La Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra

Riceve Presso L' ambulatorio Polispecialistico Dental-Kappa

a Roma

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PROTESI  FISSA

 

PROTESI FISSA

Il ponte fisso è una protesi su appoggio dentale.

Sono, quindi, i denti del paziente a fungere da pilastro di sostegno al manufatto protesico; ne consegue che l‘integrità dei denti pilastro è un requisito indispensabile per la durata nel tempo della ricostruzione protesica.

La chiave di volta di tutta la tematica nella protesi fissa è la precisione nella chiusura, l‘incontro delle corone del manufatto protesico con i rispettivi pilastri.   

La spasmodica ricerca della precisione della chiusura marginale, tra bordo della corona ed elemento dentale,  è dovuta al fatto che questa è la causa principale  dell‘insuccesso delle protesi fisse. Il meccanismo è innescato da carie secondarie che s'instaurano al livello  della giunzione e che, essendo sempre ampiamente sotto gengivali, provocano infezioni che inducono ad osteolisi, causando la mobilità dei denti pilastro e il conseguente insuccesso del trattamento.   

 Naturalmente si ritiene scontato che la costruzione della protesi sia congrua ad un bilanciato rapporto con gli antagonisti, ad una corretta articolazione funzionale  e soprattutto ad un corretto rapporto tra denti pilastro ed intermedi che non dovrebbe mai superare il rapporto di:

2 appoggi   =   2  elementi intermedi   
altrimenti si causerà un eccessivo carico sui pilastri tanto da superare il limite fisiologico della stimolazione funzionale degli osteoclasti con conseguente riassorbimento osseo e conseguente mobilità dell‘elemento dentale di supporto alla protesi. Tale problema è presente anche negli impianti, nei quali alcuni insuccessi sono causati dalla mobilità degli appoggi, unita ad altri diversi fattori: infettivi, traumatici o necrotici a carico dell’osso sul quale è stato applicato l‘impianto.  
 

 E' comunque rilevabile in letteratura come il fallimento delle riabilitazioni su impianti è più frequente dopo l'avvenuta protesizzazione a conferma del fatto che il materiale e la costruzione protesica su impianti osteointegrati devono rispondere a precisi requisiti biologici e meccanici quali la durezza, o rigidità, l'antibattericità intesa quale non affinità alla sopravvivenza e residenza batterica.

PRATICA  PROTESI FISSA

PRIMA SEDUTA

IMPRONTE DI STUDIO

Nella preparazione della protesi fissa, è utile, prendere due impronte in alginato, una superiore, una inferiore e una cera di articolazione. Queste impronte, una volta sviluppate in gesso morbido e poste in articolazione, avranno il duplice scopo di pianificare la quantità di dente che deve essere eliminato. Limando i denti pilastro sul modello, si avrà una dima tridimensionale che,  portata nello studio,  servirà da confronto mentre preparerete i monconi.   

SECONDA SEDUTA

PREPARAZIONE DEI MONCONI

Prendere una impronta con una pasta siliconica (Optosil)  dei denti da preparare. Questa impronta, dopo che l'avrete utilizzata per fare il provvisorio, servirà al tecnico di laboratorio per dare la forma originale alle corone dei denti pilastro.  Sotto anestesia  preparare i monconi. Quando i monconi saranno simili a quelli preparati precedentemente sul modello in gesso, sarete sicuri di aver fatto una buona preparazione. A preparazione ultimata prendere un'altra impronta(P) in alginato che, dopo sviluppata, servirà per preparare il provvisorio e per evidenziare eventuali sottosquadri o divergenza dei monconi che nella seduta successiva saranno corretti e si potrà continuare con la presa delle impronte definitive. Il provvisorio potrà essere preparato prendendo l'impronta in silicone(Optosil), riempiendola di resina per provvisori a freddo e inserendo il tutto sul modello ricavato dall'ultima impronta(P)  

TERZA SEDUTA

RETTIFICA DEI MONCONI

E' il momento di controllare e modificare i monconi di quelle imperfezioni che sono state rilevate nell'ultima impronta(P). Quando sembra che tutto sia a posto si procederà al rilievo dell'impronta definitiva e all'inserimento del provvisorio. L'impronta definitiva, assieme all'impronta dell'antagonista e al morso in cera, si invierà al laboratorio odontotecnico di riferimento per l'esecuzione della parte metallica del manufatto.   

QUARTA SEDUTA

PROVA STRUTTURA

Togliere il provvisorio e inserire il manufatto in metallo, se il manufatto calzerà bene coprendo completamente il colletto dei monconi, si potrà prendere il colore  e inviare nuovamente il manufatto al laboratorio per far rivestire il metallo con la porcellana.   

QUINTA SEDUTA

FISSAGGIO DEL MANUFATTO

Togliere il provvisorio, provare il manufatto finito, controllare l'articolazione, eventualmente fare dei ritocchi articolari con movimenti di lateralità e quando il tutto è in buona relazione articolare, fissare il manufatto.

Ci sono ulteriori sistemi più precisi e più veloci per poter eseguire rapidamente un ponte fisso. Questa tecnica da me messa a punto è spiegata nel dettaglio nella parte riservata di questo sito.

 

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.