La Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra

Riceve Presso L' ambulatorio Polispecialistico Dental-Kappa

a Roma

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AnatomiaPatologica

 

 

  Anatomia patologica supplemento Federica Carlieri

Apparato vascolare Federica Carlieri

 

Aterosclerosi  Federica Carlieri   -  

Si caratterizza da placche intimali in rilievo formate da tessuto fibroso e da lipidi denominate Ateromi.     -  

Alcune sono fibrose, altre molli e grasse tendenti a complicazioni :    Federica Carlieri -  

calcificazioni, ulcerazioni, necrosi, deposizione di materiale trombotico, emorragia all'interno delle placche.

Queste complicazioni possono determinare l'occlusione vasale. Federica Carlieri    -  

I fattori di rischio principali sono 4 :     -  

 1) Ipercolesterolemia     -   Federica Carlieri

 2) Ipertensione Federica Carlieri

 3) Fumo di sigaretta Federica Carlieri    -  

 4) Diabete mellito Federica Carlieri    -  

La 1° non implica automaticamente formazione di placca se non unita a una delle altre. Naturalmente i 4 fattori assieme accrescono il rischio.  Federica Carlieri   -  

Precursori della placca aterosclerotica sono le strie lipidiche che si rilevano spesso nell'infanzia, spesso nel primo anno di vita, si presentano come strie intimali giallastre lievemente rilevate, di dimensioni medie di 2 per 10 mm, sono generalmente situate nella zona dell'anello della valvola Aortica, nell'Aorta  toracica specialmente nella discendente, adiacenti agli orifizi delle arterie intercostali e nell'Aorta  addominale.  Federica Carlieri   -  

All'età di circa 10 anni, le strie lipidiche compaiono anche nelle coronarie, con preferenza del tratto prossimale della coronaria sinistra.  Federica Carlieri   -  

All'esame istologico le lesioni appaiono costituite da cellule con citoplasma infarcito di lipidi, chiamate cellule schiumose  che derivano da elementi muscolari lisci della parete e da monociti di origine ematica. Federica CarlieriLa maggior parte dei lipidi della stria lipidica é intracellulare.     -  

Alcune strie lipidiche sono destinate a trasformarsi in Ateromi.    Federica Carlieri -  

Le placche tendono a localizzarsi in determinati tipi di vasi che sono :     -  

il tratto inferiore dell'Aorta addominale, le arterie coronarie, le arterie poplitee, il tratto discendente dell'Aorta toracica, le carotidi interne, e i vasi del poligono di Willis. Le arterie che non vengono interessate dalla placche sono quelle degli arti superiori, le mesenteriche e renali, l'arco Aortico ne la radice dell'Aorta. Federica Carlieri     -  

Istologicamente le placche hanno tre componenti :  Federica Carlieri   -  

1) Cellule che comprendono miocellule lisce e monociti macrofagi di derivazione ematica  Federica Carlieri    -  

2) Fibre di tessuto connettivo. Federica Carlieri    -  

3) Lipidi. Federica Carlieri     -  

La placca tipica può andare incontro a 4 tipi diversi di modificazioni. Federica Carlieri     -  

1° Calcificazione locale o diffusa Federica Carlieri      -  

2° Ulcerazione della superficie  Federica Carlieri     -  

3° Emboli colesterinici  Federica Carlieri    -  

4° Trombosi  Federica Carlieri    -  

Quando queste complicazioni avvengono in un piccolo vaso, possono ostruirlo completamente, e se sono vasi del distretto coronarico o encefalico hanno effetti tragici.  Federica Carlieri   -  

 

Arterite granulomatosa  Federica Carlieri   -  

 

Arterite Temporale  che consiste in necrosi delle cellule muscolari lisce e distruzione della lamina elastica interna, media o esterna. Federica Carlieri      -  

L'eziologia di questa malattia è sconosciuta, si pensa possa essere una malattia autoimmune ( te pareva ! ) dato che si sono trovati depositi di immunoglobuline situate in prossimità della lamina elastica interna distrutta. Federica Carlieri     -  

Manifestazioni cliniche sono l'affaticabilità, cefalea, dolore al collo, al volto, alla mandibola o alla lingua. Ci sono dei casi di ipersensibilità agli stimoli pressori a carico del cuoio capelluto, molto caratteristica può essere la claudicatio intermittens della mandibola. Federica Carlieri     -  

  Aneurismi Federica Carlieri

  Sono dilatazioni delle arterie e delle vene. Particolarmente gravi sono quelli  dell'Aorta  le cui  cause principali sono : l'Aterosclerosi, la sifilide e la necrosi cistica della media a cui seguono gli aneurismi dissecanti. Federica Carlieri L'Aterosclerosi é divenuta causa principale degli aneurismi dell'Aorta che colpiscono più spesso i maschi con rapporto 5 : 1.     -  

Gli aneurismi si sviluppano nell'Aorta addominale di solito al disotto dell'origine delle arterie renali, spesso all'interno della sacca  aneurismatica si trovano trombi murali. La compressione esercitata dalla massa aneurismatica, si può avere occlusione delle arterie iliache renali o mesenteriche, dal trombo possono anche staccarsi emboli. Federica Carlieri      -  

 Medio necrosi idiopatica cistica  Federica Carlieri     -  

   Malattia primitiva della tonaca media che si caratterizza per distruzione del tessuto elastico e muscolare causata da un processo cronico degenerativo e si sviluppa indipendentemente dall'arteriosclerosi. Interessa l'Aorta toracica e può associarsi con insufficienza valvolare aortica. Federica Carlieri       -  

La causa è un difetto metabolico della sintesi delle fibre connettivali, del collagene e dell'elastina. Federica Carlieri      -  

Il quadro microscopico della lesione si caratterizza per piccole soluzioni di continuo a contorni irregolari, Federica Carlieri  disseminate nella tonaca media ripiene di mucopolisaccaridi acidi con assenza di fibre elastiche e di miocellule. Benché queste lesioni siano denominate cistiche, non presentano mai contorni netti e non si osserva nessuna reazione flogistica attorno al processo degenerativo.  Federica Carlieri     -  

L'aneurisma dissecante è complicazione frequente. Federica Carlieri     -  

  Flebotrombosi e Tromboflebite Federica Carlieri     -  

  Questi due termini sono sinonimi e stanno a indicare lo sviluppo di un trombo all'interno di una vena. Federica Carlieri     -  

I trombi si sviluppano nelle vene profonde degli arti inferiori specialmente in quelle muscolari del polpaccio. Federica Carlieri Quando questi trombi raggiungono le arterie polmonari danno luogo ad un'embolia od a infarto polmonare. Sono quindi causa di malattie gravi e mortali.  Federica Carlieri      -  

Cuore polmonare e ipertrofia cardiaca Federica Carlieri      -  

L'ipertrofia del ventricolo destro é causata da malattie primitive del polmone o dei suoi vasi. Federica Carlieri     -  

Le malattie del polmone sono malattie croniche ostruttive come la bronchite cronica e l'enfisema, le pneumoconiosi, le fibrosi idiopatiche interstiziali e le bronchiettasie. Federica Carlieri      -  

Il ventricolo deve aumentare la gettata per mantenere ossigenata la quantità di sangue necessaria all'organismo perciò deve aumentare la massa muscolare dell'atrio destro. Federica Carlieri     -  

In generale il cuore polmonare é asintomatico, finché non si instaura anche una insufficienza congestizia del cuore sinistro.  Federica Carlieri

 Scompenso cardiaco o insufficienza cardiaca congestizia Federica Carlieri     -  

  Lo scompenso cardiaco può interessare la parte destra del cuore, la parte sinistra o entrambe. Federica Carlieri      -  

Lo scompenso é una condizione per cui il cuore non riesce più a pompare una adeguata quantità di sangue ai polmoni e ai tessuti per ottenere una adeguata ossigenazione. In condizioni normali, il sangue pompato dalle due parti del cuore, é esattamente uguale. Federica Carlieri      -  

Per questo motivo nella normalità non si verifica accumulo o congestione di sangue. Federica Carlieri      -  

Le più frequenti cause di scompenso cardiaco sono: Federica Carlieri     -  

1 ) Inadeguato apporto di sangue ben ossigenato alle coronarie Federica Carlieri     -  

