|
DATA: 24 giugno 1985 Personaggio: Francesco Cossiga Dedichiamo questo piccolo spazio al Senatore a vita, F. Cossiga, che in questa data di dieciasette anni venne eletto, al primo scutinio, Capo dello Stato. Cossiga verrà ricordato come il Presidente Picconatore.
LA STORIA
L'ULTIMA PICCONATA? Ecco uno stralcio di una recente lettera di Cossiga al Presidente della Repubblica Ciampi: "......Mi rivolgo a Lei, come senatore e uomo di diritto, io, non certo Lei! Non mi rivolgo a Lei come sarebbe più conveniente e giusto in una buona democrazia, da semplice cittadino, perché dei semplici cittadini, che sono il popolo vero della gente comune, Lei nulla sa e mai di essi ha sentito di far parte o si interessa, salvo che per farsi applaudire scompostamente con smodati sorrisi anche ai funerali, preferendo con la Sua Signora e con la Sua famiglia le barche dei ricchi industriali e le case di radical-chic, di cui Lei è uno dei tipici anche se “modesti” esemplari. ......E chiedo, e pretendo da cittadino e da membro del Parlamento,
che Lei difenda pubblicamente il diritto di critica, quale garante dei diritti
di libertà dei cittadini, il diritto di critica anche dura nei confronti dei
magistrati, vuoi giudici vuoi soprattutto pubblici ministeri, ché in ogni Stato
di diritto questi ultimi sono solo funzionari civili incaricati della pubblica
accusa e non “unti del Signore”. E che difenda anche il diritto di criticare
perfino le sentenze, che in uno Stato di diritto non sono accertamenti di
“verità storiche ed etiche”, ma solo di “verità convenzionali”, anche
necessarie per la certezza dei rapporti giuridici, che anche se ingiuste sono
purtroppo necessarie, sono pur sempre però un valore per una società ordinata
e che solo può vivere di libertà secondo leggi fondate su basi “civili” e
non di diritto divino, naturale o positivo. .......E questa energica presa di posizione avevo richiesto tramite alti funzionari della Sua Casa. Ero proprio curioso di sapere se Lei fosse un vero Capo dello Stato, come De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga e Scalfaro, o solo un moralmente poveruomo e ricchissimo pensionato, ex-Direttore Generale della Banca d’Italia, che in vita sua ebbe quattro insperate fortune: esser da me nominato a Governatore della Banca Centrale - contro l’ostilità della maggioranza degli esperti - , e solo perché la sapevo un buon uomo, una persona onesta, non certo un grande economista!; esser stato indi nominato Presidente del Consiglio dei Ministri, per crisi della politica e del Parlamento; e quindi perfino Ministro del Tesoro, forse come presumo per la catastrofica gestione della lira, che portò ad una svalutazione dei 14% e alla nostra uscita dallo SME! E infine Ella fu eletto per le beghe dei partiti, udite! udite!, presidente della Repubblica Italiana, e che dovrebbe passare alla Storia come successore, tra gli altri, cli Einaudi e Pertini: e se Lei Signor Presidente della Repubblica, non avrà un sussulto di dignità e coraggio, in un forte soprassalto di consapevolezza, Lei passerà alla Storia come il ‘Presidente Tentenna” o peggio! •" (1 giugno 2002) |
|
|