AVVENTURE D'AGOSTO |
Nella sonnolenta Belluno d’estate dunque, cessato
il coprifuoco invernale, e lontano dalle tradizionali e fragorose
sagre paesane nelle frazioni limitrofe, le occasioni d’incontro
appaiono per lo più relegate ai soliti pub ed enoteche, se si
escludono i locali notturni, quelli dove più o meno esplicitamente
oltre alla birra, viene servito anche un variopinto parco divertimenti
per adulti con annesse inequivocabili varianti di club privée . Pub
ed enoteche, insomma, continuano ad essere i luoghi più immediati e
diretti dove diventa più facile entrare e socializzare, dove si
riconosce ancora l’impiegato, l’elettricista ed il commercialista
le due amiche in carriera di passaggio dopo la palestra e dove si
possono scambiare quattro chiacchiere e, perché no, conoscere gente
nuova. Tutto secondo un rituale “politicamente corretto”, con
moderatore il barman, sempre in prima linea come un poliziotto di
quartiere. E, del resto, sono oramai rimaste immortalate nel
celluloide e nei ricordi degli anni ’60 e ’70 quelle scene di
abbordaggi lungo le passeggiate del centro. Oggi nessuno oserebbe più
riprovarvi. E’ in questa atmosfera rassicurante e familiare del pub
che nasce l’avventura da “grande città”, in un villaggio che si
crede, ma non è parte di quel Nord-est locomotiva economica, e vuole
un po’ trasgredire, ma alla fine sceglie sempre di nascondere,
occultare, piuttosto che esibire i propri vizi come appunto nelle
sognate grandi città che trasudano opulenza e disincanto come in una
pubblicità. Diciamo che il protagonista apparente di questa avventura
di mezza estate è preferibilmente un piccolo imprenditore, un
commerciante, o un professionista quarantenne o cinquantenne, meglio
se coniugato, come vedremo più avanti. Il cerimoniale è sempre
quello, ma garantisce il barman che funziona a meraviglia dai tempi di
Adamo ed Eva. Un sorriso, l’approccio, un invito a casa di lei, un
drink e della musica. Soltanto che con il click dello stereo si avvia
anche la videocamera nascosta che registra l’intera performance. Poi
quando tutto è passato, la partner occasionale si fa viva: ”Guarda
che avrei qualcosa che appartiene un po’ anche a te, un filmato
interessante”. Quindi una garbata richiesta di un pensiero. Un
regalino in cambio della videocassetta. Come negarlo? Che sarà mai un
cadeaux a chi vi ha dato l’illusione, per una notte, d’averla
conquistata? Nulla di penalmente rilevante viste le circostanze,
commenta l’amico avvocato, intendiamoci, nessun ricatto, non si
configura l’ipotesi…la fattispecie, trattasi di mero invito. E a
conti fatti, è poco più di una scatola di cioccolatini, se
rapportato al reddito dell’intraprendente latin lover. Non rimane
che assecondare questi comprensibili capricci, rimanendo in attesa di
quella stramaledetta videocassetta che nessuno ha mai visto e
che potrebbe perfino non esistere, ma potrebbe anche essere già
stata duplicata e finire chissà dove. Eppoi, ce l’avevano detto un
po’ tutti, la televisione, i giornali, gli stessi amici nelle
chiacchierate perditempo: mettiamoci in testa una volta per tutte che
ci sono telecamere o web cam minuscole piazzate dappertutto pronte a
spiarci, negli alberghi, in treno, al ristorante, non parliamo poi
delle banche dei negozi e per le vie. Satelliti in grado di vedere un
gatto che ruba la bistecca. Si, d’accordo, ma la faccenda ora non è
più teorica. Qui c’è una videocassetta vagante che può avere
conseguenze irreparabili se finisce nelle mani sbagliate. Per carità,
lasciamo stare, mano al portafoglio senza discussioni. Forse il
lettore, per un attimo nei panni del nostro protagonista, stava
pensando ad un secco, Non ci sto?.
Cosa? Per così poco? Per quella famosa scatola di cioccolatini
che dicevamo? Avete riflettuto bene? No, lasciate stare, date retta a
noi, ora lo sapete, non potete più fare a finta di nulla. La prossima
volta, dovesse capitarvi il sospirato incontro casuale, non chiedete
nulla al barman sulle abitudini della ragazza, i dati sensibili li
chiamano ora, non ve lo direbbe. Ed una volta nella stanza, non
guardatevi troppo in giro in cerca di web cam o videocamere, tanto non
le trovereste. Piuttosto, non dimenticate di portarvi sempre una
maschera o una calzamaglia, da infilarvi in testa prima d’aver
abbassato pantaloni e le mutande. Parola di barman.
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Nart
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