[news] : [artisti] : [gruppi & associazioni] : [eventi recenti] : [storia] : [definizioni] : [testi] : [links] : [contact] [istituti, gruppi, collegi patafisici in Italia]Caffè - Centro Culturale Re Desiderio Gestito da Andrea Alberti, artista che ha fatto del gestire un cocktail bar la sua nuova forma d'arte, il Re Desiderio è situato al centro di Brescia, in una sorta di 'cave' circondata da rovine romane. L'atmosfera è indubbiamente suggestiva: pareti blu e inondoate di elementi oggettuali di tutti i tipi, tavoli-collage e lampade colorate, piccole installazioni permanenti come una macchina celibe che con la sua ruota di bicicletta che ricorda Duchamp (e che fa sorgere nel novello visitatore il timore che anche la tazza del cesso sia un oggetto d'arte e come tale non utilizzabile per i soliti, inevitabili scopi...) Sede di leggendarie bevute, ma anche di altrettanti leggendari eventi, come le feste patafisiche, la recente 'Diplomazione' e le numerose mostre che, andando incontro all'horror vacui di gestore e assidui, inondano letteralmente le pareti. Il sito è nuovo di zecca, ed in certe parti ancora in costruzione. Il sito, allestito dalla Società Letteraria di Verona in occasione dell'evento del 2 giugno 2001, presenta la digitalizzazione di tutta la documentazione cartacea, completa di presentazione dei protagonisti e testi relativi alle loro operazioni. Da non perdere in particolare le splendide traduzioni di Sanesi dal Libro dei gatti tuttofare di T.S.Eliot, i Frammenti da La caccia allo Snark recitati da Annalisa Piva, i giochi sul nome del poeta messi in atto da Brunella Eruli, le note patafisiche declamate da Afro Somenzari. Si tratta di una pubblicazione lanciata di recente da uno dei gruppi storici della patafisica italiana, il Pataphysicum Institutum Parthenopeium fondato nel 1965, riattivatosi dopo la recente scomparsa di uno dei fondatori, Luigi Castellano. La zine sta sviluppando anche una versione online, Patapart appunto, che diverrebbe anche l'homepage dell'istituto napoletano. Un'ottima presentazione dell'iniziativa, che ricostruisce anche la storia dell'istituto, è reperibile nelle pagine de La galleria dell'Arte [TEAnO] - Telematica Elettronica Analisi nell'Opificio 'Braccio informatico' dell'OPLEPO (Opificio di Letteratura Potenziale), istituto patafisico costituitosi nel 1990 come filiazione Italiana dell'Oulipo. L'opificio parte dal presupposto che "la creatività non passa attraverso il foglio bianco, la massima libertà, l'assenza di regole; al contrario, la regola, il vincolo, la restrizione sono lo stimolo e lo spazio dell'artista, nella creazione dell'opera all'interno dei vincoli." Partendo dunque da una regola autoimposta, l'opificio esplora i risultati conseguenti dalla sua applicazione, secondo modalità sperimentate nelle opere di Queneau (Esercizi di stile, Centomila miliardi di poemi) e di Raymond Roussell. Sito dell'Oplepo(Opificio di Letteratura Potenziale), la versione italiana dell’OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle). Fondato a Capri nel 1990 da Raffaele
Aragona, Ruggero Campagnoli e Domenico D’Oria, ne sono membri ab aeterno, al 28 novembre 1998, Edoardo Sanguineti (Presidente), Domenico D'Oria (Segretario), Raffaele Aragona
(Tesoriere), Giuseppe Varaldo, Piero Falchetta, Elena Addòmine, Giuseppe Radicchio, Sal Kierkia, Paolo Albani, Brunella Eruli, Alessandra Berardi, Maria Sebregondi, Màrius
Serra, Ermanno Cavazzoni, Luca Chiti, Piergiorgio Odifreddi, Giorgio Weiss, Giulio Bizzarri. Così l'Oplepo si presenta nell'homepage: "Opificio è un luogo nel quale si
opera, si produce; nel caso di specie si producono "strutture" letterarie... Letteratura è da intendersi in senso lato e dimostrativo, tanto è che nell'àmbito
dell'OPLEPO vivono le attività parallele quale quella del TEAnO (Telematica, Elettronica e Analisi nell'Opificio) o quella della MUPO (Musica Potenziale), della
