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Testo e Traduzione |
La seguidilla (diminutivo di “seguire”) è una danza popolare spagnola con molte varianti regionali, questa infatti proviene da Murcia e il suo contenuto è satirico, nel folklore spesso i versi sono improvvisati e divertenti. La danza è apparsa nel 15° secolo circa, ed è presente anche nel teatro drammatico della Spagna del "Siglo de Oro". La versione di Falla è la stilizzazione artistica di questa danza. Il testo è un monito a chi critica i difetti del prossimo, ignorando i propri e quindi dimenticando che, a sua volta, rischia di essere oggetto di critica, e che nel corso della vita non si sa mai quando si ha bisogno dell’altro. La morale risulta efficace in quanto il poeta dice che … “chi ha il tetto di vetro non deve gettare pietre su quello del vicino”. Un secondo pensiero si rivolge chiaramente a chi non mantiene con fermezza i propri propositi, e l’anonimo autore fa il paragone con la “peseta” (moneta spagnola) che passando di mano in mano si leviga e non riconoscendola più viene scartata . Vorrei fare un breve riferimento al testo molto carino della seguidilla folkoristica del video che vi propongo. Sono tre frasi brevi appartenenti al “refranero español”: 1.- Me dió mi suegra, una sartén sin mango me dió mi suegra, cada vez que me riño viene a por ella. (Mia suocera mi ha dato una padella senza manico, e ogni volta che litighiamo viene a prendersela.) 2.- ¡Qué no te veo! ¿Por dónde vas a misa que no te veo? ¡Por un empedradito que han hecho nuevo! (Non ti vedo! Ma da quale strada vai a messa che non ti vedo? Dal nuovo ciottolato che hanno appena fatto!) 3.- Pan de centeno, zanahoria borracha, que llenándome la tripa todo está bueno. (Pane di segale, carota ubbriaca, tutto è buono, basta riempirsi la pancia.) |