Nello strenuo confronto che ci oppone civilmente e con nonviolenza a quel modello di societa' e di organizzazione del territorio che nel nome del profitto privato, violentemente distrugge ogni traccia dell'ambiente naturale e del paesaggio agrario da cui molti veneti hanno tratto le origini, continuiamo a fare ostinata controinformazione con il seguente intervento di due riconosciuti divulgatori naturalisti, perchè almeno si sappia quanto ci viene imposto di rinunciare con il pretesto della necessita' di rendere sicura la viabilità stradale perseguita realizzando un'opera devastante per la quale esistevano valide e piu' appropriate alternative .
AMBIENTE E NATURA DEI PALU DI S. VENDEMIANO
Note tecniche per una definizione dei valori ambientali e naturalistici
dellarea e delle sue unità geografico-paesaggistiche
Di Nadia Breda e Michele Zanetti
Larea dei Palù non rappresenta una emergenza naturalistica di livello continentale: più precisamente essa non rappresenta soltanto unemergenza naturalistica, in quanto i valori e le valenze che esprime sono dovuti alla mirabile sintesi (che si traduce in altrettanto mirabile equilibrio estetico, ecologico e produttivo) tra situazioni determinate dallopera delluomo agricoltore e da esso governate e situazioni in cui la dotazione e le dinamiche bio-ecologiche sono dovute principalmente a fattori naturali.
In questi stessi termini, larea in oggetto rappresenta una testimonianza rara di compromesso ambientale ed ecologico che si traduce nellequilibrio estetico di quello che viene da più autori descritto come il paesaggio della campagna veneta dalta pianura.
Un paesaggio che è sintesi di valori culturali, etnostorici e naturalistici e che costituisce un esempio irripetibile di compatibilità tra sfruttamento produttivo in sintonia con lambiente e conservazione della biodiversità; tra domesticazione della palude primigenia e conservazione del suo patrimonio biotico ed ecologico; tra conservazione della memoria e dei valori e continuità culturale.
Un paesaggio che non appartiene al passato, ma al futuro, come si evince dalla normativa comunitaria degli ultimi decenni, tesa alla ricomposizione di equilibri agro-forestali ed idrogeologici che in questi luoghi non sono mai stati smarriti.
Documentare i caratteri dellambiente e la dotazione naturalistica di questi luoghi e in particolare degli ambiti che conservano un alto livello di integrità, significa pertanto integrare le già cospicue ed esaustive testimonianze di carattere etnografico e culturale e completare un quadro dinsieme che esprime i propri elevatissimi valori proprio in relazione alla diversità delle sue componenti ed alla complessità delle relazioni che ne determinano la strettissima interdipendenza.
Larea genericamente indicata come "I Palu' di S. Vendemiano" si colloca in termini geografico amministrativi nel territorio dellalta pianura orientale della provincia di Treviso e comprende superfici appartenenti ai comuni di S. Vendemiano, di S. Fior, di Codogné, di Orsago e di Godega S. Urbano.
Si tratta di antichi terrazzi diluviali caratterizzati da dislivelli relativamente accentuati e formati da sedimento grossolano a ciottoli, alternato con depositi a lente di natura argilloso-limosa; il tutto ricoperto da uno strato edafico di antica origine forestale, che rende fertile larea.
Il fenomeno più rilevante in termini ambientali e la componente ambientale di maggior rilievo è comunque costituita dallacqua. Copiose acque di natura sorgiva, dovute alla vicinanza delle dorsali prealpine, scorrono infatti in superficie, dopo essere emerse dal sottosuolo che ne risulta densamente permeato e che esprime per tale ragione la propria prevalente vocazione palustre.
Questa stessa vocazione, del resto, ha determinato, con il relativo infrigidimento del suolo e la frequente impossibilità delle lavorazioni meccaniche dei suoli stessi, la particolare organizzazione fondiaria e produttiva dellarea. Organizzazione che resiste, spesso integralmente, alle pressioni socio-economiche dovute ai dilaganti processi di urbanizzazione residenziale o produttiva.
La campagna dei Palu è, per questa ragione, una campagna tipicamente a misura duomo, caratterizzata da piccole proprietà fondiarie condotte direttamente e organizzate secondo il tradizionale modello produttivo che vede coesistere il seminativo annuale a rotazione, lerbaio da sfalcio ed il vigneto. Lerbaio da sfalcio, ovvero le praterie da foraggio, occupano in particolare le superfici basse, permeate come tali da acque di scorrimento ipogeo e per questa ragione di elevata resa produttiva.
Anche linsediamento risente delle particolari caratteristiche e vocazioni palustri della campagna; le abitazioni non sono infatti disperse, secondo il modello dellinsediamento puntiforme sparso tipico delle aree di bassa pianura del Veneto, bensì raggruppate in "colmelli", spesso abitati da gente avente legami di parentela. La stessa soluzione di continuità che caratterizza linsediamento determina la presenza di vaste superfici di campagna quasi del tutto priva di edifici: condizione assai rara nellattuale ambiente rurale veneto, dove il processo di urbanizzazione ha distrutto pressoché completamente la trama storica del paesaggio agrario.
