnere l’incendio!

Finalmente Water tornò in sé e fece dirigere gli idranti sulla villa. Bon raggiunse Bonner proprio mentre questi stava andando a redarguire John Water.

- Comandante Bonner!

Urlò Bon per farsi sentire nel caos che li circondava.

- Adesso no…..devo ricoprire d’insulti quest’uomo!….Ma si rende conto del disastro che ha causato?!

- E lei chi è?

Chiese Water lucidandosi gli occhiali.

- Io sono il capo della Polizia Bill Bonner!

- E io sono il capo dei pompieri!

- Lei è un imbecille…ecco cos’è! Guardi i miei agenti tutti bagnati!

- Piccoli dettagli…..mi lasci operare in pace….

- Del resto solo chi lavora sbaglia…..

Intervenne timidamente Bon a difesa del pompiere.

- Che vorrebbe dire Bon…..lei forse sa cos’è il lavoro?!

Mentre i tre discutevano animatamente, nella villa Marcomains e Zurling si sentivano ormai perduti. IL fumo ed il calore erano insopportabili e non trovavano vie d’uscita. Quand’ecco che rispuntò ancora quello strano tipo col pallone.

- Venite presto!

Disse loro.

- Gli spogliatoi sono invasi dal fumo, i tifosi sono impazziti e lanciano petardi e fumogeni!

- E’ peggio di un incubo!

Esclamò Marcomains singhiozzante.

I due pur non fidandosi, vedendo in lui l’unica via di salvezza lo seguirono, penetrando in una fitta cortina di fumo.

- Dov’è Lupara?

Chiedeva intanto Bon a Bonner nel parco.

- Questo energumeno lo ha fatto scappare con tutti i suoi uomini! Tra l’altro

l’incendio sembra divampare sempre più potente! Cosa siete, le riserve dei pompieri titolari?!

- Si sta rivolgendo a uno che ha sulle spalle quarant’anni d’esperienza….mio caro ispettorone….e mangi di meno….

- Venga Bon….andiamo via…..abbiamo altro a cui pensare….

Bonner afferrò Bon per un braccio, stritolandolo come al solito.

- Ho messo Coyote sulle tracce di Lupara, con quel segugio alle calcagna non potrà andare lontano.

- Col suo permesso Comandante, vorrei raggiungere il Sergente.

- Vada pure Bon ma…..stia attento…..ci sono ancora degli uomini di Lupara in libertà.

 

Prima di allontanarsi, Bon scortò alcuni agenti da Jamaican Pyrss.

- Che sia condotto all’ospedale, presto!

Ordinò loro.

Si mise poi alla ricerca del Serg.Coyote ma…..non si allontanò di molto, perché una voce lo bloccò.

- Signore si fermi, noi forse ci conosciamo….

Bon si fermò e vide arrivare davanti a sé il giovane Petrescu, ricoperto di fuliggine.

- Da dove spunta lei conciato così?

Gli chiese.

- Dagli spogliatoi in fiamme….il calcio è diventato ormai uno sport troppo violento…

- E’ impazzito completamente……

Pensò Bon. Poi Petrescu continuò:

- Con me c’erano due strane persone: un magrolino alto ed un cieco….

- Cieco ha detto?

- Sì cieco…..ma non Cecoslovacco!

- Dove sono ora?

- Erano indietro…..io sono troppo allenato per loro….

- Maledizione! IL sindaco è in pericolo!

Bon si precipitò in loro soccorso. Arrivò però troppo tardi. Lupara infatti teneva sotto tiro Marcomains e Zurling giaceva a terra svenuto. Bon estrasse la 38 a tripla canna e la puntò contro il boss.

- Che vogliamo fare ispettore…….lo vogliamo salvare il nostro sindaco o no?

Chiese ironicamente Lupara.

- Signor Bon, è lei?

Volle sapere Marcomains.

- Non si preoccupi signor sindaco, ci penso io….

Rispose Bon con fierezza, mentre però si rendeva conto che la situazione volgeva decisamente a favore del suo avversario. I secondi passavano inesorabili, scanditi dai rumori degli idranti e dalle grida dei pompieri. Bon non sapeva proprio che pesci pigliare ma…..ecco come d’incanto spuntare alle spalle di Lupara il Serg.Coyote.

Avanzava nel tipico modo Navajos, senza fare il minimo rumore. Vedendolo Bon finse allora di collaborare con Lupara e posò la sua 38 su un vaso di fiori.

- Gettala più lontano per favore…..

Gli ordinò il boss.

Contento di poterlo distrarre ulteriormente, prese l’arma e la gettò nell’erba alle sue spalle. Coyote era ormai sulla preda, gli mancava solo un metro ma….ecco che Marcomains, che come tutti i ciechi era dotato di un udito finissimo, domandò candidamente:

- Ma chi c’è alle nostre spalle?

Lupara si voltò di scatto e puntò la pistola sul naso di Coyote.

- Si allontani per favore….

Coyote non poté che indietreggiare, maledicendo l’ingenuità del sindaco.

Anche Bon era a corto di argomenti ormai e imprecava a bassa voce.

- Se ci tenete alla vita del vostro sindaco, uno di voi deve andare da Bonner ed avvisarlo che voglio una macchina a disposizione per poter lasciare la villa…

….naturalmente in compagnia del mio amico David…..Ti porto a fare un giro,

sei contento? Consideralo un altro regalo….

