PROGRAMMA 2024

 

 

 

 

AVVERTENZE

Il presente programma è suscettibile di modifiche.

Per ogni altra informazione, compresa la distribuzione dei programmi dettagliati delle gite, rivolgersi presso la SEGRETERIA durante il consueto orario di apertura della Sede Sociale.

Si ricorda, inoltre, che i programmi dettagliati delle gite verranno esposti, di volta in volta, anche nella bacheca sociale sita in piazza Marconi.

 


REGOLAMENTO
per l’iscrizione e la partecipazione alle Gite Sociali

1) La partecipazione alle Gite Sociali è libera a tutti. I non Soci dovranno comunque versare una quota di partecipazione maggiorata rispetto a quella praticata ai Soci CAI inclusiva della copertura assicurativa per infortuni e per il Soccorso Alpino. L’entità di tale maggiorazione verrà stabilita di volta in volta dal Consiglio Direttivo.

2) L’iscrizione alle Gite Sociali è obbligatoria e deve essere effettuata presso la Sede Sociale, nei normali orari di Segreteria. Di norma l’apertura delle iscrizioni avviene quindici giorni prima dell’effettuazione dell’escursione. La copertura assicurativa infortuni e per il Soccorso Alpino è garantita esclusivamente ai Soci CAI in regola con il tesseramento annuale. I minori dovranno essere accompagnati da persona garante e responsabile.

3) Nel caso in cui la gita preveda un qualsiasi tipo di prenotazione (posto in pullman, pernottamento in rifugio o altro), il primo giorno d’iscrizione è riservato esclusivamente ai Soci CAI. Ogni Socio può iscrivere non Soci solo se componenti il proprio nucleo familiare. Nelle successive giornate le prenotazioni sono aperte anche ai non Soci. Ogni prenotazione deve comunque essere accompagnata da una caparra da versarsi all’atto dell’iscrizione. Nel caso di prenotazione telefonica, la caparra dovrà essere versata entro la successiva giornata di apertura della Segreteria. Il saldo deve avvenire sempre e comunque entro le ore 20.00 del giovedì precedente la gita, ultimo giorno valido per l’iscrizione.

4) Nel caso di rinuncia alla partecipazione dopo la chiusura delle iscrizioni (di norma il giovedì precedente la gita), la quota di partecipazione (e/o l’eventuale caparra) e le quote relative alle assicurazioni non vengono restituite. Se la rinuncia alla partecipazione avviene prima della chiusura delle iscrizioni (di norma il giovedì precedente la gita), la caparra viene restituita solo se il posto prenotato da colui che rinuncia viene occupato da un altro partecipante.

5) La caparra o le quote relative alle assicurazioni vengono interamente rimborsate nel caso di annullamento della gita prima dell’invio della comunicazione relativa alla copertura assicurativa alla Sede Centrale del CAI di Milano (di norma il giovedì precedente la gita).

6) Il capogita guida la comitiva nell’escursione e cura il rispetto degli orari. Ha la facoltà, per ragioni tecniche, logistiche o di sicurezza della comitiva, di modificare il percorso, gli orari e le soste: se necessario, può anche interrompere il proseguimento della gita. Ha pure la facoltà di escludere dall’escursione i partecipanti che, per cause diverse (inadeguato equipaggiamento, inesperienza, ecc.), non diano sufficienti garanzie al superamento, senza pregiudizio alcuno per loro stessi o per il gruppo, delle difficoltà insite nell’itinerario.

7) Durante le gite è obbligatorio l’uso di un equipaggiamento idoneo al percorso previsto dal programma preparato per ciascuna escursione.

8) E’ vietato a chiunque di praticare ogni attività alpinistica individuale o di allontanarsi dalla comitiva senza l’autorizzazione del capogita.

9) Durante le gite i partecipanti devono mantenere un contegno civile e rispettoso verso gli altri.

10) Con l’iscrizione alla gita i partecipanti accettano le norme del presente Regolamento, esonerando la Società Alpina delle Giulie, la Sottosezione di Muggia, i capigita ed i loro collaboratori, da ogni e qualsiasi responsabilità per qualunque genere di incidente possa verificarsi nel corso delle escursioni.

 



INDICAZIONI CONVENZIONALI DELLE DIFFICOLTA’

T – turistico
Itinerari su strada, mulattiera o sentiero evidente e ben marcato; dislivello non superiore ai 1000 metri; elementare equipaggiamento da gita.

E – escursionistico
Itinerari più lunghi e non sempre su sentieri evidenti: possono attraversare zone senza tracce o zone rocciose più ripide con brevi tratti esposti anche se attrezzati; equipaggiamento adeguato da montagna.

EE – per escursionisti esperti
Itinerari che possono richiedere anche l’arrampicata facile su roccia, ma con problemi di esposizione, passaggi su nevai ed in generale l’attraversamento di zone impervie; equipaggiamento adeguato anche alla sicurezza individuale.

EEA – per escursionisti esperti “attrezzati”
Itinerari su vie ferrate e su percorsi alpinistici attrezzati, dove la frequenza delle attrezzature, l’impegno fisico richiesto e la notevole esposizione rendono necessario l’uso di attrezzature per l’autoassicurazione e l’eventuale assicurazione reciproca.

 


PULIZIA DEI SENTIERI

Dal 2022 la Sottosezione è stata ufficialmente incaricata, dalla Commissione Giulio Carnica dei Sentieri del FVG, della manutenzione del sentiero C.A.I. 001 limitatamente al tratto muggesano Lazzaretto-Laghetti delle Noghere. Pertanto, verranno organizzate delle mattinate “verdi” dove ci prenderemo cura del nostro sentiero che fa pure da traccia per tutti gli altri itinerari sul quale insistono. In tal senso, confidiamo anche sul rinnovo della Convenzione con il Comune di Muggia in merito alla pulizia della sentieristica della Penisola di Muggia. Si auspica una massiccia partecipazione da parte dei Soci.

 

 

 

 


DOMENICA 14 GENNAIO

“GRANIĈARSKA STEZA”

IL SENTIERO DELLE GUARDIE DI CONFINE

CARSO TRIESTINO

 

Da Malchina a Comarie e rientro a Malchina.

