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Forum di ottobre

Mittente: Emanuele Cimaroli

Data: 28/10/2002

 

Sono pienamente d'accordo con quello che ha scritto Giuseppe Sacchetti 
in riguardo alla strada a fondo valle. Infatti circa un anno fa scrissi 
un articolo su "Linea Rossa" (giornale della sez. del Prc di Vallecorsa)
in cui mettevo in risalto gli aspetti negativi della realizzazione 
della strada a fondo valle. Eccone uno stralcio:    

“… Spesso mi capita con gli amici di discutere i pregi e i difetti del nostro paese senza promuovere iniziative per migliorarlo. Ad esempio in questo periodo si discute sul passaggio della superstrada Ceprano - Fondi che secondo me non creerà progresso e sviluppo economico, bensì inquinamento atmosferico e ridurrà Vallecorsa ad una semplice zona di passaggio per scambio mercantile. Il paese ha molto da offrire nel settore economico culturale; basterebbe sfruttare la struttura rurale e le risorse agricole che Vallecorsa offre, come accade in molti paesi d’Italia simili al nostro.

C’è solo bisogno di idee e di impegno! Lo scopo di tutti deve essere quello di aiutare a far crescere Vallecorsa culturalmente e socialmente grazie alla idee e all’impegno, soprattutto di noi giovani…”

                                                   

Emanuele Cimaroli

Mittente: Giuseppe Sacchetti

Data: 27/10/2002

 

NO ALLA STRADA A FONDOVALLE!

Premetto una cosa: non sono né nato né cresciuto a Vallecorsa, ma sono di origini vallecorsane ed ho sempre amato incommensurabilmente tornare al paesello nei fine settimana, in occasione delle feste consacrate ed a trascorrere le vacanze estive.

Cosa mi attira di Vallecorsa? Beh da piccolo naturalmente la completa libertà di poter trascorrere intere giornate in giro con i coetanei giocando a pallone in ogni angolo che avesse la minima parvenza di campo di calcio (“ pe’ la via” come dicono i miei amici indigeni), oppure giocando a nascondino o ad acchiaparella. Occasioni queste che indubbiamente mancavano vivendo in città. E poi crescendo ho sempre di più apprezzato la pace ed il sollievo psico-fisico che offre Vallecorsa. Paradossalmente questo luogo ha delle particolarità che me lo rendono attraente perché mi trasporta anni luce dal mondo metropolitano: mi piace quando manca l’acqua, quando durante i temporali viene a mancare l’energia elettrica per ore e nelle case si riaccendono le candele, l’odore dei camini accesi, il fatto che ci sia una scarsa ricezione per questi maledetti cellulari e per i segnali radiotelevisivi.

E ora tutte queste affascinanti peculiarità dovrebbero essere messe a rischio per fare spazio allo stradone in nome dello sviluppo economico e industriale della zona? Mi fa specie l’unanimità dei consensi da una parte all’altra dell’arco costituzionale locale, da una generazione all’altra. Mi fa specie che una forza politica come AN che va sbandierando per le piazze d’Italia la difesa dei valori tradizionali, degli usi e dei costumi locali, dell’integrità del patrimonio paesaggistico nazionale, sia così apertamente favorevole. Mi fa specie che una forza politica come i DS che a livello nazionale si oppone più o meno aspramente alla realizzazione di lavori infrastrutturali come il ponte dello Stretto, la variante appenninica, la autostrada     Civitavecchia-Livorno, sia così apertamente favorevole.

Capisco il desiderio di qualche volpone di individuare nell’opera una possibile occasione di affari e guadagni milionari (in euro), di poter gestire fondi regionali, nazionali, europei in maniera irpina.

Capisco i giovani ammaliati e abbagliati dalla prospettiva di un boom occupazionale che riporterebbe in auge il posto di lavoro fisso in qualche ente creato ad hoc, magari inutile, che risolverebbe tanti piccoli problemi. Non capisco però l’attrattiva principale costituita dal miraggio di raggiungere le spiagge pontine in quindici minuti.

In un momento storico in cui il mondo occidentale (pur restando indubbiamente il migliore per la garanzia dei diritti fondamentali) con la sua filosofia, con il suo modello sociale e con il suo stile di vita, viene messo sotto accusa per alcune distorsioni, in cui al recente vertice di Johannesburg è stato messo in evidenza che non sempre sviluppo economico e Progresso coincidono, in cui si parla di sviluppo sostenibile, di biodiversità, in cui la velocità di movimento che fino a poco tempo fa veniva presa come indice di sviluppo sta perdendo il suo fascino (si pensi al fallimento del progetto anglo-francese del Concorde), Vallecorsa in controtendenza decide di accollarsi lo stradone.