- In realtà i tuoi regali non mi sono mai interessati! Ti sei rivelato peggiore del più truffaldino dei truffaldini!

- Maledetto fetuso!

Lupara diede uno scappellotto a Marcomains.

- Fermo per carità….

Intervenne Bon.

- Non fare del male al sindaco…..avrai ciò che chiedi….

Poco lontano però, il giovane Petrescu aveva assistito a tutta la scena. Aveva già sistemato con cura il suo pallone per terra ed era ora intento a prendere una decisa rincorsa. Era la seconda occasione della sua vita. Proprio come Bon gli aveva profeticamente annunciato qualche giorno prima, la vita gli stava offrendo un’altra possibilità. La fronte del Romeno era ricoperta di piccole gocce di sudore e nelle sue orecchie echeggiavano le voci incitanti di uno stadio intero, uno stadio che esisteva solo nella sua immaginazione.

- Tira….tira….tira…..

Partì come un treno ma…..prima di calciare ebbe una breve esitazione: il giovane Hitler, mischiato alla folla, lo stava fissando con occhi infuocati….

Con uno sforzo di volontà, Petrescu mandò in frantumi quell’immagine e calciò.

La sfera si alzò in direzione di Lupara, sibilando come un missile terra – aria.

Questi la vide sbucare dal nero della notte e rimase come ipnotizzato ed immobile.

In meno di un secondo, il pallone lo colpì, staccandogli di netto la testa dal collo.

IL corpo di Lupara si posò sul terreno come una rossa foglia d’autunno.

Bon e Coyote rimasero come impietriti. Marcomains nella sua oscurità era sconvolto.

- Allora cosa succede accidenti!

Esclamò. Coyote subito lo soccorse.

- Tutto a posto signor sindaco, Lupara non farà più del male a nessuno ormai.

Gli disse.

- Ma cos’è successo?! Ho udito passare qualcosa ad una velocità mostruosa….

…..cos’è stato…..un meteorite forse?

Contemporaneamente Bon, era corso nella direzione da cui era sbucato il pallone.

Dietro ad alcune felci, avvolto dal buio della notte, trovò Petrescu.

- Ma cos’ha fatto con quel pallone?!

Disse Bon aspettandosi di trovare il giovane Petrescu.

- Chi io…..un povero vecchio?

Rispose Petrescu, che come per incanto era tornato ad essere il vecchio di un tempo. Ritrovando il Petrescu che conosceva, Bon non ci capì più niente.

Evidentemente gli effetti collaterali dell’ipnotismo di Pyrss erano svaniti.

I due raggiunsero Coyote e Marcomains.

- Allora, chi ha ucciso Lupara?

Chiese il sindaco a Bon.

- Evidentemente è stato vittima di un incantesimo….

Rispose Bon strizzando l’occhio a Petrescu. Aiutarono Zurling a riprendersi e poi tutti si diressero verso Bonner. L’incendio era ormai domato, grazie all’intervento di una seconda squadra di pompieri che aveva sostituito completamente quella

di John Water. Bonner adesso era più sollevato ed accolse i cinque a braccia aperte stritolandoli.

- Carissimi…..state bene?

- Aiuto soffoco!

Urlò Marcomains. Zurling svenne di nuovo.

- Tenete, mangiate qualche confetto…..ne sono avanzati un’infinità….

Disse ancora Bonner.

- Ma quali confetti!

Lo redarguì il sindaco.

- Io ho appena rischiato la vita, lo sa?

- Mi scusi signor sindaco…..ha ragione….

Rispose Bonner mangiando un salatino.

IL sindaco e Zurling vennero fatti accomodare sulla macchina di Bonner, pronti per essere scortati finalmente alle loro case. Anche lo stesso Bonner si congedò da Bon e Coyote, lasciandoli alla villa col compito di tenere d’occhio la situazione.

Infatti, la prima cosa che fecero fu di mandare alcuni agenti a recuperare il corpo di Lupara. Mentre ispezionavano il parco, udirono grida e spari nella direzione dove erano andati gli agenti e così accorsero sul posto. Là trovarono il Cinese scatenato.

Era tornato per fare rapporto a Lupara ma vedendo il corpo senza vita del suo boss era diventato una furia. Già due agenti erano morti, uno era gravemente ferito ed un altro gli stava sparando con due pistole senza nemmeno sfiorarlo. Veloce come un fulmine, il Cinese gli fu addosso e lo colpì con un calcio volante in faccia, facendolo finire sopra ad un albero. A quel punto l’orientale vide Coyote e Bon ed al Sergente, ancora una volta, iniziarono a picchiettare i denti.

- Ancora?!

Esclamò Bon deluso dall’amico.

IL nostro eroe non aveva tempo da perdere, tiro fuori la 38 a tripla canna e fece fuoco a raffica. Non lo colpì nemmeno di striscio…..ed il denso fumo che sollevò la potente arma tramortì entrambi. Fu Bon il primo riprendersi. Subito si catapultò sul piccolo Cinese, ammanettandolo con le sue famose manette a chiusura vocale.

Pian piano si era ripreso anche Coyote, anche lui precedentemente svenuto a causa del fumo.

- La tua pistola è un marchingegno infernale!