L’escursione di quest’anno percorre la dorsale del Carso sul versante sloveno seguendo i sentieri tracciati dalle Guardie Confinarie per il controllo dei confini verso ovest ossia verso Gorizia. Si parte sempre da Malchina, dopo aver passato il Monte Sambuco, si raggiungono i cippi che delimitano il confine e ci si innesta sulla traccia che è stata percorsa l’altro anno, ma in direzione ovest. Si passa alle pendici del Grižnik e si continua lasciando a sinistra il valico di Medeazza; da qui si scende verso il valico di Comarie.
Il rientro avviene per il sentiero 79 o Sentiero “Abramo Schimd” per risalire al Flondar e poi a Medeazza. In questo modo si completa la percorrenza di questo sentiero effettuata a fine 2022. Superato il paese, si continua attraverso l’Hermada verso Ceroglie per ritornare al punto di partenza.

Difficoltà: T/E
Dislivello: circa 450 m; lunghezza circa km 18
Mezzi propri
Responsabile: AE Maurizio Bertocchi

SABATO 20 GENNAIO

 

INCONTRO DIDATTICO PRESSO IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI TRIESTE

Faremo un salto indietro nel tempo per conoscere le sale museali dedicate a Ludwig Karl Moser (1845-1918), valente studioso di mineralogia e archeologia, insegnante e disegnatore, ripercorrendo gli avvenimenti succedutisi durante le campagne di scavo nelle grotte carsiche.

Le teche del museo espongono numerosi reperti provenienti dagli scavi, oltre ai suoi preziosi diari manoscritti.

Visiteremo anche la sezione "Quaternario" con approfondimenti sull'Orso delle caverne, propedeutica alla visita della grotta Pocàla di domenica 21 gennaio.

Visita guidata a cura della Dottoressa Deborah Arbulla, Conservatore del museo, e Francesca Mereu.

DOMENICA 21 GENNAIO

 

LA CAVERNA POCÀLA DI AURISINA

 

CARSO TRIESTINO

Con una passeggiata raggiungeremo l'ingresso della caverna scoperta da Ludwig Karl Moser, solitamente chiusa al pubblico per motivi di scavo e di studio, viene aperta su richiesta dei gruppi per scopi didattici; scenderemo e approfondiremo le informazioni sui vari ritrovamenti e sulle numerosissime ossa di Ursus Spelaeus qui rinvenute. Vedremo gli interessanti scavi stratigrafici storici nell'argilla, dai più antichi ai più recenti, che si trovano nella grande sala centrale della caverna ricca anche di concrezioni ipogee.

Difficolta: T/E (ambiente ipogeo)
Dislivello: non rilevante
Mezzi propri o bus
Capigita: Francesca Mereu e Dottoressa Deborah Arbulla

VENERDI’ 26 GENNAIO

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ore 20.30)

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI


L’Assemblea avrà il seguente ORDINE DEL GIORNO:

  • Lettura della relazione morale del Reggente per l’anno 2023;
  • Presentazione ed approvazione del Bilancio Consuntivo per l’anno 2023 e di quello Preventivo per il 2024;
  • Varie ed eventuali.

DOMENICA 4 FEBBRAIO

“CIASPADA”: ESCURSIONE INVERNALE

PASSO AVANZA DA PIERABECH

ALPI CARNICHE

Dalla località Pierabech (m 1032) al Passo Avanza (m 1740), l’ampia insellatura che separa il monte Chiadenis dal monte Chiadin.

Ciaspolada lungo la comoda carrareccia innevata che risale la Valle del Rio Avanza, partendo da Pierabech, passando per Casera di Casa Vecchia, ottimo punto di sosta anche se chiusa, e raggiungendo la sella Avanza, che dà accesso alla Valle del Piave e da cui si può godere di una bella visuale sui monti Peralba, Chiadenis, Lastroni e Franza. Verrà valutata in loco l’eventuale prosecuzione verso il Rifugio Sorgenti del Piave.
Itinerario di andata e ritorno sullo stesso tracciato, con pendenze sempre moderate.

Difficoltà: E; l’incedere su manto nevoso e la stagione invernale rendono necessario idoneo abbigliamento ed attrezzature da neve. Si raccomandano i ramponcini al seguito, utili in caso di scarso innevamento.
Dislivello in salita: m 700 circa
Mezzi propri
Capogita: Stefano Andorno

SABATO 17 E
DOMENICA 18
FEBBRAIO

ESCURSIONE INVERNALE

“CIASPOLANDO” TRA ALPI CARNICHE E ALPI GIULIE

NELLA FORESTA DI TARVISIO

Weekend con le ciaspole tra Carniche e Giulie.

Per il terzo anno consecutivo la base notturna sarà a Valbruna, presso il Rifugio Kugy. Le due escursioni sulla neve verranno definite nei giorni antecedenti l’uscita in base all’innevamento presente in quel periodo ed in quelle zone.

Difficoltà: EAI (Escursione in Ambiente Innevato); obbligatorio idoneo abbigliamento e attrezzatura da neve

Mezzi propri

Capogita: Luciano Comelli

 


“PEDALANDO CON EDI“


DOMENICA 3 MARZO

“CICLOESCURSIONANDO”

OASI AVI-FAUNISTICA
E AGRICOLA DI VALLEVECCHIA
(CAORLE-VE)

COSTA VENETA – ALTO ADRIATICO

Doverosa premessa a questa uscita in bicicletta per ricordare con estremo affetto l’amico Edi prematuramente scomparso nel mese di aprile dello scorso anno. Si deve a lui e alla moglie Fiorella l’idea di pedalare in compagnia e allegria lungo affascinanti percorsi naturalistici fra mare e laguna, lungo argini e tratturi, in mezzo ad una campagna tutta da vivere con i suoi molteplici aspetti rurali e diversamente turistici. Grazie Edi per tutti quei momenti trascorsi assieme con la salsedine di una gradevole brezza sulla fronte sudata per poi finire con il tradizionale brioso convivio di fine giornata. Oggi pedaleremo anche per te ovvero tu con noi, perché sei e sarai sempre nei nostri cuori.

Da Bibione all’oasi di Vallevecchia e ritorno.

Vallevecchia è un’isola che si estende per circa 900 ettari ed è delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali, che contribuiscono a creare ecosistemi di notevole complessità ed interesse ecologico, caratterizzati da una spiaggia naturale, selvaggia e sabbiosa! Un tempo tutto questo ambito era lagunare e solo dopo le attività di prosciugamento e bonifica delle superfici palustri, eseguite negli anni ’60, questa terra è divenuta isola! Per raggiungerla si parte da Bibione percorrendo brevemente la pista ciclabile a fianco della strada regionale 74 in direzione San Michele al Tagliamento, per poi girare sulla litoranea che affianca il Canale di Lugugnana e seguire il percorso ciclabile (Ciclovia Adriatica) fino alle località di Terzo Bacino e Prati Nuovi. Si continua seguendo l’argine del Canale dei Lovi fino alla strada Brussa (Ciclovia del Mediterraneo) che conduce all’oasi avifaunistica di Vallevecchia.
Rientro a Bibione dal medesimo percorso dell’andata.

