Ho ricevuto il contributo che ora potete leggere, dalla Dr.ssa. Agronoma Isabella TOMASI, e ben volentieri l'ho inserito in questa rubrica a testimonianza che ci sono imprese come la Sadef-recherche che investono in ricerche scientifiche "alternative" all'agronomia basata sulla chimica dei fitofarmaci di sintesi. Augurando alla dottoressa Tomasi il successo che si merita, attendiamo il momento in cui ci comunicherà su queste pagine nuovi traguardi e scoperte da divulgare per un'agricoltura sempre piu' ecocompatibile.
ESTRATTO DI ORTICA COME STIMOLANTE DELLA DIFESA NATURALE DELLE PIANTE: MISURA DEL SUO EFFETTO
I)
Introduzione
1) il concetto di “stimolatore”
Come avviene per gli animali, in occasione di un attacco, le piante possiedono
efficaci sistemi di difesa contro gli agenti patogeni. Purtroppo, il risultato
di un'interazione pianta - agente patogeno dipende dalla velocità e
nella maggior parte dei casi l'agente patogeno prende il sopravvento semplicemente
perché il suo sviluppo è più rapido della reazione della
pianta.
Scoperte scientifiche recenti hanno mostrato che alcune molecole naturali,
chiamate stimolatori (“elicitors”), sono capaci di stimolare le
reazioni di difesa e di mantenere così una efficace resistenza orizzontale
indotta.
L'applicazione agronomica di questo tipo di molecola è un modo alternativo
di protezione delle colture rispetto agli antiparassitari chimici ed agli
OGM, che rispetta l'ambiente e la salute dell'uomo. Essendo gli stimolatori
di origine naturale (vegetale, fungina, batterica), essi, difatti, non producono
o ne producono pochi danni tossicologici ed ecotossicologici.
Da un punto di vista cellulare, gli stimolatori, riconosciuti dai ricevitori
della pianta, stimolano alcune reazioni enzimatiche specifiche: questi enzimi
sono considerati veri e propri marcatori dell'effetto degli stimolatori. Le
piante così stimolate possiedono diversi meccanismi di resistenza:
- produzione di molecole antimicrobiche (fitoallessine, proteine PR per pathogenesis-related);
- rafforzamento della parete vegetale (lignina);
- produzione di segnali sistemici (acido salicilico, acido jasmonico).
Oltre ad attivare le difese delle piante, numerosi stimolatori manifestano
effetti stimolanti della crescita e dello sviluppo come un miglioramento del
radicazione, aumento del rendimento.
2) il macerato d'ortica
Il macerato d'ortica (Urtica dioica) è una preparazione
vegetale utilizzata da numerosi anni in orticoltura, in particolare in agricoltura
biologica, avente differenti virtù:
- concime eccellente: ricco in azoto, in oligoelementi ed in composti organici;
- attivatore di compost;
- repulsivo nei confronti di acari e di afidi;
- stimolante della crescita;
- stimolante della resistenza (in trattamento preventivo) delle piante alle
malattie micotiche (ruggine, peronospora, oidio).
Queste ultime due proprietà lasciano dunque pensare che il macerato
d'ortica possieda un'attività di tipo stimolatore della difesa delle
piante.
3) Obiettivo della prova
L'obiettivo di questa sperimentazione è di verificare l'effetto “elicitor"
del macerato d'ortica e misurare l'induzione di una specifica attività
enzimatica.
II)
Materiali e metodi
La ricerca è stata realizzata su foglie di tabacco (Nicotiana
tabacum) poste a galleggiare su acqua (testimone) e su una soluzione
di macerato d'ortica diluita al 1/10e. Si sono effettuate 4 ripetizioni per
ogni prova (cfr. fig.1).
Fig. 1: test
Dopo 24
ore d'esposizione, si realizza l'estrazione dell'enzima seguita dalla misura
della sua attività. Il protocollo d'estrazione e di misurazione non
viene descritto nella presente relazione poiché tale tecnica è
attualmente sotto procedura di deposito di brevetto.
I risultati sono oggetto di un confronto tra le medie mediante Test di Student
(il rischio _ è del 5 %).
III)
Risultati
La variabilità delle misure è positiva nell'insieme tra 11-23%.