PIPO (Pittura Potenziale) o della CUPO (Cucina Potenziale). "Faraone di primo pelo trasvolatore pacifico ma inquieto, salta, torna e se ne va come furetto dalla coda a giduglia calda, quasi mai resta al buio, ovunque vada nelle tasche porta il colore." (Istituto Patafisico Vitellianense) Artista ironico, giocoso e poliedrico, Ugo Nespolo ha lavorato lungo tutta la sua vita con i mezzi più vari: dal mezzo preferito, la pittura, al cinema, in cui esordisce con risultati rilevantissimi negli anni 70 utilizzando spesso come attori amici artisti (Baj, Fontana, Pistoletto) alle cosiddette arti applicate: dal ricamo all'intarsio, dalla scultura con materiali inconsueti (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento) alla creazione di arredi, dai manifesti alla scenografia alle videosigle RAI: il tutto nella convinzione che l'arte deve entrare nella vita, che l'artista è 'ricreatore del mondo' e come atle legittimato ad invadere campi di solito sprezzati dagli artisti. E' il sito ufficiale dell'ultimo Premio Nobel italiano per la Letteratura, che permette di accedere alle risorse messe a disposizione dall'inesauribile moglie (L'archivio Dario Fo/Franca Rame, costruito pazientemente negli anni da Franca Rame - comprende più di due milioni di documenti - ed ora completamente digitalizzato) ed a quelli legato all'altrettanto inesauribile figlio: quello della Libera Università di Alcatraz e Ridere.it, il portale della comicità online. Il suo curriculum, accessibile sul sito dell'Università di Bologna, conta trentacinque pagine in Times New Roman 12, per cui prendete le prossime 5 o 6 righe come un puro pretesto per introdurre dei link. Conta 29 lauree 'honoris causa', ma ci piace credere che l'onoreficenza più importante della sua vita sia stato il titolo di Trascendente Satrapo del Collège de Pataphysique, ottenuto nell'aprile 2001. Paradossalmente, le risorse in rete a lui dedicate non sono tante come ci si potrebbe aspettare: ampio e interessante è il sito 'Porta Ludovica', in lingua inglese, che contiene recensioni, interviste, articoli ma anche brevi saggi del grande semiologo. Una testimonianza del mito di cui la figura del 'Professore' si è rivestita nel corso degli anni è invece il curioso pamphlet anonimo K.M.A. Il nome multiplo di Umberto Eco, che attribuisce a lui ed alla sua 'semiotica sovversiva e profana' (!) la creazione del nome multiplo Luther Blissett. Ha riadattato e cantato la Canzone del Decervellaggio. Ha detto di Jarry: "Lui era di un altro pianeta. Resta irraggiungibile, anche per noi che temporalmente siamo
avanti di un secolo". E del suo ultimo album: "Le canzoni a manovella che noi abbiamo provveduto ad inventare sono canzoni immaginarie. Per rappresentarle occorre che, dietro al sipario a
soffietto ascensionale si sia provveduta la strumentazione necessaria: grancasse sinfoniche, piani chiodati e a rullo, trombe a grammofono, chitarre, onde martinot, ululatori e stropicciatori
a valvola, orchestrioni, corni da caccia, violini a tromba, turbanti, cilindri, sollevatori bulgari e aerostatici. E' un disco questo, di cose che vengono dal profondo. Che affiorano a galla
in scafandro e cilindro. E' fabbricato con mezzi espressivi più leggeri dell'aria, tecnica di cui siamo sostenitori. Per realizzarlo ci siamo andati a trapiantare in uno studio di
registrazione come pinguini allo zoo." 'Poeta visuale', Accame esordisce come poeta alla fine degli anni 50, approdando ad una attività prettamente visuale ed intensamente personale gia negli anni 60: una scrittura che si fa espressione visiva piuttosto che verbale, e che inaugura un'attività che lui stesso ha così spiegato in Il segno poetico(1977): "La poesia è sempre stata il luogo specifico dell’ambiguità. In essa la parola tende a esprimere l’inesprimibile, a racchiudere più significati, a farsi polisemica. La visualità sposta l’accento sul significante, rivendicandone l’importanza. Aumentando la polisemia, la stratificazione dei significati, anche la fruizione finisce per strutturarsi su vari livelli". All'attività creativa Accame ha sempre affiancato l'attività critica, curatoriale ed editoriale, traducendo e curando la pubblicazione di molte opere di Jarry, Arp, Eluard, e curando con Baj e Brunella Eruli la mostra 'Jarry e la Patafisica' (1983). [Istituti, collegi, associazioni patafisiche straniere]E' il sito del Collegio francese, il cuore patafisico del mondo, nato sulle ceneri di Jarry por opera di coloro che avevano fatto a tempo a conoscerlo. Il sito offre risorse molto ampie, che vanno dall'elenco delle commissioni e dei loro componenti, al calendario patafisico, ad un'ampio archivio di risorse online, dal testamento di Sua Magnificenza il primo Vice-Curatore Sandomir all'elenco dei dipartimenti alle pubblicazioni interne ed esterne. Si tratta dell'homepage ufficiale dell'OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle), un laboratorio letterario di ispirazione patafisica che ha avuto tra i suoi membri