Gli disse tra un colpo di tosse e l’altro.

- Vieni a vedere allora le mie manette speciali….

Coyote si avvicinò barcollando.

- Non hanno la serratura….

- Sono manette a chiusura vocale….è la prima volta che le uso…Solo con un mio comando le posso allargare o stringere a mio piacimento.

 

Intanto il Cinese si stava riprendendo. Vedendosi ammanettato, la prima cosa che fece fu tentare di spaccare le manette. I muscoli delle sue braccia si gonfiavano e lui era paonazzo per lo sforzo. Tutto fu inutile, anzi Bon ordinò:

- Manette…..restringetevi ancora un po’….

IL Cinese urlò dal dolore ed iniziò a scalciare. Coyote allora si sedette sulle sue gambe immobilizzandolo.

- Avete ucciso il mio padlone…..maledetti…Io devo assolutamente salvale sua nipote…

- Dove si trova?

Chiese Bon.

- E’ pligioniela del vampilo…

- Parla bene……non sei capace di dire le " erre "?

- No.

Coyote ebbe compassione di questo piccolo guerriero. Si rivolse a Bon.

- Tutto sommato non mi sembra un tipo pericoloso, magari possiamo recuperarlo collaborando con lui.

- Ti faccio notare, che questo piccoletto ha ucciso quattro persone e stava per uccidere anche noi.

- Si è trattato di legittima difesa, non è vero amico?

- Velo velo…..Io sono arrivato in Amelica pel lavolale….ma poi ho conosciuto Lupala e questi mi ha accolto come un figlio. Mi ha dato una casa e una famiglia ma ola non ho più nessuno.

Bon e Coyote erano profondamente commossi.

- Se ti lasciamo andare, sei disposto a collaborare con noi per reintegrarti nella società?

Gli chiese Bon asciugandosi le lacrime.

- Celto….celto…chialo….

- Apritevi, care manette!

Scandì ad alta voce Bon, mentre Coyote si alzava dalle gambe del Cinese.

Appena la piccola belva fu liberata, i due vennero letteralmente massacrati.

IL Cinese non li uccise solo per riconoscenza. Poi però, accadde l’imprevedibile.

Nello scavalcare il muro di cinta, scivolò su uno dei tanti fichi di Jamaican Pyrss e cadde da un’altezza di tre metri, ferendosi in più punti e slogandosi una caviglia.

Malgrado tutto, Bon era ancora cosciente e vedendo quella scena commentò:

- Che imbranato….però me le ha date secche….

 

( 9° episodio: " La zona delle colline pazze " )

Una volta ripresosi, Bon si precipitò a svegliare Coyote.

- Cos’è che mi è caduto addosso?!….un totem gigante?

- Adesso non c’è tempo, dobbiamo inseguire il Cinese.

Dato che erano malconci, scavalcarono a fatica il muro di cinta, lanciando urla di dolore. Seguirono le tracce di sangue lasciate dal piccolo orientale e poco più avanti lo videro che saliva su un autobus. Bloccarono un taxi, che guarda caso era guidato da una bellissima donna. Bon si rivolse con fare deciso alla conducente:

- Segua quel…..

Coyote però, non gli lasciò finire la frase.

- Ehi raggio di sole….come ti chiami?

- Segua quel….

Ritentò Bon invano.

- I tuoi occhi guardano lontano…..

Bon infuriato spinse il Sergente sui sedili posteriori.

- Ma falla finita, mezzo indiano! E’ così che lavori?!

- No, lo lasci…..

Disse la taxista.

- E’ così dolce…..

- Segua quell’autobus e basta!

La donna pigiò sull’acceleratore e intanto sussurrò:

- Antipatico….

Intanto Bon, guardava in cagnesco Coyote, il quale gli sorrise ingenuamente e gli disse:

- Mi sono innamorato….

- Ha ha ha….

Improvvisamente il taxi frenò bruscamente.

- SCREEEK

La ragazza si voltò verso i due dicendo decisa:

- Io lì non ci vado!

Bon non capiva.

- Ehi bella, fai dell’ostruzionismo?

- Da qui in poi inizia la" zona delle colline pazze" e….io non ci entro….

- Ma se ci è appena entrato un autobus di linea!

- Per forza, l’autista lo conosco….è di questa zona….

Infatti, come per sottolineare le parole appena pronunciate dalla donna, l’autobus si sollevò su due ruote e continuò così la sua marcia, fino a scomparire dietro ad una collina. Alla vista di ciò, Bon non ebbe esitazioni e disse:

- Proseguiamo a piedi….

Prima di lasciare Coyote, la donna gli diede il suo indirizzo. IL Sergente ricambiò e le donò un vecchio medaglione raffigurante il mitico " Toro seduto ".

IL taxi si allontanò, lasciando ai due l’impresa di una lunga camminata. Dopo circa un’ora di fatica e di desolazione, i nostri due eroi incontrarono un contadino, intento a tagliare l’erba con una grossa falce. Bon gli si rivolse col fiatone.

- Scusi, ha per caso visto passare un autobus?

- Sì….sì….

Rispose docilmente il contadino, asciugandosi la fronte dal sudore.

- Ne è passato uno ieri….

- Come ieri?!

- Se vi va bene è così…..se no andatevene…..oppure aiutatemi a tagliare l’erba….