2 ) ipertensione  Federica Carlieri     -  

3 ) difetto di una valvola cardiaca     -  

4 ) diabete Federica Carlieri      -  

5 ) malattie polmonari Federica Carlieri      -  

6 )  alcolismo,anemie. Federica Carlieri     -  

      Scompenso cardiaco Sinistro: il cuore sinistro non riesce a pompare il sangue nell'Aorta  alla stessa velocità con cui lo riceve dai polmoni pertanto nei polmoni aumenta la pressione che provoca un aumento di liquidi, la quantità di aria negli alveoli si riduce con conseguente affanno, tosse affaticamento, talvolta cianosi. Nei casi più gravi  può dar luogo a uno sputo schiumoso tinto di sangue.  Prima il trasudato ha sede perivascolare più tardi si osserva uno ispessimento delle pareti alveolari man mano che il liquido si accumula e infine il trasudato penetra negli alveoli provocando edema polmonare. Spesso il trasudato si accumula anche nelle cavità pleuriche causando un idrotorace. Federica Carlieri    -  

Istologia     -  

 Ad un esame istologico l'edema si manifesta con un precipitato intralveolare con un aspetto granulare accompagnato da ispessimento dei setti. Federica Carlieri  La congestione da luogo alla dilatazione dei capillari alveolari che diventano tortuosi con piccole sfiancature aneurismatiche. Federica Carlieri  Come risultato delle emorragie alveolari, compaiono negli alveoli, macrofagi carichi di emosiderina che vengono chiamati cellule dell'insufficienza cardiaca. Federica Carlieri  Il persistere di uno stato di edema cronico dei setti provoca spesso l'insorgenza di fibrosi delle pareti alveolari e questa assieme all'accumulo di emosiderina viene indicata col termine indurimento bruno dei polmoni. IL peso del polmone arriva fino a 800 g il doppio del peso normale. Le aree più gravemente colpite, specie i lobi inferiori, appaiono crepitanti al taglio e si osserva uscita di un liquido schiumoso ed emorragico. Federica Carlieri

   Scompenso cardiaco Destro Federica Carlieri    -  

 il cuore destro non riesce a pompare il sangue nei polmoni Federica Carlieri (Stenosi della tricuspide, ostruzione polmonare ) alla stessa velocità con la quale lo riceve dalle vene perciò nelle vene la pressione aumenta e provoca una fuoriuscita di liquido nei tessuti con conseguente edema alle caviglie e nella zona lombare con distensione dell'addome, ingrossamento del fegato, inoltre il ridotto afflusso di sangue ossigenato ai muscoli provoca notevole perdita di forze.     -  

   Pneumoconiosi Federica Carlieri     -  

 Significa Malattie polmonari causate da inalazione di polveri e sono considerate malattie professionali o ambientali. Federica Carlieri Il contemporaneo fumo di sigaretta aggrava fortemente la malattia. Federica Carlieri     -  

Le particelle più piccole di  1 micron di diametro raggiungono i dotti e i sacchi alveolari Federica Carlieri  dove vengono bloccate. Alcune di queste vengono fagocitate dai pneumociti, Federica Carlieri  oppure dai macrofagi alveolari e trasportate fino ai linfonodi regionali altre rimangono nell'alveolo e causano danni. Federica Carlieri     -  

La polvere di carbone nei polmoni, da luogo alle macule che predispongono a una fibrosi massiva evolutiva  caratterizzata dalla presenza di noduli neri di consistenza gommosa o dura con diametro di 2 cm che alterano e distorcono l'architettura del polmone con grave insufficienza respiratoria. Federica Carlieri     -  

Talora queste lesioni si cavitano al centro e contengono un liquido nero simile all'inchiostro. Federica Carlieri      -  

Istologicamente fasci fibrosi  nei noduli Federica Carlieri da polvere di carbone, sono disposti in maniera casuale, diversamente da quanto si osserva nella silicosi Federica Carlieri dove le fibre collagene hanno un andamento concentrico e alla luce polarizzata, si possono osservare, alla periferia delle lesioni, rari cristalli di silice.     -  

 La silicosi classica è caratterizzata da una intensa reazione fibrotica sia al livello Federica Carlieri pleurico che polmonare.      -  

   Asbestosi Federica Carlieri      -  

 L'asbesto è un termine generico per indicare una famiglia di silicati fibrosi che causano una polmonite cronica interstiziale diffusa con la presenza dei corpi dell'asbesto che predispongono a diverse forme tumorali come il carcinoma Federica Carlieri broncogeno e il  mesotelioma. Federica Carlieri      -  

  Bronchite cronica Federica Carlieri     -  

  Dopo tre mesi consecutivi di tosse e due anni consecutivi  si ha la B.C. Federica Carlieri     -  

L'aspetto clinico caratteristico è l'ipersecrezione di muco. Federica Carlieri     -  

Il fattore principale della BC è il fumo di sigaretta oltre l'anidride solforosache si trova nell'aria inquinata delle grandi città che inducono ad una ipersecrezione a carico delle ghiandole mucose del bronco, seguita da iperplasia ghiandolare e da formazione metaplastica di cellule caliciformi mucosecernenti  nell'epitelio dei bronchi. Federica Carlieri   -  

Istologia Federica Carlieri    -  

Macroscopicamente il rivestimento mucoso dei bronchi è iperemico, rigonfio e molliccio ricoperto da uno strato mucoso con ingrossamento delle ghiandole mucosecernenti e con aumento del numero delle cellule caliciformi dell'epitelio di rivestimento e una perdita di cellule epiteliali cigliate. Federica Carlieri    -  

Una delle conseguenze di questa situazione è la possibilità di alterazione metaplastica o displastica delle cellule epiteliali di rivestimento. Federica Carlieri     -  

Questi aspetti sono importanti  precursori del carcinoma broncogeno. Federica Carlieri                                 

Carcinoma dell'esofago Federica Carlieri     -  

 Fattori ambientali sono implicati in questo tipo di neoplasia, inoltre il fumo e l'esofagite sono fattori concomitanti.

L'alcol, il fumo aumentano il rischio di  carcinoma esofageo di 40 volte. Federica Carlieri     -  

Il carcinoma è preceduto da alterazioni mucose epiteliali, displasia, displasia atipica e infine carcinoma in situ.     -  

Il 50 % dei carcinomi invasivi interessa il terzo medio, il 40 % il terzo inferiore  e il 10 % la parte superiore. Federica Carlieri Macroscopicamente questi tumori nella fase iniziale, si presentano come piccoli rilievi o placche grigio-biancastre, successivamente si estendono in forma anulare e contemporaneamente invadono la sottomucosa. Federica Carlieri   -  

IL tipo più frequente, 60 % dei casi, è costituito da una massa polipoide vegetante nel lume esofageo. Federica Carlieri     -  

IL secondo tipo, 20 %  è costituito da una lesione ulcerata che infiltra le circostanti strutture tracheo bronchiali, l'aorta, il mediastino e il peritoneo. Federica Carlieri    -  

La terza variante, 20 % , si presenta come un tumore diffuso infiltrante che tende ad estendersi lungo la parete dell'esofago causando ispessimento, rigidità e stenosi dell'organo con ulcerazioni lineari della mucosa. Federica Carlieri     -  

Istologicamente  sono carcinomi squamosi più o meno differenziati con una piccola percentuale costituita da adenocarcinomi che originano dall'epitelio colonnare metaplastico dell'esofago di Barret. Rari sono i carcinomi indifferenziati a piccole cellule la cui natura è apparentemente neuro endocrina. Federica Carlieri     -  

La modalità di diffusione dipende dalla sua localizzazione. Quelli del terzo medio superiore tendono a rimanere confinati al torace e invadere i linfonodi regionali, la laringe, la trachea, la tiroide e i nervi laringei ricorrenti. Federica Carlieri     -  

I tumori del terzo inferiore, interessano più facilmente, i linfonodi sotto-diaframmatici, oltre ai linfonodi mediastinici. Le metastasi a distanza possono colpire qualsiasi organo principalmente polmoni, fegato, ossa.