Nellarea dei Palu la campagna risulta pertanto esprimere una situazione in antitesi con la monocoltura dominante nella bassa pianura e la complessità del paesaggio stesso si esprime innanzitutto mediante la presenza di un ricco e frammentato mosaico di colture.
La trama del paesaggio agrario risulta disegnata dai ruscelli-scolina, dai ruscelli naturali e dai piccoli fiumi che solcano larea con andamento reticolare. La dimensione media degli appezzamenti risulta generalmente ridotta, anche se negli ultimi decenni la tendenza allaccorpamento delle superfici ha cominciato a manifestarsi. Soprattutto il mosaico degli appezzamenti è segnato dalla presenza dei tipici elementi verticali del paesaggio agrario di pianura, costituiti dalle siepi, dalle siepi-alberate e dai filari arborei.
Si tratta, in questo caso di unautentica foresta reticolare, che chiude gli orizzonti visuali e favorisce un particolare microclima fresco-umido. Il binomio paesaggistico "prateria-alberata", in particolare, esprime situazioni di pregio estetico elevatissimo ed evidenzia il valore dellarea anche in termini di archeologia del paesaggio, ovvero di situazioni letteralmente assimilabili a paesaggi agrari di tipo medioevale, attualmente estinti nella devastata campagna del Veneto industrializzato.
Non mancano tuttavia, accanto alle colture tradizionale, esempi di colture innovative, come certi impianti di vigneto o come le colture arboree specializzate a noce da legno che la stessa Comunità Europea ha incoraggiato mediante sovvenzioni.
In ultima analisi una realtà, quella dei Palu, in cui ambiente e paesaggio rappresentano due parametri paralleli, in stretta connessione funzionale e formale, secondo la consolidata tradizione dellagricoltura veneta del passato, che proprio in questi anni sembra riproporre la validità del proprio modello ecocompatibile.
Le aree dotate di pregio ambientale, paesaggistico e naturalistico del Palù di S. Venedemiano, ovvero quelle che conservano un elevato livello di integrità, costituiscono un mosaico formato da superfici agro-fluviali contigue e disgiunte, di entità variabile tra alcune decine e qualche centinaio di ettari. Queste stesse sono costituite da tre macro unità: Le Sere, Le Sangole e I Palù, cui se ne affiancano altre, di minore superficie ma di pari importanza bio-ecologica, in qualche caso costituite dallalveo e dalla fascia di sponda dei principali corsi dacqua e dunque di configurazione lineare e nastriforme. Nello schema che segue sono riportate le unità territoriali che formano il complesso ambientale, con la superficie relativa e il comune di appartenenza.
Pos. |
Denominazione |
Sup. ha |
Comune |
1 |
50 |
S. Vendemmiano TV |
|
2 |
260 |
S. Vendemmiano TV |
|
3 |
200 |
S. Fior TV |
|
4 |
Le Piane |
40 |
Codogné TV |
5 |
Sorgenti e ambito fluviale dellAlbina |
7 e 2 km di fiume |
Godega S. Urbano TV |
6 |
Sorgenti del torrente Aralt |
200 |
Orsago TV |
7 |
Bar de Spin |
40 |
Codogné TV |
8 |
Ambito fluviale della Zigana |
1.5 km |
Godega S. Urbano TV |
Le caratteristiche ambientali e paesaggistiche delle tre unità principali sono documentate in sintesi nelle schede seguenti:
Superficie: 50 ettari circa - Proprietà: privata Comune di S. Vendemiano
Biotopo caratterizzato dal fenomeno della risorgenza dell'acqua e da una strutturazione paesaggistica di antiche origini, derivata da interventi esclusivamente agrari su unarea che presenta caratteri di zona umida. Non a caso la denominazione dialettale "Sère" è un fitonimo locale che indica piante del genere Typha sp..
Sono presenti polle di risorgiva di dimensioni interessanti, con portata d'acqua notevole e di ottima qualità. Le polle risorgive danno origine ad un complesso e fitto reticolo di ruscelli sinuosi e in alcuni punti profondamente incassati. Ai lati dei corsi principali si conservano spazi di prateria stabile ricca di elementi floristici interessanti. La struttura agraria è caratterizzata da parcellizzazione minuta, con campi che conservano una caratteristica forma bombata "a schiena d'asino", funzionale allo sgrondo delle acque, contornati da imponenti e ben conservate siepi-alberate che generano una struttura a campi chiusi senza soluzione di continuità.
La zona è racchiusa tra l'omonimo Vicolo Sère e Via Adige, che anticamente costituiva il confine tra Cosniga e Zoppé di S. Vendemiano. E' una zona dai caratteri accentuatamente conservativi, con accessi assai limitati costituiti da qualche carrareccia privata e priva di altre infrastrutture.
