La
cernia appartiene all'ordine dei Perciformi, sottordine dei Percoidei,
famiglia dei Serranidi e, per la bontà delle sue carni, per la sua
attuale rarità (dovuta soprattutto alla pesca di frodo con
autorespiratori) e per il notevole impegno richiesto per la sua cattura,
è una delle prede più ambite dal pescatore in apnea (vedi
la
pesca della cernia).
Nel
mediterraneo ci sono varie specie di cernia. Il genere più
rappresentato è Epinephelus con ben sei specie delle quali
quattro sono autoctone e due (Epinephelus haifensis ed E.
malabaricus) sono di origine indo-pacifica e sono arrivate nel
mediterraneo sud-orientale attraverso il canale di Suez. A queste sei si
aggiungono altre due specie: la cernia nera (Polyprion Americanus)
e la cernia rossa (Mycteroperca Rubra).
Del
genere Epinephelus fanno parte la cernia comune (E. marginatus),
la cernia dorata (E. alexandrinus), la cernia bianca (E. aeneus) e la cernia di fondale (E.
caninus). Sono tutte
specie essenzialmente carnivore, ma occupando delle nicchie ecologiche
diverse ed avendo raggiunto un certo grado di specializzazione
alimentare la competizione tra le diverse specie di cernia è molto
attenuata.
Ad esempio, mentre E.
Marginatus predilige i polpi (vedi la
scheda
sul polpo), i crostacei ed in misura minore i pesci, E.
Alexandrinus è prevalentemente ittiofaga. Inoltre, mentre queste
prime due specie prediligono i fondali rocciosi, E. Aeneus
predilige i fondali sabbiosi e fangosi solitamente tra i 20 e 100 metri
ed E. Caninus predilige anch'essa i fondali sabbiosi e fangosi ma
a profondità che arrivano ai 400 metri.
In
questo articolo tratteremo della cernia comune, che come dice il nome è
più frequente da incontrare (anche se, purtroppo, sarebbe meglio dire
che è meno rara delle altre specie).
ASPETTO:
il
corpo della cernia è oblungo, robusto, abbastanza compresso
lateralmente e ricoperto da piccole scaglie. Possiede una sola pinna
dorsale composta da 11 raggi spinosi e da 13-16 raggi molli. Il profilo
della pinna caudale è arrotondato mentre la pinna anale ha tre spine
seguite da raggi molli. La bocca, molto ampia e fornita di labbra
carnose, è dotata di numerose file di denti, disposte anche sul palato;
in questa specie il pre-opercolo è dentellato e sull'opercolo sono ben
visibili tre spine.
La
livrea della cernia è molto variabile, sia in relazione all'età che allo
stato d'animo dell'animale. In genere gli individui di taglia media hanno il
dorso bruno scuro-rossastro segnato da macchie bianche dai contorni
irregolari, disposti in modo da abbozzare delle bande verticali. La zona
ventrale è grigio-chiara e le pinne impari sono bordate di bianco. Nei
giovani i colori sono più vivaci: le macchie dorsali hanno sfumature
giallo-verdi e il margine della parte anteriore della pinna dorsale presenta
un bordatura di colore arancio. Negli individui più anziani la colorazione
tende invece al bruno scuro che si schiarisce in maniera notevole nella zona
addominale.
La
cernia comune può raggiungere dimensioni ragguardevoli, arrivando a pesare
anche 150 centimetri di lunghezza e a 60 Kg di peso, ma di solito non supera
gli 80 centimetri e gli 11-12 Kg.
Taglia max: 150 cm. Peso max: 60 Kg. Profondità
abituale: 1-150 metri.
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HABITAT: la
cernia è un pesce di acque costiere che vive sui fondali sabbiosi ai confini
con le praterie di posidonia, e su quelli rocciosi e ricchi di anfratti che le
garantiscono la possibilità di trovare dei rifugi sicuri. La si può
incontrare già dai primi metri di profondità (soprattutto se si tratta di
esemplari più giovani) e difficilmente si spinge oltre i 150 metri. La
profondità alla quale si possono incontrare le cernie dipende anche dalla
temperatura dell'acqua e dalla pressione antropica. Infatti, nei mesi estivi
le cernie tendono a risalire di quota abitando delle tane temporanee che
lasciano con l'arrivo della cattiva stagione. Inoltre, nelle zone maggiormente
frequentate dall'uomo questa specie ha ormai imparato a rimanere a profondità
elevate e a scegliere tane inespugnabili fornite di diverse camere e di
diverse uscite di sicurezza.
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COMPORTAMENTO:
è un pesce dalle abitudini sedentarie che, trovato un tratto di fondale che
gli aggrada da disponibilità di risorse alimentari e dalla disponibilità di
buoni rifugi, vi si stabilisce anche per diversi anni. La cernia é un
predatore molto vorace che si alimenta principalmente di molluschi (in
particolare predilige i polpi) e crostacei, tipici degli ambienti che
frequenta, ma non disdegna neanche i piccoli pesci e quant'altro di
commestibile passa vicino alla sua enorme bocca. Essa si nutre spesso
aspirando letteralmente le prede alla portata della sua bocca ed espellendo
poi l'acqua dalle branchie.
Gli
individui di questa specie sono ermafroditi proteroginici: nell'arco della
vita un individuo attraversa prima una fase femminile (che inizia al quinto
anno di età e ad una lunghezza di 40 cm), alla quale ne segue una maschile a
partire dai 9 ai 12 anni di vita (con una lunghezza di almeno 80 cm). La
riproduzione avviene nei mesi estivi, a volte anche nella tarda primavera o
inizio autunno a seconda delle vicende stagionali.
Un
giovane esemplare di cernia
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Il
termine Epinephelus è legato alla colorazione della cernia e deriva
dal greco "epinèphelos" che significa nuvoloso.
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Illustrazione di Leonardo Tunesi.
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Illustrazione tratta dal "I taccuini di Airone" -
Mondadori, 1984.
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