 Ittero Federica Carlieri

  Per ittero si intende una pigmentazione gialla della cute e delle sclere. Federica Carlieri

Risulta visibile quando la iperbilinuremia raggiunge i 2 - 3 mg ogni 100 ml di siero. L'ittero è prodotto dalla demolizione dei globuli rossi e la conversione del pigmento emo, attraverso la emo - ossigenasi, in biliverdina che viene a sua volta ridotta in bilirubina Federica Carlieri attraverso la riduttasi. Tale conversione avviene nella milza. La bilirubina si lega principalmente all'albumina e viene trasportata dal torrente sanguigno al fegato. IL meccanismo specifico fisiopatologico che causa l'ittero è distinto in 4 fasi:     -  

1) Eccessiva produzione di bilirubina  come nell'ittero Federica Carlieri  emolitico e nell'anemia perniciosa.     -  

2) ridotta assunzione epatica di bilirubina come nella malattia di Gilbert. Federica Carlieri      -  

3) Insufficiente coniugazione di bilirubina  come nell'ittero neonatale. Federica Carlieri     -  

4) Insufficiente escrezione di bilirubina coniugata  da colestasi intra e extra epatica. Federica Carlieri

Molti farmaci possono causare colestasi intraepatica. Federica Carlieri     -  

Epatite virale acuta e la cirrosi possono agire a vari livelli. La lesione dell'epatica può danneggiare il meccanismo di coniugazione e di secrezione come la disorganizzazione e il rigonfiamento degli epatociti possono comprimere e bloccare il lume dei canalicoli e dei colangiti. Queste sono condizioni che possiamo definire intraepatiche, le extraepatiche sono rappresentate da formazioni calcolitiche ostruenti i dotti epatici principali, dal carcinoma dei dotti di Vater o da quello della testa del pancreas. Quando l'ostruzione dei dotti biliari è completa, si ha la scomparsa della bile dalle feci, che perdono il  caratteristico colore marrone e assumono quello grigio o giallo  pallido. Federica Carlieri     -  

La mancanza di bile nell'intestino, produce una mancanza di assorbimento della vitamina K, che causa  una predisposizione alle emorragie. Federica Carlieri     -  

In tutte le forme di ittero ostruttivo, la bilirubina si accumula nel sangue  questo produce un intenso prurito. La colestasi, è inoltre associata a notevoli aumenti plasmatici di colesterolo e quindi questi pazienti possono presentare nella cute accumuli di elementi lipofagici carichi di colesterolo. Federica Carlieri      -  

i più frequenti casi di ittero nell'adulto sono: Federica Carlieri     -  

L'epatite virale, la cirrosi epatica, l'ostruzione bilaterale extraepatica, e le lesioni da farmaci. Federica Carlieri      -  

                                                                           Calcolosi o colelitiasi delle vie biliari  Federica Carlieri    -  

 La popolazione ad alto rischio è rappresentata da donne 40enni obese e che hanno avuto molte gravidanze. Sebbene i calcoli possano formarsi in qualunque tratto delle vie biliari, la maggior parte di essi viene rinvenuta nella colecisti. Federica Carlieri

Nell'80 % dei casi è il colesterolo la componente principale dei calcoli, il diametro varia da 1 a 3 cm il colorito è giallastro bruno. Di solito sono molti e di forma rotondeggiante. IL processo di formazione dei calcoli é diviso in tre stadi: Federica Carlieri

1° formazione di bile ipersatura Federica Carlieri      -  

2° Nucleo del calcolo Federica Carlieri      -  

3° Aumento di volume per apposizione sul nucleo Federica Carlieri     -  

E'compito della bile eliminare il colesterolo dall'organismo, quando esistono nella bile alti livelli di colesterolo questo cristallizza rendendosi insolubile andando a formare un core sul quale possono determinarsi successive stratificazioni, l'accrescimento di questo nucleo richiede la sua permanenza nella colecisti e non sia rapidamente eliminato nel flusso biliare prima del suo accrescimento. Federica Carlieri      -  

 Tumori del sistema muscolare Federica Carlieri      -  

 Sono il tumore desmoide e il Federica Carlieri rabdomiosarcoma.     -  

Il desmoide è un tumore fibroso che origina dalla aponeurosi dei muscoli i suoi caratteri istologici sono del tutto benigni tuttavia può presentare caratteri di invasività  locale come se fosse un fibrosarcoma di malignità molto bassa. Federica Carlieri

Può essere considerato come un processo patologico intermedio tra iperplasia e neoplasia. Nel 70 % dei casi si osservano in donne giovani spesso dopo la gravidanza e interessano soprattutto la parete addominale anteriore. si osservano anche nei maschi in qualunque altra sede muscolare. Federica Carlieri      -  

Si presenta macroscopicamente come una massa dura grigio biancastra a limiti mal definiti con un diametro che può variare da 1 - 2 cm fino a 15 cm. Federica Carlieri      -  

Istologicamente assomiglia a un fibroma ricco di cellule con abbondante quantità di collagene le cellule uniformi e di aspetto benigno, infiltrano tra i fasci e le fibre muscolari provocando necrosi. Clinicamente il desmoide si presenta come una massa sottocutanea a lento accrescimento talora dolorosa. Federica Carlieri      -  

Rabdomiosarcoma  è un tumore della muscolatura striata molto più maligno e fortunatamente raro, vengono distinte tre varianti cliniche: Federica Carlieri     -  

1 )Rabdomiosarcoma polimorfo adulto Federica Carlieri       -  

2) Rabdomiosarcoma alveolare Federica Carlieri                      -  

3) Rabdomiosarcoma embrionale. Federica Carlieri     -  

IL primo insorge tra i 30 e i 60 anni, quando i pazienti giungono all'attenzione del medico possono anche essere di 25 cm o più. Federica Carlieri      -  

E'profondamente situato nella massa muscolare e appare composto di tessuto molliccio tipo carne di pesce grigio roseo con aree di necrosi e di emorragia. L'aspetto istologico è polimorfo con una notevole varietà di tipi cellulari cellule a racchetta con un unico prolungamento citoplasmatico, cellule giganti ovoidali con vacuoli periferici separati da tenui trabecole di citoplasma cellule a ragnatela. Federica Carlieri

Solo l'identificazione di alcune cellule provviste di una striatura trasversale, che rassomigliano a miociti normali, può permettere di formulare con certezza la diagnosi di rabdomiosarcoma. Federica Carlieri      -  

IL Rabdomiosarcoma alveolare, si osserva soprattutto in soggetti giovani in età compresa tra i 10 e i 25 anni particolarmente agli arti e occasionalmente anche altrove. Occasionalmente si osservano cellule indifferenziate rotonde o ovali tipicamente raccolte in rosette o in isolotti separati da stralci di stroma fibroso con una struttura d'insieme che ricorda l'architettura alveolare del polmone con cellule neoplastiche che riempiono gli alveoli, anche in questo tumore si possono individuare cellule a racchetta  e anche elementi più differenziati con striatura trasversale come per il rabdomiosarcoma  adulto polimorfo. Federica Carlieri     -  

    IL terzo il rabdomiosarcoma embrionale, si osserva soprattutto in bambini e può insorgere in varie sedi come l'apparato geneto - urinario, le vie biliari, l'orbita. E' raro al livello degli arti. Federica Carlieri     -  

    IL tipo cellulare prevalente è l'elemento di piccole dimensioni rotondeggianti indifferenziato con nucleo centrale voluminoso e ipercromatico e con scarso citoplasma. Anche in questi casi la ricerca accurata consente di trovare cellule a racchetta cellule allungate e nastriformi striate, pertanto una caratteristica specifica del rabdomiosarcoma sono: la striatura trasversale, cellule a racchetta  con un unico prolungamento citoplasmatico. In generale sono tumori molto aggressivi, che metastatizzano precocemente, specie i tipi polimorfo e alveolare. La sopravvivenza a 5 anni è del 10 - 30 %.

    IL tipo embrionale è meno aggressivo e in caso di neoplasia localizzata si ha una alta percentuale di guarigioni fino all'80 %.

