La Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra

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a Roma

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Endodonzia

 

ENDODODONZIA        -  

MEDICAMENTI       -  

  Storia, principi generali Nel 1800 vennero adottati numerosi prodotti per la disinfezione canalare tra cui il creosoto di legno di faggio.

  L'elevata istotossicità del fenolo, vero veleno protoplasmatico responsabile di numerose flogosi periapicali acute e  croniche, stimolò alla ricerca di sostanze omologhe ma meno irritanti come il timolo e clorofenolo. Federica Carlieri        -  

  Nel 1891 si usava il clorofenolo canforato aggiungendo canfora al clorofenolo e si realizzò anche la prima delle paste e iodoformiche aggiungendo fenolo al clorofenolo canforato.        -  

  L'uso delle paste iodoformiche si estese prima in Europa, poi negli USA. Federica Carlieri        -  

 Questa pasta veniva spinta oltre apice con l'intento di curare Cisti, granulomi, e  qualsiasi cosa fosse considerata focolaio primario di infezione. Federica Carlieri

  Tramontata la teoria dell'infezione focale, (=Sistemica ;Generale) le paste iodoformiche trovano oggi impiego solo nella medicazione canalare intermedia. Federica Carlieri        -  

 E ' invece  da attribuire a Gysy l'uso, in terapia endodontica, Federica Carlieri di preparati a base di paraformaldeide; la sua pasta trio ebbe larga diffusione nei paesi del nord Europa dove è ancora oggi adoperata; un preparato analogo chiamato pasta di Robin a base e di paraformaldeide+ ZnO (ossido di zinco)ebbe invece successo in Francia.        -  

 Intorno agli anni 30-40, videro la luce numerosi preparati contenenti Federica Carlieriparaformaldeide e basati sull'azione fissativa e mummificante del medicamento.        -  

  Nel 1959 venne introdotto l'N2. Federica Carlieri        -  

 Quest'ultimo prodotto ha trovato larga diffusione come cemento canalare definitivo soprattutto in Europa. Federica Carlieri        -  

  Il realtà il metodo N2, basato sulla estirpazione parziale della polpa sia vitale che necrotica, detersione meccanica ridotta al minimo, nessuna irrigazione ed otturazioni immediata a diversi millimetri dagli apici, è contrario a tutti i principi fondamentali della moderna endodonzia. Federica Carlieri

 Per di più il preparato è riassorbibile, molto irritante e causa, se spinto oltre apice, importanti reazioni da corpo estraneo, tanto da essere stato dichiarato inaccettabile dalla Federica Carlieri American Dental Association già dal 1967.        -  

CLASSIFICAZIONE DEI MEDICAMENTI ENDODONTICI Federica Carlieri        -  

I medicamenti endocanalari  sono generalmente distinti in tre gruppi così composti: 1) Antisettici convenzionali ad azione a specifica:  agiscono attraverso denaturazione delle proteine cellulari, alterazioni della permeabilità della membrana batterica, antagonista enzimatico, ecc.

 Si tratta di farmaci potenzialmente dannosi la cui maneggevolezza dipende da una accurata selezione dei casi, modalità e tempo di applicazione, concentrazione attiva e tossicità sistemica. Federica Carlieri        -  

 2) Medicamenti ad azione specifica o chemioterapici : Fanno parte di questo secondo gruppo gli antibiotici e i sulfamidici usati apicalmente nella medicazione del canale è radicolare. Federica Carlieri        -  

 3) Combinazione di farmaci specifici ed aspecifici : Derivano dall'unione di un disinfettante aspecifico di tipo fenolico e una miscela di antibiotici con alcuni anti infiammatori. Federica Carlieri        -  

  FENOLI   I fenoli rappresentano un gruppo di medicamenti volatili il cui uso ha i seguenti scopi:         Ridurre la flora microbica e prevenire la contaminazione dei canali radicolari tra una seduta all'altra.   Diminuire il dolore e la tumefazione post operatoria. Federica Carlieri        -  

  Si tratta di veleni protoplasmatici, lesivi in egual misura, sui microrganismi che sulle cellule umane, possono dare sintomatologie dolorose, scatenate dal contatto dei vapori con i tessuti periapicali. Federica Carlieri        -  

 Eugenolo       -  

L'eugenolo è il distillato purificato dei terpeni dell'essenza di garofano.        -  

 Si presenta come un liquido oleoso incolore, se recente, invecchiando assume un colorito marrone.        -  