Italo Calvino e Raymond Queneau, che l'ha fondato assieme a François Le Lionnais il 24 novembre 1960. Per chi sia interessato a questo tipo di scrittura, un saggio ampio e interessante
in forma ipertestuale è La letteratura combinatoria di Andrea Martines, che si sofferma tra gli altri su
Calvino, Queneau e Roussell. Una storia completa dell'Oulipo ed altre curiosità interessanti si possono trovare anche ai seguenti indirizzi: LIP - Institutum Patafisicum Londiniense E' il sito dell'istituto fondato nel settembre 2000 a Londra, alla presenza delle massime autorità del Collège ed attualmente presieduto da Stanley Chapman. i tratta di un'organizzazione indipendente, ma legata al collegio tramite la "London Annexe of the Rogation". E' anglofono più che anglocentrico, come dimostra il fatto che molti membri risiedono negli Stati Uniti. Il sito consente di accedere alle pubblicazioni ed opuscoli proposte dallo stesso. Sito personale di Fernando Arrabal, Trascendente Satrapo . Così lo descrive Milan Kundera: "Ci sono giocatori che non prendono niente sul serio. E ci sono uomini che sfidano apertamente prigioni e tribunali. E' invero rarissimo che vengano al mondo giocatori che non solo non prendono nulla sul serio, ma sfidano anche tribunali e prigioni. Anche quando sfida Franco o Castro, Arrabal non è certo un attivista o un predicatore militante. E' un uomo che gioca. Per lui, l'arte è un gioco, ed il mondo si trasforma in un gioco nel momento stesso in cui lo sfiora." Nato nel 1932, cineasta, scrittore e autore di testi teatrali, amico di Beckett, Sartre, Jim Morrison e Pasolini, provocatorio ed irriverente al punto da scontare un mese di prigione nel 1967 per vilipendio contro la religione ed essere bandito dalla Spagna fino al 1976 in quanto 'indesiderato'. Ha fondato nel 1962, con Topor, il Movimento Panico. Per chi voglia accedere ad un'ampio archivio degli scritti di Baudrillard e su Baudrillard, la risorsa migliore è Baudrillard on the Web, un lungo elenco di link alle risorse sparse in rete relative al filosofo francese e Trascendente Satrapo. Il sito è gestito da Alan Taylor, un laureato dell'università del Texas. Parecchi articoli sono reperibili, sempre in inglese, nella e-zine C-Theory, mentre in italiano un testo interessante - e scaricabile interamente - è Jean Baudrillard e l'etica dell'eccesso: il conflitto nell'epoca della simulazione, tesi di laurea di Giordano Segneri, che dedica anche un capitolo al rapporto Baudrillard/patafisica. Pataphysics Research Laboratory Nato nel maggio 2001 a Portland, con l'intenzione di congiungere ciò che si suppone reale e ciò che si suppone immaginario. Per il momento, argomento centrale di discusssione rimane la musica, ma, dicono i fondatori, 'tutto può essere esaminato 'pataphysically, quindi tutto può essere argomento di discussione per il PRL'. The New Center For Pataphysics Sito americano, il cui motto è ARM YOURSELF WITH PATAPHYSICS!, dedito alla missione di 'assaporare e condividere i frutti dello sforzo patafisico'. Il sito propone una serie di testi prodotti dai membri del centro, come la descrizione di una 'Vacca Interattiva' proposta dal Centro alla mostra "Cow on Parade" (Chicago), o il racconto del vagabondaggio che ha condotto uno di loro a 'non trovare' la sepoltura di Jarry, perduta o rimossa dal cimitero di Bagneux. Instituto de Estudios Patafisicos Il sito dell'Instituto de Estudios Patafisicos, che presenta e pubblicizza progetti e opere patafisiche di artisti legati all'istituto: una presentazione del romanzo Hopscotch di Julio Cortazar, un libro del 163 caratterizzato da