Lunghezza totale dell’itinerario circa 53 chilometri, prevalentemente su pista ciclabile o su strada a bassa percorrenza veicolare.
Dislivello non significativo.
Mezzi propri
Capogita: Stefano De Monte






DOMENICA 17 MARZO

ESCURSIONE STORICO-NATURALISTICA

DA POLA (PULA) A FASANA (FAŽANA) ATTRAVERSO L’EX COMPLESSO MILITARE DI VALLELUNGA E LE FORTEZZE AUSTROUNGARICHE

ISTRIA ROSSA – CROAZIA

Breve visita al paese di Gallesano (Galižana).

Da Pola a Fasana per le aree ex militari di Vallelunga e Monumenti, i complessi fortificati di Munida, Zonchi, Valmaggiore, Monte Grosso e Punta Christo e le località costiere di Puntisela (Puntižela) e Valbandon.

Tutta la zona costiera a nord del golfo di Pola è stata per quasi duecento anni un grande complesso militare, sede di imponenti fortificazioni, caserme, depositi, autorimesse e attracchi sul mare. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, nell’ottica di fare di Pola il principale porto militare dell’Impero Asburgico, furono costruite dall’Austria, sino alla fine della prima guerra mondiale, moltissime strutture ed impianti bellici a difesa del porto. L’attività e la crescita del complesso continuarono, pur in maniera alterna, anche durante l’epoca italiana e proseguì sotto l’amministrazione jugoslava con rinnovato vigore negli anni Settanta ed Ottanta. Solamente alla dissoluzione della federazione, nel 1991, seguì un periodo di decadenza e, poi dal 2003, di completo abbandono da parte delle forze armate croate. Per lungo tempo sono rimasti dimenticati i ruderi dell’architettura militare e solo alla fine del 2020 sono state eseguite le necessarie opere di sminamento che hanno permesso di riaprire al pubblico il tratto di costa Vallelunga - Monumenti - Santa Caterina fino a quel momento interdetto.
La prima parte dell’escursione si svolgerà lungo questo tratto di costa che offre bei scorci panoramici sulla città di Pola e sulla penisola di Musil, in questa zona militare dismessa, passando accanto alle rovine di un villaggio militare, capannoni, caserme, magazzini, torrette d’osservazione, muraglie, moli e pontili, tracce della ferrovia che si perde nel nulla e tante costruzioni nascoste, immerse nella sterpaglia e avvolte dall’edera.
Nella seconda parte faremo visita alle grandi ed impressionanti fortezze e batterie erette tra il 1836 e la fine del XIX secolo dall’Austria (il forte Munida, la batteria costiera Zonchi, la batteria d’artiglieria Valmaggiore, il forte di Monte Grosso e la fortezza di Punta Christo sull’omonima penisola). Superata la boscosa penisola di Punta Christo, il tratto finale avrà luogo seguendo la bella costa dalla località di Puntisela sino al borgo storico di Fasana.

Difficoltà: E
Dislivello in salita: sui 250 metri circa; lunghezza di 16-17 km (possibilità di accorciare l’itinerario di circa 4 km salendo sul pullman a Puntisela)
Viaggio in pullman con cena finale
Capigita: Roberto Balbi e Franco Stener
In collaborazione con la Fameja Mujesana





VENERDI' 22 MARZO

PRESSO IL TEATRO GIUSEPPE VERDI DI MUGGIA

(VIA S.GIOVANNI, 4)

ALLE ORE 20.30

SERATA DELLA MONTAGNA

Nel corso della serata:

ESIBIZIONE DEL CORO “SOTTOVOCE” DI TRIESTE
diretto dalla Maestra Cristina Bressan

a seguire “2023: UN ANNO DI IMMAGINI E RICORDI”

Videoproiezione delle immagini più significative delle nostre gite a
cura dei soci della Sottosezione


SABATO 6 E
DOMENICA 7
APRILE

"VEGLIA 20 ANNI DOPO ”
ISOLA DI VEGLIA
(OTOK KRK)

GOLFO DEL QUARNARO- CROAZIA

Dal Canale di Maltempo al Canale di Mezzo e alla Baia di Bescanuova (Baščanska draga). Da Verbenico a Bescanuova passando per Ponte di Veglia e Bescavecchia.

Dopo le precedenti e recenti esperienze sulle isole di Arbe, Lussino e soprattutto Cherso, ritorniamo a Veglia, esattamente dopo 20 anni, per una due giorni primaverile dalla connotazione turistico-escursionistica.

Sabato: 1) visita alla Grotta Biserujka (Grotta Perla) presso la località di Rùdina. La grotta, illuminata artificialmente, ha una lunghezza di 110 m e presenta una temperatura costante tutto l’anno che va dai 10° ai 13° C. Nota da più di 100 anni, ma resa turistica soltanto ad illuminazione avvenuta. 2) Giro turistico nel villaggio di Vrbnik (Verbenico). Si tratta di un centro medievale posizionato su di un dirupo nella parte orientale dell’isola con splendida vista sul mare e sulla spiaggia sottostante nonché sulla costa. Il paese è composto da ripide vie munite di archi ed è anche ricordato perché fu il centro della lingua glagolitica tenuta in vita da alcuni sacerdoti. 3) Traversata escursionistica da Vrbnik (Verbenico) a Punat (Ponte di Veglia) lungo il Sentiero dei Pellegrini e la Sorgente della Vela Rika (o Suha Ričina), il più lungo e unico fiume permanente dell’isola che forma la vallata di Bescanuova (Baščanska draga).
Pernottamento a Punat all’Hotel Omorika.
Domenica: 1) in Taxi-Boat da Punat (Ponte di Veglia) a Stara Baška (Bescavecchia), solo se le condizioni del mare ce lo permetteranno, altrimenti in pullman fino all’Autokamp (ca. 2 km prima di Stara Baška) e poi a piedi. 2) Traversata escursionistica da Stara Baška a Baška (Bescanuova). Passando per il Passo Vratudih, la dorsale dell’Organ, cioè lungo la parte terminale (o iniziale, dipende dal verso che s’intende dare all’eventuale sua percorrenza) del Sentiero Vaclav Greben (“Vaclavov Grebenski put”) e il Passo Vraca. Il tutto piuttosto impegnativo per il fondo altamente pietroso ma, allo stesso tempo, molto remunerativo per la bellezza paesaggistica a 360°. Interessanti i passaggi per 3 “mrgari” (di cui 2 in uso e quello di Vratudih fuori uso), praticamente degli ovili circondati da muri a secco che insieme prendono la forma di un fiore.