Bon e Coyote si scambiarono un occhiata sospettosa.

- Va beh…allora grazie…

- Arrivederci.

Aggiunse Coyote.

- E ve ne andate così?!

- Perché? C’è qualche problema?

Chiese spazientito Coyote.

- Sì, un problema c’è……è che sono pazzoooooo!!!!

Filò dietro ai due, facendo roteare in aria la grossa falce.

- Mamma mia!

Urlò Bon mentre fuggiva disperato e terrorizzato.

Forse la leggenda delle " colline pazze " non era del tutto falsa. Riuscirono a salvarsi per miracolo tuffandosi in un torrente, dal quale ne uscirono gelati e malconci, dopo ben due ore di discesa.

- Sono congelato!

Disse Bon strizzando il cappello.

- Non ho mai preso così tante botte in vita mia!

Aggiunse Coyote massaggiandosi dappertutto.

Mentre si stavano riprendendo tranquilli, si videro all’improvviso arrivare addosso una grossa rete da pesca.

- Presi!

Esclamò uno strano tipo vestito da pescatore.

Bon estrasse la sua 38 ma…..dalle canne sbucarono dei guizzanti " pesci sughero ".

- La pistola è inutilizzabile, è completamente bagnata.

- Servirebbe più uno psichiatra che un’arma…..

Gli suggerì Coyote.

- Non avevo mai preso dei pesci così grandi….di che razza siete?

Coyote esplose come una furia impazzita. Fece a brandelli la rete e si scaraventò sul minuscolo pescatore pazzo.

- Ah! Uno squalo!

Urlò il pescatore, mentre per difendersi lanciava in faccia a Coyote una manciata di vermi.

- Tieni mangia!

- Spuah! Che schifo!

Coyote lasciò la presa e si rituffò nel fiume per lavarsi. Bon raccolse allora una grossa pietra e con essa minacciò il pescatore.

- Se non te ne vai subito, te la spiaccico sul muso!

- Vedo che usa le mani….allora è un uomo…

- Certo che sono un uomo, maledetto pazzo! Guarda come hai conciato il mio amico!

 

Intanto Coyote, si era ripulito e si stava avvicinando.

- Ti son piaciuti i miei vermi?

Chiese allegramente il pescatore. Coyote sollevò allora un enorme masso.

- Ti riduco come una sogliola!

IL pescatore fuggì via, cantando la famosa canzone " fiumi volanti " di Perry Grant.

Coyote rigettò l’enorme masso nel fiume e gli schizzi bagnarono completamente Bon.

- Sono stufo di questa storia!

Urlò il Sergente.

- Anch’io…..

Gli fece eco Bon, mentre strizzava per l’ennesima volta il cappello.

Ripresero il cammino, illuminati dall’ultimo debole sole di quella giornata.

Ormai erano esausti e sperduti in quella specie di manicomio a cielo aperto.

Dopo una delle tante curve, videro in lontananza la sagoma di un castello, arroccato sulla guglia di un alta collina.

- Macula è là….ne sono sicuro….

Scandì deciso Bon.

- Ma Billy…..saranno almeno dieci chilometri…

- Abbiamo tempo tutta notte….

 

I due proseguirono e Coyote seguiva Bon trascinandosi come uno zombie dalle pile scariche. Dopo un’altra ora e mezza di faticosa camminata, arrivarono al castello ormai a notte fonda. Avevano le scarpe ridotte a brandelli e camminavano appoggiandosi l’uno all’altro.

- Mi rifiuto di continuare a vivere….

Stava ripetendo da circa un quarto d’ora Coyote.

- Se lo ripeti ancora ti sparo!

Gli rispose isterico Bon.

- Lo so già che adesso busseremo al portone del castello e non troveremo nessuno…

- Non " gufare "! Taci Sergente!

In quel mentre un grosso gufo, gli svolazzò davanti facendoli cadere entrambi.

- Aaaahh!!

Urlarono.

Appena toccato il suolo, subito Coyote si addormentò. Bon invece, proprio in quel momento riuscì a vedere nitidamente il Cinese varcare la soglia del castello.

- Svegliati….svegliati…..ho visto il Cinese!

- Ronf…augh….ronf….augh…

Gli rispose Coyote russando nel tipico modo Navajos.

- Per la miseria, ti svegli o no!

Urlò Bon, rifilandogli un calcio negli stinchi.

- Ahi!

Urlò Coyote, risollevandosi barcollante.

I due si portarono sotto le mura del castello e in quell’istante un violento fulmine illuminò la sinistra e lugubre costruzione.

- Aaahh!!

Urlò terrorizzato il Sergente, che di colpo ritrovò tutte le sue energie e si mise a fuggire come un disperato. Bon si ritrovò solo e allibito.

- Ma dove vai?!

Gli urlò.

- Non lo sooooo!!!!

….E si perse tra le colline pazze. Bon si prodigò per alcuni minuti nel tentativo di aprire il pesante portone ma questo proprio non cedeva. Eppure aveva visto chiaramente il piccolo Cinese aprire con facilità. Si mise a spingere con più forza ma…..niente da fare. Cercò allora qualche congegno segreto, non trovando però nulla. Si mise allora ad imprecare contro la sfortuna. Dubitò di ciò che aveva visto: forse il Cinese era stato solo un miraggio provocato dalla sua mente esausta.

