BATTAGLIE NAVALI  DI CORONELL E FALKLAND

NAVAL BATTLES OF CORONEL AND FALKLAND'ISLANDS

(NOVEMBRE - DICEMBRE 1914)

L'ULTIMA CROCIERA DELL'AMMIRAGLIO SPEE

(TRATTO DA ARTICOLI DEL PROF. FRANCESCO LAMENDOLA - ARIANNA EDITRICE)


STORIA

HISTORY

LA SITUAZIONE SUGLI OCEANI NELL'AGOSTO DEL 1914

THE SITUATION ON THE OCEANS IN THE AUGUST OF 1914

Nell'agosto 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, le poche navi da guerra tedesche sparpagliate sugli oceani si vennero a trovare in una situazione estremamente difficile. Interdetta loro la via del ritorno in patria, ricercate dalle flotte alleate nettamente superiori, esse dovevano oltretutto risolvere il difficile problema dell'approvigionamento di combustibile. Non potevano fare alcun affidamento sulle colonie e sulle basi tedesche d'oltremare perché anch'esse, circondate da nemici e prive di mezzi adeguati per sostenere la lotta, non potevano offrire un sicuro rifugio alle navi da guerra. Petranto queste ultime ricevettero dall'Ammiragliato di Berlino l'autorizzazione ad agire di propria iniziativa, secondo lo sviluppo degli eventi. Loro compito era la caccia al commercio dell'Intesa e il disturbo dei convogli di truppe diretti dalle colonie e dai dominions britannici verso l'Europa e, se possibile, vincolare le maggiori forze navali avversarie, in modo da tenerle lontane dal teatro della guerra marittima nel Mare del Nord. Era chiaro a tutti che la loro crociera sarebbe stata breve: si trattava di recare il maggior danno possibile all'Intesa, prima di venire eliminate una ad una.


LA TRAVERSATA DEL PACIFICO DI VON SPEE

THE RAID ON THE PACIFIC OCEAN OF VON SPEE

All'inizio di agosto la squadra tedesca dell'Estremo Oriente era sparpagliata su un vasto raggio di mare. I due incrociatori corazzati si trovavano all'ancora, con alcune carboniere, nell'isola di Ponapé nelle Caroline; l'Emden era rimasto a Tsingtao; il Nürnberg si trovava sulla via del ritorno da San Francisco e il Leipzig era addirittura sulle coste della California. La posizione dell'ammiraglio von Spee si fece subito difficilissima, perché Tsingtao sarebbe stata presto bloccata dagli Alleati e la sua squadra non avrebbe più potuto contare su alcuna base sicura per carbonare, rifornirsi di viveri ed effettuare eventuali riparazioni. Nelle colonie tedesche del Pacifico (Caroline, Palau, Marshall,  Marianne e Samoa Occidentali) esisteva una efficiente rete radiotelegrafica che faceva capo alla moderna stazione di Yap, nelle Caroline (allacciata alle Indie via Shanghai, e al Nord America, mediante il cavo dell'isola di Guam). Tuttavia le colonie tedesche erano pressoché indifese e le stazioni radio erano esposte al bombardamento delle navi alleate, quindi la loro resistenza sarebbe durata ancora poco.


PRIME OPERAZIONI NAVALI NELL'OCEANO ATLANTICO

FIRST NAVAL OPERATION IN THE ATLANTIC OCEAN

L'Atlantico, nel frattempo, era rimasto sgombro di ogni presenza tedesca. Prima della guerra l'Ammiragliato britannico era stato certo che, all'occorrenza, moltissime navi mercantili tedesche sarebbero state in grado di trasformarsi in incrociatori ausiliari, armandosi con i cannoni che si supponeva celassero nelle stive. Ma era stata una preoccupazione esagerata, perché le navi tedesche non erano armate e anzi, quando il 31 luglio le compagnie di navigazione tedesche avevano sospeso i viaggi per l'America, era già troppo tardi e moltissime navi tedesche e austro-ungariche erano state catturate dagli Inglesi nei primi giorni di guerra. Restavano da localizzare il Dresden e il Karlsruhe, segnalati, il 13 agosto, rispettivamente a Pernambuco e Curaçao; ad essi bisognava aggiungere l'incrociatore ausiliario Kaiser Wilhelm der Grosse che, il 4 agosto, era ruscito a passare dal Mare del Nord in Atlantico e che fu quindi la prima nave che riuscì a forzare il blocco inglese fra la Scozia e la Norvegia. Il compito di trovare e affondare il Dresden e il  Karlsruhe venne affidato alla IV squadra dell'ammiraglio Cradock che poteva disporre - inizialmente - degli incrociatori Berwick, Suffolk, Good Hope, Monmouth, Bristol e Glasgow; ma alcuni di essi gli vennero sottratti e destinati ad altri compiti. Il Karlsruhe, dopo essere sfuggito al Suffolk e al Bristol il 6 agosto, fece perdere le sue tracce e iniziò una fortunata ma brevissima guerra di corsa contro le navi mercantili alleate, prima di affondare a causa di un'esplosione interna, il 4 novembre. I supersititi vennero tratti in salvo dal piroscafo tedesco Rio Negro che, violando il blocco, riuscì a rientrare in Germania; tuttavia i Britannici, ignorando il destino della nave, continuarono a cercarla ancora a lungo, con gran dispiego di forze.