 Insufficienza renale Federica Carlieri     -  

 Le principali funzioni del rene sono:     -  

1° regolazione del volume plasmatico Federica Carlieri     -  

2° regolazione dell'equilibrio acido base      -  

3° regolazione dell'equilibrio elettrolitico Federica Carlieri      -  

4° escrezione dei prodotti del catabolismo     -  

5° attività endocrina con secrezione della Renina Federica Carlieri del'eritropoietina e della forma attiva della vitamina D.    -  

 

                                                        Patogenesi delle malattie glomerulari primitive Federica Carlieri     -  

 

E'assodato che un meccanismo autoimmune è presente nella  maggior parte delle malattie glomerulari primitive e secondarie. Depositi glomerulari di immunoglobuline  spesso associate a varie frazioni del complemento si repertano in più del 70 % delle glomerulonefriti. Le lesioni glomerulari mediate da anticorpi avvengono secondo 2 modalità: Federica Carlieri

1 ) Lesioni dovute a deposizione nel glomerulo di complessi antigene anticorpo  circolanti. Federica Carlieri     -  

2 ) Lesioni dovute ad anticorpi che reagiscono in situ al livello dei glomeruli  Queste due patogenesi possono coesistere.

Nefriti da complessi immuno  circolanti: Federica Carlieri     -  

IL rene può essere considerato come uno spettatore in quanto esso non determina la reazione immune, ma la subisce, gli antigeni, infatti, non sono di origine renale. Federica Carlieri     -  

Qualunque sia l'antigene, si ha la formazione in circolo di complessi autoimmuni che vengono intrappolati nel gromerulo dove determinano delle lesioni per legame con il complemento. Le lesioni glomerulari sono caratterizzate da una infiltrazione leucocitaria intraglomerulare con proliferazione di cellule endoteliali epiteliali ed mesangiali. La presenza in questi depositi di immunoglobuline e complemento, può essere dimostrato dalla immunofluorescenza. I complessi immuni, una volta depositatesi sul rene, vengono rimossi dai monociti presenti nell'infiltrato infiammatorio e dall'azione fagocitante delle cellule mesangiali e le lesioni flogistiche tendono a diminuire, tuttavia se si realizza una continua liberazione di antigene si ha una formazione ciclica dei complessi immuni con deposizione, lesione e progressione verso la gromerulo nefrite cronica.      -  

 

                                                          Nefriti da complessi immuni formati un situ.     -  

 

In questo tipo di lesioni, gli anticorpi agiscono direttamente con gli antigeni fissi del gromerulo. Il modello classico meglio conosciuto è la  glomerulo nefrite  anti menbrana basale. In questo tipo di lesione, gli anticorpi sono diretti contro i costituenti propri del gromerulo, e si comportano come antigeni fissi disponendosi in modo lineare lungo la membrana basale. Con tecniche di immunofluorescenza  si evidenziano come una linea continua. Federica Carlieri     -  

Spesso gli anticorpi interagiscono in maniera crociata con altre membrane basali, specialmente con quelli degli alveoli polmonari, dando luogo a lesioni contemporanee nel polmone e nel rene. Federica Carlieri      -  

Sindrome di Gudpasture Federica Carlieri       -  

Una volta che la reazione immune si è localizzata nel gromerulo, il danno glomerulare, si ha per un meccanismo conosciuto come " complemento neutrofili ". L 'azione del complemento attiva l'origine dei fattori C5a e il richiamo dei neutrofili che liberano l'aproteasi che induce la distruzione della membrana glomerulare. Alcune volte le distruzioni sono dovute soltanto al complemento, senza l'intervento dei neutrofili, in questo caso, il componente litico del complemento, è il complesso di attacco di membrana C5 e C9. Federica Carlieri     -  

Infine si possono avere lesioni anche in assenza sia del complemento che dei neutrofili, a causa  di infiammazione acuta o cronica come fattori monocitari e piastrinici, i metaboliti dell'acido arachidonico, e i radicali liberi ossigeno derivati, possono provocare una lesione glomerulare. Federica Carlieri      -  

 

                                                                    Glomerulo nefrite membranosa     -  

 

Al microscopio elettronico l'alterazione fondamentale è data da un diffuso ispessimento della membrana basala glomerulare. A stretto contatto con la membrana basale glomerulare, si notano delle piccole lesioni acuminate definite a denti di pettine per l'alternarsi di: Federica Carlieri      -  

 spina

 membrana basale glomerulare     -  

 dosso.

 Al microscopio a fluorescenza si osserva una tipica deposizione granulare di immunoglobuline e complemento lungo la membrana basale glomerulare. Man mano che la malattia progredisce, compaiono delle piccole cavità che vengono riempite con matrice della membrana basale glomerulare medesima, nell'ulteriore evoluzione della malattia i glomeruli diventano sclerotici e ialini. Federica Carlieri     -  

 

                                   Glomerulo nefrite diffusa proliferativa Federica Carlieri      -  

 

E' la più frequente ed è causata da complessi immuni, l'antigene scatenante può essere esogeno od endocrino. IL prototipo della forma di antigene esogeno è la glomerulo nefrite diffusa post streptococcica, mentre quella endogena è la nefrite da lupus che si osserva in corso di lupus eritematoso sistemico  ( LES ), e anche ad affezioni da stafilococco e a diversi agenti virali comuni quali quelli della parotite epidemica, del morbillo, della varicella, dell'epatite B. Federica Carlieri     -  

 La forma classica di glomerulo nefrite diffusa proliferativa post streptococcica si sviluppa in bambini dopo circa 1-4 settimane dopo la guarigione di infezioni da streptococchi di gruppo A originatasi in qualsiasi parte del corpo. Solamente alcuni ceppi di streptococchi beta emolitici detti nefritogeni, sono in grado di determinare la malattia glomerulare. Nella maggior parete dei casi il focus iniziale è una faringite oppure una infezione cutanea. Federica Carlieri      -  

Istologicamente l'alterazione più caratteristica è una aumentata cellularità che interessa la matassa glomerulare che interessa tutti i glomeruli. Federica Carlieri      -  

L'aumento della cellularità, è dovuto alla proliferazione ed al rigonfiamento delle cellule endoteliali e mesangiali ed a un infiltrato variabile di neutrofili e monociti. Talora si osservano trombi nel lume capillare e necrosi della parete dei vasi capillari, in alcuni casi si possono osservare semilune nella capsula di Bowman. Negli stadi precoci della malattia il microscopio elettronico evidenzia la presenza di voluminosi complessi immuni U.M.P.S. situati in sede sub epiteliale a stretto contatto con la membrana basale glomerulare. Federica Carlieri     -  

All'immuno fluorescenza si osserva la presenza di immuno gamma globuline e complemento i complessi vengono eliminati nell'arco di 2 mesi. Federica Carlieri      -  

Le glomerulo nefriti normalmente  diventano croniche, questa è la causa più frequente di insufficienza renale cronica che porta alla dialisi. Federica Carlieri     -  

Una glomerulo nefrite cronica può svilupparsi a qualsiasi età comunque in genere viene scoperta in giovani o giovanili. Federica Carlieri

Morfologia: Entrambi i reni sono ridotti di volume in maniera uniforme, la superficie è rosso bruna e granulosa, istologicamente si osserva, una sclerosi glomerulare che interessa anche lo spazio capsulare sino a completa ialinizzazione glomerulare. In tali condizioni non è possibile risalire  con certezza alla lesione primitiva originaria.      -  

La prognosi è infausta per l'inesorabile uremia e la morte. Federica Carlieri      -  

 

                              Glomerulo nefrite focale proliferativa Federica Carlieri      -  

 

questa malattia può essere diagnosticata soltanto istologicamente, è caratterizzata da lesioni proliferative che colpiscono alcuni glomeruli e, all'interno di questi, le anse glomerulari. IL quadro clinico delle diverse condizioni causali è estremamente variabile con la sola eccezione della malattia di Berger. Federica Carlieri     -  

Non si conoscono sintomi clinici correlati a questa patologia, la maggio parte è secondaria a malattie sistemiche quali la porpora di Enoc-Shomen, dei bambini, il lupus eritematoso sistemico e i rari casi di P.A.N. negli adulti.

