IL SOFFERTO CAMMINO DELLA CRITICA
VERSO LA REDENZIONE:Nuovi percorsi per attraversare l'opera di Pier Vittorio Tondelli.
Quando Enos e Carmine, gli ideatori di questo sito, mi hanno parlato del loro progetto di includere anche una sezione dedicata agli studi accademici sull'opera di Pier Vittorio Tondelli ho accettato di fungere da curatore con l'entusiasmo di un appassionato lettore tondelliano. L'aggettivo "accademico" potrebbe generare ben più di una perplessità nei lettori di Tondelli, visto che, soprattutto in un contesto italiano, si porta dietro connotazioni di "vecchio" e di "stantio" che sono all'opposto della scrittura vitale e energica di Tondelli. Inoltre, l'aggettivo potrebbe indicare una deleteria contrapposizione tra cultura letteraria "alta" e cultura popolare "bassa", distinzione che male si applicherebbe all'opera letteraria di Tondelli, tesa alla mescolanza di stili e registri filtrata dall'ironia e dallo scetticismo tipici del postmoderno.
Potete stare tranquilli. L'obiettivo di questa sezione e del suo forum non è certo quello di dare rispettabilità accademica all'opera di Tondelli. Ovviamente, ci sarà spazio per le opinioni di tutti, ma, insieme agli altri collaboratori del sito, pensiamo sia venuto il momento di dedicarci a tematiche e situazioni dell'opera tondelliana che sono state fino ad ora ignorate dalla critica. Rovesciando il titolo di un intervento di
Fulvio Panzeri, "Il Sofferto Cammino di uno Scrittore verso la Redenzione", si potrebbe dire che il sofferto cammino verso la redenzione appartenga alla critica più che allo scrittore, anche se ovviamente sono ben cosciente dell' impossibilità di letture critiche neutre che riproducano esattamente quello che Tondelli pensava e voleva comunicare. Nell'orizzonte critico tondelliano si staglia netto un
meccanismo di precisione.
Ogni pagina dello scrittore, anche quelle più materiali dove sono chiari i coinvolgimenti della scrittura nella materialità del corpo e del desiderio sessuale, ma soprattutto omosessuale, viene letta in funzione di una ricerca di assoluto e di trascendenza. Gli eccessi e le bestemmie delle pagine di
Altri Libertini, l' eros di
Pao Pao, la descrizione della religione ufficiale e dei suoi riti come opprimenti in
Camere Separate, la condanna dell'ultimo romanzo dell' idea che l'eterosessualità sia l'unica sessualità naturale nella società contemporanea, vengono redente, come il loro narratore, in un'ottica di religiosità latente, ma costante fin dagli esordi. L'opera di Tondelli viene caratterizzata, per citare l'influente definizione di
Antonio Spadaro, come "attesa di salvezza" e già l'opera prima, sequestrata al tempo per oscenità, rivela, sempre per citare
Spadaro, "una dignità sofferente". "L'espressione delicata e assorta, quasi monacale" di
Camere Separate si ritrova già "a guardar bene nell'epos giovanile dai gesti scatenati e vitalistici".
Vediamo alcuni esempi della
strategia critica della redenzione che è la trama principale degli scritti su Tondelli. Anche se Tondelli sembra difendere fin troppo romanticamente l'uso dell'eroina in
Altri Libertini, più tardi lo scrittore stesso definirà la droga come "la faccia perversa - poiché sommamente autodistruttiva" del mito del viaggio che attraversa costantemente le sue pagine. La voglia di trasgressione che emerge chiaramente da ogni pagina dello scrittore viene costantemente commentata dall'inflazionata citazione di Tondelli sulla morte di Andrea Pazienza
, addotta a prova che, in fondo, la cultura della trasgressione non riesce a pronunciare quella parola di salvezza a cui lo scrittore è veramente interessato.
Rimini, forse il più sottovalutato dei romanzi di Tondelli con la sua mirabile integrazione di diverse voci che richiama alla mente in concetto di dialogismo elaborato da
Mikhail Baktin e una frammentazione della narrazione tipica del postmoderno, diventa un romanzo degli sconfitti.
La riviera romagnola, trasgressiva e pettegola, funziona come lo scenario per una via crucis dei personaggi che la popolano. Tuttavia, tale cammino della critica verso la redenzione di Tondelli è stato e rimane significativamente sofferto, proprio perché in ogni pagina di Tondelli c'è una spinta di senso contrario all'assoluto e alla trascendenza. Inoltre, la soluzione di redimere lo scrittore e le sue pagine, comprese quelle degli esordi, viene in gran parte giustificata dalla critica dal riavvicinamento di Tondelli verso la religione cattolica e da alcune sue affermazioni risalenti all'ultimo periodo della sua vita, come, ad esempio, il suo imbarazzo a rileggere certi passi di
Altri Libertini.
