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ECDL

Patente Europea del Computer

La Certificazione ECDL (European Computer Driving Licence) - Presentazione

La European Computer Driving Licence (ECDL) – ossia Patente Europea di Guida del Computer – è un sistema di certificazioni che attestano la capacità di saper usare il personal computer a diversi livelli di approfondimento e di specializzazione. Come per tutti gli altri programmi di certificazione emanati da CEPIS e gestiti in Italia da AICA, ECDL costituisce uno standard di riferimento internazionale in quanto si caratterizza per:

  • completezza, con una struttura articolata su vari livelli
  • uniformità, poiché i test sono identici in tutti i Paesi (garantendo così la circolarità del titolo)
  • neutralità rispetto ai vendor, essendo aperto alle diverse piattaforme tecnologiche,da quelle “proprietarie” a quelle “open-source”

Nell’ambito del programma ECDL si distinguono tre livelli: Core, Advanced e Specialised.

ECDL e-Citizen

E' un programma di formazione e certificazione che vi guida a muovere i primi passi nel mondo dell'informatica, fornendovi le conoscenze necessarie per utilizzare con efficacia le potenzialità ed i servizi offerti da Internet.

E-Citizen è un programma di formazione e certificazione a valenza internazionale, sviluppato dalla Fondazione ECDL e presente in diversi paesi europei ed extraeuropei.

Il test di certificazione è unico e prevede 36 domande alle quali rispondere in 60 minuti. Il test viene erogato attraverso il sistema di valutazione automatica ATLAS.

ECDL Core

E’ la certificazione di base, attestante che chi lo possiede ha l’insieme minimo delle abilità necessarie per poter lavorare col personal computer nelle usuali applicazioni d’ufficio. Per conseguire il diploma ECDL Core si devono superare i seguenti sette esami (non è richiesto alcun prerequisito):

  • Concetti teorici di base
  • Uso del computer e gestione dei file
  • Elaborazione testi
  • Foglio elettronico
  • Basi di dati
  • Strumenti di presentazione
  • Reti informatiche (Internet – Posta Elettronica)

Un diploma intermedio (ECDL Start) si può ottenere superando quattro esami a scelta tra quelli sopra indicati.

 

PON  anno scolastico 2006-2007
ECDL Core Level - Presentazione

La Patente Europea del Computer è una certificazione diffusa in tutto il mondo che attesta la capacità nell'uso del computer a vari livelli di competenza: generico, evoluto, specialistico.

Le certificazioni ECDL costituiscono uno standard di rifermento in quanto si caratterizzano per:

  • Uniformità : i test sono identici in tutti i Paesi, garantendo la circolarità del titolo
  • Neutralità rispetto a prodotti e fornitori: il candidato può infatti effettuare i test su piattaforme tecnologiche sia "proprietarie" (ad es. Microsoft Office), sia "open source" (ad es. OpenOffice, StarOffice)

Referente nazionale delle certificazioni ECDL è AICA, Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico.
Sito web: www.aicanet.it

Saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile per lavorare, si tratti di chi è alla ricerca della prima occupazione o di chi ha il problema di ricollocarsi sul mercato del lavoro. Vale però anche per chi un lavoro ce l'ha, ma desidera migliorare la propria posizione.
Ma che cosa significa realmente saper usare il computer?
Molti hanno una certa conoscenza di questo strumento, ma è loro difficile definire a quale livello. Ritengono di poterlo usare in modo adeguato, ma in effetti non possono provarlo.
Serve quindi uno standard di riferimento che possa essere riconosciuto subito, in modo certo, dovunque.
In sostanza, occorre per il computer qualcosa che equivalga alla patente di guida per l'automobile. Se chiediamo a qualcuno se sa guidare, un semplice "Sì, ho la patente" costituisce una risposta precisa ed esauriente. Significa infatti saper fare tutto ciò che, in qualsiasi Paese, è richiesto per superare il relativo esame.
Questa analogia è resa oggi possibile dall'avvento della European Computer Driving Licence (ECDL), ossia, alla lettera, "Patente europea di guida del computer".
Si tratta di un certificato, riconosciuto a livello internazionale, attestante che chi lo possiede ha l'insieme minimo delle abilità necessarie per poter lavorare col personal computer - in modo autonomo o in rete - nell'ambito di un'azienda, un ente pubblico, uno studio professionale ecc.
In altre parole, questa "patente" definisce senza ambiguità la capacità di una persona di usare il computer, così come quella di guida per quanto riguarda l'uso dell'automobile.
L'ECDL è stata istituita di recente, ma, proprio per le ragioni dette, si sta diffondendo rapidamente in molti Paesi europei.

Per conseguire il certificato ECDL Core nella sua forma completa (Full) si devono superare sette esami (non è richiesto nessun prerequisito):

•  Concetti di base della IT
•  Uso del computer e gestione dei file
•  Elaborazione testi
•  Foglio elettronico
•  Basi di dati
•  Presentazione
•  Reti informatiche (Internet)

Su richiesta viene rilasciato anche un certificato intermedio, ECDL Start , ai candidati che abbiano superato quattro esami a scelta tra i sette sopra indicati.

Ultimamente è stato avviato un progetto per introdurre, in accordo con le recenti indicazioni nazionali, l'ECDL Core anche nelle scuole secondarie di 1° grado , opportunamente adattata all'età dei candidati.


