Il
polpo (Octopus Vulgaris) è sicuramente una delle prede che con
maggiore frequenza rientra tra le catture del pescatore in apnea.
Infatti, esso è pescato sia dai neofiti che ancora non hanno acquisito
l'esperienza e la tecnica necessaria per catturare prede più difficili,
sia dai pescatori più esperti che non disdegnano la cattura di questa
specie che ha carni molto apprezzate e perciò utilizzate in varie
ricette (vedi la
pesca del polpo). E' un mollusco cefalopode appartenente
all'ordine degli Ottopodi, al sottordine degli Incirrati e alla famiglia
degli Ottopodidi.
ASPETTO: ha
una forma corporea caratterizzata da otto lunghe appendici (chiamate
comunemente tentacoli o braccia) al cui centro vi è un capo imponente
fatto a cupola, sul quale spiccano in rilievo due grandi occhi color
giallo. I tentacoli sono muscolosi e caratterizzati da ventose disposte
alternativamente su due file che vanno assottigliandosi progressivamente
di diametro verso l'estremità. Nei polpi di sesso maschile uno dei
tentacoli (il terzo a destra partendo dal dorso) è privo di ventose ed
è dotato di una struttura con la quale vengono fecondate le femmine.
Nel punto di unione con il corpo al centro del mantello, si trova la
bocca, dotata di un becco corneo molto robusto e in grado di infliggere
morsi dolorosi ma non pericolosi per l'uomo (c'è da dire che accade di
rado di venire morsi da un polpo). Al becco è connessa una ghiandola
che secerne una neurotossina con effetto paralizzante sulle sue piccole
prede. Un altra ghiandola presente sotto il mantello è in grado di
emettere una nuvola di inchiostro nero che viene usato quando l'animale,
spaventato o ferito, vuol far perdere le sue tracce disorientando
l'aggressore. Alla base del collo vi è un sifone che serve per la
respirazione ma che viene utilizzato anche per il nuoto, nonché, in
caso di pericolo, come un reattore che consente, tramite un potente
getto d'acqua, delle fughe brevi ma repentine nella tipica posizione con
il corpo allungato e i tentacoli uniti tra loro.
Il
polpo possiede delle capacità mimetiche eccezionali, che gli permettono
non solo di cambiare colore, ma anche di simulare appendici sul proprio
mantello. E' dotato, infatti, di una pelle viscida e liscia che però
può contrarsi in maniera incredibile fino a presentare tubercoli,
grinze, filamenti e bozze che consentono al polpo di mimetizzarsi in
qualunque luogo. A ciò si aggiungono i suoi cromatofori che gli
consentono di cambiare all'istante il colore della livrea a seconda del
tipo di fondale in cui si trova. In genere, la parte dorsale della
livrea è bruna, più o meno chiara, segnata da macchie ma, grazie al mimetismo
ed in relazione all'umore, può essere grigio, bruno-rossastro o giallo.
Può raggiungere i 120-130 centimetri di lunghezza ed il peso di 10 Kg,
anche se gli esemplari che si incontrano di solito hanno un peso
compreso tra uno e tre chili.
Taglia max: 130 cm. Peso max:
10 Kg. Profondità
abituale: 0,1-200 m.
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HABITAT: il
polpo vive in acque costiere sempre a stretto contatto col fondo e
raramente si spinge oltre i 200 metri. Vive sia su fondali rocciosi,
sopratutto quelli fessurati e pieni di spacchi in cui possa trovare
rifugio, sia su fondali sabbiosi e con posidonia ove, in mancanza di
qualche sasso, si adopera per costruire una tana mettendo in cerchio una
serie di sassolini e di gusci di conchiglia. Non
disdegna di eleggere come propria tana anche gli oggetti gettati
dall'uomo quali copertoni, barattoli di vetro, mattoni forati per
costruzione e ogni altro residuo di manufatti umani che inquinano e
deturpano il mare a causa dell'inciviltà di molti diportisti.
COMPORTAMENTO:
è un predatore molto intelligente che si nutre di molluschi bivalvi e
di piccoli pesci e crostacei che caccia attivamente soprattutto durante
le ore notturne. Un esempio della sua intelligenza è la tecnica con cui
caccia i molluschi bivalvi: è solito introdurre un sassolino tra le
valve aperte delle conchiglie per impedirne la rapida chiusura e poi,
con tutta calma, introduce un tentacolo nell'apertura e si ciba del
malcapitato inquilino.
Il
polpo, all'infuori del periodo riproduttivo, conduce vita solitaria e
presenta un comportamento abbastanza territoriale. La deposizione
avviene nelle acque costiere in due periodi dell'anno: si ha una massimo
riproduttivo nel periodo da aprile a maggio, a questo ne segue uno meno
importante nel mese di ottobre. Nei periodi riproduttivi i polpi si
spostano dalle acque più profonde a quelle più costiere. La femmina
del polpo, in funzione delle sue dimensioni, è in grado di deporre da
120.000 a 400.000 uova che non superano i 2 millimetri di lunghezza. Le
uova vengono deposte all'interno della tana. Dal momento della
deposizione fino alla schiusa, la femmina rimane nella tana a
sorvegliare e ventilare le uova senza uscirne mai neanche per cibarsi,
sicché, alla schiusa delle uova, essa spesso è talmente indebolita da
non essere in grado di sopravvivere. Le piccole larve pelagiche dopo 40
giorni, quando hanno raggiunto una lunghezza di circa 12 millimetri,
scendono sul fondo. I maschi raggiungono la taglia di prima maturità
quando raggiungono la lunghezza del mantello di circa 9,5 centimetri,
mentre le femmine ad una lunghezza del mantello di circa 13,5
centimetri.
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Illustrazione di Leonardo Tunesi.
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