Considerata la necessità di prenotare l’albergo con congruo anticipo e provvedere al versamento della caparra richiestaci, le iscrizioni inizieranno il giorno lunedì 22 gennaio 2024. Il saldo dovrà improrogabilmente essere versato entro giovedì 21 marzo. Inormazioni ed iscrizioni in sede, lunedì e giovedì dalle 18.30 alle 20.00, telefono 0402039470.

Difficoltà: E/EE (per gran parte, specie la domenica si procederà su sentieri oltremodo sassosi)

Mezzi: pullman e barca (con riserva)

Capogita: Luciano Comelli


GIOVEDI’ 11 APRILE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ORE 20.00)

"SCOMPARSI"

BUNKER, POSTAZIONI, TRINCEE E CURIOSITA' DI TRIESTE 1940-1945

Panoramica storico-fotografica sulle opere belliche scomparse del secondo conflitto mondiale, da Duino a Muggia, passando per Trieste e l'altopiano. Verranno descritti bunker e postazioni a.a. italiane e tedesche, trincee per la popolazione civile nel centro di Trieste non più visibili e tante curiosità, forse, mai documentate prima, con particolare riferimento alla penisola di Muggia.

A cura di Maurizio Bressan (socio Club Alpinistico Triestino)



DOMENICA 21 APRILE

VALLE DELL’ISONZO

DORSALE DEL MONTE SANTO (m 681) E DEL MONTE VODICE (m 651)

PREALPI GIULIE SLOVENE

Visita guidata sui luoghi sacri del monte Skalnica, proprio dietro Nova Gorica.

Non prendete paura, Skalnica è il nome in Sloveno del monte Santo in Italiano. Questo è un percorso collinare, con affioramenti calcarei, sui primi contrafforti delle Prealpi Giulie, volto ad assaporare i profumi e le visioni dei primi momenti della primavera. Incontreremo boschi, coltivi e praterie della vicina Slovenia, con l'esplorazione delle incredibili penose e numerose vestigia della prima guerra mondiale, inerenti alle battaglie dell’Isonzo. Possibile anche una visita alla basilica dell'Assunzione della Vergine, già presente dal XIV secolo e più volte danneggiata e ricostruita.

Escursione di tutta la giornata, con un dislivello di circa 400 metri, suddiviso in brevi tratti di salita.

Difficoltà: E

Dislivello in salita: 400 m totali

Gita con mezzi propri.

Capogita: g.n. Renzo Ferluga



DOMENICA 5 MAGGIO

NELLA PERIFERIA DI VILLACO
CIRCUITO DEL MONTE OSWALDIBERG (SANT’OSVALDO)

CARINZIA/AUSTRIA

Dal quartiere di Vassach (m 570) alla vetta con chiesa (m 963) e discesa per St. Ruprecht (San Ruperto/Roberto-m 511).

Il monte di Sant’Osvaldo, con i suoi dintorni, è un'area di svago “fuori porta” per gli abitanti di Villaco, la seconda città della Carinzia. La montagna sorge sul versante settentrionale della città, sulla riva sinistra del fiume Drava, vicino al Lago di Ossiach, presso Treffen. Sotto di essa passa l’omonimo tunnel dell'autostrada dei Tauri, lungo circa 4,3 km. Sul versante meridionale, ricco di boschi, si trova la località di Vassach: la base di partenza classica per raggiungere la vetta. Su tutti i versanti il monte presenta pendenze ripide, ma offre una stupenda vista sui laghi di Ossiach, di Wörth e di Faak, nonché sulle Caravanche e sulle Alpi Giulie.
Il monte venne menzionato per la prima volta nei documenti nel 1784. Alcuni secoli fa un sentiero ripido conduceva alla vetta e alla sua visitata chiesa dedicata al santo, protettore degli innamorati. Per fortuna questo aspetto logistico è stato nel frattempo addolcito, infatti, all'inizio degli anni '60 del secolo scorso fu costruito un nuovo sentiero per ridurne la pendenza. Nel 1963 la vetta fu fornita anche di una strada asfaltata.
La chiesa, in stile gotico, è piuttosto piccola e fu costruita probabilmente nel XV secolo. Oggi le funzioni religiose si svolgono solo in occasioni speciali (Natale, Pasqua). Nei primi anni del secolo scorso fu costruita anche una torre di osservazione, che fu ristrutturata nel 1985. È possibile salire su di essa, donando un obolo.
Nei secoli passati sul monte veniva praticata l'estrazione mineraria (piombo), come testimoniano i pozzi ancora esistenti e in parte riempiti d'acqua. Il sistema di gallerie è lungo, ma alcune parti sono già crollate. Si ritiene che l'attività mineraria sia avvenuta intorno al XIV secolo.

Difficoltà: E
Dislivello in salita: m 400 circa (sviluppo di circa 10,5 km)
Mezzi propri
Capogita: Emilio Abbiati



DOMENICA 19 MAGGIO

SULL'ALTIPIANO DEI MONTI CALDIERA

DA MALA UĈKA AL MONTE KREMENJAK

ISTRIA BIANCA - CROAZIA

Dal borgo di Mala Uĉka (m 995) al monte Balin (m 887), al monte Brgud (m 907) ed al monte Kremenjak (m 827). Ritorno a Mala Uĉka per un altro itinerario.

