Attualita' dall'ambiente del Veneto

In un libro di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto la proposta/percorso di governo degli ambientalisti chioggiotti.

UN’ALTRA CHIOGGIA È POSSIBILE

di Pino Sartori

E' la seconda volta che in questa rubrica mi occupo di un libro, e lo faccio non certo con l'intento di estendere una recensione, o apprezzarne gli aspetti estetici o più semplicemente gli strumenti comunicativi, ma semplicemente perchè reputo sia un esempio da segnalare, convinto che ogni buon ambientalista deve assumere come fondamentale nel proprio agire nella società un momento di riflessione sul proprio operato politico, tanto più se è stato amministratore pubblico come lo è stato Pier Giorgio Tiozzo Gobetto in una città animata e difficile come Chioggia.
"Chioggia capace di futuro. Ambiente e cultura risorse strategiche" (Ed. THINK ADV, Conselve 2002- Pagine 215, Euro 14) è infatti la riflessione dell'autore sul percorso intrapreso assieme ad altri ambientalisti che l'hanno sostenuto nell’esperienza, breve e intensa, di Assessore alla Cultura e all’Ambiente del Comune di Chioggia.
Il libro innazitutto delinea e documenta un progetto politico-amministrativo ancora valido che si propone come riferimento a quanti intendono attivarsi per un futuro sostenibile di Chioggia e del suo territorio, mostrando un percorso di impegno civile prima che politico o ecologista, volto a costruire un destino migliore per la propria città e per la propria gente.
Naturalmente i valori di riferimento che Pier Giorgio Tiozzo ha in mente (e nel cuore), non sono solo quelli del benessere economico e materiale, ma quelli ben più complessivi del riscatto morale e civile, culturale della città e del territorio di Chioggia che spesso è stata accusata fra le righe delle cronache come società sbrigativa, mercantile, dov'è spiccato il senso dell'appropriazione dei beni comuni, con poca o nulla dedizione alle manifestazioni culturali; mentre ci si dimentica spesso della laboriosità della marineria peschereccia, degli operatori ortofrutticoli, e del porto commerciale che rappresentano le nervature sociali di una compagine produttiva che quotidianamente deve affrontare una sfida con lavori grevi e talvolta incerti.
Da pochi anni comunque la Città è pervasa da nuove risorse scaturite dal terziario del turismo balneare che ha però capito che i limiti alla propria affermazione/espansione economica sono proprio connessi ai vizi originali di uno spontaneismo (o forse meglio anarchismo) strutturale che ora impediscono al comparto turistico di mostrare quell'attenzione soprattutto alla qualità dell'ambiente (la qualità delle acque di balneazione in primo luogo), al decoro dei luoghi, alla funzionalità, che la vedono sfavorita nel confronto con altre località balneari per quel target popolare legato alle famiglie di un vasto entroterra soprattutto veneto.
Gli anni '90 sono stati per la città di Chioggia anni di grosso travaglio e mutamento nei quali sono stati appannati o eclissati valori tradizionali da nuovi miraggi (come l'arricchimento facile con la pesca delle vongole) che hanno causato anche derive dolorose.
Partendo da questo assunto, Pier Giorgio Tiozzo intuisce che occorre ritornare a definire una rinnovata identità locale, per cui vanno potenziati gli strumenti classici della trasmissione culturale (la Biblioteca e il Museo), ma anche promossi mostre, conferenze, dibattiti, incontri, eventi teatrali e musicali; vanno attivati nella tumultuosa società chioggiotta strumenti di partecipazione innovativi come la "Consulta comunale per l’ambiente" ed il "Centro di educazione ambientale", e soprattutto vanno perseguiti obiettivi di qualità ambientale che purtroppo per Chioggia investono complesse realtà sovracomunali, interprovinciali, ed interrregionali. Ma per questo non si spaventa e organizza convegni che si concludono documenti condivisi contro l’inquinamento dei fiumi, contro l’estrazione di metano in Alto Adriatico, per la pedonalizzazione del centro storico. Memorabili.
Si fa largo nel sentire e nella valorizzazione della città e del territorio, un nuovo linguaggio che usa il paradigma dei temi ambientali, come strumento di uno sviluppo economico sostanziale e misurato alle capacità della città: è l’attivazione di processi di Agenda 21 Locale dove vengono evidenziati contenuti e metodi per uno sviluppo economico e sociale fondato su un percorso “territoriale autosostenibile”, e su un ruolo più significativo che questo particolare ambiente può assumere nel terzo millennio.
Legata da una lettura complessiva ed unitaria, la pubblicazione di documenti sulle attività svolte punta a far emergere una nuova dimensione culturale della città e la centralità delle tematiche ambientali. Riferimenti di questo percorso sono l’impegno per il potenziamento delle strutture e delle iniziative culturali, la creazione di una Istituzione e di un sistema culturale territoriale, per far assumere a Chioggia un ruolo più responsabile e deciso nella Laguna, nel litorale e come "sentinella dei fiumi", per una maggiore e più conseguente considerazione della qualità della vita.
Ambiente e cultura sono considerate le risorse strategiche e trasversali di un originale territorio d’acque, gli elementi fondanti del "progetto locale"; trasparenza e partecipazione i pilastri di un "nuovo municipio" aperto ai quartieri ed alle frazioni, ai cittadini ed alle loro forme associative, gli strumenti metodologici per l’organizzazione democratica e la revisione dei processi decisionali.

L’AUTORE
Nato a Sottomarina di Chioggia nel 1952, laureato presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, Pier Giorgio Tiozzo Gobetto ha svolto attività lavorative prima in ambito familiare, poi come insegnante, giornalista pubblicista, direttore della Biblioteca Civica di Chioggia dal 1986 al 1996, funzionario culturale presso il Consiglio Regionale del Veneto.
Dal 1977 è autore di numerose iniziative riguardanti la storia e la cultura di Chioggia, tra cui la riscoperta dei naturalisti chioggiotti e della Municipalità democratica del 1797, di mestieri tradizionali come i sabionanti, la valorizzazione del mondo popolare e di Sottomarina, di Chioggia “città d’acque”.
Ha promosso parecchie pubblicazioni, collaborato a riviste e periodici a livello regionale e locale, dato impronta e diretto il semestrale “Chioggia. Rivista di studi e ricerche” dal 1988 al 2001. Nel suo impegno culturale e civile al servizio della città ha fatto risaltare Chioggia in parecchi centri veneti, dato voce a molti cittadini ed associazioni.

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