Punti di particolare interesse sono:
Superficie: 260 ettari circa - Proprietà: privata Comune di S. Vendemiano
Biotopo complesso, caratterizzato dalla tipica struttura dei palù e dalla presenza del fenomeno delle risorgive.
La zona si presenta come un'ampia isola notevolmente abbassata rispetto al circostante piano di campagna (dislivello percepibile anche a vista d'occhio), con strutturazione paesaggistica omogenea, senza soluzione di continuità sullintero fronte visivo e priva di insediamenti di qualsiasi tipo. Le stesse strutture viarie si riducono ben presto a carrarecce bianche ed a viottoli che si perdono nella campagna formando un singolare labirinto.
La struttura agraria in molti punti presenta le caratteristiche dei campi chiusi, con fitto reticolo di siepi che insistono su un altrettanto fitto reticolo di corsi d'acqua in gran parte di risorgive, che si intersecano vicendevolmente. La portata d'acqua è mediamente elevata e si arricchisce procedendo verso sud-est, fino a raggiungere il massimo nella zona "Mulino di sopra", in comune di Codognè, effettivamente dotata di un mulino.
I campi sono spesso bombati, in qualche punto con elevature notevoli, che raggiungono anche i due metri sul piano di campagna. Si rinvengono campi surtumosi o torbosi. In alcuni punti si ritrova la caratteristica struttura della "piantata veneta" con viti maritata a gelsiin filare, alternati allarativo. In altri punti le caratteristiche delle risorgive si fanno così evidenti da rendere larea una vera e propria zona palustre.
Si segnalano alcuni punti salienti:
La storia dei palù è relativa alla sistemazione agraria di un'antica palude avviata dai monaci benedettini, bonificatori cistercensi presenti nella zona fin dall'Alto Medioevo, di cui gli archivi hanno tramandato preziose testimonianze. Alle proprietà dei benedettini si alternava la presenza imponente dei possedimenti collettivi comunali, conservatasi tale dal X° secolo fino al '700. Di questa particolare gestione esiste abbondante documentazione negli archivi, dalla quale risulta che i palù erano la parte più consistente di un grande latifondo di beni comunali superiore ai 1000 ettari, senza soluzione di continuità e visibile ancora in mappe del primo Ottocento. Di questo grande patrimonio storico-culturale i palù rappresentano attualmente una preziosa testimonianza dambiente, di paesaggio e di natura.
Superficie: quasi 200 ettari - Proprietà: privata Comune di S. Fior
Biotopo complesso, di grande interesse paesaggistico e naturalistico, compreso tra i corsi dacqua Ghebo (che oggi come nei secoli scorsi costituisce il confine tra S. Fior e S. Vendemiano) e Codoletto.
Si trovano notevoli praterie lungo il Ghebo, parallele a quelle dei Palù di S. Vendemiano, e conservatesi dai tempi dell'esistenza millenaria dei beni comunali. Alcune praterie conservano ancora la struttura tipica delle bonifiche manuali delle zone umide, con elevatura centrale del prato e scoline perimetrali per l'acqua, ricche di una interessante flora tipica dei prati umidi.
Ci sono notevoli fasce boscate, e un fitto reticolo di siepi di notevoli dimensioni che formano campi chiusi, spesso di piccole dimensioni, alternandosi con le ampie distese delle praterie. Terreno particolarmente surtumoso ed umido, dal caratteristico colore nero e rossiccio, da cui si dice provenire il nome locale della zona, appunto Sàngoe o "sangue", a causa di questa terra scura come il sangue.
Vi si rinviene una notevole fauna e flora tipiche delle zone umide e boscose, con buona presenza di rapaci e un fitto reticolo di piccoli corsi d'acqua.
Nella parte a nord e ad est si osservano scorci di notevole interesse paesaggistico, caratterizzati da campi a schiena d'asino, campi chiusi alberati, carrarecce e scoline popolate di erbe palustri.
La naturalità dei Palù costituisce una preziosa sintesi delle biocenosi di tipo agroforestale e sorgivo tipiche dellalta pianura del Veneto. La presenza contestuale di molteplici biotopi determina infatti una inedita ricchezza biotica e crea i presupposti affinché larea assuma la valenza di autentica riserva biogenetica.
In particolare, i biotopi rappresentati nellarea risultano essere i seguenti:
- Biotopi agroforestali
- Boschetta agraria
- Siepe-alberata spontanea
- Praterie da sfalcio
- Praterie umide
- Vigneti e filari di vite supportati al gelso
- Appezzamenti a colture cerealicole e annuali
- Biotopi acquatici e palustri
- Ruscello di risorgiva
- Fosso agrario e scolina
- Palude alberata
- Magnocariceto e polla sorgiva
La dotazione floro-faunistica di ciascun biotopo costituisce una componente particolare della biodiversità dellarea, caratterizzata complessivamente da un livello elevato, anche se priva di elementi di particolare rarità, evidentemente incompatibili con lagroecosistema di cui i Palù sono espressione.