Raramente si trova anche nel corso di endocarditi infettive. Federica Carlieri      -  

 

                                               Pielonefrite acuta Federica Carlieri     -  

 

La pielonefrite acuta, è una lesione suppurativa del rene e della pelvi renale, sostenuta da una infezione batterica che è la più importante manifestazione clinica di una infezione delle vie urinarie che può interessare anche le vie   -  

Eziologia e patogenesi: I principali agenti causali sono i batteri intestinali gram negativi, escherichia coli, proteus, clebisella, pseudomonas. Federica Carlieri     -  

I batteri possono raggiungere il rene attraverso 2 vie, la prima tramite i vasi sanguigni, la seconda tramite le vie urinarie inferiori, infatti i batteri possono raggiungere il rene. Federica Carlieri       -  

Morfologia 

Possono essere colpiti uno o entrambi i reni. Caratteristicamente si vedono sulla superficie renale, numerosi ascessi, di varie dimensioni di colore giallognolo. L 'aspetto istologico della malattia, è la necrosi suppurativa o la formazione di ascessi nel parenchima renale. La flogosi purulenta interessa i tubuli e numerosi neutrofili si riversano nei nefroni interessati lungo i tubuli collettori e vanno a costituire i cilindri ialino granulosi presenti nelle urine. Federica Carlieri     -  

Quando l'ostruzione è particolarmente rilevante, l'essudato purulento non ha possibilità di drenaggio e rimane quindi al livello della pelvi renale calici e uretere, dando luogo  alla pio nefrosi. In tali casi, non solo l'infezione è più grave, ma si possono avere danni renali dovuti alla idro nefrosi. Federica Carlieri      -  

Una seconda complicanza della pielo nefrite acuta è la papillite necrotizzante. Federica Carlieri     -  

La lesione è dovuta al combinarsi della necrosi suppurativa precedente con una necrosi ischemica all'apice delle papille. L'aspetto macroscopico della papillite necrotizzante è una necrosi bianco grigiastra tendente al giallognolo che interessa i due terzi della piramide renale. Federica Carlieri      -  

Se anche la vescica viene interessata dal processo infettivo, si può avere una cistite acuta o cronica.      -  

Decorso clinico: nelle forme non complicate, anche in assenza di una terapia antibiotica, la malattia tende a regredire spontaneamente.      -  

Naturalmente la comparsa di una pielonefrite necrotizzante bilaterale è letale. Federica Carlieri     -  

 

                              Pielonefrite cronica Nefropatia da reflusso     -  

 

E'una conseguenza della pielonefrite acuta. E'causa del 20 % delle condizioni di dialisi. Gli ascessi che si instaurano nel corso di pielonefrite acuta lasciano un tessuto di granulazione fibroso non funzionale e il ripetersi di questi episodi, rendono non funzionale tutto l'organo. Federica Carlieri     -  

La lesione caratteristica della Pielonefrite cronica, è una fibrosi diffusa che interessa la pelvi, i calici o entrambi.     -  

Le lesioni microscopiche sono aspecifiche, il parenchima mostra fibrosi interstiziale diseguale, con infiltrato flogistico  cronico costituito da linfociti, plasmacellule, e rari neutrofili e anche dilatazione o retrazione dei tubuli con atrofia dell'epitelio di rivestimento. Molti dei tubuli dilatati contengono cilindri ialini rosa o blu di aspetto omogeneo che conferiscono al parenchima renale un aspetto simil tiroideo, da cui il termine " Tiroidizzazione renale ". Federica Carlieri

 

Ipertensione

 

L'ipertensione viene considerata il fattore di rischi più importante per le arterie coronarie che per gli accidenti cerebro vascolari. Federica Carlieri     -  

Può portare a scompenso congestizio di cuore ed ad insufficienza renale.     -  

Viene considerata ipertensione una pressione diastolica superiore ai 90 mmHg     -  

e anche la pressione sistolica al disopra dei 140. Federica Carlieri     -  

Il 38% della popolazione è affetto da ipertensione che aumenta con l'età, tuttavia quando compare in età giovanile, tende ad avere un andamento più grave. I negri sono più colpiti dei bianchi e le donne più degli uomini. Federica Carlieri  

in circa il 90% dei casi l'ipertensione è idiopatica e apparentemente primitiva e viene chiamata ipertensione essenziale. Il restante 10% è secondaria a malattie renali o al restringimento dell'arteria renale causato da una placca ateromatosa. Federica Carlieri

 

Ipertensione reno vascolare

  La pressione arteriosa è funzione della gittata cardiaca e delle resistenze periferiche. IL rene svolge un ruolo particolarmente importante nella regolazione della pressione sanguigna, diversi fattori che interessano la gittata cardiaca, o le resistenze periferiche, sono prodotti dal rene.

Essi sono: il sistema Renina / angiotensina, l'omeostasi del sodio, sostanze renali ad azione ipotensiva.

 

Urolitiasi

 

Calcoli del sistema collettore urinario. Perlopiù i calcoli si formano nel rene. Federica Carlieri

 Circa il 75 % dei calcoli renali è costituito da ossalato di calcio, frammisto a fosfato di calcio. IL 15 % è composto di fosfato di ammonio e magnesio, il 10 %  sono di acido urico o di cistina. In tutti i tipi di calcoli vi è anche una matrice organica costituita da mucoproteine che rappresentano il 2 ½  % del loro peso. IL fattore più importante per la formazione di un calcolo è certamente la concentrazione urinaria del costituente del calcolo.   -  

IL 70 % dei pazienti che presentano calcoli renali costituito da sali di calcio, hanno una ipercalciuria, questa è dovuta all'eccessivo calcio assorbito dall'intestino che è poi espulso dalle urine. Questo può dipendere da un difetto renale primario. Generalmente la presenza di ossalato di calcio nelle urine è poco chiara, mentre i calcoli di ossalato di ammonio e di magnesio si riscontrano spesso nei pazienti con urine costantemente alcaline, per infezioni recidivanti delle vie urinarie. Federica Carlieri

La maggior parte dei pazienti con calcoli di acido urico, ha una inspiegabile tendenza a formare urine acide con Ph sotto il 5,5.

Negli individui normali, la concentrazione di calcio e fosforo nelle urine, si trova in soluzioni ipersature.

Quando una soluzione è satura, si può ipersaturare elevando la temperatura del liquido, quando la temperatura scende nuovamente questa soluzione precipita e se trova un nucleo ( mucoproteine )  forma cristalli.

Pertanto una elevazione della temperatura corporea e un successivo raffreddamento può essere la causa della formazione di calcoli. Federica Carlieri

 

 Tumori renali

 

Carcinoma a cellule renali o tumore di Grawiz, rappresenta l'80 - 90 % di tutti i tumori maligni del rene.

Età tra i 50 e i 70 anni, con prevalenza doppia dei maschi rispetto le femmine è un adenocarcinoma che prende origine dalle cellule tubolari. Morfologia: sono in genere voluminosi, sferici e misurano dai 3 ai 15 cm di diametro, possono originare in qualsiasi parte del rene. Federica Carlieri

Al taglio presentano una superficie giallo grigia, con aree di rammollimento cistico o emorragico, sia recente che pregressa. Margine del tumore ben definito, con piccole propaggini che si estendono nel parenchima circostante.

