Alcune testimonianze archeologiche
Quest'immagine raffigura il graffito del Palatino a Roma, risalente al II sec. d.C. E' una testimonianza molto preziosa sul fatto che i primi cristiani non solo sapevano che Gesu' era stato crocifisso su una croce, ma lo adoravano come Dio. E' infatti un graffito fatto dagli schernitori dei primi cristiani che li criticavano e li accusavano di adorare un crocifisso come Dio. La scritta, in greco, dice: "Alessameno adora Dio" .
Questa foto invece riproduce una croce scoperta a Ercolano nel 1937 e risalente al 79 d.C.; il direttore degli scavi, prof. Maiuri e altri archeologi affermarono che si tratta di una croce cristiana. Si vede inoltre un inginocciatoio, segno che gli abitanti di questa casa pregavano dinanzi la croce. Questa testimonianza archeologica e' interessante perche' conferma che gia' dopo 10 anni dalla morte e resurrezione di Cristo, il cristianesimo era arrivato qui per la predicazione di S. Paolo nella vicina Pozzuoli (Atti 28,13-14).Trent'anni dopo si sa come queste citta' vennero distrutte da una grande eruzione del Vesuvio.
Un'altra interessante scoperta archeologica e' stata fatta da archeologi israeliani nel 1968 a Gerusalemme, nella zona di Giv'at ha-Mitvar: in una delle tombe scoperte, fu ritrovato lo scheletro di un giovane tra i 24 e i 28, crocifisso a Gerusalemme tra la fine del I sec. a.C e l'inizio del I sec. d.C, quindi contemporaneo di Gesu'!, e dalle scritte sulle ceramiche risulto' che il giovane era un certo Johanan figlio di Hagakol. Gli studi su questo ritrovamento dimostrano come il giovane sia stato crocifisso con due chiodi conficcati negli avambracci e gli archeologi (non cristiani, da precisare) sono concordi nell'affermare che il giovane sia stato crocifisso. Dunque, oltre al testo dei Vangeli, esiste una testimonianza certa e inoppugnabile che dimostra come la crocifissione era in uso proprio a Gerusalemme ai tempi di Gesu'.

Testimoniaza indiretta del Vangelo

Ennesima prova, indiretta ma forse la più significativa perchè è tratta dalla Sacra Scrittura, la troviamo nel Vangelo di Giovanni, a proposito della frase di Tommaso, incredulo della risurrezione di Gesù:


Gv. 20,25 : Ma egli [Tommaso] disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi... non crederò".

Se dunque Gesù fosse stato messo al palo, come viene rappresentato qui a sinistra nelle pubblicazioni geoviste, le sue mani o i suoi polsi sarebbero stati trafitti da un solo chiodo, e questo contrasta palesemente con il plurale che Giovanni usa a proposito dei "chiodi" che rimanda invece alla posizione della morte sulla croce, con le braccia distese orizzontalmente, e due chiodi conficcati nelle rispettive mani.

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In conclusione, abbiamo dimostrato come la tesi dei TdG che Cristo fu condannato su un palo, è sostenuta contro chiarissime prove storiche, archeologiche e semantiche e bibliche che testimoniano invece come Gesu' e' morto su una croce.

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