Le presenze più significative rilevate nei biotopi a maggior dotazione risultano essere le seguenti:
FLORA ARBOREA ARBUSTIVA ERBACEA | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Salix alba |
Salice bianco |
F |
|
2 |
Salix cinerea |
Salice cinereo |
Pf |
|
3 |
Salix caprea |
Salicone |
R |
|
4 |
Populus alba |
Pioppo bianco |
Pf |
|
5 |
Populus nigra |
Pioppo nero |
Ff |
|
6 |
Alnus glutinosa |
Ontano nero |
Ff |
|
7 |
Platanus hybrida |
Platano ibrido |
Ff |
|
8 |
Ulmus minor |
Olmo campestre |
F |
|
9 |
Quercus robur |
Farnia |
Pf |
|
10 |
Acer campestris |
Acero campestre |
F |
|
11 |
Fraxinus ornus |
Orniello |
R |
|
12 |
Robinia pseudacacia |
Robinia |
F |
|
13 |
Morus alba |
Gelso |
F |
|
14 |
Cornus sanguinea |
sanguinella |
F |
|
15 |
Frangula alnus |
Frangola |
F |
|
16 |
Rhamnus cathartica |
Spin cervino |
Pf |
|
17 |
Sambucus nigra |
Sambuco |
F |
|
18 |
Corylus avellana |
Nocciolo |
Pf |
|
19 |
Euonymus europaeus |
Fusaggine |
Pf |
|
20 |
Viburnum opulus |
Pallon di maggio |
F |
|
21 |
Prunus spinosa |
Prugnolo |
Pf |
|
22 |
Rosa canina |
Rosa di macchia |
Pf |
|
23 |
Rubus ulmifolius |
Rovo turchino |
F |
|
24 |
Rubus caesius |
Rovo azzurro |
F |
|
25 |
Clematis vitalba |
Vitalba |
Pf |
|
26 |
Clematis viticella |
Viticella |
F |
|
27 |
Lonicera caprifolium |
Caprifoglio |
Pf |
|
28 |
Lonicera japonica |
Caprifoglio del Giappone |
F |
|
29 |
Hedera helix |
Edera |
F |
|
30 |
Humulus lupulus |
Luppolo |
F |
|
31 |
Anemone nemorosa |
Anemone bianca |
F |
|
32 |
Valeriana officinalis |
Valeriana |
Ff |
|
33 |
Glechoma hederacea |
Falsa edera |
Ff |
|
34 |
Lamium maculatum |
Falsa ortica |
Pf |
|
35 |
Lamium album |
Falsa orica bianca |
R |
|
36 |
Viola reichenbachiana |
Viola di Reichenbach |
Pf |
|
37 |
Solanum dulcamara |
Dulcamara |
F |
|
38 |
Eupatorium cannabinum |
Falsa canapa |
F |
|
39 |
Thalyctrum aquilegifolim |
Pigamo a foglie di aquilegia |
R |
|
40 |
Parietaria officinalis |
Parietaria |
F |
|
41 |
Euphorbia amygdaloides |
Euforbia delle faggete |
Rr |
|
42 |
Polygonatum officinalis |
Sigillo di Salomone maggiore |
Pf |
|
43 |
Oxalis fontana |
Acetosella minore |
F |
|
44 |
Urtica dioica |
Ortica |
F |
|
45 |
Campanula trachelium |
Campanula selvatica |
Pf |
|
46 |
Galium aparine |
Caglio asprello |
F |
|
47 |
Calystegia sepium |
Convolvolo |
Ff |
|
48 |
Arctium lappa |
Bardanna |
F |
|
49 |
Aster squamatus |
Astro annuale |
Pf |
|
50 |
Ranunculus ficaria |
Favagello |
F |
|
51 |
Symphytum officinalis |
Consolida maggiore |
F |
|
52 |
Carex pendula |
Carice pendula |
Ff |
|
53 |
Listera ovata |
Listera maggiore |
Rr |
P |
54 |
Silene alba |
Silene bianca |
Pf |
|
55 |
Scrophularia auriculata |
Scrofularia acquatica |
R |
|
56 |
Ruscus aculeatus |
Pungitopo |
R |
P |
57 |
Primula vulgaris |
Primula comune |
F |
|
58 |
Vinca minor |
Pervinca |
Pf |
|
59 |
Corydalis cava |
Colombina cava |
F |
|
60 |
Alliaria petiolata |
Alliaria |
Pf |
|
61 |
Cyrtomium fortunei |
Felce falcata |
Rr |
|
62 |
Colchicum autumnale |
Colchico |
Pf |
|
FAUNA SUPERIORE | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Hyla intermedia |
Raganella |
F |
E P AD |
2 |
Rana latastei |
Rana di Lataste |
Pf |
E P AB AD |
3 |
Rana dalmatina |
Rana agile |
Pf |
P |
4 |
Bufo bufo |
Rospo comune |
Pf |
P |
5 |
Podarcis muralis |
Lucertola muraiola |
Pf |
AD |
6 |
Anguis fragilis |
Orbettino |
F |
|
7 |
Accipiter nisus |
Sparviero |
F |
P |
8 |
Pernis apivorus |
Falco pecchiaiolo |
Pf |
P AI |
9 |
Buteo buteo |
Poiana |
