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La storia

A cura di Ivano Masetti

Vecchie foto, articoli di giornale, scavare nella memoria passandosi le mani tra i capelli rimasti. Rivedersi giovani aiuta a ricordare, episodi che non si dimenticano, nemmeno nei particolari.
Metà anni settanta, un gruppo di quindicenni si divertiva a far passare un pallone sopra i fili del bucato nel cortile di casa, impegnandosi a non farlo cadere. I genitori e le nonne iniziarono subito a spazientirsi, il bagher finiva spesso per rovinare orti e giardini. Non era il caso.
Il calcio a San Damaso compiva trent'anni, correva l'anno 1977, quel campo da gioco faceva invidia, gli amici maschi potevano giocare senza danneggiare rose e pomodori. Un gruppo di persone colse il problema, per quelle ragazzine bisognava fare qualcosa. Il campo di calcio c'era, la palestra no. La soluzione? Il green volley! Impossibile, nessuno conosceva l'inglese. Il filo del bucato! Ecco l'idea, perchè quel filo non lo tendiamo tra due pioppi dietro il Vallechiara? Il Vallechiara, balera, luogo per il divertimento in disuso, potrebbe ripararci dai rigori dell'inverno. Così fu. Quelle ragazzine non avevano proprio voglia di accontentarsi, cominciarono a desiderare una palestra vera, il Comune comprese. Che ricordi al Vallechiara però!
Le ragazze volevano giocare, che schifo la preparazione! Come non ricordare la camera d'aria da bicicletta fissata al radiatore del termosifone, o i salami di sabbia per potenziare i muscoli. Poi arrivò la palestra vera, via del Luzzo. Scomodo trasferirsi, tanto entusiasmo, si poteva giocare una partita vera, ospitare l'avversario. L'orgoglio all'improvviso non fu pìù sufficiente, arrivarono sconfitte in serie. Si iniziò con il Campionato Amatori UISP, capitò anche di vincere un set contro l'Olimpia Vignola, ma fu una mezza tragedia, nevicata eccezionale e black out per tutta la notte, la città intera al freddo.
Quando si dice il destino. Si cominciarono a temere le conseguenze della prima vittoria. Per fortuna bastò che il Portile non si presentasse il giorno della gara. Ben presto arrivarono le vittorie vere, in quello stesso anno si arrivò alla finale del torneo "Maria Luisa Vaccari", persa contro La Patria di Carpi.
Nel 1978 si cominciò a fare sul serio, partecipazione con alterne fortune ai campionati amatori e allieve UISP. Nel 1979 arrivò la prima affiliazione alla FIPAV. Le ragazzine sono cresciute, fanno valere la loro presenza, esordio in terza divisione e immediata promozione in seconda. Il timore di affrontare la nuova categoria durò ben poco, dopo leale contesa con il Magreta arrivò la promozione in prima. Solo per quoziente set, ma poteva bastare.
Il giusto premio per il tanto peregrinare tra le palestre di via del Luzzo, via Carbonieri, via Bellaria. Possibile che non si potesse avere una palestra a San Damaso? Quel gruppo, atlete e dirigenti, meritavano un premio, arrivò. Quello splendido impianto che ancora oggi ci invidiano parecchio, sorse nel 1981. L'entusiasmo di giocare in quel nuovo impianto fu straordinario, atlete e dirigenti non lesinarono impegno. La gioia di poter giocare davvero in casa, accompagnata dal sacrificio di dedicare il proprio tempo libero alla pulizia e alla manutenzione. Atlete, allenatori e dirigenti, genitori e nonni insieme. Finiti gli allenamenti, il venerdì sera, tutti insieme in pizzeria, si pagava e se c'era un pò di resto, un salvadenaio in palestra. Per fare cosa? Pagare le multe? No, quello venne dopo, meglio comprare un pallone nuovo.
La palestra nuova non portò fortuna, si vinse il Campionato Provinciale Amatori UISP ma in FIPAV arrivò la retrocessione in seconda divisione. Fu un episodio, l'anno successivo si tornò a salire e dal 1983 la società non è più scesa e si sfiorò in un paio di occasioni la promozione ai Campionati Regionali, che arrivò nel 1988. Nel frattempo tanti buoni risultati a livello giovanile. La vittoria nel Campionato Provinciale e Regionale, e il secondo posto ai Nazionali UISP nel 1985, il Campionato Provinciale Seniores UISP nell'anno 1987. Tante battaglie con le rivali storiche del tempo, Soliera, La Patria, il Volley 2000. I successi sono continuati anche negli anni '90, con la conquista del Campionato Provinciale U14 FIPAV, impresa storica per una società come la nostra. L'anno successivo ci fu la vittoria del Campionato Provinciale U16 e il secondo posto ai regionali. La stagione dei successi continuò nel 1992 con la vittoria del Campionato Provinciale UISP U18 e il secondo posto in FIPAV e ai Nazionali UISP.
L'inizio degli anni '90 fu caratterizzata da un forte impegno della società a livello organizzativo. Gli sforzi per l'organizzazione di tornei giovanili a livello nazionale con la partecipazione di società che hanno fatto la storia della pallavolo, come Olimpia Ravenna e Carrarese, di atlete che hanno successivamente militato in serie A e in Nazionale. Ma non solo questo. La società è cresciuta, dal 1988 milita nei campionati regionali, ha cercato collaborazioni con altre società, come Torrazzo, Portilese e Union 81, offrendo opportunità ma anche fruendone.
La vera svolta però si è avuta a metà anni novanta, con la definizione di un accordo con la Polisportiva Gino Nasi, una delle rivali storiche negli anni '80, che ha consentito alla società di garantirsi la permanenza stabile nei Campionati Regionali ma soprattutto di svolgere in modo intelligente e costruttivo l'attività del settore giovanile, impegno prioritario per entrambe le società che considerano la finalità sociale ed educativa dei giovani come cardine del proprio impegno, e riuscendo negli ultimi anni a far uscire dal settore giovanile atlete molto interessanti. Il resto è noto, vittorie, sconfitte, sono storia di ogni giorno, ottimi risultati nei campionati giovanili e la vittoria o il buon piazzamento in qualche torneo nazionale negli ultimi due anni e una sfida, il campionato di prima divisione con le giovani. Riunioni in palestra, discussioni con atleti, genitori, pianti e sorrisi hanno un denominatore comune: esserci! Allenatori che scocciano, atleti, genitori e spettatori che sbuffano o si lamentano, dirigenti che devono ascoltare tutti, ma che a loro volta scocciano, sbuffano e si lamentano, ma spesso si gioisce delle vittorie! Ne abbiamo visti tanti e ci auguriamo di vederne in futuro, non sono mai troppi. Una persona li ha visti tutti e vorremmo ne vedesse ancora tanti: Grazie Pepo! Se volete saperne di più veniteci a trovare in palestra, c'è bisogno che questa storia prosegua...


 

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