A Dio piacente, è proprio il
caso di dirlo, l'anno prossimo la Beata verrà proclamata santa. Questo
evento mi riempie di gioia e mi porta a riflettere al suo modello di vita.
Lei,
donna schietta e coraggiosa, non amava certo le ipocrisie e le
esternalizzazioni di facciata.
Il
prossimo anno, al momento della sua canonizzazione, assisterò al solito
siparietto allestito, per l'occasione, dall'Amministrazione con ogni cura
e dovizia tecnica di amplificazioni e luci, perché dobbiamo far fare
bella figura all'assessore al ramo, allo storico di casa. Chiameranno
qualche parente, qualche amico politico o qualcuno che lo può diventare.
Dopo fiumi di parole li vedremo commossi fino alle lacrime.
Dopo
essersi insediata, l'attuale Maggioranza tirò fuori un calendario per
festeggiare l'evento, il primo e l'ultimo. Scorci di paese.... e in bella
mostra, al centro, il LOGO, la colonna.
Non
ci fu posto per la Beata. Ci furono successive scuse, balbettate a mezza
voce. La riprova è venuta dall'ultimo Consiglio Comunale, in esso si è
appreso che i soldi (29.000.000 di vecchie lire) per la sistemazione del
"monumentino", così definito dall'assessore al Lavori pubblici,
sono stati spesi per altro.
Badate
bene, il monumentino è riferito alla statua della Santa, alta
circa 3 metri, definirlo monumentino non può essere per un fatto
fisico, ma per importanza.
I
soldi che servivano al rifacimento, all'abbellimento di esso, sono stati
"barattati" con pochi selci e qualche manata di stucco vicino
case di cittadini privati, i quali forse, sottolineo il forse, non sono
santi, però votano.
Alla
fine qualcosa faranno, una manata di stucco nel nostro paese non si
nega a nessuno, si scuseranno per aver fatto poco, ed in un momento di
misticità intensa qualcuno dirà che più dei restauri dei monumenti loro
mirano ai restauri dei cuori e all'abbellimento dell'anima.
Come
dargli torto!?!
Alcide