TITOLO ORIGINALE:   FIRST STAR I SEE TONIGHT (link alla storia originale)

TITOLO TRADOTTO:  [SEI] LA PRIMA STELLA CHE VEDO STANOTTE

NOTE SUL TITOLO  : 'Star Light Star Bright' [È una filastrocca]

AUTRICE: LEESA PERRIE

SOMMARIO DELL'AUTRICE: 'Gli serviva del tempo per rimuginare, per mettersi in discussione…'

SPOILERS:  No [ 1°stagione e 2°stagione ]

NOTE DEL’AUTRICE: 'L’arrivo della Daedalus, nell’episodio 2x06 Trinyty non è chiaro; il Colonnello Caldwell appare a metà dell’episodio senza spiegazione; così ho deciso di  ipotizzare, per assecondare gli scopi del racconto, che la Daedalus sia arrivata prima che l’episodio iniziasse.'

NOTE: Le informazioni sulle stelle provengono da questo sito

NOTE : Note: Leesa ha un suo sito di fanfic


DISCLAIMER: Stargate Atlantis ed i suoi personaggi appartengono alla Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc., alla Sci-Fi Channel, ed Acme Shark.Le storie sono strettamente a scopo d'intrattenimento. Nessun'INTENZIONE di infrangere copyright

[This fanfic is not intended as an infringement upon those rights and solely meant for Entertainment]

 

 

 

 

 

 

 

 

First Star I see Tonight

 

 

 

Dopo gli avvenimenti di 1x12 The Defiant One

 

John si diresse verso la Balconata, la calda brezza della sera gli scompigliò i capelli, e osservò mentre ,lentamente, il sole calava nell’Oceano e il crepuscolo iniziava a scendere sulla Città.

Era stata una giornata da incubo, fece una smorfia quando i lividi si fecero sentire ; era stato fortunato, aveva detto Beckett. Fortunato a non essersi incrinato o rotto delle costole, fortunato che il proiettile gli avesse solo graffiato il braccio, fortunato a non avere una commozione; fortunato a essere vivo. Non si sentiva fortunato, si sentiva ammaccato, malridotto ed esausto, desiderando di poter cancellare certe decisioni che aveva preso.

Gli serviva del tempo per rimuginare, per mettersi in discussione , perché potesse andare avanti; forse.

Il crepuscolo si stava tramutando in notte, quando sentì qualcuno che si avvicinava; e poco dopo McKay si unì a lui sulla Balconata, appoggiando le braccia sulla ringhiera con un profondo  sospiro. Non  disse una parola, non lo guardò negli occhi, restò solo lì a fissare il cielo notturno.

Qualcuno sarebbe rimasto sorpreso dal silenzio di Mckay, non credendolo capace di questo ; ma John lo sapeva molto bene, dato che era già rimasto in piedi , o seduto, in silenzio con lui, dopo delle  missioni andate male, o dopo dei disastri appena evitati, oppure dopo aver perso delle persone.


Il silenzio fra loro non era imbarazzante; era il silenzio di due persone che si stavano prendendo del tempo per riprendere fiato dopo una terribile e tremenda missione; due persone che stavano cercando di gestire quello che era successo ,a loro modo: in silenziosa compagnia.

Ciò nonostante , Mckay aveva i suoi limiti; passarono meno di dieci minuti prima che John lo sentì agitarsi nervosamente, non volendo spezzare quel tranquillo sogno a occhi aperti, tuttavia, sentendo chiaramente il bisogno di parlare.


John sospirò e guardando la prima stella che si rivelava mentre la notte continuava a calare delicatamente attorno a loro, pose fine alle sofferenze di Mckay parlando per prima.

"Star light, star bright, first star I see tonight, I wish I may, I wish I might have the wish I wish tonight," [Stella chiara, Stella  brillante, prima stella che vedo stanotte, come vorrei, come vorrei che esaudissi il desiderio di stanotte]  -Disse eccentricamente , sentendo il bisogno di tentare di cercare di alleggerire l’atmosfera.


“Huh. Se i desideri fossero cavalli...” [proverbio scozzese : If wishes were horses....] - Iniziò Rodney sprezzantemente.
 

“Già, già, lo so.” – Lo interruppe John. “I mendicanti andrebbero a cavallo” [  Beggars would ride: seconda parte del succitato proverbio:] –Scosse la testa, fidando nel fatto che Mckay lo prendesse sul serio.


“Eh!  Veramente stavo per dire ‘Sarebbe la fine del Mondo.’ I cavalli mangerebbero la maggior parte della flora del Pianeta,  saremmo circondati da carcasse marce di milioni di creature che muoiono di fame, inclusi gli stessi cavalli, alla fine. Ossia , se fossimo ancora vivi a quel punto, il che, naturalmente, non lo saremmo. Per non menzionare il fatto che staremmo immersi chissà quanto nel letame.”