una struttura già ipertestuale; la compilation The Serpent's Club, che contiene le musiche ascoltate dai protagonisti del libro di Cortazar; e The Dreams of the Chicken, una performance dell'argentino Hernan Palacio descritta come un 'cocktail di cabaret dell'assurdo, composta da una parte di Dada di Buenos Aires, una di Surrealismo Comico ed Allucinogeno, più una goccia di Mexcal messicano'. Da non perdere. Si tratta, insieme al sito gestito da Anita Leroux, del miglior sito in lingua francese relativo all'opera di quello straordinario scrittore, cantante, trombettista e autore di canzoni (nonchè ingeniere e disegnatore) che fu Boris Vian. Un altrosito molto ben fatto, in lingua inglese, è Boris Vian for English language readers, gestito da Robert Whyte, mentre in italiano le pagine migliori sono quelle dedicategli dall'editore di (quasi) tutte le sue opere, ossia Marcos y Marcos. [patacessori nell'arte in rete]Presentatosi prepotentemente sulla scena dell'attivismo in Rete nel marzo 1996 con una roboante operazione di digital hijack, il collettivo mitteleuropeo ha sviluppato la sua azione in rete attraverso la metafora del tanksystem e la denuncia dell'attività delle corporation internazionali attraverso la mimesi e la parodia della loro organizzazione e del loro linguaggio. Il collettivo si costituisce come azienda e si sviluppa fino ad asumere le dimensioni di una vera multinazionale, con agenti e filiali in Italia, Giappone, Stati Uniti, Austria, Slovenia, e sostenendosi mediante la compravendita di azioni(etoy.shares). Una delle azioni memorabili del collettivo è stata la TOYWAR, una battaglia contro la multinazionale di giocattoli eToys che ha coinvolto una fetta consistente della comunità della Rete: giornalisti, artisti, docenti, attivisti..., i toy-soldiers. Altri indirizzi utili sono: # http://caad.arch.ethz.ch/~engeli/etoy/ # sooshee.com # etoy.history dal 1995 Joan Heemskerk e Dirk Paesmans accumulano attorno all'indirizzo www.jodi.org un labirinto disordinato e terrorizzante di pagine apparentemente prive di ogni estetica ed ogni logica, che ripropongono l'estetica dei sistemi operativi testuali, smontano e rimontano storici videogames, rivoltano le pagine come un guanto riproponendo nell'interfaccia i codici di cui si servono, servendosi del computer e della pervasività della rete per innestare il baco direttamente nella mente degli utenti, ackerando le loro certezze più che i loro browser. Attualmente l'indirizzo www.jodi.org ridireziona sull'ultimo lavoro del duo, Untitled Game. Ecco qui di seguito una serie di link che permettono di accedere ad alcuni dei precedenti lavori: # %Location - riunisce la parte cronologicamente più vecchia del loro lavoro, consentendo di accedere a numerosi e diversi sottoprogetti uniti in un unico labirinto ipertestuale # 404 - %20Wrong # -Map - %20 network # asdfg # oss Sod # 000Text # jodi%20Demo # WWW Art Center Il sito di Luther Blissett consente di accedere a una parte notevolissima del materiale prodotto dall'inizio del progetto fino ad oggi: scritti di Luther, scritti su Luther e scritti contro Luther. Che non sia 'tutto' quanto scritto e pubblicato su Luther è implicito nella natura stessa del progetto, ma si tratta indubbiamente del più grande archivio blissettiano esistente, che fornisce accesso anche a materiale ormai irreperibile su carta, il tutto in italiano, inglese e spagnolo. Dopo il seppuku (suicidio rituale) che li ha visti uscire nel 1999 dall'esperienza del Luther Blissett Project, i cinque mebri del collettivo Wu Ming hanno continuato ad operare nell'ambito della scrittura creativa, il tutto nel più rigoroso rispetto delle regole della comunicazione-guerriglia, che fa seguire all'eroe che si da alla macchia L.B. l'infiltrazione eversiva nel campo nemico.