F |
P |
10 |
Picus viridis |
Picchio verde |
Ff |
N P |
11 |
Picoides major |
Picchio rosso maggiore |
F |
N P |
12 |
Jynx torquilla |
Torcicollo |
F |
N P |
13 |
Lascinia megarhynchos |
Usignolo |
Pf |
N P |
14 |
Muscicapa striata |
Pigliamosche |
Pf |
N P |
15 |
Cuculus canorus |
Cuculo |
F |
N P |
16 |
Columba palumbus |
Colombaccio |
Ff |
N |
17 |
Streptopelia decaocto |
Tortora dal collare orientale |
Ff |
N P |
18 |
Streptopelia turtur |
Tortora selvatica |
Pf |
N |
19 |
Turdus merula |
Merlo |
Ff |
N |
120 |
Turdus philomelos |
Tordo sassello |
F |
|
21 |
Parus major |
Cinciallegra |
F |
N P |
22 |
Aegithalos caudatus |
Codibugnolo |
F |
N P |
23 |
Remiz pendulinus |
Pendolino |
R |
P |
24 |
Ficedula hypoleuca |
Balia nera |
F |
P |
25 |
Phylloscopus collybita |
Luì piccolo |
F |
P |
26 |
Tyto alba |
Barbagianni |
R |
N P |
27 |
Sturnus vulgaris |
Storno |
Ff |
N |
28 |
Lanius collurio |
Averla piccola |
Pf |
N P AI |
29 |
Garrulus glandarius |
Ghiandaia |
F |
N |
30 |
Pica pica |
Gazza |
Ff |
N |
31 |
Corvus corone cornix |
Cornacchia grigia |
Ff |
N |
32 |
Passer montanus |
Passera mattugia |
Ff |
N |
33 |
Serinus serinus |
Verzellino |
F |
N P |
34 |
Fringilla coelebs |
Fringuello |
F |
N P |
35 |
Carduelis chloris |
Verdone |
Ff |
N P |
36 |
Carduelis spinus |
Lucherino |
F |
P |
37 |
Emberiza cia |
Zigolo muciatto |
Pf |
P |
38 |
Phasianus colchicus |
Fagiano |
F |
N |
39 |
Erithacus rubecula |
Pettirosso |
Ff |
P |
40 |
Coccothraustes coccothraustes |
Frosone |
Pf |
P |
41 |
Troglodytes troglodytes |
Scricciolo |
Ff |
P |
42 |
Upupa epops |
Upupa |
R |
N P |
43 |
Oriolus oriolus |
Rigogolo |
Pf |
N P |
44 |
Scolopax rusticola |
Beccaccia |
Pf |
|
45 |
Sorex araneus |
Toporagno |
F |
|
46 |
Crocidura leucodon |
Crocidura ventre bianco |
Pf |
|
47 |
Erinaceus europaeus |
Riccio |
Ff |
|
48 |
Micromys minutus |
Topolino delle risaie |
F |
|
49 |
Apodemus sylvaticus |
Topo selvatico |
F |
|
50 |
Apodemus agrarius |
Topo selvatico a dorso striato |
Pf |
|
51 |
Muscardinus avellanarius |
Moscardino |
R |
AD |
52 |
Martes foina |
Faina |
R |
P |
FLORA ERBACEA | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Ranunculus acris |
Ranuncolo comune |
F |
|
2 |
Ranunculus reptans |
Ranuncolo strisciante |
F |
|
3 |
Ranunculus bulbosus |
Ranuncolo bulboso |
F |
|
4 |
Trifolium pratensis |
Trifoglio pratense |
Ff |
|
5 |
Trifolium repens |
Trifoglio strisciante |
Ff |
|
6 |
Lotus corniculatus |
Ginestrino |
F |
|
7 |
Vicia cracca |
Veccia |
F |
|
8 |
Plantago lanceolata |
Piantaggine minore |
F |
|
9 |
Plantago major |
Piantaggine maggiore |
F |
|
10 |
Prunella vulgaris |
Prunella |
F |
|
11 |
Taraxacum officinalis |
Dente di leone |
F |
|
12 |
Leucanthemum vulgare |
Margherita tetraploide |
F |
|
13 |
Daucus carota |
Carota selvatica |
Ff |
|
14 |
Achillea millefolium |
Millefoglio |
Ff |
|
15 |
Centaurea bracteata |
Fiordaliso bratteato |
Ff |
|
16 |
Cirsium oleraceum |
Cardo giallastro |
Pf |
|
17 |
Salvia pratensis |
Salvia di prato |
F |
|
18 |
Convulvulus reptans |
Convolvolo strisciante |
F |
|
19 |
Scabiosa columbaria |
Vedovina selvatica |
F |
|
20 |
Silene vulgaris |
Silene rigonfia |
F |
|
21 |
Lychnis flos-cuculi |
Fior di cuculo |
R |
|
22 |
Sanguisorba officinalis |
Salvastrella maggiore |
Pf |
|
23 |
Asparagus tenuifolius |
Asparago selvatico |
Pf |
|
24 |
Rumex obtusifolium |
Romice comune |
F |
|
25 |
Galium album |
Caglio bianco |
Pf |
|
26 |
Carex sylvatica |
Carice delle selve |
Pf |
|
27 |