Garanti internazionali


La European Computer Driving Licence è un programma che fa capo al CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies), l'ente che riunisce le Associazioni europee di informatica. L'Italia è uno dei 17 Paesi membri ed è rappresentata dall'AICA, Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico.
Il programma della patente europea del computer è sostenuto dalla Unione Europea, che l'ha inserito tra i progetti comunitari diretti a realizzare la Società dell'Informazione.

Si può vedere anche il sito della ECDL Foundation all'indirizzo www.ecdl.com

 

F.A.Q.(Frequently Asked Questions): le risposte alle domande più frequenti sulla Patente Europea del Computer

Diritti e doveri del candidato agli esami ECDL

 

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Novità

I prossimi esami ECDL si svolgeranno a fine aprile 2007 si attendono ancora 5 adesioni

COSTI

Per l'anno scolastico 2006/7 la Scuola usufruisce di un fondo PON che copre le spese del CORSO. A carico degli studenti solo Skill Card ed Esami.

 

Skill Card 60€

Costo esame 18€

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Istituto Statale d'Arte Mario D'Aleo per il Mosaico Monreale - Palermo

via Giordano - Monreale

Il mosaico è una composizione pittorica ottenuta mediante l'utilizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore (pietre, vetro, conchiglie), che può essere decorata con oro e pietre preziose Non è facile stabilire con precisione l'origine del mosaico: l'uomo ha da sempre manifestato una naturale inclinazione a decorare suppellettili o architetture, utilizzando sia pigmenti sia pietruzze già colorate dalla natura stessa. Lo stesso termine mosaico è di origine incerta: alcuni lo fanno derivare dal greco µουσαικόν (musaikòn), "opera paziente degna delle Muse"; in latino veniva chiamato opus musivum, cioè "opera delle Muse" oppure "rivestimento applicato alle grotte dedicate alle Muse stesse". Il richiamo alle Muse è dovuto all'usanza degli antichi romani di costruire, nei giardini delle ville, grotte e anfratti dedicati alle Ninfe (ninpheum) o Muse (musaeum), decorandone le pareti con sassi e conchiglie. Quindi musaeum o musivum indica la grotta e opus musaeum o opus musivum indica il tipo di decorazione murale. In seguito si affermò l'uso dell'aggettivo musaicus ad indicare l'opera musiva. Potrebbe derivare anche dall'arabo muzauwaq, che significa "decorazione". C'è chi, invece, vi ha visto la radice di un vocabolo semita, soprattutto quando la parola viene usata come aggettivo, che potrebbe legarsi al termine "Mosè", quindi "pertinente a Mosè". Sono state indicate anche altre locuzioni, quali musium che significa esprimere qualcosa con diversi colori, oppure museos nel senso di elegante. Le ipotesi però sono molte e nessuna sembra avere titoli sufficienti per prevalere sulle altre. Le tessere erano chiamate in greco ἀβακίσκοι (abakìskoi)[1], quadrelli (da ἄβαξ (àbax), tavoletta), mentre in latino abaculi, tesserae, tessellae. Il mosaico nasce prima di tutto con intenti pratici più che estetici: argilla smaltata o ciottoli venivano impiegati per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta. Risalgono al 3000 a.C. le prime decorazioni a coni di argilla dalla base smaltata di diversi colori, impiegate dai Sumeri per proteggere la muratura in mattoni crudi. Nel II millennio a.C., in area minoico-micenea, si iniziò ad usare, in alternativa all'uso dei tappeti, una pavimentazione a ciottoli che dava maggiore resistenza al calpestio e rendeva il pavimento stesso impermeabile, che si ritrova anche in Grecia nel V secolo a.C.. A partire dal IV secolo a.C., vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all'introduzione di tessere tagliate Le prime testimonianze di mosaico a tessere a Roma si datano attorno la fine del III secolo a.C., per impermeabilizzare il pavimento di terra battuta. Successivamente, con l'espansione in Grecia e in Egitto, si svilupperà un interesse per la ricerca estetica e la raffinatezza delle composizioni. Inizialmente le maestranze provenivano dalla Grecia e portavano con sé tecniche di lavorazione e soggetti dal repertorio musivo ellenistico, ma il mosaico romano diventerà poi indipendente, diffondendosi in tutto l'impero: si preferiscono temi figurativi per lo più stereotipati, ma soprattutto motivi geometrici, arabeschi e vegetazione stilizzata. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il mosaico conobbe le sue espressioni più fulgide. Dal IV secolo i favolosi mosaici bizantini arrivarono anche in Italia, grazie alla riconquista ordinata da Giustiniano I di Bisanzio: tra le più alte espressioni, si ricordano la basilica di San Vitale a Ravenna e quella di Santa Sofia a Costantinopoli. Nell'arte romanica il mosaico non ha ruolo dominante per motivi economici e gli si preferisce l'affresco: è per lo più pavimentale e vive il suo apice nel XII secolo, come testimonia il mosaico del Duomo di Otranto, risalente al 1163-1165. La produzione sempre più vasta di piastrelle di ceramica verniciate sostituirà il mosaico pavimentale per il costo nettamente inferiore. Nel Rinascimento il mosaico non è più mezzo creativo autonomo ma diventa virtuosismo: l'unico interesse è per l'apparente eternità del materiale musivo per rendere immortale l'opera pittorica. In epoca manierista e barocca diventa definitivamente subordinato all'architettura e alla pittura: nel primo caso è utilizzato come rivestimento pavimentale, con preferenze per l'opus sectile e la palladiana; nel secondo caso viene preferito solo per la sua maggiore durata nel tempo e resistenza alle intemperie, per cui si trova soprattutto sulle facciate dei palazzi.