“Fino al ginocchio?” –Suggerì John


“Probabilmente di più. Molto, molto di più.”


“Hmm, bell’immagine che stai presentando” - Disse ironicamente John – “Non posso crederci che ti sia preso la briga di elaborare tutto questo.”


“Beh, sai, sono un genio.”


“Già, suppongo allora che tu non abbia mai espresso un desiderio guardando una Stella.”


“Certo che no! Le Stelle non esaudiscono i desideri: sono Stelle.” – Affermò Rodney con sdegno. – “Sono massicce sfere brillanti di gas caldo, composte principalmente da idrogeno ed elio, alimentate da reazioni nucleari e che bruciano a diverse temperature che dipendendo da …”


“Ho capito, Mckay, non c’è bisogno di farmi una conferenza sulla Meccanica delle stelle”- Disse in fretta John, interrompendo il flusso d’informazioni , provocando in Mckay un ‘grugnito’ di disgusto. Rivolse al suo scontento compagno un largo sorriso. – “ Allora, stavo guardando le costellazioni, provando a dar loro dei nomi.”


“Odio quasi chiedertelo, ma con cosa te ne sei venuto fuori?"


“Beh, vedi quelle stelle là? Credo che assomiglino un po’ a una macchinetta del caffé."


“Cosa?! Non ci assomigliano per niente.”

“No, guarda, il modo in cui quelle stelle fanno una curva nel manico della brocca della caffettiera, e poi quella laggiù..”


“No, ancora non lo vedo.”


“Hm.. Beh, come le chiamavano gli Antichi, supponendo che dessero nomi alle costellazioni?” – Chiese John, e il tono della sua voce non sembrava imbronciata. Per nulla.


“Beh, non usavano immagini fantasiose, questo è certo. Le davano nomi di persone, invece.”


“Oh, beh, in questo caso, dovrei ribattezzare la macchinetta del caffè, ‘la Rodney Mckay.”


“Oh, ha-ha. Molto divertente, Maggiore.”


Il silenzio cadde di nuovo per alcuni brevi istanti.


“Allora, quale desiderio vorresti esprimere?” – Chiese alla fine McKay.


“Perché?” –John lo guardò con sospetto.


McKay alzò le spalle. -“Sono solo curioso.”


“Uhu-huh. Ma dicendo a qualcuno il tuo desiderio questo non si avvera?”

“Solo se sei superstizioso.” – Rispose Mckay roteando gli occhi.


“Desidero…” – John ci rifletté con cautela, pensando a Gall, Abrams, il super-Wraith e tutto ciò che voleva era, aver fatto le cose in modo diverso, ma non voleva sollevare la questione , non con Mckay; con nessuno. -“Un set di mazze da golf e alcune palle da golf. Ci sono alcune Balconate senza ringhiera che sarebbero perfette per esercitarmi col mio
swing.

“Oh, e io che pensavo che avresti detto qualcosa riguardo ‘la Pace nel mondo.’ Beh, Pace universale, suppongo.”


“Già, beh, mi conosci: sono un tipo profondo e via dicendo. “ – Disse John con un altro largo sorriso.

Mckay sbuffò divertito. “Sì, ora capisco: le persone vengono da te per i tuoi pensieri profondi su variati argomenti e si sentono dire di darsi al golf o al surf..”


“O al gioco ‘ I
Sims degli Antichi.”

“O al gioco ‘I Sims degli Antichi ” – Finì Rodney con un sorriso.

“ Non ci giochiamo da parecchi giorni. “- Accennò John con disinvoltura.

“Hmm. Beh, allora faremmo meglio a rimediare questo, non è vero?”

“Purché tu smetta di imbrogliare…”

“Io non imbroglio!”

“Sì, invece!!”

 


 

Dopo gli avvenimenti di 2x06 Trinity

 

John era stanco, per non dire annoiato, dopo una lunga giornata piena di nuovi arrivi dalla Dedalo e cercando di mettersi in pari con le sue scartoffie, ma, finalmente, la giornata era  finita, ed era stato in grado di ritornare nel suo alloggio; dove aveva intenzione di rilassarsi con le ultime riviste di golf e di fumetti  che la Dottoressa Novak aveva preso gentilmente per lui  sulla  Terra. Ma aprendo la porta, si fermò bruscamente. “Che diavolo….?!”


Vicino al letto c’era una sacca da golf con all’interno un set completo di mazze da golf; sul letto si trovavano due scatole di palle da golf; scorgendo un foglietto attaccato alla sacca, si  avvicinò per leggerlo:
 

Sheppard,

Le stelle non fanno avverare i desideri, ma, a volte, lo faccio io.
McKay

 

Sorrise, e improvvisamente si sentì ringiovanito, prese la sacca e una scatola di palle; conosceva proprio la perfetta balconata da usare.


Forse avrebbe convinto Rodney a unirsi a lui.

 

FINE

 
 

 

 

 

 

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