Setaria viridis |
Setaria |
Ff |
|
28 |
Agropyron |
Gramigna comune |
F |
|
29 |
Dactylis glomerata |
Erba mazzolina |
Pf |
|
30 |
Lolium multiflorum |
Loglio maggiore |
Ff |
|
31 |
Lolium perenne |
Loglio comune |
FF |
|
32 |
Holcus lanatus |
Bambagine pubescente |
F |
|
33 |
Veronica chamaedrys |
Veronica comune |
Pf |
|
34 |
Ajuga reptans |
Bugula |
Pf |
|
FAUNA SUPERIORE | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Rana dalmatina |
Rana agile |
Pf |
P AD |
2 |
Natrix natrix |
Biscia dacqua |
F |
|
3 |
Lacerta viridis |
Ramarro |
Pf |
AD |
4 |
Coronella austriaca |
Colubro liscio |
Pf |
AD |
5 |
Ardea cinerea |
Airone cenerino |
Pf |
P |
6 |
Falco tinnunculus |
Gheppio |
Pf |
N P |
7 |
Falco columbarius |
Falco cuculo |
F |
P |
8 |
Falco subbuteo |
Lodolaio |
R |
P |
9 |
Apus apus |
Rondone |
F |
N P |
10 |
Delichon urbica |
Balestruccio |
F |
N P |
11 |
Hirundo rustica |
Rondine comune |
F |
N P |
12 |
Coturnix coturnix |
Quaglia |
Pf |
N |
13 |
Turdus pilaris |
Cesena |
F |
|
14 |
Anthus pratensis |
Pispola |
F |
P |
15 |
Alauda arvensis |
Allodolo |
F |
N |
16 |
Saxicola rubetra |
Stiaccino |
F |
P |
17 |
Saxicola torquata |
Saltimpalo |
F |
N P |
18 |
Athene noctua |
Civetta |
F |
N P |
19 |
Carduelis carduelis |
Cardellino |
F |
N P |
20 |
Crocidura suaveolens |
Crocidura minore |
Pf |
|
21 |
Sorex arunci |
Toporagno dellArvonchi |
Pf |
E |
22 |
Talpa europaea |
Talpa |
F |
|
23 |
Lepus europaeus |
Lepre |
F |
|
24 |
Microtus savii |
Arvicola del Savi |
R |
|
25 |
Mustela nivalis |
Donnola |
Pf |
P |
FLORA ACQUATICA E PALUSTRE | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Callitriche stagnalis |
Erba gamberaia |
Ff |
|
2 |
Potamogeton pusillus |
Brasca palermitana |
R |
|
3 |
Potamogeton nodosus |
Brasca nodosa |
Pf |
|
4 |
Potamogeton pectinatus |
Brasca delle lagune |
F |
|
5 |
Lemna minor |
Lenticchia dacqua |
F |
|
6 |
Elodea canadensis |
Peste dacqua |
Pf |
|
7 |
Berula erecta |
Sedanina |
F |
|
8 |
Nasturtium officinalis |
Nasturzio |
F |
|
9 |
Myosotis scorpioides |
Non ti scordar di me |
F |
|
10 |
Sparganium erectum |
Coltellaccio maggiore |
Ff |
|
11 |
Alisma plantago aquatica |
Mestolaccia |
F |
|
12 |
Veronica beccabunga |
Veronica beccabunga |
Pf |
|
13 |
Hottonia palustris |
Ottonia |
R |
|
14 |
Typha latifolia |
Mazzasorda |
Ff |
P |
15 |
Iris pseudacorus |
Giaggiolo acquatico |
F |
|
16 |
Phragmites australis |
Canna di palude |
F |
|
17 |
Lythrum salicaria |
Salcerella |
Ff |
|
18 |
Scutellaria galericulata |
Scutellaria palustre |
R |
|
19 |
Schoenoplectus lacustris |
Lisca lacustre |
R |
|
20 |
Althea officinalis |
Altea |
F |
|
21 |
Chara sp. |
Alghe del genere Chara |
F |
|
FAUNA INFERIORE E SUPERIORE | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Austropotamobius pallipes ital. |
Gambero di fiume |
R |
|
2 |
Cottus gobio |
Scazzone |
R |
AB |
3 |
Padogobius martensi |
Ghiozzo padano |
Pf |
E |
4 |
Gasterosteus aculeatus |
Spinarello |
F |
|
5 |
Alburnus albidus |
Alborella |
F |
AB |
6 |
Rutilus erythriphthalmus |
Triotto |
F |
|
7 |
Scardinius erythrophthalmus |
Scardola |
F |
|
8 |
Cobitis taenia |
Cobite comune |
Pf |
AB |
9 |
Lampetra zanandreai |
Lampreda padana |
R |
AB |
10 |
Rana synk.esculenta |
Rana verde |
F |
|
11 |
Triturus vulgaris |
Tritone comune |
Pf |
P |
12 |
Natrix tessellata |
Biscia tessellata |
F |
AD |
13 |
Emys orbicularis |
Tartaruga palustre |
F |
P AB AD |
14 |
Alcedo atthis |
Martin pescatore |
F |
N P AI |
15 |
Gallinula chloropus |