Ci si rende conto dell’impatto ambientale, dell’inquinamento atmosferico ed acustico, del possibile cambiamento del microclima?

Non verrebbero irreversibilmente danneggiati alcuni angoli come lo Striscio le Prata, Boano, il Calvo (lo si immagini con una galleria alle sue pendici)? Non verrebbero messe a rischio alcune specie della flora locale con ripercussioni negative anche sugli usi gastronomici del posto? Si pensi ai danni che l’inquinamento provocherebbe sugli ulivi che danno l’ottimo olio vallecorsano rinomato in tutta la Ciociaria, sulle vigne, sui centinaia di orti e frutteti coltivati con sapienza secolare, su alcuni prodotti selvatici originalissimi come le pastenache, a me graditissime, oppure ai danni che il necessario disboscamento arrecherebbe ad alcuni prodotti come gli gliagliuozzi o le castegne; o al pericolo che correrebbero i ricci, le volpi, i lupi che pare siano ricomparsi ad alta quota, i volatili ( gufi, rondini, pipistrelli, tordi). Non peggiore sarebbe il caso in cui il viadotto una volta costruito non canalizzasse il traffico sperato (allungando la lista di quei lavori noti come cattedrali nel deserto) vista la presenza sia della ss 156 Monti Lepini sia della superstrada Cassino-Formia, oltre che delle vicine autostrada del sole e linea ferroviaria che nel dopoguerra sono state fondamentali infrastrutture che hanno consentito a Vallecorsa di partecipare al boom economico pur mantenendo relativamente la propria identità.

Conosco posti come l’alto Lazio, l’Umbria, la zona del Monte Amiata, la Barbagia, dove vanno fieri della propria lontananza, fisica e sociale, dal mondo globalizzzato. Non hanno bisogno di stradoni per sopravvivere; valorizzando prodotti locali (l’olio umbro e aretino famoso in tutto il mondo, il tartufo umbro, i marroni reatini che ultimamente hanno ricevuto la denominazione europea di qualità, le nocciole del viterbese con le quali si fanno la Nutella ed i Baci Perugina, i vini DOC, i formaggi sardi) e bellezze artistiche e naturali (i laghi, le terme) hanno fatto delle attività artigianali, agricole, pastorizie e non ultime turistiche il volano della microeconomia locale.

Senza pensare all’impatto sociale che una tale opera avrebbe per Vallecorsa. Metterla così direttamente in contatto con la realtà di Fondi e del MOF la esporrebbe al rischio di contaminazioni camorriste, che penetrerebbero in ogni aspetto della vita quotidiana, elezioni comprese, facendo forse un giorno rimpiangere le vecchie campagne elettorali, campanilistiche ma genuine.

Ringraziando chi mi ha dato la possibilità di esprimere liberamente la mia personalissima opinione, consapevole del fatto che queste sono solamente considerazioni personali non basate su una piena conoscenza tecnica del problema, che non vivendoci quotidianamente non posso rendermi conto a pieno della realtà locale, spero che queste mie osservazioni aprano qualche falla all’interno del consenso bulgaro che questa opera riscuote a Vallecorsa e dintorni o magari che qualcuno mi convinca che le mie preoccupazioni sono del tutto prive di fondatezza.

Giuseppe Sacchetti

Mittente: Giandrea Cipolla

Data: 23/10/2002

 

Finalmente ha capito, finalmente hai capito!

La logica, caro Roberto, è proprio questa: ad una mail sul sito si risponde sul sito. Un Forum in Internet non è un giornale, ha presupposti differenti e funzionalità differenti. E' un luogo di incontro e confronto, one against one. Un luogo virtuale che nasce con questa precipua funzionalità: far incontrare delle idee e metterle a confronto. Ciociaria Oggi non credo che abbia questa funzionalità o, per lo meno, non credo che sia la principale. Un giornale fa informazione, racconta fatti e avvenimenti. Un forum fa incontrare idee, fa confrontare opinioni e pensieri.  Sono due cose differenti o no?  