Sarà bene iniziare a porci qui una serie di domande.
 - Possiamo proiettare acriticamente le dichiarazioni di un autore su tutta la sua opera passata?
 - Questo non genera letture de-storicizzate?
  Possiamo fidarci delle affermazioni di uno scrittore riguardo ai suoi scritti?
 - Cosa succede quando queste affermazioni sono chiaramente contraddittorie?
 - In che misura tali affermazioni sono esse stesse parte di una finzione letteraria, quella della costante re-invenzione del proprio personaggio da parte di uno scrittore?
 - Ha senso continuare a produrre scritti critici su una figura letteraria che è ormai assurta allo status di classico riproponendo sempre le stesse conclusioni?
I silenzi sulle tematiche omosessuali e di liberazione del desiderio che percorrono l'opera di Tondelli si spiegano con l'
imbarazzo che ancora generano negli ambienti accademici italiani letture critiche incentrate sulla differenza di genere. La categoria di gender, che il marxista inglese
Terry Eagleton ha definito come parte di una contemporanea
Trinità critica comprendente anche le dinamiche di classe e appartenenza etnica, non è ancora arrivata in Italia. Spesso le differenze di genere e orientamento sessuale vengono trattate dalla critica nostrana come equivalenti a pettegolezzi e indiscrezioni, indebite intrusioni nella vita privata degli scrittori. Al contrario, come ha acutamente fatto notare
Francesco Gnerre nel suo recente
L'Eroe Negato, l'ingresso dei
gender studies nel mondo accademico italiano potrebbe significare un notevole passo avanti verso una sana revisione di certe resistenze e pregiudizi che ancora esistono nella nostra cultura. È proprio un certo
silenzio imbarazzato che nutre quell' atmosfera di morbosità e pettegolezzo che circonda ancora tematiche relative all'omosessualità.
Non dobbiamo aver paura quindi di porci domande come le seguenti.
Qual è il contributo di Tondelli alla costruzione di un'
identità gay italiana?
Come si (in)scrive
la differenza nelle opere di Tondelli?
Come ne influenza l'ideologia e la visione del mondo?
In che modo la differenza costituisce per Tondelli un punto di partenza per lo sviluppo di una visione iconoclastica e anticonformista?
Se è doveroso riconoscere ad Antonio Spadaro il minuzioso lavoro di ricerca nella biblioteca personale di Tondelli, perché tale lavoro si è limitato a testi religiosi e non ha compreso anche libri a tematica omosessuale?
Possiamo ripercorrere la biblioteca personale di Tondelli e le sue annotazioni a margine guidati dal concetto di differenza sessuale?
Possiamo tenere tale criterio guida analizzando l'influenza di Tondelli su diversi scrittori italiani come
Matteo B. Bianchi,
Andrea De Marchi,
Marco Mancassola?
Quali sono i rapporti tra Tondelli e il
pensiero postmoderno, che per sua stessa natura tiene in sospetto i sistemi costituiti di valori e le fondazioni forti del sapere?
Frederic Jameson, acuto critico dei fenomeni della post-modernità, ha invitato a recuperare e riaffermare l'esistenza nel nostro mondo di gruppi marginalizzati e di opposizione che si articolano attraverso le voci dei gay, dei neri o di altri soggetti etnici, di donne. Tutti gruppi che vanno contro l'immagine del
canone culturale come naturalmente composto dai cosiddetti uomini bianchi eterosessuali del passato. L'ascolto di voci culturali non egemoni rimane tuttavia inefficacie, se, come ci avverte Jameson, ci limitiamo ad una semplice compilazione sociologica di tali voci, in una prospettiva di riscoperta pluralistica di gruppi sociali isolati. Al contrario, solo una ri-scrittura di queste voci nei termini delle loro strategie polemiche e contestatrici le restituirà al loro legittimo posto nelle dinamiche socio-culturali. La carica polemica e provocatoria di Tondelli è stata decisamente trascurata in questi anni. Il compito di questa sezione è quella di riscoprirla e riportarla alla luce, in collaborazione con i lettori e gli studiosi che vorranno mandare i propri contributi critici e intervenire nel forum.
Luca Prono