Gallinella dacqua |
Ff |
N |
16 |
Anas platyrhynchos |
Germano reale |
F |
N |
17 |
Motacilla alba |
Ballerina bianca |
F |
N P |
18 |
Tringa glareola |
Piro piro boschereccio |
Pf |
P |
19 |
Tringa hypoleucos |
Piro piro piccolo |
F |
P |
20 |
Arvicola terrestris |
Arvicola dacqua |
F |
FLORA IGROFILA | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Juncus bufonius |
Giunco annuale |
F |
|
2 |
Cyperus glaber |
Zigolo glabro |
R |
|
3 |
Cyperus fuscus |
Zigolo nero |
Pf |
|
4 |
Carex elata |
Carice |
F |
|
5 |
Carex palustris |
Carice |
FF |
|
6 |
Lysimachia nummularia |
Mazza doro minore |
FF |
|
7 |
Lysimachia vulgaris |
Mazza doro comune |
F |
|
8 |
Molinia coerulea |
Gramigna liscia |
Pf |
|
FAUNA SUPERIORE | ||||
Pos. | Genere e specie | Denominazione | Freq. | Note |
1 |
Gallinago gallinago |
Beccaccino |
R |
|
2 |
Anas querquedula |
Marzaiola |
Pf |
|
3 |
Rallus aquaticus |
Porciglione |
R |
|
4 |
Neomys anomalus |
Toporagno dacqua |
R |
Legenda delle note
- N. specie nidificante
- E. specie endemica
- P. specie protetta dalle leggi nazionali e regionali
- AB. Allegato B alla Direttiva Habitat
- AD. Allegato D alla direttiva Habitat
- AI. Allegato I Direttiva Uccelli
Legenda della frequenza
- Ff. molto frequente
- F. frequente
- Pf. Poco frequente
- R. rara.
- Rr. Rarissima
Il patrimonio di biodiversità di cui è stata delineata la fisionomia si conferma come uno dei giacimenti più interessanti dellalta pianura veneta, sia per la ricchezza che per la specificità, relative ambedue a situazioni ecosistemiche di tipo agrario, derivate dalla foresta mesofila e palustre ed espressione di sintesi di ambienti agrari di tipo colturale, forestale e prativo.
Gli strumenti di tutela di questo stesso patrimonio risultano oggettivamente presenti nella normativa nazionale e regionale, ma anche e soprattutto nel dispositivo di norme comunitarie costituito dalle direttive Habitat e Uccelli, ambedue recepite dal Parlamento italiano.
Con riferimento alla normativa nazionale ed agli aspetti faunistici, è nella legge 11 febbraio 1992, n° 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) che si rinvengono norme applicabili alla realtà ambientale, biotica ed ecosistemica dellarea in oggetto. In particolare, allart.1, comma 5 la legge recita "Le regioni e le province autonome, in attuazione delle citate direttive 79/409/CEE, 85/411/CEE e 91/244/CEE provvedono ad istituire lungo le rotte di migrazione dellavifauna zone di protezione finalizzate al mantenimento ed alla sistemazione, conforme alle esigenze ecologiche, degli habitat interni a tali zone e ad essi limitrofi ". Ebbene, il sistema reticolare di siepi e di campi chiusi dei Palù costituiscono unarea particolarmente vocata alla sosta ed al transito migratorio dellavifauna forestale e prativa minore; come tale larea dovrebbe essere segnalata allIstituto Nazionalee per la Fauna Selvatica al fine di essere inserita nellelenco previsto dalla legge. Allart. 2 (oggetto della tutela) della stessa legge, inoltre, si legge: " .sono particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, le seguenti specie: .b) Uccelli: ..tutte le specie di rapaci diurni (Accipitriformes e Falconiformes), .tutte le specie di rapaci notturni (Strigiformes) c) tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indicano come minacciate di estinzione ". Tra le specie di uccelli censite per larea considerata figurano almeno tre specie di falconiformi, due di accipitridi e due di strigidi.