La mia idea di giornalismo è diversa dalla tua, nessuno vuole farti cambiare idea e non ho affatto la presunzione di pensare che tu possa cambiarla.

Ho apprezzato che tu abbia capito lo spirito, la tua risposta sul sito mi ha reso, lo dico sinceramente, molto felice.

Anche se so che domani continuerai a pubblicare articoli come quello di sotto e se continuerai ad affibbiarmi strani pseudonimi, frutto, più di una particolarissima sindrome di Peter Pan che di una divertente e raffinata dialettica, voglio ringraziarti.

Giandrea Cipolla

 

Mittente: Roberto Mirabella

Data: 23/10/2002

 

Vallecorsa: si spegne mestamente la polemica autunnale con Giandrea Cipolla, di  “Vallecorsa Viva”, con coda di riflessione e rimpianto…

Si spegne mestamente la polemica autunnale con il giovane esponente di Vallecorsa Viva, Giandrea Cipolla, che dal sito dell’organismo politico “Vallecorsa Viva”,  “Forum…parlano tutti”, aveva espresso rilievi sagaci e fortemente critici verso  chi scrive (il sottoscritto, freelancer) e sul suo ruolo. Si chiude, forse, un match (incontro sospeso), che a tratti  ha regalato colpi raffinati, di involontaria, o meno, classe, con un’ironia gustosa e divertente, sino ad uno scontro sempre più appesantito, poi, nei  reciproci e successivi colpi bassi. Peccato, che sia andata così. Sarà difficile, oramai, recuperare la genuinità e la freschezza degli inizi. E pensare che chi scrive non ha avuto ancora il piacere di conoscere, dal vivo, il Gian Burrasca di “Vallecorsa Viva”. 

E’ un interlocutore virtuale. Poco male. Ma il suo ultimo intervento, a suono del gong, sempre dal Forum di Ottobre, merita ancora qualche pacata riflessione di risposta ( glie la conceda). Giandrea, dopo le “lezioni di stile”, si imbarca, questa volta, in una lezione di giornalismo, dando bacchettate per quella che verrebbe scambiata per  notizia e che notizia non sarebbe, in quanto lui “scrive sul Forum come semplice navigatore, come singola persona che invia una e-mail al sito Internet di un’Associazione, su uno spazio dedicato a proposte, messaggi e semplici opinioni: l’opinione, l’opinione di un modesto navigatore è diventata notizia, alla quale, si dedica ad ogni circostanza un articolo di qualche colonna su una pagina locale. Benissimo, tutto ciò per il giornalista (?) freelancer è legittimo”. “Questo, però -continua Giandrea Cipolla - varrebbe se la logica di un articolo fosse legata strettamente a quella del numero: scrivo perché fa notizia. Viceversa, se la logica di un articolo ( …   ) è quella del reale interesse e della reale importanza di un fatto o di un’opinione, il giornalismo del freelancer diventa trash o spazzatura”. Francamente questo passaggio non si riesce a capire ( e non per finta. Forse manca un “non” dopo la parola articolo…): Giandrea da Vallecorsa sembra dire che riportare e/o interagire con un’opinione di un “modesto navigatore” sarebbe spazzatura. Ma non può essere una colpa avergli dato dignità. E, poi, occorre precisare che il confronto è nato su opinioni espresse liberamente su un sito politico, e che, a quanto  risulta, il Giandrea Cipolla è un esponente, sebbene in erba, di Vallecorsa Viva, e non un semplice navigatore di passaggio. Ma, poi, per quanto  riguarda il cecchino, un confronto, più o meno dialettico, può essere  giustificato da qualsiasi opinione, e di qualsiasi cittadino.