CANOPUS

LA BATTAGLIA NAVALE DI CORONEL 1° NOVEMBRE 1914

THE NAVAL BATTLE OF CORONELL - 01.11.1914

Il mattino del 26 ottobre la squadra tedesca giunse in vista della costa occidentale di Mas a Fuera, nel gruppo cileno delle isole Juan Fernandez, le cui rocce prive di vegetazione cadono al mare con un solo balzo di oltre 1.500 metri. Gli equipaggi di von Spee vi trascorsero alcuni giorni di duro lavoro per l'imbarco del carbone dalle navi ausiliarie. Era quella l'ultima sosta prima di giungere sulla costa occidentale americana e offriva il prezioso vantaggio di prolungare l'ignoranza dell'avversario circa la posizione della squadra, essendo l'isola disabitata. La squadra salpò le ancore la notte del 28 ottobre e scortò le navi da carico fino in vista delle acque neutrali del Cile; vi fu anche un incontro inatteso con il Prinz Eitel Friedrich che aveva lasciato il Pacifico occidentale per le difficoltà di rifornimento di carbone.


EMDEN

LA CROCIERA E LA FINE DELL'EMDEN (9 NOVEMBRE 1914)

THE EMDEN'S BATTLES

Alle 7,30 il distaccamento sbarcato dalla nave tedesca abbattè l'antenna e distrusse la stazione radiotelegrafica; indi tagliò i cavi sottomarini, li rimorchiò con le imbarcazioni e li lasciò cadere al largo. Alle 9 le vedette dell'Emden avvistarono una nube di fumo all'orizzonte e von Müller, ritenendo erroneamente di aver a che fare con l'incorciatore Newcastle, di armamento e velocità all'incica pari a quelli della sua nave, prese il largo per dare battaglia, senza avere il tempo di riprendere a bordo i marinai sbarcati, e quindi con l'equipaggio incompleto. In realtà il Sydney era più potente, più veloce e più protetto; la sua fiancata di 226,5 kg. surclassava di quasi tre volte quella dell'Emden, di soli 80 kg. Nonostante le sue evidenti condizioni di inferiorità, la nave tedesca accettò il combattimento e si batté valorosamente, colpendo almeno 16 volte l'avversario, ma il Sydney, grazie alla sua maggiore velocità, si portò fuori tiro dei pezzi da 105 mm. dell'avversario, continuando a martellarlo coi suoi calibri da 152 A lungo l'Emden sostenne l'impari battaglia; finché, in preda agli incendi, si gettò in costa sui banchi corallini. Erano le 11,20. L'incorciatore australiano continuò a colpirlo, sospendendo il tiro solo per inseguire il Buresk che, per non farsi catturare, preferì autoaffondarsi; quindi tornò all'isola Cocos per catturare i marinai tedeschi sbarcati nel primo mattino, ma non riuscì a trovarli. Infatti, avendo assistito impotenti alla distruzione della loro nave, essi si erano impadroniti di un brigantino ancorato nel porto, l'Ayesha, e con quello avevano veleggiato verso Sumatra.

All'alba del 10 novembre la situazione a bordo dell'Emden era tragica: i feriti erano numerosi e torturati dalla sete, ma il Sydney riprese il bombardamento fino a quando von Müller fece abbassare le insegne di guerra e alzare la bandiera bianca. I Tedeschi avevano avuto 133 morti su un totale di 361 (48 dei quali non erano a bordo durante il combattimento).

L'Ayesha raggiunse Sumatra alla fine di novembre e qui il suo equipaggio salì a bordo del piroscafo tedesco Choysing. Dopo una navigazione avventurosa, quei marinai dell'Emden raggiunsero il porto di Hodeida sul Mar Rosso donde, attraverso l'Arabia e la Turchia, raggiunsero Costantinopoli e, finalmente, rientrarono in patria.