Con riferimento alla normativa regionale il dispositivo la cui applicazione riguarda larea dei Palù è quello relativo alla legge n° 53 del 1974 e successive modifiche e integrazioni (Norme per la tutela della flora spontanea e della fauna minore). Detta legge indica infatti le specie floristiche oggetto di tutela e tra queste sono comprese specie come Typha latifolia, Hottonia palustris, Polygonatum multiflorum, Listera ovata, etc., presenti nei biotopi dellarea in oggetto.
La normativa comunitaria di riferimento, nel caso specifico riguarda le direttive seguenti: Direttiva del Consiglio 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici (79/409/CEE); Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
In particolare, nellallegato I della Direttiva Uccelli sono elencate tre specie presenti e relativamente frequenti nellarea in oggetto: il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il martin pescatore (Alcedo atthis) e laverla piccola (Lanius collurio); due tra queste: il martin pescatore e laverla piccola risultano inoltre nidificanti.
Con riferimento alla Direttiva Habitat, nellallegato I (A) "Tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione", sono indicati, al punto 3 "Habitat dacqua dolce" 31. Acque stagnanti: 31.40 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentonica di Chara spp.; 32. Acque correnti: 32.60 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione di Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion. Al punto 6 "Formazioni erbose naturali e seminaturali" 65. Formazioni erbose mesofite: 65.10 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis). Ciascuno dei tre tipi di habitat citati è presente nellarea dei Palù, talvolta in misura ridotta o frammentata, ma significativa.
Con riferimento agli aspetti faunistici della stessa direttiva, nellallegato II (B) "Specie animali e vegetali dinteresse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione", sono elencate le specie, la Emys orbicularis, Rana latastei, Lampetra zanandreai, Al burnus albidus, Cottus gobio e Cobitis tenia, la cui presenza è stata localmente accertata. Infine nellallegato IV (D) "Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa", sono elencate le specie Muscardinus avellanarius, Emys orbicularis, Lacerta viridis, Podarcis muralis, Natrix tassellata, Coronella austriaca, Rana dalmatina, Rana latastei ed Hyla meridionalis la cui presenza è stata parimenti accertata nellarea in entità significative. (Queste stesse specie sono inoltre inserite negli allegati B e D al Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n° 357 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche").
Il tracciato autostradale previsto prevede lattraversamento dellarea agraria in oggetto con orientamento est-ovest. Le conseguenze della nuova, grande infrastruttura sul fragile ambiente dei Palù sarebbero di portata devastante, con ripercussioni esiziali e irreversibili sul paesaggio, lidrografia, lassetto idrogeologico, le biocenosi descritte e gli antichi equilibri ecosistemici.
La fascia di impatto diretto relativa al percorso autostradale e al suo sviluppo complessivo allinterno dellarea sensibile di cui sono stati descritti i caratteri ambientali, avrebbe una dimensione pari a decine di ettari.
Assai più estesa apparirebbe la dimensione della superficie che dovrebbe subire limpatto indotto (inquinamento acustico e chimico) determinato dallintenso traffico automobilistico della arteria autostradale.
Se a tutto questo si somma la prevedibile modifica degli strumenti urbanistici degli enti locali interessati alla presenza dellarteria, a favore di nuovi insediamenti produttivi (zone industriali, artigianali, commerciali, etc.), si può facilmente dedurre che lintera area dei Palù è destinata a scomparire definitivamente come tale.
Prescindendo comunque da tali, scontate considerazioni, il solo dato relativo allecologia delle specie faunistiche di maggior interesse (elencate nella direttiva Habitat) indica conseguenze distruttive sulle popolazioni di vertebrati appartenenti alla ittiofauna (Pesci), alla erpetofauna (Anfibi, Rettili) ed alla teriofauna (Mammiferi) presente nellarea. Lautostrada costituisce infatti una barriera fisica invalicabile non soltanto per le centinaia e centinaia di specie di invertebrati del suolo, ma anche per gli anfibi, come la rana agile, la rana di Lataste e la raganella meridionale, per i rettili, come il ramarro e il colubro liscio, nonché per i mammiferi come i toporagno, le crocidure, i mustelidi e così via. Le popolazioni di tali specie che non venissero distrutte direttamente nel corso dei lavori di realizzazione dellautostrada verrebbero in sostanza condannate ad un isolamento irreversibile, con conseguenze facilmente immaginabili.
Anche limpatto sulla flora, oltre a quello relativo allambiente ed alla fauna, sarebbe di portata notevolissima. Si pensi al tombinamento di lunghi tratti di piccoli corsi dacqua, allalterazione del microclima dei prati umidi, dovuto allalterazione della rete idrografica; alla distruzione diretta degli stessi prati umidi e delle siepi-alberate o allinquinamento idrico conseguente ai nuovi insediamenti.
Un percorso alternativo, previsto e praticabile, eviterebbe pertanto costi elevatissimi di tipo ambientale, ecologico e naturalistico, che i bilanci economici della nuova arteria non considerano, ma che devono necessariamente essere considerati in un computo costi-benefici effettuato in unottica di respiro europeo anziché provinciale.
(IN ALLESTIMENTO)