Ambiente & consumi

Una utile riflessione di una persona che vive quotidianamente i problemi causati dalla morsa del traffico urbano soprattutto quelli originati dai gas di scarico in una metropoli come Roma.

AUTO A IDROGENO?

di Piergiorgio Rosso

Si fa un gran parlare della nuova frontiera rappresentata dall'idrogeno come combustibile del futuro: finalmente una combustione pulita che produce acqua (...da bere oltretutto!). E allora perchè non prevedere un futuro ancora pieno di automobili che andranno a idrogeno finalmente non più incolpate di intossicare l'aria?

Il più recente annuncio di questo tipo è stato lanciato dal quotidiano gratuito METRO del 19 settembre scorso, con un articolo di J. Rifkin: "La rivoluzione dell'idrogeno - Con la fine della sporca era del petrolio il mondo si libererà dagli incubi di fame e guerra".

Non ho ancora letto il suo libro "L'economia dell'idrogeno", ma mi sembra in ogni caso utile confrontare le tesi più ottimistiche presentate da Rifkin con la discussione che sta avvenendo sulle migliori riviste internazionali del settore energetico e petrolchimico. Già perchè saremmo degli ingenui se pensassimo che i petrolieri se ne stiano intanto a guardare.

Un passo indietro. La tecnologia di punta per usare l'idrogeno è quella delle celle a combustibile (CC): dei reattori chimici che combinando idrogeno ed ossigeno producono energia elettrica e acqua (il processo inverso dell'elettrolisi). Mentre l'ossigeno è ricavato dall'aria, il punto è: da dove viene l'idrogeno? Le alternative sono poche. Si può trasportare idrogeno a bordo della vettura come gas compresso o liquefatto in bomboloni, oppure impregnando carboni attivi oppure ancora usando metanolo, etanolo o ...benzine desolforate (bingo!!).

Il processo che porta dalle benzine all'idrogeno si chiama "reforming" ed è un processo maturo usato in tutte le raffinerie per produrre appunto idrogeno. E qui sta il primo imbroglio: mentre sui giornali si definisce l'idrogeno un combustibile rinnovabile si nasconde il fatto che l'idrogeno oggi si fa dal reforming del gas naturale o delle nafte.

Nulla di nuovo sotto il sole. Un'ulteriore riflessione. Come tutte le autovetture anche quelle a CC devono ogni tanto fare il pieno. Si pone quindi il problema della trasformazione delle stazioni di servizio. Esistono solo alcune stazioni ad idrogeno negli USA costate 1,5 milioni di $ l'una e costruite lontano da quelle di benzina per motivi di sicurezza. Le regole internazionali proibiscono di usare idrogeno entro una certa distanza da altre sostanze infiammabili: ciò allontana la possibilità che le attuali stazioni di servizio facciano investimenti per includere il servizio dell'idrogeno. D'altra parte una nuova rete di stazioni di idrogeno è, come si è visto, costosissima.

I bomboloni di idrogeno sulle autovetture avranno una pressione compresa fra 350 e 700 atmosfere per potere competere con le auto tradizionali in termini di autonomia (almeno 170 km): mentre si può pensare a qualche veicolo commerciale con bomboloni di questo tipo a bordo, ve la immaginate la mamma di tutti i giorni caricare i suoi marmocchi su un auto che contiene un serbatoio a 700 atm ?

Ecco allora che si fa avanti l'"amico" petroliere che semplicemente offre la sua merce: il metanolo sembra il candidato ideale. Chiamato anche l'"alcool della legna" ha una molecola semplice CH3OH che rilascia facilmente idrogeno, è liquido a temperatura e pressione ambiente. Una pompa di metanolo può facilmente essere montata vicino ad una pompa di benzina con un investimento di 65000$ erogando metanolo ad un prezzo competitivo. Analogo discorso per l'etanolo, un pò più costoso però.

Ma infine, visto che gli impianti sono già pronti, perchè non fare idrogeno dalla benzina? Certo c'è il problema dello zolfo, presente nelle benzina, che avvelena le celle a combustibile, ma è solo un problema di costo. In definitiva il metanolo si candida ad essere il vero combustibile per le autovetture ad idrogeno.

Ma... come si fa il metanolo? o dal gas naturale (non rinnovabile) o dalle biomasse. Metteremo dunque in concorrenza il suolo fertile per nutrire i nostri corpi e le nostre autovetture? La conclusione mi sembra la seguente: l'industria automobilistica sarà decisamente rivoluzionata dall'avvento dei motori a CC (nuovi materiali, nuova elettronica ecc.) ma l'uso esteso dell'idrogeno per le auto sarà un'ottima opportunità di mercato per l'industria petrolchimica (amen).

Con tanti saluti ai programmi di riduzione dei gas di serra.

Piergiorgio Rosso è stato consigliere comunale a Roma

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