Testimonio | Estratto d’ortica | |
media | 3,2 | 5,8 |
minimo | 2,3 | 4,9 |
massimo | 4,1 | 6,3 |
Divergenza-tipo | 0,7 | 0,6 |
CV% | 22,8 | 11,11 |
Fig.2 : variabili statistiche
Il macerato d'ortica (diluizione 1/10e) raddoppia quasi l'attività enzimatica studiata rispetto al testimone (fig3): le differenze tra le medie sono statisticamente significative (vedere analisi statistica in allegato).
Fig3:
attività
enzimatica su foglie di tabacco
trattate con purin d'ortica.
IV) Discussioni
e conclusione
Questa sperimentazione condotta in condizione di laboratorio ha permesso di
mostrare una forte incentivazione dell'attività enzimatica dopo il
trattamento con il prodotto studiato. Essendo l'enzima osservato un marcatore
fisiologico degli éliciteurs, si può concludere che il purin
d'ortica possiede un effetto éliciteur.
Le ricerche future potrebbero permettere di comparare l'incentivazione delle
difese indotta dall'estratto fermentato d'ortica con altri prodotti di tipo
"elicitors" (estratto d'alga o stimolante chimico: Bion®)
o realizzare uno studio di tipo effetto-quantità cioè valutare
la diluizione del prodotto che induce una risposta ottimale (1).
ALLEGATI
Risultati bruti: dosaggio dell'attività enzimatica
Numeri di repetizioni | Acqua | Estratto d’ortica |
1 | 4,1 | 5,71 |
2 | 3,48 | 4,93 |
3 | 2,34 | 6,18 |
4 | 3,06 | 6,39 |
Statistiche :
acqua | Estratto d’ortica | |
Effettivo | 4,00 | 4,00 |
Gradi di libertà | 3,00 |
3,00 |
Media | 3,245 | 5,802 |
Divergenza-tipo | 0,741 | 0,645 |
Varianza | 0,549 | 0,416 |
Divergenza-tipo raggruppata | 0,695 |
T student osservato | 5,206492768 |
ddl | 6,00 |
Probabilità
(test unilaterale) |
0,001 |
Significatività | S |
Probabilità
(test bilaterale) |
0,002 |
Significatività | S |
PRODOTTI
Gli estratti delle piante sono ottenuti per fermentazione controllata in acqua
di sorgente e per filtrazione alla fine del processo di fermentazione. Essi
provengono da piante di ortica, equiseto o felce, fermentate separatamente,
ed applicate sulle colture previa diluizione in acqua. Le piante sono coltivate
e raccolte al riparo da qualsiasi inquinamento, essiccate per lo stoccaggio
prima della fermentazione. Tali estratti contengono approssimativamente da
3000 a 5000 ppm di sostanza secca (sostanza organico al 98%) (azoto, fosforo,
potassio, magnesio, calcio, silice).
Gli oligoelementi presenti sono: ferro, rame, boro, zinco, manganese.
I microrganismi presenti sono rappresentati da batteri mesofili (100.000 germi
/ ml).
Gli enzimi presenti provengono dal metabolismo di biodegradazione delle piante
ad opera dei batteri.
APPLICAZIONI
Gli estratti sono applicati sulle foglie previa diluizione in acqua di sorgente
o piovana ed esente da trattamenti con cloro.
Le diluizioni sono dellordine del 5% (ORTICAPro), 10% (FELCEPro) e 20%
(EQUISEPro).
Il prodotto ORTICAPro è utilizzato come trattamento preventivo ed applicato
allinizio del periodo vegetativo sia per le colture arboree da frutto
che per le ortive. Il numero dei trattamenti varia secondo le specie coltivate.
Il prodotto EQUISEPro è utilizzato come trattamento curativo per malattie
di origine fungina.
L'estratto FELCEPro è utilizzato come insetticida da contatto contro
afidi.
Sono disponibili specifici protocolli di trattamento per determinate fitopatologie.
Tali estratti vegetali rientrano nei regolamenti che disciplinano le produzioni
con metodo biologico.
ATTIVITA DEI PRODOTTI
Le coltivazioni sulle quali sono stati sperimentati, con successo, gli estratti
in questione erano condotte sia con metodo biologico che con metodo convenzionale.
Gli effetti riscontrati dei trattamenti sono stati i seguenti:
* regolarità di crescita,
* stimolazione delle difese naturali delle piante,
* migliore radicazione,
* miglior conservazione della qualità dei frutti (arborei, ortivi)
o delle piante da vaso durante lo stoccaggio post-raccolta.
Centri ufficiali di ricerca francesi e organismi professionali hanno già
iniziato unattività di studio e misurazione degli effetti sopra
descritti.