….Ma ecco arrivare un tenero gattino, che gli passò sui piedi e poi, appoggiando delicatamente una zampina anteriore al massiccio portone, lo aprì con disinvoltura.

Bon non perse altro tempo e si buttò all’interno. IL portone subito si richiuse dietro di lui, lasciandolo solo e nel buio più completo. Accese allora un fiammifero e vide un provvidenziale candelabro poco distante da lui. Accese le candele ed illuminò il grande salone d’ingresso. Fece per incamminarsi sulla grande scala principale, quando ironicamente si rivolse ad un’antica armatura chiedendogli:

- Tu, vecchio guerriero…..sai dirmi dove si nasconde Macula?

- Cammina sopra la tua testa…..

Rispose enigmaticamente l’armatura.

- Grazie.

Bon iniziò a salire la scala con rinnovato entusiasmo. Appena fu al piano superiore udì gli strilli di Assuntina. La vide correre verso di lui ed allora si nascose dietro ad una colonna. Anche lei teneva in mano un candelabro acceso e stava fuggendo da qualcosa che le stava svolazzando tra i capelli.

- Lasciami stare maledetto….io non ti amo più….vampiretto di seconda mano…

- Hiiii hiiiii hiiiii

La donna sfrecciò proprio davanti a Bon, il quale vide nitidamente il pipistrello Macula che si aggrappava ai suoi capelli.

- Sono stufa di fuggire!

Disse Assuntina fermandosi bruscamente.

- IL sangue dei Lupara scorre nelle mie vene….e io ti combatterò!

Cercò di colpire il pipistrello col candelabro ma finì con l’incendiarsi i capelli.

- Hiiiiii hiiiiiii hiiiiiii

Diceva Macula svolazzandole sopra.

- Aaaahhh!!

Gridò Assuntina, che lasciò cadere a terra il candelabro e poi, disperata e accecata dalle fiamme, si lanciò nel vuoto gettandosi dalla finestra della torre, terminando la sua caduta proprio su un carro di fieno, che però prese fuoco bruciandola viva.

Macula si materializzò e subito guardò, respirando con affanno, giù dalla finestra, per vedere la sua ultima opera.

- Allora ispettore Bon, cosa ne pensa?

Bon uscì allo scoperto, con in mano la sua 38 a tripla canna, ormai asciutta e pronta all’uso.

- Ho letto da qualche parte che i vampiri possono essere uccisi dall’argento…

- Sciocchezze.

- Meglio per lei, perché nella mia pistola ci sono più di duemila di questi proiettili speciali…..

- Mi complimento con lei ispettore, ha proprio una bella pistola….posso vederla?

- Ma certo! Provi l’impugnatura, senta com’è leggera….

Macula soppesò con la mano la pistola di Bon e poi gliela restituì.

- Io sono vivo da sempre ma non mi è mai capitato d’incontrare un avversario leale come lei.

- Pensi che onore allora….farsi arrestare da me.

- Non ci penso nemmeno!

Ed aprì la bocca.

- Mi dispiace veramente tanto, prima o poi però doveva accadere….

La prosciugherò!

- Vediamo questo argento se funziona o no…..

Bon sparò a raffica, distruggendo un paio di colonne e crivellando i muri del salone.

Quando il fumo si diradò, Macula era ancora tranquillo al suo posto.

- Ora tocca a me!

Bon fuggì per le scale, cadendo però malamente. Macula in un attimo gli fu addosso ma proprio quando stava per conficcargli i denti nel collo….

- No morder vampiret locusteres babel!

A quelle parole Macula restò come paralizzato. Jamaican Pyrss stava ritto come un imperatore Romano sulla porta d’ingresso. Accanto a lui stavano Petrescu e Coyote, che aveva la lingua fuori, la bava alla bocca e le scarpe fumanti.

IL Sergente stramazzò a terra sfinito, mentre Pyrss si avvicinava al vampiro citando frasi in Babilonese e Latino della prima dinastia dei Cesari, dal significato oscuro.

Ad ogni frase il vampiro perdeva sempre più vigore, fino a sedersi su di un gradino avvilito e in balia del suo potente avversario. Bon abbracciò Pyrss.

- Adesso è lei che mi ha salvato la vita.

- Non ringrazi me ma il buon Serg.Coyote, che ci ha condotti qui.

- Perché non si è portato dietro anche Bonner coi rinforzi?

- Lo abbiamo depistato, io devo lavorare tranquillo. Sta circondando inutilmente villa Lupara, credendo che dentro ci sia Macula.

- E adesso di Macula che ne facciamo?

Chiese ancora Bon.

- Lui è completamente in mio potere! Volendo potrei anche distruggerlo!

Bon e Petrescu non poterono che applaudire quelle parole. IL vecchio poi aggiunse:

- E’ finalmente il trionfo della scienza sul male!

- Ma non era del bene sul male?

Puntualizzò Bon.

Mentre i tre erano distratti, Macula inaspettatamente si lanciò come una belva infuriata su Pyrss. I suoi denti erano a pochi centimetri dal collo del Dottore ma Bon tenendolo per il collo gli impediva di avanzare. Purtroppo però, la forza del vampiro era nettamente superiore: altro che indebolito e soggiogato…..Anche Pyrss si opponeva e contemplando il suo cronometro disse:

- In queste condizioni mi rimane un’autonomia di trenta secondi e tre decimi

pieni. Ma non di più….. Bisognerà che si attui qualche diversivo….