La nostra escursione inizierà al confine tra le due catene montuose dell’Istria bianca: i monti della Vena o Ciceria e la catena dei Caldiera nella regione della Liburnia con la cima più alta dell’Istria, il Monte Maggiore/Ucka (1401 metri).
Una delle particolarità di quest’area è la vegetazione che cambia in poco spazio: dalla macchia mediterranea della costa, salendo s’incontrano pinete artificiali, querceti, castagneti, faggete e, sulla cima, il pino mugo, specie tipicamente alpestre. Lasciate le prime case del paese di Mala Ucka, che si trova alla base del Monte Maggiore, seguiremo il sentiero che si dirige verso le cime del Brgud e del Sisol. Scenderemo tra alberi di basso fusto e piccole formazioni rocciose verso il rifugio/bivacco di Podmaj a 840 m e risaliremo sulla prima cima, il Monte Balin. Qui ci troveremo sul lato orientale di questo altopiano con la vista che spazierà verso la città e il golfo di Fiume, i monti del Gorskj Kotar, le cime del Velebit e tutte le isole del Quarnero. Proseguiremo su sentiero in cresta sino a raggiungere il monte Brgud. I panorami sono sempre meravigliosi e vedremo più vicini a noi sia il Kremenjak che il Sisol. Il percorso è sempre brullo e solo in prossimità della nostra meta incontreremo un pò di vegetazione. Giunti in cima al Kremenjak, faremo la dovuta pausa pranzo al sacco per godere ancora un po' dello splendido panorama.
Per il ritorno seguiremo una carrareccia che risale verso il monte Brgud e prosegue sul lato sinistro dell'altopiano con ampio panorama sull'Istria interna. Vedremo sotto di noi la vallata di Cepich, un tempo occupata dal bonificato lago d'Arsa. Proseguendo il cammino sempre su comoda carrareccia passeremo accanto ad un punto di lancio di parapendii, ritorneremo a Podmaj e risaliremo per un centinaio di metri fino ad arrivare a Mala Ucka. Il percorso risulta gratificante soprattutto per i panorami, confidando, s’intende, in una bella giornata meteo.

Difficoltà: E
Dislivello in salita: circa m 350; sviluppo 15 km
Mezzi propri
Capogita: Claudio Sain



DA LUNEDÌ 27 MAGGIO
A DOMENICA 2 GIUGNO

SETTIMANA ESCURSIONISTICA

PERCORRENDO IL CAMMINO DEI BORGHI SILENTI

APPENNINO UMBRO

Percorso ad anello con partenza da Tenaglie (TR) che si snoda alle pendici settentrionali dei Monti Amerini.

Al confine tra Lazio, Umbria e Toscana, questo Cammino è immerso nella natura e nella storia. Il territorio attraversato riporta testimonianze fin dall’VIII secolo avanti Cristo, abitato dagli Umbri, ma prossimo alle terre degli Etruschi. Luogo di confine e di incontro, di scambi commerciali e di feroci scontri; dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente venne attraversato dalle grandi invasioni barbariche vista la sua vicinanza strategica con le più importanti vie di comunicazione dell’epoca. Probabilmente appartenne al territorio longobardo del Ducato di Spoleto per finire poi conteso nelle lotte tra la guelfa Orvieto e la ghibellina Todi, città prossime al Cammino, la cui storia secolare ha influenzato anche questa zona. Appartenuta infine al territorio dello Stato della Chiesa fino al 1870, questa zona ha perso nel corso degli anni quell’importanza strategica e geografica che aveva sempre mantenuto dall’epoca preromana fino al XV secolo.
Ideato e gestito dalla guida escursionistica Marco Fioroni per lo sviluppo del territorio, il cammino è suddiviso in cinque tappe, della durata di altrettanti giorni e attraversa luoghi incontaminati e borghi medievali ancora intatti: la caratteristica che lo contraddistingue è il fascino del silenzio, che dai boschi di lecci e castagni fino alle mura antiche dei piccoli paesi, sembra abbracciare e comprendere ogni cosa.
Il primo giorno si raggiunge Tenaglie (Terni) in treno/pullman oppure con mezzi propri (in base a come ci organizziamo); nei successi 5 giorni si percorrono i 90 km dell’itinerario ed infine la domenica si rientra a Trieste.

Le iscrizioni inizieranno a febbraio 2024, previo versamento di una caparra di € 150. Con saldo entro la metà di maggio. Per costi ed altri dettagli, informazioni presso la Sede, lunedì e giovedì dalle 10.30 alle 20, telefono 0402039470 .

Difficoltà: E

Viaggio in treno o mezzi propri

Responsabile: AE Maurizio Bertocchi



DOMENICA 16 GIUGNO

NEL PARCO NAZIONALE DEL RISNJAK

MONTI RISNJAK (m 1524) E SNJEŽNIK (m 1505)

GORSKI KOTAR – CROAZIA

Giro ad anello con partenza e arrivo a Platak (m 1100), passando per Cajtige, Medvjeda vrata, Bertoviceva staza, Schlosserov dom, il monte Veliki Risnjak (m 1524), Lovriceva staza, Lazaric, Francopaniski put, il monte Snjeznik (m 1505), Staza pro grebenu, Rimska vrata e la Rimska cesta.

La zona del Gorski Kotar (Carso Liburnico) appartiene al sistema dinarico e rappresenta una delle aree montane più frequentate della Croazia. Si tratta di una regione prettamente montuosa che occupa la parte più ad ovest della Croazia. L’ambiente, tipicamente carsico, è caratterizzato da un’orografia tormentata e da svettanti cime bianche rocciose che s’innalzano sopra rigogliosi boschi ed ampie distese prative. In quest’area si incontrano gli influssi climatici mediterranei con quelli continentali. Notevole è, quindi, la ricchezza e la varietà floristica. Questa è una regione amatissima dagli alpinisti fiumani che, già alla fine del 1800, trovavano qui spazi per le loro attività estive ed invernali.
Lasciate le automobili nel comprensorio sciistico di Platak si seguiranno le indicazioni per il rifugio Dom Susak e, una volta oltrepassatolo, si entrerà in un bel bosco superando il pendio del monte Radesevo e giungendo in breve in località Cajtige. Di seguito si girerà in direzione Vilje, dove si prenderà un ripido sentiero che porta alla Medvjeda vrata. Da qui si prenderà il sentiero Bertoviceva staza che porta al rifugio Schlosserov dom. A questo punto un ripido sentiero porta sul monte Risnjak dalla cui cima si potrà godere di un ampio panorama sulle vicine catene montuose e sulla costa liburnica e dalmata. Dalla vetta si proseguirà lungo la Lovriceva staza, un facile sentiero che porta al prato di Lazac, sul cui lato settentrionale si apre il sentiero Francopaniski put che attraversa la Srebna vrata e raggiunge il rifugio e la cima del monte Snjeznik. che risulta molto panoramica. Successivamente, si scenderà alla Rimska vrata e per la Rimska cesta si ritornerà a Platak.

