Attualità dall'ambiente del Veneto

IL CONVEGNO SULL'ELETTROSMOG DI ABANO TERME  RILANCIA LA BATTAGLIA PER IL RICONOSCIMENTO DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTRO MAGNETICI E PER LA DIFESA DELLA SALUTE

A cura di Francesco Miazzi

del

FORUM DEI COMITATI contro l'ELETTROSMOG

Il Convegno su "Campi elettromagnetici (CEM): effetti sulla salute umana, normative e aspetti giuridici" promosso sabato 6/4 c.a. dal Forum Veneto dei comitati contro l'elettrosmog (una quarantina di comitati spontanei e alcune associazioni ambientaliste) in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Abano Terme, patrocinato oltre che dalle amministrazioni comunali di Baone e Cittadella, anche dall'Università agli Studi di Padova, non ha deluso le aspettative.

Più di 400 persone hanno seguito i lavori del Convegno la cui mattina è stata dedicata a temi scientifici in materia e il pomeriggio a due sessioni, normative e aspetti giuridici, con una tavola rotonda finale riassuntiva. Significativa la partecipazione, tra i tanti cittadini interessati, di docenti universitari, ricercatori, medici, tecnici del settore, amministratori locali, avvocati e magistrati.

Il Magnifico Rettore, nell'inaugurare il Convegno, si è detto a favore dell'approccio cautelativo alla tutela della salute dai CEM, indispensabile in un settore in rapida evoluzione tecnologica ed espansione territoriale, sul quale pesano alcune certezze e molti sospetti circa possibili rischi sanitari ad esso connessi. Il Rettore ha ribadito, inoltre, l'interesse dell'Università patavina, informando della costituzione di una commissione scientifica interdisciplinare e dell'avvio di ricerche su questa tematica.

Le relazioni scientifiche hanno messo in evidenza: a) l'esistenza di meccanismi d'azione e di effetti biologici dei CEM di natura non termica (G. HYland dell'Università di Warwich, E. Del Giudice dell'Ist.Naz. di Fisica Nucleare) e la necessità, conseguente, di adeguare, abbassandoli drasticamente, i livelli di esposizione suggeriti da organismi internazionali (OMS, CE) perché basati esclusivamente sulla tutela da effetti acuti e solo di natura termica; b) la capacità dei CEM di indurre effetti sanitari a lungo termine, compresi tumori negli animali (F. Belpoggi Endas Europa di Oncologia) e cancri nelle popolazioni esposte (C. Zanetti Dip. di Med. Ambientale Università PD), in particolare un raddoppio delle leucemie infantili nelle esposizioni residenziali ad elettrodotti, a partire da livelli di campo magnetico dell'ordine di 0,4 microTesla (P. Crosignani Ist. Naz. Tumori di MI) e perciò la necessità di adottare limiti ancora più cautelativi (valori di attenzione, obiettivi di qualità) per la tutela da questi effetti, che non vengono, invece, presi in considerazione dall'OMS e dalla CE; c) l'assoluta attualità del principio di precauzione (A. Giovannazzi Ass. Italiana Radioprotezione Medici), così come è sancito dall'ast.174 del Trattato di Maastricht del 1992, costitutivo dell'Unione Europea.

Nella sessione dedicata alla normativa sono stati molto interessanti due esempi concreti: la possibilità di realizzare iniziative di razionalizzazione, monitoraggio e localizzazione a livello comunale (per esempio i protocolli volontari di intesa tra Comune e gestori della telefonia mobile per una pianificazione corretta e rispettosa della salute delle installazioni relazionato dalla dott.ssa D. Rossi del Comune di Piacenza) e a livello provinciale ( il censimento e il monitoraggio delle sorgenti dei CEM, l'individuazione delle priorità negli interventi di risanamento a tutela, soprattutto, dei siti sensibili destinati all'infanzia relazionato dall'assessore provinciale di Venezia E. Da Villa). Esempi che andrebbero certamente generalizzati.

Nella sezione giuridica è stata sottolineata l'incongruenza tra le competenze che la legislatura riserva allo Stato e quelle demandate agli enti locali (M. Malo Dipartimento Diritto Comparato Univ. PD) ed un nuovo, anche se episodico, orientamento della magistratura volto alla tutela preventiva della salute dei cittadini basato, oltre che sul principio di precauzione, sui dati assodati dalla letteratura scientifica relativi agli effetti sanitari dei CEM , piuttosto che su normative, a volte, lacunose, contraddittorie e non aggiornate alle conoscenze scientifiche (M. Ceruti Avv. Foro Rovigo e M. A. Mazzola Avv. Foro Milano).

Il Convegno ha rafforzato la convinzione della necessità di mobilitarsi contro le iniziative del Governo che mirano a rivedere sostanzialmente le leggi esistenti sostenendo l'inapplicabilità del principio di precauzione in tema di elettrosmog e, quindi, ad innalzare i limiti di esposizione da 10 a 500 volte più di quelli attuali a seconda delle diverse tipologie di emissione elettromagnetica, adeguandoli ai valori proposti da OMS e CE, fermi a linee guida formulate ancora nel lontano 1984 e rimasti colpevolmente immutati sino ad oggi.

La tavola rotonda conclusiva ha delineato alcune iniziative che il Forum intende portare avanti:  la costruzione di reti di collaborazione e lavoro comune con medici, giuristi e ricercatori in grado di sviluppare proposte, raccolta di informazioni e dati a supporto del lavoro di tutti nei propri campi, formulare obiettivi sul piano anche normativo regionale;  la creazione di un Forum dei comitati in grado di rappresentare un momento aggregativo per tutti, rafforzato dalle reti sopra dette e in grado di agire a favore delle singole situazioni e, nello stesso tempo, sul piano generale, aprendo una trattativa regionale sulla base di un manifesto-programma che verrà formulato nelle prossime settimane.

Per ogni informazione e per aderire al Forum ci si può rivolgere alla   segreteria del Forum Tel. 049 8245315

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