Infatti intervenne Petrescu, che aveva frequentato Macula per diverso tempo e conosceva alcuni suoi punti deboli, come per esempio il fatto che soffriva il solletico. Iniziò quindi a solleticarlo sotto le ascelle e sui fianchi. IL vampiro iniziò a ridere e a divincolarsi, fino ad urlare:

- Basta, il solletico mi fa impazzire!

Stramazzò esausto. Pyrss si rialzò controllando il suo cronometro.

- Bel lavoro. Ci rimaneva ancora un capitale di tempo, quantificabile in circa venti secondi e due decimi…..sempre pieni….

Bon esplose.

- Basta con questo cronometro!

Strappò il cronometro dalle mani del Dottore e se lo ingoiò.

- SGNAM!

Petrescu e Pyrss si guardarono in faccia allibiti.

- Lei è un pazzo mangiatore di tempo!

- …E lei mi ha deluso Dottore…Meno male che il vampiro era in suo potere eh...

- Adesso vedrete!

Pyrss tirò fuori dalla sua borsa un vecchio libro di medicina e stregoneria.

Lo sfogliò per alcuni istanti e poi sentenziò:

- Non si può fare…

- Come non si può fare?!

Esclamò Petrescu.

- E’ impossibile distruggere questo vampiro…..

- Vede mio, caro Petrescu, il nostro Dottore è un ciarlatano!

Sentenziò Billy.

- Piano…piano…non potremo distruggerlo ma possiamo renderlo innocuo….

- Giusto, tagliamogli ancora i denti!

Propose Petrescu.

- Niente di tutto questo! La scienza signori…la scienza….

Intanto Macula iniziava a riprendersi.

- Bisogna sbrigarsi.

Disse Bon.

Pyrss iniziò allora a sfogliare velocemente le pagine del libro, finché ad un tratto si fermò esclamando:

- Ah! Manca la pagina 2319….

- E allora?

- Era quella che mi serviva…

- Ma come…..su un libro di oltre quattromila pagine manca proprio quella?!

- E’ proprio su quella pagina che erano poste le modalità dell’incantesimo che volevo proporvi e che avrebbe reso inoffensivo il vampiro…

- E adesso come si fa?!

Esclamò Bon strappando di mano il libro a Pyrss. Dopo averlo osservato per bene affermò:

- Ma qui….la pagina è stata strappata!

- Ehm…..adesso che medito per bene….mi rammento che potrei averla strappata io stesso…

- Lei è la vergogna dell’ordine dei medici!

Esclamò Bon.

- Sono d’accordo con lei….

Si unì Petrescu.

Macula intanto si era quasi ripreso del tutto.

- IL vampiro si sta riprendendo!

Fece notare impaurito Petrescu.

Bon si avvicino a Macula e lo colpì violentemente col libro sulla testa.

- SBAM!

IL vampiro ritornò in un attimo nel mondo dei sogni.

- Ha visto a cosa è servito il suo libro….

Disse Bon gettando il libro stesso alle sue spalle. Pyrss infuriato si rimboccò le maniche e poi si avvicinò anch’egli al vampiro.

- Adesso basta! Ora vi mostrerò di cosa sono capace! Ora entra in gioco la scienza! Andrò a memoria….

Si fece poi prestare un fiammifero da Bon. Lo accese strofinandolo sulla giacca di Petrescu e poi subito dopo lo spense con le dita.

- Ora sono pronto!

Disse guardando il fiammifero fumante. Fece allineare due sedie a breve distanza fra loro e poi sopra vi posero Macula. Gli tolse le scarpe e poi, con due mollette, anche le vetuste calze, cucite a mano addirittura dal sarto del Re Sole…

Dopodiché staccò una piuma da un fagiano imbalsamato ed iniziò a strofinarla sotto i piedi di Macula, pronunciando al contempo strane parole in Assiro.

- Logo utre piumat fagiana, pipistrellos sol perennis sanguignes….

Dai piedi di Macula iniziò ad alzarsi del fumo.

- Sembra quando mi tolgo le scarpe la sera….

Commentò Bon.

- Per favore silenzio! E’ pericolosissimo….

Infatti Macula d’improvviso scattò e con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata si scagliò su Petrescu. Bon però gli sferrò un calcio e lo fece cadere su Coyote, che stava dormendo sul pavimento. Proprio in quel momento Pyrss terminò la sua formula. Sfortunatamente anche Coyote venne coinvolto nell’incantesimo ed i due mutarono in due pipistrelli praticamente simili.

- Che disgrazia!

Esclamò Petrescu.

- Guardi cos’ha fatto!

Disse Bon arrabbiatissimo.

- E’ colpa sua, non doveva parlare….

I pipistrelli svolazzarono entrambi sul soffitto. Pyrss spiegò che era a conoscenza di un secondo incantesimo, che però era in grado di riportare alla forma umana solo uno dei due animali e quindi, in caso di errore, Coyote sarebbe stato condannato a rimanere per sempre pipistrello. IL problema era che i due pipistrelli non stavano fermi e quindi essi erano praticamente irriconoscibili.

