SPECIALE

NATALE 2002

CHE COSA È L’ICONA?
Casella di testo: CHE COSA È L’ICONA?

L’icona della “Vergine del Segno”

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 di Fr.Egidio Palumbo

 

 

 

   Avvento                       Natale

 le "lectio" - le omelie                               omelia notte di Natale

                                                            omelia giorno di natale

Messaggio "Urbi et Orbi" di Giovanni Paolo II-25dic.2002

Angelus del 5 gennaio 2003  Angelus del 6 gennaio 2003

                                                    

GIOVANNI PAOLO II - viviamo il vero natale:

"Gesù in persona è il dono di Dio all'umanità"

UN BUON NATALE E' POSSIBILE

l'augurio di Alex Zanotelli

 

E' NATALE ANCHE QUI

di Don Vittorio Nozza

 

 LA PELLE DI DIO

di Don Santino Colosi

  

L'ACCOGLIENZA

E' UN DOVERE DEI CRISTIANI

di  Monsignor Cosmo Francesco Ruppi

 

 

 

 

 

 

 

 

L’icona della “Natività

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 di Fr.Egidio Palumbo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1° Gennaio 2003 -

 XXXVI Giornata per la Pace
 

Casella di testo: 1° Gennaio 2003 -
 XXXVI Giornata per la Pace
 

 

Auguri scomodi

di don Tonino Bello

 

E' Natale, momenti di serenità....

Io, invece, vi voglio infastidire:

non posso, infatti, sopportare l'idea di dover rivolgere auguri innocui,formali, imposti dalla «routine» di calendario.

Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora!

Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali.

E vi conceda la forza di inventarvi un'esistenza carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.

Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita; il sorpasso, progetto dei vostri giorni; la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla ove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che lo sterco degli uomini o il bidone della spazzatura o l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli

senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunziano la pace portino guerra nella vostra sonno lenta  tranquillità  incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna con  l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame.

I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere «una grande luce», dovete partire dagli ultimi.

Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, fanno bella figura ma non scaldano.

Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.

I pastori che vegliano nella notte, «facendo la guardia al gregge» e scrutando l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese,il gaudio dell'abbandono in Dio.

E vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri: che poi è l'unico modo

per morire ricchi.

Sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza.

 

don Tonino Bello

 

 

 

 

 

Dio nascerà sul gommone ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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il messaggio di Giovanni Paolo II
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