MARINA IMPERIALE



PORTAEREI AKAGI

STORIA E CARATTERISTICHE TECNICHE


NAVE ORIGINALE

 

Nave Akagi- nave originale
Tipo CV
Cantiere Arsenale di Kure
Impostazione 6 dicembre 1920
Varo 22 aprile 1925
Entrata in servizio 25 marzo 1927
Lunghezza m 248,87
Larghezza m 28,95
Immersione m 8,06
Dislocamento t 34.364
Apparato motore 4 gruppi turbine; 4 eliche; 19 caldaie
Potenza cav. 131.000
Velocità nodi 31
Combustibile carbone t 2111; nafta t 3900
Autonomia miglia 8000
Armamento 10 cannoni da 203 mm; 12 cannoni da 120 mm a.a..; 22 mitragliere; 2 elevatori
Aerei 60
Protezione verticale cintura 254 mm
Protezione orizzontale -
Equipaggio -

STORIA

Il programma navale giapponese del 1920 prevedeva la costruzione di una classe di incrociatori da battaglia del dislocamento di 42.000 tonnellate, armati con 10 cannoni da 406 mm e aventi una velocità di 30 nodi.

Queste unità furono impostate tra la fine del 1920 e i primi mesi del 1921, ma non furono ultimate perche superavano il dislocamento consentito dal trattato di Washington, però fu permesso alla Marina giapponese di utilizzarle e completarle come navi portaerei.

Per questa trasformazione furono scelti l' Akagi (castello rosso, nome di una montagna giapponese) e l' Amagi (castello celeste) che era stato varato nell' Arsenale di Yokosuka nel novembre 1922. Però quest'ultima unità non pote essere completata, perche in un terremoto del settembre 1923 lo scafo fu incendiato e danneggiato così che al suo posto fu trasformata la corazzata Kaga.

La Akagi fu costruita sul modello della Furious e delle due Courageous inglesi, cioè con ponti di volo "a scalino" di diversa lunghezza, che in origine erano tre. Quello più basso, che era sostenuto da montanti elevantisi sul ponte di coperta, si estendeva fino a prora estrema, restringendosi per seguire le forme dello scafo sottostante. Quello intermedio si arrestava a circa 1/5 della lunghezza da prora e quello più elevato giungeva fino a 1/4 della lunghezza da prora. Il ponte più elevato, che costituiva il vero ponte di volo, aveva una forma praticamente rettangolare e, non essendoci alcuna isola, la sua superficie restava completamente libera per le manovre degli aerei.

Esisteva solo un minuscolo casotto di rotta nella parte prodiera di destra di tale ponte, seguito da un semplice albero. I fumaioli erano due, ambedue sporgenti esternamente sul lato destro. Quello prodiero era più grande e ripiegato verso l'esterno e verso il basso; quello poppiero era più piccolo, verticale e sporgeva un poco al di sopra del ponte di volo.

Le aviorimesse erano su tre livelli ed erano contenute in una struttura centro prodiera, così che il ponte di volo superiore nella parte poppiera era sostenuto da degli alti pilastri elevantisi sul ponte di coperta. Per trasportare gli apparecchi dalle tre aviorimesse fino sul ponte di volo superiore, vi erano due elevatori, spostati sul lato destro. Quello prodiero, che si trovava a centro nave, era di dimensioni maggiori; quello poppiero, che era più piccolo, si trovava nella zona poppiera del ponte stesso.

Gli aerei che venivano lanciati dai due ponti di volo inferiori di prora, non avevano bisogno di elevatori, ma uscivano attraverso un portellone prodiero nel rispettivo ponte. L 'armamento principale antinave era costituito da 10 cannoni da 203 mm ed era suddiviso in due settori: quello prodiero, costituito da due torri binate poste ai lati del ponte di volo inferiore, sotto la estremità prodiera del ponte intermedio, e quello poppi ero costituito da 6 pezzi singoli in casamatta, tre per lato, a livello del ponte di batteria.

I 12 cannoni antiaerei da 120 mm erano in sei postazioni binate su altrettante plancette disposte tre per lato nella zona centrale, sporgenti esternamente. Armi minori erano in coperta a poppa e in casematte laterali a proravia dei fumaioli.

Nel 1933 le due torri prodiere da 203 mm furono alzate e dal ponte inferiore passarono al livello del ponte intermedio. La protezione era costituita da una cintura a murata estendentesi solo nella zona centrale dello scafo con spessore massimo di 254 mm e in una corazzatura delle casematte poppi ere. L 'apparato motore era su quattro eliche azionate da quattro gruppi di turbine; il vapore era generato in 19 caldaie, le quali scaricavano nei due fumaioli sul lato destro.


GIUDIZIO DELLO SHINANO

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l'Akagi era (insieme alla Kaga) quando di più potente e formidabile il Giappone potesse mettere in campo.

Con ben 92 aerei pronti per l'uso costituiva una forza d'urto nettamente superiore alle classi Enterprise e Lexington americane.

Yamamoto aveva coniato per lei il motto "Akagi l'inaffondabile" ed i giapponesi credevano veramente che ciò fosse vero.

In realtà al primo vero bombardamento subito (battaglia di Midway) bastarono due bombe sganciate dai Dauntless per farla incendiare e affondare.

Cerchiamo di capire ora perchè ciò avvenne.

Certamente l'effetto letale delle bombe fu favorito dalla corazzatura nulla del ponte (l'unica corazzatura di cui l'Akagi disponeva era una corazzatura di murata risalente alla sua origine di corazzata, ricordiamo che la prima portaerei giapponese ad avere un ponte di volo corazzato fu la Taiho, nel 1944) che esplose e si sollevò come fosse fatto di cartapesta.

Però non si può addebitare solo a questo la prematura ed ingloriosa scomparsa della nave.

La causa che a mio giudizio determinò l'affondamento va ricercata nell'elevatissimo numero di aerei carichi di bombe che si trovavano, al momento dell'attacco, sul ponte dell'Akagi pronti a partire per un attacco che non ci fu mai.

A questo va aggiunto il fatto che i siluri tolti frettolosamente agli aerei,per ordine di Nagumo, erano stati accatastati nel ponte inferiore senza metterli negli appositi alloggi corazzati.

Le due bombe sganciate provocarono le esplosioni a catena degli aerei sul ponte di volo e dei siluri nel ponte inferiore trasformando in pochi minuti la nave in un tizzone ardente.

Chiarito questo fatto resta da fare una considerazione finale.

L'Akagi era indubbiamente una nave fortemente squilibrata.

Ad una discreta velocità, una poderosa forza di attacco, erano infatti incluse la mancanza di radar (sempre la Taiho fu la prima portaerei giapponese dotata di questo importantissimo strumento) e la insita debolezza strutturale che gli veniva dalla nulla corazzatura del ponte di volo e dalla sua trasformazione da nave corazzata.

Quindi già allo scoppio della guerra si presentava come una nave "vecchia" appartenente ad una generazione di portaerei ormai sorpassate (lo stesso dicasi per la classe Lexington americana) nei confronti delle portaerei più moderne (vedi la classe Zuikaku giapponese e la classe Enterprise americana).

Squilibrata.


PORTAEREI AKAGI

PORTAEREI AKAGI FOTOGRAFIE

GIAPPONE


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