Cipolla non rinuncia, infine, a fare un modesto elenco di quel “giornalismo spazzatura” da parte del cecchino: 1) “quando si divertiva con la carrellata di presunti leader (articoli della primavera scorsa), dando letteralmente i numeri al lotto - ignorando, il Nostro, che persino gli esponenti di Vallecorsa Viva si sono divertiti, con quegli articoli, ed hanno “quasi” apprezzato lo spirito che li dettava-; 2) è successo quando farciva i suoi articoli di aggettivi funebri (settembre-ottobre) - ma  era solo una garbata ironia politica, senza mai, peraltro, giungere alla vera satira, o al sarcasmo-; 3) è successo quando ha parlato di dichiarazioni d’amore senza pudore (sic!)”. Tutto qui? Che sollievo! E allora il bilancio non può che essere positivo, se tutta la spazzatura si riduce a questo. E Gian Burrasca, concludendo: “Per quanto mi riguarda può continuare a fare del suo giornalismo (bontà sua!), quello che vuole, può continuare a sparare nomi a raffica, può continuare a parlare di sindaci emeriti, continuare a chiamarmi enfant terrible, a darmi del bambino, continuare a parlare dei suoi mille lavori, può fare e scrivere quello che vuole. Probabilmente fra qualche giorno continuerà a darmi addosso per la gioia di qualche emerito, non importa, sono enfant ma ho le spalle grosse, continuerò a dire la mia e mi sentirò sempre libero di farlo. La mia idea di Vallecorsa Viva, è anche quella di un paese dove nessun amministratore minaccia un giornalista. Se poi, come ha detto, non è un giornalista, il caso è dannatamente chiuso!?!”

A questo punto, non  resta che ringraziare, quindi, Giandrea per le sue concessioni e le sue autorizzazioni a scrivere liberamente. Si cercherà, però, di non abusarne. Non si sa mai. E l’idea “di un paese dove nessun amministratore minaccia un giornalista”, non può che essere anche la sua (del freelancer), ma senza piangersi addosso, e possibilmente, di tanto in tanto, sorridendo, assieme a quella di un paese dove è legittimo scrivere e fare dell’ironia (anche politica). Un paese pulito, senza spazzature di sorta.  E’ davvero un peccato, però, che sia andata così.

                                                                                               Roberto Mirabella

Mittente: Alessio Palombi

Data: 19/10/2002

 

Domenica 5 ottobre è ricominciata l'avventura della Nostra amata squadra di calcio, alla quale, facendone parte, mi sento particolarmente legato e ne sono orgoglioso. Il successo nel campionato dello scorso anno, ha prodotto un forte entusiasmo in tutto il paese che, forse in una delle rare volte, si è unito senza divisioni campanilistiche per sostenerci, di questo non possiamo che ritenerci tutti soddisfatti e felici, perché una realtà così ben organizzata, che sappia farsi valere ed essere addirittura ammirata dai paesi vicini è pur sempre motivo di successo e soprattutto segno di vivacità della nostra realtà paesana. Ma su tale successo non vorrei che si enfatizzasse troppo nell'attribuzione dei meriti di alcuni (come qualche organo di stampa locale ha cercato di fare, distribuendo gratuitamente coccarde a fasce tricolori), piuttosto vorrei ricordare il lavoro straordinario del Presidente e dello Staff tecnico e dirigenziale, senza dimenticare che  alla fine chi scende in campo è mosso da pura passione personale e da un forte spirito di attaccamento verso il proprio paese essendo infatti la rosa della squadra composta quasi esclusivamente da ragazzi del paese e che nessuno viene ricompensato in termini monetari , cosa non consueta per queste categorie.  

Alessio Palombi

 

Mittente: Lorenzo Ricci

Data: 18/10/2002

 

Mentre il paese regredisce vistosamente sotto ogni aspetto, contrariamente a quanto si va sbandierando, ciò che più mi colpisce è il risvolto sociale.

Mentre la politica del do ut des volutamente fa da padrona, mentre da un lato vi sono alcuni che tentano di attuare un certo livellamento delle menti attraverso un maldestro tentativo di stereotipizzazione o indottrinamento psicologico (l’uso di medesimi luoghi comuni e concetti, di medesime espressioni o frasi) dall’altro lato c’è un gruppo di soggetti che sentono di doversi contrapporre a questo stato di cose.

Cito un solo esempio di quanto appena detto. L’avere un “sindaco a tempo pieno” è la frase maggiormente ricorrente, artatamente diffusa dalla prode camarilla, da me ascoltata sia da giovani, da adulti, che da anziani.

Non voglio entrare nel merito delle singole sfere d’intervento (ll.pp, urbanistica,

interventi socio-culturali, sport, ecc.) perché questo mio scritto non è l’analisi di una persona politicamente impegnata o che scrive su una testata locale ma è lo sfogo accorato e preoccupato di un semplice cittadino di Vallecorsa che ha 25 anni (e che vorrebbe vedere una prospettiva futura per il proprio paese senza essere costretto a dover trasferirsi) che vive il suo paese ed osserva attentamente la realtà che lo circonda.