Difficoltà: percorso E
Dislivello: circa 1000 metri; sviluppo circa 14 chilometri; possibilità di accorciare notevolmente il percorso ed il dislivello evitando la salita allo Snježnik
Mezzi propri
Capogita: Giovanni Zeslina



DOMENICA 30 GIUGNO

NEL GRUPPO DEL TRICORNO

MONTE VISEVNIK (m 2050)

ALPI GIULIE ORIENTALI – SLOVENIA

Da Rudno Polje (m 1380) alla vetta del Visevnik con un percorso ad anello.

La vetta, che si trova all'interno del Parco Nazionale del Triglav, è “il 2000” più facilmente raggiungibile della zona di Bohinj. Il monte Viševnik è posto in una posizione super panoramica, proprio di fronte al Tricorno, il re delle Giulie: dalla cima si domina tutta la catena montuosa e il panorama si perde fino al mare.
Viene proposto un itinerario ad anello partendo sopra Bled dalla frazione di Rudno Polje che si trova sulla Pokljuka, un altopiano carsico ricoperto da maestose foreste d’abeti e si compie l’intera traversata della montagna. Pur essendo l’itinerario relativamente breve, risulta decisamente remunerativo, in particolare lungo la cresta che andremo a percorrere in prossimità della vetta.

Difficoltà E; non vi sono difficoltà degne di nota

Dislivello in salita: 710 m circa

Mezzi propri

Capogita: Stefano Andorno



DOMENICA 14 LUGLIO

SALITA ALLA FORCELLA DELLE CENGE (m 1820)

VIA FERRATA
“MARIO LONZAR”

ALPI GIULIE

Dalla Val Rio da Lago (m 990 ca.) al rifugio Brunner (m 1432) ed alla Forcella delle Cenge (m 1820). Discesa a Cave del Predil (m 900).

Interessante escursione nel cuore delle Alpi Giulie, nel gruppo dello Jȏf Fuart (Sottogruppo di Riobianco), in un ambiente integro e poco conosciuto. Il sentiero attrezzato è intitolato a Mario Lonzar, Presidente della Sezione CAI di Gorizia dal 1958 al 1972.
Dal parcheggio sulla strada in Val Rio da Lago si sale seguendo il sentiero CAI 625 al Rifugio Brunner da dove si imbocca il sentiero 656 che scende brevemente per superare il Rio Bianco. Da qui, dopo aver indossato i dispositivi di protezione, si inizia a salire decisamente verso la Forcella delle Cenge, valico che mette in comunicazione il vallone di Riobianco con la valle della Malga. In questo tratto si trovano i tre tratti attrezzati. Un quarto lo si incontra invece, superata la forcella, ad inizio della discesa, piuttosto lunga, che porta fino al centro abitato di Cave del Predil, in prossimità della scuola materna.

Difficoltà: EEA
Dislivello in salita: m 830 ca.
Mezzi propri
Capogita: Alessandro Groppazzi



DOMENICA 28 LUGLIO

NEL COMPRENSORIO DEL PASSO PRAMOLLO – NASSFELD

IL GARTNERKOFEL (m 2195) E LA FERRATA DÄUMLING

ALPI CARNICHE - CARINZIA (A)

Passo Pramollo/Malga Plattner (1609 m), Garnitzertörl (1856 m), cima del Gartnerkofel (2195 m), sentiero CAI 412, Kühwegertörl (1912 m), Malga Plattner (1609 m).

Il Gartnerkofel è una montagna imponente, con uno sviluppo orografico complesso, a semicerchio, in cui si notano due cime, quella principale di 2195 metri con la grande croce in ferro e quella sud-orientale di 2154 metri e numerose torri sul crestone nord-est. Nella gita proposta percorreremo la divertente e atletica ferrata di stampo moderno che sale sulle torri meridionali del Kühwegerkofel, nel settore a sud del massiccio del Gartnerkofel. La Torre Däumling dà il nome al percorso attrezzato che si compone di alcune divertenti passaggi su cavi sospesi e da un lungo e ondeggiante ponte tibetano, che collega le due torri piuttosto distanti tra loro.

Difficoltà EEA (Obbligatorio set da ferrata)
Dislivello: circa 800 m
Mezzi propri
Capogita: Fabio Costanzo


SABATO 31 AGOSTO E DOMENICA 1 SETTEMBRE

ESCURSIONE DI DUE GIORNI NEL TRENTINO ORIENTALE

CIMA D’ASTA (m 2847)

GRUPPO DEL LAGORAI

Sabato 31 agosto: dalla malga Sorgazza (m 1450) al rifugio Brentari (m 2473) per il sentiero oppure per la ferrata Gabrielli. Pernottamento.
Domenica 1 settembre: salita alla Cima d’Asta e rientro al rifugio Brentari; discesa alla malga Sorgazza per il sentiero della Campagnassa.

La Catena del Lagorai - Cima d’Asta rappresenta il gruppo montuoso più esteso del Trentino ed è uno dei suoi angoli meno popolati e più selvaggi. La Cima d’Asta è la vetta principale del gruppo che è sostanzialmente costituito da rocce granitiche.
La partenza avviene dalla Malga Sorgazza, posta alla fine della valle omonima, a nord di Castel Tesino. Partenza congiunta lungo la suggestiva mulattiera, poi in prossimità della stazione a valle della teleferica a servizio del rifugio Brentari, i gruppi si dividono. Mentre uno prosegue sul sentiero che porta al rifugio l’altro sale alla Forcella Magna dove inizia il crinale che porta alla “Ferrata Gabrielli”. Arrivati al Passo Socede si scende per riunirsi al gruppo presso il rifugio Brentari dove è previsto il pernotto.
Il rifugio è posto nei pressi del Lago di Cima d’Asta in una meravigliosa conca su cui incombe la mole dell’imponente Cima D’Asta che si eleva con il suo slanciato e compatto granito del versante sud.
Al mattino salita in vetta dalla quale si gode una visuale a 360° sui principali gruppi trentini e veneti; nei pressi si trova il suggestivo Bivacco Cavinato. Ridiscesi al rifugio si prosegue lungo sentiero della Campagnassa che, portandosi prima alla Forcella del Passetto e poi proseguendo lungo le pendici orientali della cima omonima, conduce infine alla Malga Sorgazza.