 L'eugenolo in odontoiatria è usato in molteplici circostanze:       -  

A) Nelle medicazione dentinali Federica Carlieriper la sua particolare attività antalgica  che consiste nel bloccare la trasmissione degli impulsi dolorifici a livello delle terminazioni nervose sensitive. Federica Carlieri         -  

 La sua efficacia come disinfettante è invece modesta. Federica Carlieri        -  

 B) Nelle otturazioni provvisorie: Federica Carlieri come pasta all'Ossido di Zinco e Eugenolo (ZOE) dotata di discreta azione   antalgica nelle flogosi pulpari iniziali.        -  

 C) Come sottofondo sempre come ZOE.        -  

 D) Come solvente nei vari cementi endodontici esempio : Endometazone, Ossido di zinco.        -  

 Paraclorofenolo (PCP) 

E' l'isomero para del fenolo in cui un atomo di Cl sostituisce l'idrogeno dell'anello benzenico. Federica Carlieri        -  

 Si presenta, assieme ai suoi derivati, come un liquido di consistenza oleosa, di colore ambrato, di odore pungente. Federica Carlieri        -  

 Possiede una marcata attività contro ogni tipo di microrganismi, funghi compresi. Federica Carlieri        -  

 L'aggiunta di canfora o mentolo non sembra aumentare le caratteristiche disinfettanti del prodotto ma semmai la diluizione in percentuale, ne diminuisce la tossicità.        -  

 Infatti, una soluzione all'1% risulta egualmente efficace e naturalmente molto meno pericolosa degli altri preparati con maggiore concentrazione.

 Mai deve essere usato con polpa vitale Clorofenolo canforato (CPC) E' il PCP con aggiunta di canfora anzi è canfora al 70% con PCP al 30% Cloro fenolo canfora mentolo (CMCP) E' il CPC con il 4% di mentolo, 68% di canfora e PCP al 28%. Federica Carlieri        -  

 Cresatina        -  

Ha sostituito l'eugenolo nella medicazione endodontica dei denti vitali, in quanto procura minor danno tissutale e ha maggiore azione germicida a parità di effetto lenitivo.        -  

 Cresolo Deve essere menzionato perché entra nella composizione del Formocresolo Federica Carlieri farmaco di largo impiego nella devitalizzazione dei denti decidui.

  Aldeidi Federica Carlieri

  Due sono le Aldeidi di comune uso odontoiatrico :          -  

  1) Aldeide formica (Formaldeide) Federica Carlieri          -  

 2) Aldeide Glutarica (Glutaraldeide) La Formaldeide è un gas molto attivo contro i germi aerobi, anaerobi e i virus. Federica Carlieri        -  

 In endodonzia viene usato il suo prodotto di polimerizzazione solido :  la Paraformaldeide che libera il gas lentamente in presenza di umidità.

 La paraformaldeide ha forti proprietà disinfettanti ma deve essere usata solo in presenza di canali cancrenosi, senza interessamento apicale quali: Granulomi o cisti e comunque con forame apicale non beante. Federica Carlieri        -  

 Agisce combinandosi con l'ammoniaca, derivata dalla putrefazione delle proteine e pertanto presente nei canali infetti e gangrenosi.

 Chiusa nella camera pulpare, Federica Carlieritrasforma lo spazio endodontico in  una stufa al formolo che a 37° C provoca la completa distruzione di tutti i germi in poche ore.        -  

 E' spesso causa reazioni periapicali pertanto non deve essere usata che a concentrazione del 2% e per poche ore.        -  

Alogeni Federica Carlieri

  Cloro e derivati Il cloro come tale ha limitato impiego per la sua instabilità e per la sua azione  irritante e corrosiva; trovano invece largo impiego e i suoi derivati, come gli  ipocloriti e le cloramine. Federica Carlieri        -  

 Uno studio effettuato è riuscito ad ottenere il 90% di culture negative, dopo  detersione meccanica e lavaggio con ipoclorito al 5% in cloro, alternato ad  H2O2 al 3%.        -  

  L'attività antibatterica dell'ipoclorito è rilevabile fino a diluizioni dello 0. 5% in  cloro.        -  

 In queste concentrazioni è sufficiente ripetere il lavaggio per più volte  per avere una sicurezza di pulizia e disinfezione del canale radicolare.