- Povero Coyote!…

Esclamò Bon dispiaciuto.

- Prima un cumulo di formaggio……adesso un pipistrello…..sono sempre i più buoni a pagare per gli sbagli degli incapaci…..

- Niente è perduto amici!

Affermò convinto Pyrss.

- Adesso accenderò il camino.

Pyrss iniziò a sfasciare sedie per procurarsi legna da ardere, mentre Bon e Petrescu assistevano ammutoliti alle follie di quell’Austriaco treccioluto. Intanto, appena sotto il soffitto, i due volatili stavano ingaggiando un acceso combattimento aereo.

- Hiiiiii hiiiiiii hiiiiiii

- Hiiiiiii Augh hiiiiiiii

Pyrss aveva appena acceso il fuoco, quand’ecco che uno dei due pipistrelli cadde a terra ferito.

- Quello è Coyote, ne sono sicuro!

Esclamò teneramente Bon mentre si avvicinava per soccorrerlo. Allungò la mano per accarezzarlo ma questi inaspettatamente lo morse.

- Aaahhh!! No…era Macula!

Stava per schiacciarlo col suo stivale ma Pyrss lo fermò.

- Fermo per carità! Noi non possiamo sapere chi sia veramente quel pipistrello.

- Ma mi ha morsicato!

- Ciò non costituisce una prova. Può avere agito semplicemente per istinto animalesco.

- Animale sarà lei!

Urlò Bon inviperito.

- Assista al mio intelligente sistema empirico per riconoscere il suo amico.

- E cioè?

- Segnali di fumo…..signori….

Prese una coperta ed iniziò ad invasare di fumo il locale.

- Sto usando il classico linguaggio Navajos, la tribù del Sergente. Ecco….questa è una " A "…...questa è una " B "……questa è una virgola….

Bon tirò fuori la sua 38 a tripla canna e la puntò contro il Dottore.

- Adesso basta!

In quel momento, il pipistrello ferito si avvicinò al camino e facendo uso di un’ala, sfruttò il fumo uscente dallo stesso per rispondere al messaggio del Dottore.

- Sta funzionando!

Urlò di gioia Petrescu.

- Sì…..mi sta dicendo di essere il Serg.Coyote….più altri improperi che è meglio non tradurre….

- E allora cosa aspetta?! Lo trasformi!

- Un momento signori. La scienza ha i suoi ritmi….

Pyrss aspirò un po’di fumo e poi lo soffiò sul pipistrello. Come per incanto, riapparve il Serg.Coyote, che subito sferrò un potente destro a Pyrss.

- SOCK!

Contemporaneamente Macula attaccò Bon di sorpresa, infilandosi sotto il suo cappello e strappandogli i capelli con le zampine. Fu allora che Petrescu mostrò

un’agilità imprevedibile. Raccolse il librone di Jamaican Pyrss da terra e lo spaccò sulla testa di Bon. Così, nel giro di pochi secondi, distesi per terra svenuti c’erano:

il Dott.Pyrss atterrato da Coyote, il Sergente Coyote di nuovo esausto e ferito, Bon più morto che vivo e il pipistrello Macula semi spiaccicato. Alla fine l’unico rimasto sano era Petrescu, il quale trovata una robusta gabbia ci ficcò dentro il vampiro.

Quando tutti ebbero ripreso i sensi, anche questa storia sembrò giungere alla fine.

Macula si agitava disperato all’interno della gabbia ma le robuste sbarre della stessa lo imprigionavano senza scampo.

- In questa storia si sono visti fin troppi morti e feriti…

Commentò Bon.

- E a me ha procurato troppi lividi….

Aggiunse Coyote.

- Ed io non ho più il mio prezioso libro….

Si lamentò Pyrss.

Mentre stavano uscendo, Bon fu preda di un dubbio di quelli proprio grossi….

Tornò a razzo nel salone del castello, domandandosi:

- Ma io ho parlato con un’armatura?…..

Quando fu proprio davanti all’armatura, alzò la visiera dell’elmo e….si trovò davanti la faccia tumefatta del Cinese.

- Allora sei qui!

- Macula mi ci ha infilato folte folte….dopo avelmi pestato pel bene….

Ho sentito tutto quello che avete fatto, siete i miei eloi….i miei esempi di vita…Salete la guida della mia povela esistenza…Se mi libelate mi alluelelò nella Polizia…

Bon stavolta era molto diffidente.

- Se vuoi ci segui così.

- Ma questa almatula è pesantissima….

- Questo sarà il modo per espiare le tue colpe e per convincerci della tua buona volontà.

 

IL gruppetto si avviò. IL giorno dopo alla centrale della Polizia, c’erano tutti tranne il Cinese. Era rimasto nella " zona delle coline pazze ", catturato da uno strambo fabbro, che era stato ammaliato dallo splendore di quell’uomo ferroso, che pareva essere uscito dalla notte dei tempi. Qualche ora dopo, Jamaican Pyrss, era alla stazione in procinto di partire, con in mano la gabbietta che imprigionava Macula.

- Che ne farà di Macula?

Chiese Petrescu.

- Lo porterò allo zoo di Bucarest, dove verrà etichettato come " vampirus Babilonia antiqua ".

Ci furono abbracci, strette di mano e qualche lacrima d’addio, dopodiché il capo stazione ordinò:

- In carrozza!