LE IMPRESE E LA FINE DEL KONIGSBERG (11 LUGLIO 1915)

 KONIGSBERG'S END

Per poter infliggere al Königsberg il colpo mortale, l'Ammiragliato inglese dovette trasferire in Africa orientale sia la nave trasporto idrovolanti Laconia, sia i monitori fluviali Severn e Mersey che, con il loro fondo piatto (pescavano appena m. 1,45), potevano risalire il fiume come gli incrociatori non erano in grado di fare. Si trattava di due unità da 1.260 tonnellate ciascuna, armate con 2 pezzi da 152 mm. e mortai da 120: le sole che avrebbero potuto mettere la parola fine alla carriera del corsaro tedesco. Giunsero all'isola di Mafia, base delle operazioni nel delta, il 2 giugno 1915 e poco più di un mese dopo, il 6 luglio, risalivano il Rufigi abbastanza da aprire il fuoco contro il Königsberg. Benché il loro tiro fosse diretto dall'osservazone aerea degli idrovolanti, dopo 8 ore di fuoco dovettero ritirarsi perché, pur avendo colpito l'avversario più volte - ma non in maniera decisiva - erano state a loro volta seriamente danneggiate dai Tedeschi che, a loro volta, avevano costruito tutta una serie di posti d'osservazione, trincee e nidi di mitragliatrici nella zona. L'operazione fu ripetuta l'11 luglio e questa volta, dopo quattro ore e mezza di fuoco incessante, poté considerarsi conclusa definitivamente: il Königsberg non era più che una carcassa fumante adagiata sui bassi fondali.

I Tedeschi, però, poterono sbarcare tutto il suo armamento e, con esso, rinforzare il magro parco d'artiglieria del generale von Lettow-Vorbeck, il leggendario difensore dell'Africa Orientale Tedesca, che poté vantarsi di non essere mai stato battuto dagli Alleati: solo il 14 novembre 1918, dopo aver appreso la notizia della resa della Germania, il suo piccolo esercito invitto avrebbe deposto le armi. Per riuscire a distruggere l'incrociatore leggero tedesco, comunque, i Britannici avevano dovuto tenere impegnate forze cospicue per più di 8 mesi e avevano sostenuti spese e perdite umane e materiali davvero imponenti.


DA VALPARAISO ALLE ISOLE FALKLAND

FROM VALPARAISO TO THE FALKLAND'S ISLANS


INVINCIBLE

LA BATTAGLIA NAVALE DELLE ISOLE FALKLAND (8 DICEMBRE DEL 1914)

THE NAVAL BATTLE OF FALKLAND' S ISLANDS

Si trattò di uno scontro importante perché ristabilì il controllo dell'Intesa sulle rotte oceaniche e allontanò il pericolo dall'arteria vitale del Rio della Plata. Non fu però un atto d'armi glorioso per l'ammiraglio Sturdee, né vi ebbe parte la sua perizia strategica: l'incontro col nemico fu dovuto a un colpo di fortuna e, a partire da quel momento, l'esito fu scontato. Nel corso della battaglia i puntatori tedeschi confermarono la loro netta superiorità, mentre agli Inglesi furono necessarie circa sette ore per aver ragione di un avversario nettamente inferiore per potenza e velocità. Inoltre la vittoria fu incompleta, poiché la fuga del Dresden  costrinse l'Ammiragliato di Londra a tener vincolato un  discreto numero di navi nella regione magellanica per dargli la caccia, proprio come accadde con il Königsberg nel delta africano del Rufigi. Lo sconfitto di Coronel, l'ammiraglio Cradock, aveva dimostrato ben altra tempra ed altro valore che non Sturdee, il vincitore delle Falkland.. Gli emigranti tedeschi del Cile eressero un piccolo monumento funebre, a Valparaiso, in ricordo dei caduti della sfortunata squadra di von Spee.

Ormai, la presenza navale tedesca era stata eliminata dagli oceani; per tentar di interrompere il traffico commerciale alleato nell'Oceano Atlantico, non restava alla Germania che l'arma sottomarina. Essa diede risultati notevoli, ma finì per trascinare in guerra gli Stati Uniti d'America e, con ciò, provocò l'inizio della fine per gli Imperi Centrali. Ma quello fu un altro capitolo della prima guerra mondiale sui mari, che fu caratterizzato da condizioni materiali e spirituali completamente diverse; e, purtroppo, da un contesto in cui le gesta cavalleresche di un von Müller non erano che un lontano ricordo.


BIBLIOGRAFIA

BIBLIOGRAPHY

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