Ciò che ho più notato in questi quattro anni di gestione della Colonna, a parte un’ostinata volontà di colpire o estromettere quei soggetti non allineati al regime ed un clima pesante quale eredità post-elettorale, è un’ostinata strumentalizzazione di ogni evento o circostanza che si verificano in paese (volontariato, religione, sport, cultura, volontariato, scuola, ecc.). Tutto è funzionalizzato (non cade foglia che Dio non voglia, dicono i nostri nonni).

Sembra quasi che tutto ciò appartenga solo ad alcuni che si ergono a difensori di ogni attività.

E la cosa è davvero paradossale se consideriamo i trascorsi di qualche individuo…

Sono questi gli elementi portanti da cui bisognerebbe iniziare per effettuare un’indagine; chi vuole fare politica in paese, chi vuole scrivere di politica non può non partire da un’analisi sociologica della realtà.

La nostra è una realtà davvero ristagnante che fatico a vivere e ad accettare ed è per questo che mi sento innanzitutto libero ed in dovere di alzare la testa e dire a voce alta NO!

                                                                                               Lorenzo Ricci

 

Mittente: Giandrea Cipolla

Data: 15/10/2002

 

C’è qualcuno che si ostina a non voler capire.

Non importa.

 Un giornalista  o comunque un soggetto (anche un fotoreporter in bianco nero e color) che scrive su un qualsiasi giornale dovrebbe conoscere e distinguere ciò che è notizia e ciò che non lo è. Quando scrivo sul Forum lo faccio come semplice navigatore, come singola persona che invia una mail al sito Internet di un’Associazione, su uno spazio dedicato a proposte, messaggi e semplici opinioni.

L’opinione, l’opinione di un modesto navigatore è diventata notizia, alla quale si dedica ad ogni circostanza un articolo di qualche colonna su una pagina locale.

Benissimo, tutto ciò per il  giornalista (?) freelancer è legittimo.

Questo, però, varrebbe se la logica di un articolo fosse legata strettamente a quella del numero: scrivo perché fa notizia. Viceversa se la logica di un articolo è quella del reale interesse e della reale importanza di un fatto o di un’opinione, il giornalismo del freelancer diventa trash o spazzatura.

E ultimamente il cecchino ne ha fatto di giornalismo spazzatura!! E’ successo quando si divertiva con la carrellata di presunti leader (articoli della primavera scorsa), dando letteralmente i numeri al lotto, è successo quando farciva i suoi articoli di aggettivi funebri (settembre-ottobre), è successo quando ha parlato di dichiarazioni d’amore senza pudore (oggi). Per quanto mi riguarda può continuare a fare del suo giornalismo quello che vuole, può continuare a sparare nomi a raffica, può continuare con i suoi giudizi gratuiti, può continuare a parlare di sindaci emeriti, può continuare a chiamarmi enfant terribile, a darmi del bambino, può continuare a parlare dei suoi mille lavori, può fare e scrivere quello che vuole.

Probabilmente fra qualche giorno continuerà a darmi addosso per la gioia di qualche emerito, non importa, sono enfant ma ho le spalle grosse, continuerò a dire la mia e mi sentirò sempre libero di farlo.

La mia idea di Vallecorsa Viva, è anche quella di un paese dove nessun amministratore minaccia un giornalista. 

Se poi, come ha detto, non è un giornalista,  il caso è dannatamente chiuso!?!

Giandrea Cipolla

 

Mittente: Giandrea Cipolla

Data: 10/10/2002

 

Questione di stile

A quanto pare il "cecchino" (non offenderti!) fa finta di non capire ed invece di pensare alle magagne degli Amministratori o a riportare fedelmente quello che succede in paese (basterebbe!!) continua a blaterare di vitalità lazzara e di aspiranti enfant terrible!! 

 L'enfant terrible di cui parli, che poi tanto terrible non lo è mai stato, ama il suo paese e lo sogna ricco e vivo, osserva quello che succede e gli piange il cuore a vederlo in mano ad Amministratori come quelli della Colonna che lo stanno portando inesorabilmente al collasso.

Sono gli stessi amministratori, caro il mio fotoreporter di passaggio, che qualche tempo fa minacciarono di farti perdere il posto di lavoro e ai quali tu rispondesti soltanto: "OBBEDISCO!". 

Purtroppo a me e a Vallecorsa Viva gli "obbedisco" non piacciono!

Salutations Monsieur!

Giandrea Cipolla

 
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Aggiornato il: 01 novembre 2002