Frequentemente il tumore invade la vena renale e cresce come una colonna entro questo vaso estendendosi fino alla vena cava inferiore per arrivare fino all'atrio destro del cuore. Raramente invade il surrene. Federica Carlieri

Le cellule appaiono vacuolizzate, cariche di lipidi, con colorazioni chiare, che sono delimitate dalla sola membrana cellulare. I nuclei sono piccoli e spinti verso la base della cellula. Altro tipo di cellule sono cellule che assomigliano a quelle dell'epitelio tubulare ma sono solide e con piccoli nuclei rotondi circondati da un citoplasma rosa. Anche l'architettura cellulare varia ampiamente, le cellule possono formare tubuli abortivi, crescere in cordoni solidi, o in masse irregolari. Federica Carlieri

 Decorso clinico: I sintomi sono estremamente variabili, la manifestazione più frequente è l'ematuria, che si verifica nel 50 % dei casi. In molti pazienti il tumore rimane silente per molto tempo e viene scoperto solo quando ha dato metastasi  che spesso vengono scoperte prima del tumore primitivo. Federica Carlieri      -  

Le sedi preferite delle metastasi sono :  ossa e polmoni. Federica Carlieri      -  

La triade costituita da ematuria non accompagnata da dolore, febbre di lunga durata, e sensazione di dolore sordo e gravativo al fianco, viene considerata praticamente patognomonica. Federica Carlieri     -  

 

Tumore di Wilms     -  

 

E'un tumore che insorge solitamente nei bambini sotto i 10 anni. E' anche la più frequente causa di morte per tumore dell'infanzia.      -  

Questo tumore è costituito da diversi componenti cellulari e tessutali tutti di derivazione mesodermica.      -  

Morfologia: Si presenta come un'enorme massa sferica che distrugge il rene. Al taglio presenta un'aspetto di aree mixomatose color carne di pesce.    -  

Istologicamente gli aspetti salienti sono rappresentati da glomeruli primordiali o abortivi, con spazi di Bowman  scarsamente formati e da tubuli abortivi immersi in uno stroma di cellule fusate. Inoltre la presenza delle caratteristiche cellule muscolari striate, conferma la diagnosi istologica. La prognosi è generalmente molto buona. La sopravvivenza a 2 anni è del 90 %.

 

Tumori delle vie Urinarie

Calici, pelvi, uretere, vescica, uretra

 

Poiché le vie urinarie dalle pelvi all'uretra, sono tappezzate da un'epitelio di tipo transizionale, i tumori epiteliali che ivi originano, sono i medesimi.

I tumori sopra la vescica, sono rari; i tumori della vescica sono più gravi di quelli renali.

Papillomi

Tumori benigni relativamente rari, di piccole dimensioni 0,2 - 1 cm, con epitelio del tutto analogo a quello normale, da cui la neoformazione origina, sono benigni, non invasivi e non recidivano dopo asportazione.

 

Carcinomi a cellule transizionali

 

Possono essere: papillari, piani, in situ, invasivi.

Secondo il grado di atipia essi possono essere:

1) Ben differenziati                                 grado 1°

2) Altamente anaplastici e aggressivi    grado 3°

I carcinomi di grado 1° sono raramente invasivi ma possono recidivare dopo l'asportazione. Federica Carlieri

I carcinomi di grado 2° - 3°, tendono ad essere piani, meno sporgenti rispetto alle forme meno aggressive, e interessano una maggior superficie mucosa, infiltrano più in profondità e presentano una superficie necrotica ed irregolare.     -  

Talora questi carcinomi presentano una differenziazione squamosa, ma solamente il 5 % dei carcinomi vescicali sono veri carcinomi spinocellulari. Federica Carlieri      -  

Decorso clinico. La comparsa di ematuria non accompagnata da sintomatologia dolorosa è il principale segno clinico di tutti questi tumori. Federica Carlieri     -  

Sono più frequenti negli uomini con un rapporto di 2 a 1, e compaiono tra i 50 e i 70 anni. Federica Carlieri     -  

Con esclusione dei papillomi sicuramente benigni, tutti gli altri tendono a recidivare dopo asportazione e portano a morte i pazienti più per ostruzione degli ureteri che per metastasi. Federica Carlieri      -  

 

Anemie     -  

 

Le anemie, sono una riduzione della concentrazione di emoglobina e del numero degli eritrociti, con conseguente diminuzione dell'ossigeno ai tessuti. Federica Carlieri     -  

Una perdita di sangue traumatica, non produce anemia, infatti la popolazione eritrocitaria viene totalmente ricostituita a condizione che i depositi di ferro siano sufficienti. Federica Carlieri          -                                                  

Anemie emolitiche     -  

 

Tutte le anemie emolitiche sono caratterizzate da:     -  

1 ) Aumento della distruzione degli eritrociti ( EMOLISI )      -  

2) Ritenzione nell'organismo dei prodotti della distruzione degli eritrociti compreso il ferro. Federica Carlieri     -  

  L'emolisi, intravascolare si verifica quando i globuli rossi vengono sottoposti a traumi meccanici. Federica Carlieri      -  

L'emolisi Extravascolare costituisce la più frequente modalità di distruzione eritrocitaria. Avviene all'interno delle cellule del sistema monocitico macrofagico in sede splenica ed epatica. Nei casi cronici si verifica ittero. Federica Carlieri     -  

In alcune forme di anemia emolitica, si ha tendenza all'accumulo di enormi quantità di ferro all'interno del sistema monocitico macrofagico sotto forma di granuli citoplasmatici  di colorito giallo oro. La tendenza all'emosiderosi aumenta in seguito a trasfusioni poiché si accrescono gli accumuli di ferro. Federica Carlieri     -  

 

 Sferocitosi ereditaria     -  

 

L'anomalia risiede nelle proteine che formano lo scheletro della membrana eritrocitaria. Federica Carlieri     -  

 Gli eritrociti, hanno una ridotta stabilità di membrana e ne perdono dei frammenti, in seguito a traumi durante il circolo.

La riduzione della matrice della membrana, induce le cellule ad assumere il più piccolo diametro possibile contenente lo stesso volume, cioè la forma sferica. Federica Carlieri     -  

 I globuli rossi devono andare incontro ad una marcata deformazione nel passare attraverso i cordoni di Bilerrot ed entrare così nei sinusoidi splenici della milza, ma visto la loro forma sferica e la ridotta elasticità di membrana,  essi hanno grande difficoltà a lasciare i cordoni splenici, perciò vengono eliminati dai macrofagi che sono molto numerosi nella milza. Federica Carlieri

In questi casi una splenectomia, corregge l'anemia pur permanendo il difetto eritrocitario. In questa anomalia si osservano i gradi di splenomegalia più elevati osservati nelle anemie emolitiche tanto che la milza può arrivare al peso di 1000 g.

Anemia a cellule falciformi

Questa anemia dipende da una Federica Carlieri mutazione del gene che codifica la catena beta globinica che da luogo alla formazione di globina falciforme chiamata Hbs.      -  

Nell'adulto normale, l'emoglobina è composta da:     -  

 96 %    di Hba     a 2 b 2

 3%       di Hba2   a 2 d 2

 1%   di emoglobina fetale Hbs

La sostituzione della valina al posto della glutamina nella 6° posizione della catena b da luogo ad Hbs. Nell'omozigote, tutta l'Hba è sostituita dall'Hbs mentre nell'eterozigote, la sostituzione riguarda solo la metà dell'Hba.     -  

Questa emoglobina s ( Hbs ) va incontro a cristallizzazione durante un processo di deossigenazione cioè in una situazione di mancanza di ossigeno, le cellule Hbs si cristallizzano a causa di questo gli eritrociti assumono una forma falciforme al posto di quella biconcava normale. Federica Carlieri     -  

L'ipossia che è causa di questa alterazione, può essere semplicemente conseguenza di cause banali come l'esercizio fisico o un sonno profondo  che possono indurre una ipossia sufficiente a indurre una crisi di anemia falciforme.     -  

La deformità dei globuli rossi comporta due conseguenze principali. Federica Carlieri     -  

1) Diventano rigidi e pertanto vengono trattenuti nella milza e fagocitati come per la sferocitosi Federica Carlieri      -  

2) Comunque la loro vita media, si riduce approssimativamente a 20 giorni.     -  

Morfologia Le modificazioni anatomiche sono basate sulle seguenti tre caratteristiche: Federica Carlieri

1 ) Emolisi da qui deriva l'anemia     -  

2 ) Aumento del rilascio di emoglobina con conseguente formazione di bilirubina      -  

3 ) Stasi capillare con conseguente trombosi. Federica Carlieri     -  

Sia la grave anemia che la stasi vascolare, portano ad una degenerazione ipossica grassa del cuore, del fegato e dei tubuli renali. Federica Carlieri      -  

L'anemia a cellule falciformi, generalmente si manifesta durante il 2° - 3° anno di vita, cioè quando l'emoglobina fetale Hbs, viene ad essere naturalmente sostituita dall'Hba. Federica Carlieri

I danni cardiaci che derivano da ipossiemia miocardica, sono stati rilevati in circa il 90 % dei pazienti adulti.