IL Dott.Pyrss salì sul treno, lanciando un ultimo saluto e preoccupandosi di far partire stavolta esattamente il cronometro.

- Ora che Jamaican è partito sento come un vuoto…

Disse malinconicamente Bon.

- Vado anch’io.

Aggiunse Petrescu.

- Ho un appuntamento a casa del sindaco. E’ rimasto colpito dalle mie doti calcistiche e mi ha voluto affidare la sua squadra giovanile di calcio:

i " New York Brokkers Junior "…..

- Ah!

Disse Bon sorpreso.

Dopo quel secondo addio, Bon e Coyote raggiunsero Bonner alla semi distrutta villa Lupara. Appena arrivati, Bon fece un rapporto completo al capo della Polizia, il quale si complimentò coi due offrendo loro una fetta di lesso….

…E così un’altra vicenda si era risolta nel migliore dei modi e….un momento…:

che ne era del Cap.Cooper? Nessuno aveva più pensato a lui, visto che Bon era stato impegnato anima e corpo da Macula e che la Polizia aveva dovuto impiegare tutte le sue forze per sgominare la gang di Lupara. Subito Billy si precipitò nello scantinato della villa. Quando raggiunse il locale dove Cooper era stato imprigionato, restò di stucco nel vedere che la sedia a cui era stato legato era rovesciata per terra e che il suo adorato distintivo giaceva sul pavimento.

Istintivamente pensò al peggio. Raccolse mesto lo stemma ed andò di sopra.

Quando fu in giardino, illuminato dai raggi di quel sole ormai al tramonto, il distintivo prese a luccicare e sembrò quasi parlare a Bon. Ne era sicuro: Cooper era ancora vivo….là fuori…da qualche parte….La Polizia invece, dopo giorni di accurate ricerche, archiviò il caso concludendo che il buon Cap.Cooper era deceduto eroicamente nell’esercizio delle sue funzioni. IL corpo non venne mai ritrovato, perché quasi sicuramente era bruciato nell’incendio. Si programmò un funerale di stato.

- Buffonate!

Pensò tra sé Bon.

- Noi ci rivedremo vecchio mio….non so quando ma ci rivedremo…

Nei giorni successivi, tutti gli uomini di Lupara vennero nuovamente catturati ed arrestati. L’unico che mancò all’appello finale fu proprio Nick La Morte.

Si seppe poi che era fuggito nientemeno che con Eva Pavarotta……

Anni dopo sarebbe diventato un eccellente baritono. Le notti che seguirono, Bon le passò a passeggiare per le vie di New York. Non riusciva a dormire. Pensava continuamente a Cooper, era in ansia per Jamaican Pyrss e soprattutto non era del tutto convinto di avere sconfitto definitivamente Macula. A suo parere,

l’incantesimo di Pyrss era stato troppo superficiale ed improvvisato ed anzi…..addirittura quasi ridicolo….Se ne stava seduto su di un muretto di Central Park, a fumarsi una sigaretta, mentre nelle sua mente si accavallavano tutti questi pensieri. La luna quella notte era grandissima e le stelle parevano tante piccole perle brillanti. Quella forse era la prima notte in cui, nonostante tutto, si sentiva un po’più tranquillo. S’incamminò verso casa, ormai deciso a buttarsi alle spalle tutta la vicenda ma…..in quel mentre un’ombra gigantesca lo avvolse. IL sangue gli si bloccò, quando una mano possente gli si posò pesantemente sulla spalla…..

- E’ lui!

Si girò di scatto, puntando la 38 a tripla canna sul naso di…..Coyote…..

- Che ti prende Billy…..siamo nervosi questa sera?

- Non fare mai più una cosa del genere…

- Stai ancora pensando a Macula?

Bon ripose l’arma.

- Adesso no….ormai sono sicuro che è tutto finito.

…..Ma qualche giorno prima, sul treno Parigi – Vienna.

- Biglietten…preghen…..

Urlava il controllore, che rimase letteralmente inorridito quando, entrato nello scompartimento di Pyrss, lo trovò riverso sul pavimento con un nitido morso sul collo e lo sguardo allucinato. Accanto a lui giaceva la gabbia, distrutta e vuota.

Un vento gelido entrava dal finestrino semi abbassato, accompagnato da alcuni fiocchi neve….

- Che caldo!

Stava dicendo Bon a sé stesso sul balcone di casa sua.

…. E mentre pensava a questo, un uomo…..anzi…..Arnold Tirapugni, volava nel cielo azzurro di quella lontana America, che ancora tante ne doveva vedere, soprattutto da parte di Bon…..

 

 


 

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Nomi autori Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini
Note sugli autori Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini, dai più conosciuti come " Paolino " e " Bisso ", scrivono insieme da circa due anni. Sono coetanei ( 35 ) e si conoscono dai tempi delle scuole elementari. Abitano entrambi a Binasco ( Mi ) e di professione sono operai. Hanno al loro attivo due copioni teatrali,  non ancora messi in scena, e vari racconti di genere comico. La loro "perla" è senz' altro Billy Bon,  investigatore privato che agisce nella lontana America degli anni '40, e che nonostante la sua " imbranataggine " riesce sempre a risolvere i vari casi in cui si trova coinvolto.
e-mail bissoproject@tiscali.it
   

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