Difficoltà: sabato E la salita al rifugio, EEA la ferrata;
domenica EE la salita alla cima, E il rientro
Dislivello: sabato circa 1000 m per la salita al rifugio, circa 1200 m per la ferrata;
domenica circa 350 m per la salita alla cima
Mezzi propri
Responsabile: AE Maurizio Bertocchi


DOMENICA 22 SETTEMBRE

“ALLA RICERCA DEL GHIACCIO PERDUTO“

LE “FOSSE GHIACCIATE“ E SALITA AL LEDENIŠKI HRIB (m 1157)

AUTUNNO SULL’ALTOPIANO DEL NANOŠ (SLO)

Riproposizione della (piovosa) gita del 2011 per visitare tre delle più importanti “fosse ghiacciate” (“Jazere”) sull’Altopiano del Nanoš: la Slapenski Ledenik (Ghiacciaio Dormiente), la Mali Ledenik (Piccolo Ghiacciaio) e la Veliki Ledenik (Grande Ghiacciaio).

Si tratta di un percorso quasi ad anello con partenza e arrivo presso l’Agriturismo Abram (m 920), che raggiungeremo in automobile dal paese di Vipava. Si cammina sull’altipiano carsico del Nanos caratterizzato da fitte foreste. Facoltativa sarà la salita al Ledeniški Hrib (m 1157).

Difficoltà: E Con la salita alla meta secondaria (Ledeniški Hrib) il percorso sarà di circa 13 km ed il dislivello di 384 metri.
Mezzi propri
Capogita: Luciano Comelli


DOMENICA 6 OTTOBRE

SUI COLLI E LE VALLI DELL’ISTRIA INTERNA

SOVINJSKA BRDA – SOVINJAK (SOVIGNACCO)

ISTRIA VERDE - CROAZIA

Dalle Terme di Santo Stefano (Istarske Toplice, m 19) ai colli di Sovignacco (Sovinjak, m 291).

Seguendo il corso del fiume Quieto, all’altezza delle Terme di S. Stefano, entreremo in un territorio molto bello ed interessante per i suoi aspetti morfologici e naturali, ma anche poco conosciuto, fuori dalle correnti di traffico che da Pinguente portano verso Montona ed il mare. Territorio che fa parte del bacino idrografico del Bottonega, il maggiore affluente del fiume Quieto.
L’escursione ci permetterà di conoscere la zona collinare delimitata dai torrenti Sirotici e Senica affluenti del Bottonega. Partendo dalle Terme di S.Stefano, attraverseremo il Quieto ed entreremo nella valle del torrente Sirotici. Su carrareccia e stradina seguiremo i pendii e le dorsali delle colline di arenaria, passando da zone boschive di querce e pini a zone coltivate. Dopo essere passati sotto i dossi del Mali Vrh (m 299) e Veli Vrh (m 346) e raggiunta la chiesetta di Sv. Kirin, scenderemo gradualmente nella valle fino al corso del torrente Senica. Seguiremo il suo corso per un tratto per poi iniziare la risalita verso Sovignacco. Arrivati in paese ci concederemo la sosta finale per permetterci la conoscenza di questo storico insediamento ed allo stesso tempo per godere del vasto panorama sul territorio ed i tanti paesi attorno.
Durante l’escursione, senza farci mancare belle vedute e panorami, raggiungeremo e ci fermeremo “un attimo” in tanti luoghi antichi e ricchi di storia che fino all’inizio del XX secolo pulsavano ancora di vita propria e che ora in parte sono ormai abbandonati: Krtov Breg, Sovinjska Brda con la sua chiesetta dedicata a Sv. Jelena, Sv. Kirin e Sovignacco.

Difficoltà: T
Dislivello in salita: metri 600 circa; sviluppo complessivo km 13 circa
Mezzi propri
Capigita: Roberto Balbi e Giorgio Geromella


DOMENICA 20 OTTOBRE

GITA DI CHIUSURA DELL’ATTIVITA’ ESTIVA

NELLA VALLE DEL NATISONE

SENTIERO STORICO DA STUPIZZA A S. ANTONIO

PREALPI GIULIE

Questa è una straordinaria occasione e un invito particolare a percorrere un nascosto ed erto sentiero religioso che collegava il fondovalle del Natisone con i paesini sparsi sui fianchi del M. Cladie (833 m) nel comune di Pulfero.

Partiremo da Stupizza (200 m) con un percorso che ci porterà poi fino alla chiesa di S. Andrea (800 m) e a Montefosca (730 m), da cui scenderemo al punto di partenza lungo la mulattiera che era anche questa l’unico modo di contattarsi con il fondovalle. Come spesso accadde in queste zone di confine etnico e amministrativo, le strade sono una recente conquista, purtroppo dovuta e retaggio della grande guerra. Prima esistevano solo mulattiere e tanta fatica a percorrerle quotidianamente. Nel luogo del riposo durante la salita, esiste tuttora una nicchia con una statuetta della Madonna madre di tutti, luogo per una preghiera.
Attraverseremo ambienti calcarei che ospitano una boscaglia ancora termofila di latifoglie. Emozionante entrare nei borghi dove ancora si scorgono le vestigia delle fatiche del vivere quotidiano di un passato ancora a noi vicino.

Escursione di tutta la giornata, con un dislivello, di circa 730 metri, suddiviso in due tratti di salita.
Difficoltà: E (EE)
Dislivello: 730 metri.
Viaggio in pullman e cena finale
Capogita: g.n. Renzo Ferluga


GIOVEDI’ 7 NOVEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE (ORE 20.30)

VIDEOPROIEZIONI, FILMATI E IMMAGINI DIGITALI A CURA DEI SOCI


DOMENICA 10 NOVEMBRE

NELLA CICERIA SLOVENA

MONTI VELIKA PLEŠEVICA (m 908) E MALA PLEŠEVICA (m 953)

ISTRIA MONTANA - SLOVENIA

Da Zagrad (m 739) percorso anulare in uno splendido ambiente naturale di grandi boschi, pascoli, panorami e tanta solitudine.