 

 Talassemie

 

Le talassemie costituiscono un gruppo di malattie genetiche nelle quali la sintesi emoglobinica è caratterizzata da mancanza o diminuita formazione delle catene globiniche. Sono distinte in talassemia a e talassemia b. Federica Carlieri

la  b a sua volta è distinta in b0 e in b +.

Nella b0 la catena globinica b è completamente assente, nella b + è soltanto deficitaria. La talassemia rappresenta anomalie quantitative della sintesi delle catene globiniche. I geni mutanti sono particolarmente frequenti fra le popolazioni del mediterraneo dell'Asia e dell'Africa. (endemiche in sardegna e veneto)         -  

Le sindromi b Talassemiche sono classificate in due categorie:         -  

1) b0 Talassemia caratterizzata da totale assenza, allo stato omozigote, delle catene b globuliniche

2) b+ Talassemia nelle quali, allo stato omozigote si ha una ridotta sintesi di Federica Carlieri b globina.         -  

Le mutazioni che conducono all'unione anomala di 2 geni rappresentano la causa più frequente della b talassemia.

Se tutto l'Nmra messaggero è alterato, si instaura la b0 talassemia. Federica Carlieri        -  

Quando alcuni siti combinatori normali rimangono indenni, si verificano combinazioni sia normali che anormali dando così luogo a Rmna betaglobinico normale ed alterato. Federica Carlieri      -  

Le ragioni dell'anemia nella talassemia, sono due, la ridotta sintesi di bglobina         -  

conduce alla formazione di insufficiente Hba, così che la concentrazione totale per cellula è più bassa e le cellule sono ipocromiche, molto più importante è la componente emolitica della btalassemia, ciò non è dovuto alla mancanza di b-globina ma all'eccesso relativo della catena a-globinica la cui sintesi rimane normale pertanto catene a-libere formano aggregati che precipitano all'interno degli eritrociti. Federica Carlieri Queste inclusioni danneggiano la membrane cellulari e rendono gli eritrociti suscettibili ad essere fagocitati dalle cellule del sistema monocitico e macrofagico. Questo accade non solo negli eritrociti maturi ma anche nella maggioranza degli eritroblasti presenti nel midollo che vengono ad essere distrutti. Questo induce ad una eritropoiesi inefficace.        -  

Per quanto riguarda la talassemia a questa è dovuta alla delezione di un locus genetico che codifica per la sintesi della catena a della globina.          -  

Poiché vi sono 4 geni per cromosoma, che codificano per catene a globiniche, esistono 4 gradi di severità della a talassemia. Federica Carlieri

 

Carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi Federica Carlieri     -  

                     ( Favismo ) Federica Carlieri     -  

Questo deficit enzimatico ha 2 varianti associate con l'anemia emolitica definite G6PDa -   e G6PDb -.

IL primo è più frequente in individui di pelle nera, il secondo nelle popolazioni mediterranee. Federica Carlieri     -  

In Italia è soprattutto presente in Sardegna, in Calabria, nell'Agro Pontino e nel delta del Po. Federica Carlieri      -  

Questa malattia rimane asintomatica fino a che gli eritrociti non vengono sottoposti all'effetto dannoso ossidante che si verifica in seguito all'esposizione a certi farmaci o a tossine. Federica Carlieri     -  

I farmaci dannosi comprendono: Federica Carlieri      -  

antimalarici come il Chinino, Primachina, clorochina, i sulfamidici, la nitrofurantoina, la fenacitina,  l'aspirina in dosi elevate e l'ingestione di vitamina  K.     -  

L'Ingestione di fave determina una anemia emolitica in soggetti con un'altra variante meno comune la G6PD - che è quella presente principalmente nell'area mediterranea. Federica Carlieri

L 'effetto più importante di questi agenti lesivi è quello di ossidare l'emoglobina a metaemoglobina che precipita all'interno dei globuli rossi sotto forma di inclusioni. I globuli rossi contenenti queste inclusioni non solo sono difficilmente deformabili, ma le loro membrane sono ulteriormente danneggiate quando i macrofagi della milza tentano di eliminare le inclusioni. Federica Carlieri     -  

Poiché il gene per la G6PD è situato sul cromosoma X, tutti gli eritrociti dei soggetti maschi, hanno un deficit dell'attivazione enzimatica. Federica Carlieri      -  

Nelle femmine, a causa della inattivazione causale di un cromosoma X, le eterozigote, hanno due distinte popolazioni di globuli rossi e solo quando prevalgono in quantità, i globuli rossi danneggiati, sono suscettibili ad avere delle crisi emolitiche. Mentre molte femmine portatrici sono asintomatiche.

L 'ossidazione dell'emoglobina si verifica con più frequenza nelle cellule vecchie, e quando il midollo compensa la perdita di cellule vecchie con quelle nuove, queste non si ossidano e le crisi emolitiche tendono ad autolimitarsi anche se continua l'esposizione ai farmaci ossidanti.     -  

 

 Anemia emolitica autoimmune

 

La diagnosi si basa sulla presenza di anticorpi anti eritrociti, il metodo comunemente usato per la diagnosi è il test di Coombs anti globuline. Cellule sferoidali simili a quelle della sferocitosi sono presenti nelle anemie autoimmuni.

Malaria Federica Carlieri

  Circa 15 milioni di persone soffrono di questa malattia infettiva e della conseguente emolisi. Esistono 4 forme della malattia e la più lieve è causata da protozoi del Federica Carlieri plasmodium  vivax che causa la Terzana benigna e dalla più grave che è il plasmodium  falciparum che causa la terzana maligna una forma di malaria estivo autunnale che ha un elevato indice di mortalità. Federica Carlieri

Queste forme di malaria vengono trasmesse esclusivamente dalla puntura della zanzara Anofele, e gli esseri umani costituiscono l'unico serbatoio naturale. Federica Carlieri

 Dopo l'introduzione nell'organismo, da parete della zanzara, dei protozoi, questi invadono molto presto gli epatociti. Nel fegato, il plasmodium, entra negli eritrociti, dove proliferano e crescono. Quando sono giunti alla crescita completa, all'interno dei globuli rossi, essi si dividono generando i merozoiti che entrano in altri globuli rossi. Federica Carlieri      -  

I parassiti distruggono numerosi eritrociti quindi causano anemia. Federica Carlieri      -  

Un pigmento marrone, caratteristico della malattia, si deposita nella milza, nel fegato, nei linfonodi e nel midollo osseo. L 'attivazione dei meccanismi di difesa fagocitari, porta a iperplasia del sistema monocitico macrofagico, si instaura così una splenomegalia e un'epatomegalia. Federica Carlieri      -  

 

Policitemia vera Federica Carlieri

 

La policitemia è caratterizzata da eccessiva proliferazione di eritrociti, granulociti e megacariociti, immaturi tutti derivati da una singola cellula staminale neoplastica. Federica Carlieri

Insorge insidiosamente, di solito in età media tra i 40 e i 60 anni, i maschi sono più colpiti delle femmine, i bambini, i bianchi più frequentemente dei neri. Federica Carlieri

La diagnosi è da laboratorio, il numero dei globuli rossi varia da 6 a 10 milioni per mml, con aumento relativo dell'emoglobina e dei valori dell'ematocrito.

Anche il valore dei leucociti è alto e raggiunge i valori di 80.000 per mml,  le piastrine valori di oltre 400.000 per mml.

