A Firenze, al termine della riunione istitutiva della Commissione internazionale sul cibo, è stata pubblicata la ''Dichiarazione di Firenze'' elaborata da un gruppo di lavoro, presieduto da Vandana Shiva e Claudio Martini (presidente della regione Toscana), del quale hanno fatto parte anche Carlo Petrini (Slow Food) e Antonio Compagnoni (Aiab).
DICHIARAZIONE DI FIRENZE SUI DIRITTI GLOBALI DEL CIBO
"Noi, consumatori e produttori di cibo del mondo, dichiariamo e difendiamo i seguenti diritti fondamentali:
- Il diritto al cibo. Tutti gli esseri umani su questo pianeta hanno diritto ad avere disponibilità, oppure i mezzi per produrre, gli alimenti di base necessari al loro sostentamento, e tutti i governi nazionali, regionali o transnazionali hanno innanzitutto e soprattutto il dovere di assicurare ai propri cittadini il rispetto di questo diritto. Nessun governo deve consentire l'esportazione di cibo o di altri prodotti dell'agricoltura dal proprio territorio se non ha adempiuto a questo dovere, e alla comunità internazionale spetta l'obbligo di prestare l'assistenza necessaria, nel caso che un governo ne faccia richiesta perché non e' in grado di adempiere a questo suo fondamentale dovere.
- Il diritto a un'alimentazione sana e sicura. Il cibo deve soddisfare i criteri nutrizionali di base necessari per una vita sana.
- Sovranità nazionale, regionale e delle comunità sul cibo. Per garantire ai propri cittadini il diritto al cibo, tutte le istanze nazionali e regionali e le comunità hanno il diritto di provvedere a realizzare le condizioni necessarie per la produzione di cibo sano in quantità sufficiente e in modo da assicurare il sostentamento dei produttori.
- Sopravvivenza del pianeta. Per far si' che questo pianeta rimanga un luogo abitabile e piacevole per gli esseri umani e per tutte le altre creature, i rischi ambientali globali, in particolare il riscaldamento globale e l'inquinamento, devono essere ridotti ed evitati utilizzando tutte le migliori pratiche e tecnologie disponibili. Questo dovere internazionale di tutte le istanze politiche ed economiche e di ogni abitante di questo pianeta comprende anche l'obbligo di fornire assistenza reciproca per raggiungere quell'obiettivo.
- Protezione della biodiversità. La diversità delle forme di vita presenti su questo pianeta, sia allo stato selvatico che coltivato, devono essere protette da tutti.
- Identità culturale. Tutti gli esseri umani e le loro comunità hanno il diritto di proteggere, sviluppare e arricchire le proprie diverse identità culturali, delle quali il cibo e la produzione del cibo costituiscono un essenziale aspetto e forma d'espressione. Hanno il diritto di seguire le proprie consuetudini e valori in materia di alimentazione e di produzione del cibo, di trasmettere tali valori ai propri figli, e hanno l'obbligo di rispettare i valori degli altri.
- Scelta consapevole dei rischi. Tutte le persone, le loro comunità e istanze nazionali e transnazionali hanno il diritto di ricevere tutte le informazioni disponibili sul cibo che consumano, sia esso prodotto localmente oppure importato dall'estero, e hanno il diritto di compiere scelte sovrane e consapevoli riguardo ai rischi che sono disposti a correre rispetto alla sicurezza del cibo e della produzione del cibo, sia per la salute umana che per l'ambiente, a condizione che questo non imponga rischi indesiderati ad altri.
- Libertà di accesso alle sementi e alle conoscenze. La disponibilità di sementi e di conoscenze non dovrà essere oggetto di restrizioni, ma sarà liberamente condivisa da tutti e conservata per le generazioni future. Le uniche restrizioni giustificate sono quelle imposte a coloro che non rispettano il diritto fondamentale della libertà di accesso alla biodiversità e alle conoscenze. Ogni comunità e istanza nazionale ha il diritto e il dovere di promuovere e preservare le conoscenze sul cibo e sulla produzione del cibo, nonché di stabilire gli obiettivi per la ricerca e lo sviluppo in questo campo.
- Libertà ed equità del commercio. Tutti i produttori di cibo hanno il diritto di liberamente condividere e scambiare con altri i propri prodotti in modo corretto ed equo, a meno che tali prodotti siano urgentemente necessari per prevenire la fame e la malnutrizione.
- Gioia della vita. Il cibo e' una delle due più importanti fonti di gioia della vita per gli esseri umani, che tutti devono celebrare e condividere."
FONTE: Slowfood