«essere presenti, ma non apparire: trasparenza di fronte ai lettori, opacità verso i media». Tale comportamento e' molto diverso dal non-concedersi [...]: Wu Ming si «sporca le mani» con le attività promozionali (interviste, presentazioni pubbliche di libri etc.), a condizione che cio' non degeneri nel tedioso culto del «personaggio» (servizi fotografici, comparsate in TV, gossip etc.). Il loro sito permette di scaricarsi i loro scritti e romanzi, file audio di interventi e conferenze, ma anche di iscriversi alla loro newsletter /Giap/ e di accedere ai numeri arretrati. Il duo di 'artivisti' italiani ha esordito rumorosamente all'inizio del 2000 rivendicando con Blissett l'invenzione dell'artista maledetto Darko Maver, personaggio fittizio approdato nel giro di un anno alla Biennale di Venezia. Il loro sito consente di accedre a tutti i loro progetti e alla stampa relativa al loro lavoro, che si sviluppa sulla falsariga di un hackeraggio rivolto nei confronti del sistema dell'arte (Biennale PY, Darko Maver) e dell'estensione del copyright alla rete (Life Sharing, clonazione di siti di net art). Shulgin è, insieme a Jodi, Vuk Cosic ed Heath Bunting, uno di quegli artisti e collettivi che si riconoscono nell'appellativo di
net.art, etichetta che identifica la linea più ironica, decostruttiva, duchampiana dell'arte in Rete. Particolarmente interessanti sono: Altro portale di accesso ad una serie di progetti di net.art che giocano con le convenzioni ed i limiti dei browser, costruendo pagine illeggibili, inondandoci di pop-up, stravolgendo ogni regola editoriale, proponendo narrative intricate e ipnotiche java applets: tutto nel segno della decostruzione dei linguaggi e della sfida al senso comune. Homepage del designer e net artista Ben Benjamin, altro notevole esponente della linea decostruttiva e 'nonsensical' dell'arte in Rete. Inutile tentare di spiegare questo labirinto di immagini, testi, pagine in flash, che nasce dalla polemica contro un uso utilitaristico e commerciale delle risorse offerte dal web design e dallo sfruttamento di queste stesse risorde in senso creativo e sperimentale. net.artista sloveno (anche se lui si definisce più propriamente un 'No Land's Man'), Cosic (che ha lanciato il temine net.art) porta avanti una ricerca volutamente low tech, che si esprime in pagine costruite su un codice sbagliato, operazioni di hackeraggio (la clonazione del sito di Documenta X, che l'ha peraltro salvato dallo smantellamento), creazione di icone che ironizzano sulla storia dell'arte (history of art for airports) e di immagini - ed interi filmati - in codice ascii. Fondata nel 1989 a Vancouver da Kalle Lasn, Adbusters è una 'rivista per l'igiene mentale' che ingaggia battaglie di controinformazione sfruttando gli strumenti della pubblicità mediante la pratica del 'culture jamming': la base di partenza sono le immagini pubblicitarie, loghi e marchi, su cui si interviene in maniera deformante e straniante per trasmettere allo spettatore un messaggio nuovo e per renderlo più consapevole di ciò che sta dietro le strategie pubblicitarie. L'arma è il design, considerato 'uno strumento chiave per la diffusione del sapere'. "Created and designed to annoy". Aperto cinque anni fa, annoy.com porta avanti battaglie di controinformazione attraverso le armi del design. Se adbusters combatte contro le multinazionali e il carattere pervasivo e menzognero della pubblicità, annoy ha un taglio più esplicitamente politico, toccando temi di attualità come il razzismo, la guerra, l'imperialismo americano e la discriminazione delle donne nella legge islamica. 'La borsa dei problemi'. Sito nato nel novembre 2001 per iniziativa di Davide Grassi e Igor Stromajer, organizzato come una borsa telematica in cui si comprano e vendono problemi di ogni tipo, da quelli ecologici a quelli legali a quelli dei media.Se per il patafisico 'non ci sono problemi perchè non ci sono soluzioni' (Duchamp), qui i problemi perdono la loro natura, e diventano pura e semplice materia di scambio commerciale. Il primo pollo perduto nella Rete, creato nel 1995 da Andrea Zingoni ed Antonio Glessi, ha oggi trovato casa tra le pagine di my-tv, dove dirige un telegiornale e dove una controfigura cartoon silancia nelle avventure più spericolate e canta ironici remake di famosi successi come 'Tu vuo' fa l'americano' o 'Papaveri e pupe'. A questo indirizzo sono raccolte invece le prime avventure di Gino, ovvero le intercettazioni della CIA (Chicken Investigation Agency) alla caccia del pericoloso pennuto. |