A distanza di qualche anno da un’indimenticabile escursione verso il Brajkov Vrh, torniamo in Ciceria ed in particolare su una delle catene centrali dell’altipiano, la catena che dal Taiano (Slavnik, m 1028) si sviluppa da ovest a est con una quasi unica e continua dorsale fino alla Razsušica (m 1082) comprendendo le due cime meta della nostra escursione.
La caratteristica morfologia del territorio alterna strati marnosi con sovrapposti strati calcarei più antichi. In sintonia con il terreno, altitudine e clima, la vegetazione copre in gran parte le vallate ed i pendii dei monti con estesi boschi di faggi, carpini, pini e abeti, lasciando libere e prative solamente le cime dei monti più alti ed esposti ai venti.
Da Zagrad, seguendo le buone indicazioni ed i segnavia bianco/rossi del Planisko Drustvo (CAI sloveno), passeremo fra le poche case di Gojaki per raggiungere la strada carrozzabile a fondo naturale che da Golac porta alla Velika Vrata ed ai paesi di Vodice e Dane in Croazia. La risaliremo con tranquillità fino al valico con l’ancora esistente guardiola del confine Italo/Jugoslavo del 1930 (Provincia di Fiume). Dalla sella, raggiungeremo la nostra prima cima, la Velika Pleševica.
Dopo aver goduto di un bel panorama anche sul più conosciuto Slavnik, ritorneremo al valico e sul lato opposto della strada inizieremo la salita alla seconda meta. Arriveremo in cima percorrendo un primo tratto su carrareccia e poi per un buon sentiero un po’ ripido, ma facilitato da diverse serpentine. Fatica che sarà appagata da un altro splendido panorama. A nord i rilievi dei Birkini e quelli più lontani dell’interno della Slovenia; a sud tutta l’Istria conosciuta fino al mare.
Lasciata la zona sommitale del monte, aperta e prativa, scenderemo nella zona boscosa, nel mondo dei faggi con le loro più diverse forme e dimensioni. Su terreno carsico e roccioso, seguiremo con continui saliscendi il sentiero fino ad una deviazione che ci consentirà di ritornare a Zagrad, termine della nostra escursione.

Difficoltà: T + E (solamente per brevi tratti di sentiero carsico)
Dislivello complessivo in salita: m. 450 ca.; sviluppo complessivo circa km. 9,5
Mezzi propri
Capigita: Cristina Antonaz e Fulvia Claus


GIOVEDI’ 14 NOVEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ORE 20.30)

VIDEOPROIEZIONI, FILMATI E IMMAGINI DIGITALI A CURA DEI SOCI


GIOVEDI’ 21 NOVEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ORE 20.30)

VIDEOPROIEZIONI, FILMATI E IMMAGINI DIGITALI A CURA DEI SOCI


SABATO 23 NOVEMBRE

GITA TURISTICA

VALVASONE E LE TERRE DEL TAGLIAMENTO “DI LÀ DALL’ACQUA“

PIANURA FRIULANA

Viaggio alla scoperta di Valvasone, uno dei borghi storici più belli d’Italia, e dintorni.

Eccezionalmente di sabato, ci dedicheremo ad un itinerario turistico inedito alla scoperta di borghi medievali sospesi nel tempo, adagiati sulla riva destra del fiume Tagliamento, "di là dell'acqua"..., dove si intrecciano capolavori dell'arte, cultura e sapori del territorio.
Come scrisse Ippolito Nievo, "il Friuli è un piccolo compendio dell'universo, alpestre, piano, lagunoso ...in sessanta miglia da Tramontana a Mezzodì".
L' incontro conviviale finale si terrà presso un'azienda vitivinicola, dove scopriremo le peculiarità dei vitigni della Doc Friuli Grave, coltivati su depositi di ciottoli, ghiaie e sabbia portati a valle dal Tagliamento.

Difficoltà: T
Viaggio in pullman + degustazione (posti limitati)
Capogita Francesca Mereu


GIOVEDI’ 28 NOVEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ORE 20.30)

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DOMENICA 1 DICEMBRE

AMBIENTI CARSICI

CAVERNA ZJATICH

VALSECCA DI CASTELNUOVO (MATARSKO PODOLJE) – SLOVENIA

Da Pausane (Povžane) a Scandanscina (Skadanščina) tra boschi e grotte varie.

Dopo l’escursione che ci ha portato nel dicembre 2021 a visitare la Grotta di Obrovo (Jezerina) che si apre sui fianchi settentrionali della Valsecca di Castelnuovo, questa volta visiteremo la parte più bassa del paleosolco, una zona carsica che si sviluppa fino ai piedi del Monte Taiano (Slavnik).
Partendo dal paesino di Pausane, situato subito dopo Materija, ci inoltreremo in una zona leggermente ondulata, ricca di doline e di grotte anche profonde. A differenza della zona dei Birkini dove i rilievi formati da flysch favoriscono la presenza di torrentelli, nella zona in oggetto troveremo solo terreni calcarei e assoluta assenza di acque superficiali. Naturalmente va tenuto presente che le acque superficiali che scendono dalle colline dei Brkini finiscono in una serie di inghiottitoi e vanno ad alimentare una rete di scorrimento sotterraneo che, passando sotto il solco di Castelnuovo, va ad alimentare le sorgenti del Risano, quelle dell’Ospo e altre sorgenti minori.
Nella zona ci sono grotte note e famose come la Grda Jama, profonda m 120 e la Medvedjak che sprofonda con un pozzo di m 45 e raggiunge la profondità di m 129 con uno sviluppo di oltre un chilometro. Una piccola deviazione del sentiero ci porterà davanti all’ingresso maestoso della Caverna Zjati.
La “Caverna Zjatich”, o Zjati è una grotta molto suggestiva situata quasi a metà fra le località di Skadanščina e Povžane. La prima esplorazione della cavità, con relativo rilievo, risale al 19 aprile 1914 ed è opera di Angelo Ceron della Commissione Grotte E. Boegan. Il portale d’accesso, rivolto a nord-ovest e largo 18 m, s’apre in una dolina dalle pareti strapiombanti e visibilmente dirupate. Esso consente d’accedere ad una maestosa galleria notevolmente inclinata la cui altezza, in certi punti, è superiore ai 10 m. Dopo essere scesi per una cinquantina di metri lungo una china detritica sassosa, si piega verso sud pervenendo in breve alla base di un considerevole cono detritico. Superata quindi una salitina sulla destra, s’arriva in una grande galleria fossile, alta e larga oltre i 10 m, che si può percorrere per 65 m.

La grotta è visitabile senza uso di attrezzatura speleologica, ma muniti di adeguata illuminazione.
Difficoltà: E
Mezzi propri
Capogita: Sergio Dolce


GIOVEDI’ 5 DICEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
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SABATO 21 DICEMBRE

PRESSO LA SEDE SOCIALE
(ORE 20.30)

RINFRESCO DI NATALE

 

Tradizionale appuntamento natalizio per ritrovarci tutti assieme a scambiarci gli auguri