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[Colosso di Rodi] [Faro di Alessandria] [Statua di Zeus] [Tempio di Artemide]
 

    Il Colosso di Rodi

    Era una grande statua di bronzo con intelaiatura interna in ferro, che pare raffigurasse una figura umana alta più di 30 metri, posta in piedi su due basi di marmo sull’ingresso del porto dell’isola di Rodi nel Mar Egeo, con gambe divaricate in modo che le navi vi passassero sotto e con il braccio destro alzato nella cui mano vi era una fiaccola che faceva da faro per le navi.

    Fu eretta per celebrare la resistenza dei cittadini, grazie anche all’aiuto del re Tolomeo d’Egitto, all’assedio di Demetrio Poliorcete che fu costretto alla pace. Il Colosso di Rodi fu completato intorno al 290 a. C. dopo 12 anni di lavori dallo scultore Carete di Lindos (allievo di Lisippo), la statua fu dedicata ad Helios dio del sole e protettore dell’isola.

    La parola Colosso indicava fino ad allora statuette di argilla o legno di forma umana e venne utilizzata per indicare la statua di Rodi, identificandosi da allora con statue di enormi dimensioni. Il Colosso ebbe purtroppo vita breve, crollato durante un terremoto nel 227-223 a. C., rimase spezzato a terra (forse non venne più ricostruito a causa di un sacro divieto) fino al secolo VIII, quando gli arabi se ne impadronirono e vendettero i resti ad un ebreo di Emesa. Oggi del Colosso di Rodi si può leggere soltanto sui libri; ogni tanto però si trovano ancora frammenti di bronzo che gli appartenevano.

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