 La medicazione canalare intermedia con idrossido di calcio ha una azione  sinergizzante con l'ipoclorito.        -  

 Bisogna comunque ricordare che l'ipoclorito ha solo un'azione disinfettante e  dissolvente per i materiali organici ma che risulta quasi inutile come chelante  per la penetrazione in canali stretti o calcificati.        -  

 Inoltre l'ipoclorito viene rapidamente inattivato dal materiale organico,  pertanto deve essere usato solo come lavaggio estemporaneo del canale ma  non deve essere usato come medicazione temporanea tra una seduta e  l'altra.        -  

  ANTIBIOTICI E SULFAMIDICI        -  

In commercio sono reperibili numerose associazioni poliantibiotiche  generalmente in combinazione con antinfiammatori ed antisettici.      -  

 Tra questi  ricordiamo il Federica Carlieri Microcide A .        -  

  La medicazione è portata nel canale per mezzo di coni di carta già impegnati  e risulta efficace contro la maggior parte dei micro organismi in causa ma  resta attiva solo per pochi giorni.        -  

       CHELANTI        -  

In endodonzia viene usato essenzialmente l'EDTA acido etilendiamino  triacetico. Federica Carlieri        -  

 Viene sfruttata la capacità dell'EDTA di rimuovere il fango dentinale  prodottosi durante la preparazione della cavità.        -  

 Inoltre facilita l'introduzione di  strumenti canalari per la loro azione demineralizzante. Federica Carlieri        -  

  Prodotti commerciali a base di EDTA Canalclean Neutro (Ogna)  disponibile in flaconi da 15 ml contenenti: una soluzione b EDTA al 17%  tamponata a pH 7.         -  

 Il farmaco presenta una leggera azione antisettica legata  alla chelazione da parte dell'EDTA; la sua azione è autolimitante, cioè  termina quando tutti i siti chelanti dell'EDTA sono suturati con ioni di calcio. Federica Carlieri        -  

 Affinché il prodotto risulti efficace deve rimanere nel canale per alcuni minuti.        -  

  Dopo circa due tre minuti si irriga abbondantemente con ipoclorito di sodio al  5% e si procede secondo il tipo di intervento. Federica Carlieri        -  

  È preferibile evitare di mandare l'EDTA oltre l'apice in quanto il farmaco  risulta essere irritante e non è perfettamente tollerato.        -  

 Il farmaco è indicato: Come irrigante durante la preparazione canalare alternato al ipoclorito al 5%. Federica Carlieri        -  

 Nella detersione finale prima dell'otturazione canalare per eliminare  lo smear layer. Federica Carlieri        -  

 Nelle ricostruzioni post endodontiche prima della Cementazione di perni  prefabbricati o fusi di cui viene sensibilmente migliorata la ritenzione.

CONCLUSIONI

  · Esaminare sempre con cura la sintomatologia del paziente e stabilire se la  patologia sia di tipo infiammatorio (pulpite acuta), infettivo (paradontite  apicale acuta ) o misto.        -  

 · Se il dente è asintomatico e vitale, considerare se sia possibile evitare di  togliere la polpa; in caso negativo è preferibile farlo in una   sola seduta.

 · Se il dente è asintomatico, ma necrotico è possibile provare chiuderlo in  un'unica seduta sotto copertura antibiotica ed antiflogistica.

 · Se il dente è dolente è consigliabile effettuare almeno una medicazione  intermedia.        -  

 · In caso di sintomatologia pulpitica con polpa vitale, sarà bene preferire  farmaci ad azione anti flogistca e lenitiva della polpa come la Cresatina , il  Cresophene  o L'apical; l'uso dell'ossido di calcio è facoltativo ma non  particolarmente utile.        -  

 · Se si sospetta infezione batterica ed in presenza di necrosi pulpare evitare  di sovrastrumentare e medicare con idrossido di calcio.        -  

 · Nel trattamento di ampie lesioni periapicali, fratture, perforazione e  riassorbimenti preferire l'idrossido di calcio.        -  

 · Ricordare che i fenoli rimangono efficaci solo per due giorni mentre  l'Idrossido di calcio per oltre un mese.        -  

 · Irrigare sempre ed abbondantemente con ipoclorito al 2,5% riservandosi  quello al 5% per canali particolarmente infetti.        -  

 · Evitare accuratamente il contatto dell'ipoclorito con le mucose.        -  

 · Prima di un'otturazione canalare eseguire un lavaggio con EDTA puro al  17%, seguito dopo due minuti da un altro con ipoclorito per eliminare il fango  dentinale.        -  

 Stesso procedimento prima di cementare un perno canalare.        -  

 · Ricordarsi sempre che neanche la più potente medicazione potrà avere  sulla prognosi un effetto paragonabile a quello di una buona preparazione  chemio meccanica.  Alesatura ed allargamento del canale. Federica Carlieri 

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Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.