IL 30 % dei pazienti muore per complicanze trombotiche, l'altro 70 % per complicanze emorragiche. Federica Carlieri

 

Leucemie

 

Le leucemie costituiscono le neoplasie delle cellule staminali del  sistema ematopoietico. Federica Carlieri La malattia è caratterizzata da sostituzione delle cellule del midollo osseo con cellule neoplastiche, che possono infiltrare il fegato, la milza i linfonodi e altri tessuti. Le leucemie vengono classificate in base al tipo cellulare predominante e del grado di immaturità delle cellule leucemiche stesse. Le due principali varianti delle leucemie acute e croniche sono:     -  

le leucemie linfoidi, e le mieloidi. Federica Carlieri     -  

Entrambe le forme di leucemia acuta hanno referti di laboratorio caratteristici, molto importante è il reperto di leucociti immaturi che comprendono forme blastiche nel sangue circolante e nel midollo osseo dove possono costituire fino al 60 - 100 % di tutte le cellule. IL numero delle piastrine è quasi sempre basso e nella grande maggioranza dei casi, il loro numero è inferiore a 100.000 per mml. Due sono gli aspetti morfologici fondamentali che caratterizzano tutte le leucemie:     -  

1) quelli citologici specifici delle cellule leucemiche presenti nel sangue periferico e nel midollo osseo Federica Carlieri      -  

2) quelli tessutali indotti dalla infiltrazione di cellule leucemiche le caratteristiche citologiche sono specifiche per ciascuna forma di leucemia. Federica Carlieri        -  

 Nelle leucemie acute, il sangue periferico, ed il midollo osseo, sono popolati da numerosi blasti leucemici, caratterizzati da ampie dimensioni e da un rapporto nucleo citoplasmatico a favore del nucleo. ( nucleo molto grande? )     -  

I nucleoli sono numerosi e il citoplasma è intensamente basofilo. Federica Carlieri      -  

I mieloblasti presentano dei corpuscoli introcitoplasmatici rotondeggianti, corpi di Auer, che si colorano con metodi di Wrait e di Giemsa  e che rappresentano strutture lisosomiali anomale considerate patognomoniche dei mieloblasti. Federica Carlieri

  Le leucemie croniche sono caratterizzate da presenze, nel sangue periferico, di forme più mature di globuli bianchi. Nella leucemia mieloide cronica, gli strisci di sangue, dimostrano la presenza di una piccola percentuale di mieloblasti, rispetto ad un elevato numero di mielociti, metamielociti e neutrofili Alterazioni tessutali, nonostante che le cellule leucemiche possano infiltrare ogni organo, le alterazioni più evidenti si riscontrano nel midollo osseo, nella milza, nei linfonodi e nel fegato. Federica Carlieri     -  

IL midollo osseo presenta un colorito variabile da rosso - bruno a bianco sporco poiché il midollo normalmente è diffusamente sostituito da aggregati nodulari di leucociti. Federica Carlieri

Una leucemia mieloide cronica da una imponente splenomegalia di circa 5 kg      -  

La linfatica di 2 ½  kg. In tutti i casi di splenomegalia la capsula è inspessita e contrae numerose aderenze con gli organi circostanti. Al taglio il parenchima è rattenuto e di colorito grigio sporco, con numerose aree di infarto.

In fase terminale, la normale architettura è totalmente obliterata costituita da un uniforme tappeto di cellule leucemiche. Federica Carlieri

 

Mieloma multiplo        -  

 

E'costituito da plasmacellule neoplastiche che proliferano nel midollo osseo e che solitamente danno luogo a lesioni osteomielitiche  multifocali. Federica Carlieri     -  

Questo gruppo di malattie è caratterizzato dalla proliferazione nonoclonale di linfociti B a diverso stadio di differenziazione. Per la diagnosi sicura di mieloma multiplo è necessario identificare microscopicamente aggregati anomali di plasmacellule in sede ossea. Le plasmacellule anomale possono arrivare a costituire dal 15 al 90 % della popolazione midollare. Federica Carlieri      -  

In numerosi casi le cellule neoplastiche sono plasmacellule con aspetto normale maturo. Le proteine presenti all'interno delle cisterne endoplasmatiche di queste cellule neoplastiche, sono g-globuline. Al microscopio, gli aggregati di gamma globuline, appaiono come inclusioni acidofile intracitoplasmatiche definite anche corpi di Russel . IL mieloma multiplo si presenta con una serie di lesioni distruttive multifocali dell'osso presenti in tutto il sistema scheletrico. Federica Carlieri        -  

Al taglio queste lesioni, sono tipicamente costituiti da tessuto molle, rosso, gelatinoso. All'RX queste lesioni si presentano come aree radiotrasparenti tondeggianti che generalmente hanno un diametro di 1 - 4 cm.     -  

La compromissione renale definita nefrosi da mieloma, rappresenta una delle caratteristiche lesioni del mieloma multiplo. Federica Carlieri

 

Linfomi

 

I linfomi rappresentano le neoplasie del tessuto linfoide e sono caratterizzate dalla proliferazione di cellule originatesi nel tessuto linfatico cioè di linfociti, istiociti, Federica Carlieri dei loro precursori e dalle cellule che da questi derivano.     -  

Linfomi Federica Carlieri non Hodkins, originano dai tessuti linfatici, nel 65 % dei casi dai linfonodi, hanno la capacità di diffondere ad altri linfonodi e ai vari organi e tessuti dell'organismo, specialmente al fegato, alla milza e al midollo osseo.     -  

 Classificazione di Rappaport:     -  

Linfomi nodulari sono presenti sia nella corticale che nella midollare dei linfonodi Linfomi diffusi sono caratterizzati dalla compromissione neoplastica dell'intero linfonodo con un processo che oblitera la normale architettura linfogliandolare Federica Carlieri

Suddivisione citologica:      -  

1) apparente uguaglianza delle cellule neoplastiche Federica Carlieri ai diversi tipi di cellule normali del sistema linfocitario      -  

2) all'interno di ogni sottogruppo viene valutato il grado di differenziazione cellulare soprattutto sulla base delle dimensioni della cellula, della dimensione e forma del suo nucleo, delle disposizione della cromatina e della presenza o assenza dei nucleoli.     -  

Linfoma indifferenziato

 Questo tipo di linfoma è cosi definito perché le cellule che lo costituiscono, non hanno alcuna caratteristica morfologica che le colleghi alla linea linfocitaria o a quella istocitaria. Federica Carlieri     -  

Vengono suddivisi in due distinti gruppi clinici: Federica Carlieri      -  

il tipo Burckit e il tipo non Burckit. Federica Carlieri     -  

Morfologia. Le modificazioni anatomiche fondamentali si verificano nei linfonodi o nel midollo osseo, nel fegato, nella milza e in altri organi. Federica Carlieri      -  

I linfonodi cervicali rappresentano la sede iniziale di compromissione in circa il 40 % dei casi, mentre i linfonodi ascellari, sono inizialmente compromessi nel 20 % dei casi, seguono le stazioni inguinali, femorali, iliache e mediastiniche. Federica Carlieri

Macroscopicamente i linfonodi colpiti, sono aumentati di volume, con dimensioni che possono arrivare fino a 10 cm di diametro con consistenza variabile da molliccia a dura in funzione della quantità di tessuto fibroso presente. La superficie di taglio è generalmente omogenea e di colorito giallo grigio o perlaceo. Federica Carlieri     -  

Le forme nodulari sono così evidenti da essere riconosciute anche durante il taglio. Federica Carlieri      -  

 

Malattia di Hodgkin

 

La malattia di Hodgkin origina in un'unica stazione linfoghiandolare o in un gruppo di linfonodi e quindi si diffonde caratteristicamente ai linfonodi contigui.    -  

E'caratterizzata morfologicamente dalla presenza delle caratteristiche cellule giganti, chiamate cellule di Red - Stemberg.

E'una malattia dell'età media, con incidenza intorno ai 32 anni, la mortalità è molto contenuta.      -  

La cellula di Red - Stemberg è caratterizzata da abbondante citoplasma, debolmente eosinofilo, particolarmente caratteristiche sono le immagini dei nuclei a specchio ciascuno dei quali contiene un nucleolo acidofilo circondato da una evidente zona chiara, ciò determina l'aspetto di cellula a occhi di civetta.      -  

 

Meningiti Federica Carlieri

  I tre tipi principali di meningiti sono:

Meningite acuta purulenta da causa batterica Federica Carlieri     -  

Meningite acuta linfocitaria legata ad infezioni virali      -  

Meningite cronica che può essere di natura batterica o fungina o anche amebica Federica Carlieri     -  

  Microscopicamente gli spazi sub aracnoidei contengono una essudazione costituita da neutrofili e da fibrina in quantità variabile. Nelle forme più gravi si riscontra abbondante essudato purulento mentre nelle forme più lievi l'essudato si limita ad avvolgere i vasi sanguigni e leptomeningei. Federica Carlieri     -  

Ascesso cerebrale

L'ascesso cerebrale si può instaurare per accesso diretto in seguito a traumi,   -   .

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.