ELETTROSMOG: IL GOVERNO BERLUSCONI METTE L'INTERESSE DELL'IMPRESA
AL DI SOPRA DI TUTTO (SALUTE E PROPRIETA' PRIVATA INCLUSE)
di Angela Donati
L'11 giugno si e' tenuto a Roma un incontro indetto dalla Sinistra Ecologista. I parlamentari presenti hanno illustrato le problematiche che drammaticamente caratterizzano l'attivita' dell'attuale governo in campo ambientale. Le decisioni vengono prese senza consultare la minoranza, che rappresenta comunque buona parte del paese, anche su temi di essenziale importanza per la cittadinanza, che riguardano direttamente la salute. Finalmente la sinistra unita ha ripreso le varie frange dietro esplicito invito dei comitati cittadini contro l'elettrosmog e delle associazioni presenti. L'aspetto coinvolto e' tragicamente troppo ampio.
La Legge Obiettivo Lunardi, approvata, da' il via libera all'installazione di infrastrutture sul territorio. In un campo di stretta competenza locale, decide solo il Ministero delle Attivita' Produttive in applicazione del massimo centralismo al piu' facile servizio dei poteri forti economici che tramite la pressione esercitata da piccole e grandi lobby possono pianificare la normativa a loro uso e consumo. Sta percorrendo il suo iter il neonato Decreto Legislativo, figlio fedele della precedente legge, che da' l'ultimo colpo all'autonomia degli enti locali e cancella l'esistenza dei cittadini. Regioni e Comuni vengono defraudati delle loro funzioni portando avanti disposizioni per accelerare la realizzazione di infrastrutture per le reti di telecomunicazione. Autorizzazioni concesse troppo brevemente per dare garanzie di controllo, posizioni unilaterali e centralistiche che danno un giro di vite decisionale in mano a pochi, troppo pochi.
Alcune Regioni come la nostra (Toscana n.d.r.) hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale perche' viene lesa la competenza degli Enti Locali in una materia che la Costituzione stessa gli attribuisce.
Fin qui si potrebbe parlare di conflitto di competenze che non risolvono il problema, ma che comunque pongono un serio interrogativo sulla democrazia delle modalita' operative.
Quello che ritengo piu' grave e' che in modo subdolo ed indiretto si procede ad un attacco alla vita partecipativa dei cittadini che forse non hanno mai contato troppo ma che adesso si trovano decisamente ed irrimediabilmente messi da parte insieme a Regioni e Comuni. Il Decreto Legislativo Gasparri abroga di fatto la recente Legge Quadro sull'elettrosmog, risultato di una lunghissima lotta di diversi anni fatta dai comitati e dalle associazioni ambientaliste.
Tramite poche righe di una legge vengono stroncati ed annullati interi anni di lotta della gente, occupazioni di suolo pubblico di mesi per non lasciare montare antenne. Non sono rivoluzionari incalliti a portare avanti queste iniziative, ma semplici cittadini, spesso anziani che permanendo di piu' in zona hanno la possibilita' di controllare il territorio. Non giovani scapestrati ed irruenti, ma famiglie con bambini.
Queste sono le persone a cui il Governo sta dicendo che non contano niente, che la loro salute non interessa a nessuno, nonostante si straparli di prevenzione.
La possibilita' di ammalarsi, dovuta all'essere costretti a vivere vicino a fonti inquinanti, costituira' un costo sociale e collettivo futuro, mentre adesso chi si arricchisce sono solo le multinazionali della telecomunicazione. Siamo ancora di fronte ad immissioni sul territorio di una nuova tecnologia che avviene come al solito senza averne
valutato gli effetti.
Il Governo attuale sta emanando leggi a suo uso e consumo che fanno tabula rasa delle richieste democratiche. Avanzano imposizioni legali di parte che non tengono minimamente conto delle indicazioni dell'opposizione, che non tengono conto di noi cittadini, della nostra salute, dell'ambiente fatto di risorse esauribili barattate con una privatizzazione sfrenata aperta a gare europee.
In alcune zone per gestire il servizio non piu' tanto pubblico dell'acqua abbiamo il quasi predominio di aziende francesi piu' competitive. Vince chi abbassa i costi senza prevedere manutenzioni non obbligatorie che non reputa remunerative ed interessanti, ma che creano disastri ambientali e tragedie umane da relegare nelle percentuali calcolate per il progresso. Facile volere pensare che il progresso non sia gestibile diversamente, magari a misura d'uomo.
Concluderei con una piccola nota che sintetizza le preoccupazioni del "popolo degli antennati" sulle modalità messe in campo da questo Governo (falsamente federalista e ipocrita paladino della proprietà privata n.d.r.) per raggiungere i propri obiettivi. Il Decreto Legislativo Gasparri in corso di approvazione contiene questo paradossale "Art. 10 LIMITAZIONI LEGALI ALLA PROPRIETA' PRIVATA" secondo il quale il gestore degli impianti puo' agire direttamente in giudizio contro chi impedisce il PASSAGGIO e l'INSTALLAZIONE delle infrastrutture."
Prima le multinazionali della comunicazione dovevano trovare il proprietario che dava il suo consenso dietro forte remunerazione economica (solitamente accettava chi abitava altrove e lasciava in zona solo gli inquilini che non avevano nessun diritto ad opporsi). Adesso possono procedere portando in giudizio chi pone degli ostacoli e si oppone. E' tremendo: si e' perso ogni rispetto per la liberta' in nome di un capitalismo senza limiti di decenza. Quando comunico la notizia alla gente semplice, mi rispondono solo "e' impossibile, non hai capito bene", allora leggo quando e' scritto nell'articolo 10 si puo' rimanere solo senza parole.
del coordinamento "Alberi non antenne" comitati e cittadini contro l'elettrosmog e per la democrazia partecipata