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II. Internet è il futuro, ma ha anche un passato.

   

Internet, è sicuramente parte del nostro futuro. Ma ha anche un passato. A proposito, che cos'è Internet?

Internet (termine che deriva da Interconnected Networks) può essere definito in massima sintesi come "un insieme di reti(22) [informatiche] collegate a costituire, nel loro complesso, una gigantesca rete di comunicazione"(23) operante mediante un linguaggio comune costituito dal protocollo telematico(24) TCP/IP.

Una definizione tecnologica difficile ma che tuttavia non rappresenta tutta la profondità del medium e della costellazione dei fenomeni che vi orbitano attorno.

Internet in questi anni ha dimostrato di essere infatti una realtà travalicante i meri aspetti elettronici ed informatici che l'hanno resa possibile.

Nello studio dello sviluppo di Internet e del suo impatto sulla società contemporanea, molti ricercatori si sono resi conto che i modelli più adatti ad interpretare il fenomeno non erano quelli lineari o matematici ma quelli utilizzati correntemente per gli studi biologici o sociali, come la curva logistica o curva a S.(25)

Internet, la rete delle reti, come fenomeno quindi, possiede oltre alla dimensione tecnologica, anche delle dimensioni sociali, culturali, comunicative in continuo e vorticoso divenire e ben oltre lo stadio di mera moda passeggera.

Alla luce di queste considerazioni, molto più significativa appare quindi la definizione di Internet fornita nel 1993 da Ed Krol ed Ellenn Hoffman,(26) per i quali, per quanto difficile sia individuare una definizione univoca di Internet, proprio per la sua complessa natura a più sfaccettature, questa non può che consistere essenzialmente di tre elementi:

  1. Internet come "un network(27) di reti" ovvero un insieme di protocolli condivisi, router e circuiti telematici.
  2. Internet come "una comunità di persone che usa e sviluppa quelle reti stesse" ovvero come una cultura comunicativa condivisa.
  3. Internet come "un insieme di risorse accessibili attraverso quelle reti" ovvero pagine Web,(28) posta elettronica,(29) download di file (FTP),(30) forum di discussione,(31) servizi, informazioni, commercio elettronico.(32)

Come network di reti, Internet nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni sessanta, ma stilare una sua storia,(33) per quanto si tratti di storia recente se non recentissima, non è particolarmente facile. Le fonti sono spesso contrastanti e molte fra esse hanno fortemente attinto da aneddoti e storie (non verificabili) registrate nei gruppi di discussione della rete stessa.

In quegli anni il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America aveva costituito l'Advanced Research Projects Agency, (ARPA, poi per un certo periodo DARPA) una creatura della guerra fredda, un'agenzia di ricerca istituita nel 1957 per ristabilire la superiorità degli USA nel campo scientifico e tecnologico in risposta al successo del lancio sovietico del primo satellite orbitale Sputnik.

ARPA, con i suoi oltre duecento scienziati e con un budget sufficiente a sub-appaltare studi presso altre istituzioni di ricerca americane, concentrò i propri sforzi sulla conquista dello spazio, sui missili balistici intercontinentali, sugli esperimenti nucleari, e solo incidentalmente, sul campo delle comunicazioni telematiche al fine di potersi efficacemente collegare con i centri di ricerca esterni e con i loro elaboratori elettronici.

Forse fu stimolata in questa sua ricerca di nuove modalità di comunicazione anche da altri attori istituzionali, come la RAND Corporation (il più importante istituto di studi strategici americano), impegnati in quegli anni riguardo la sicurezza delle trasmissioni telematiche contro possibili intercettazioni russe e riguardo a nuovi network capaci di resistere ad attacchi nucleari mirati ai centri governativi ed istituzionali degli Stati Uniti d'America.

Comunque a quel tempo erano maturate molte nuove tecnologie e teorie innovative sulle trasmissioni in rete.

Rivoluzionando il paradigma che per comunicare in rete fosse necessario un sistema centrale di smistamento, molti accademici, studiosi e ricercatori di varie istituzioni ed università ritenevano possibile creare un insieme di computer, collegati e comunicanti insieme, in cui ognuno avesse responsabilità, alla pari degli altri, di gestire il flusso dei dati circolanti.

L'idea di base era una ragnatela di collegamenti in cui dei "pacchetti" di dati, partendo da un computer d'origine, girassero indipendentemente per vie decise di volta in volta da ogni singolo computer (nodo(34)) su cui transitavano.

Un sorta di catena fra computer, ma una catena con una sua intrinseca "intelligenza" ed abilità nel risolvere problemi come la perdita dei dati e la ricerca di nuove strade alternative per far giungere a destinazione i dati anche nell'evenienza di congestioni o cadute dei collegamenti.

ARPA raccolse tutte queste idee innovative e le tecnologie relative, stilò un progetto di massima e già nel dicembre 1969 lanciò la nuova rete, chiamata ARPANET, collegando quattro nodi dislocati nel sud-ovest degli Stati Uniti (UCLA, Stanford Research Institute, University of California Santa Barbara, University of Utah ).

I computer connessi sarebbero di lì a poco cresciuti a quindici nel 1971 e a trentasette nel 1972, giusto in tempo per la presentazione mondiale della nuova rete al "First International Conference on Computer Communications" (ICCC).

Oggi, a distanza di anni, è rimasto il dubbio se la rete ARPANET sia stata promossa, come ormai è opinione comune, come risposta alle problematiche sollevate dalla RAND Corporation sulla sicurezza e possibilità di comunicazioni in caso di conflitto nucleare e solo in seguito sfuggita al controllo dei militari o se invece ARPANET sia nata invece come necessità dell'ARPA di comunicare con i suoi centri di ricerca esterni dislocati negli USA.

Molti degli studiosi, che durante quei giorni parteciparono alla costruzione di quella rivoluzionaria rete, tendono a sottolineare che essa fu costruita in stretta partnership fra il governo degli Stati Uniti, il mondo accademico e il mondo industriale come innovativo sistema di comunicazione reticolare(35) e che, solo in seguito, fu enfatizzata la sua robustezza ed affidabilità anche nelle situazioni più estreme come quella di un'apocalisse atomica.

Nei venti anni seguenti alla presentazione al primo ICCC, molte altre reti furono costituite con successo, i computer divennero sempre più piccoli, potenti e facilmente accessibili al grande pubblico.

La stessa rete ARPANET fu sciolta alla fine degli anni ottanta per gli ormai troppo alti costi di gestione raggiunti.

Ma l'idea di una rete non centralizzata si era saldamente affermata e la tecnologia relativa propagata e liberamente condivisa a livello mondiale.

Internet, come lo conosciamo oggi, è l'insieme di tante reti di computer, estese su quasi tutto il pianeta, che, sul modello tecnologico di ARPANET ed utilizzando linee dedicate o semplici connessioni telefoniche, durante gli anni ottanta e novanta si sono connesse fra loro in numero sempre maggiore.

Le caratteristiche di architettura aperta del network iniziato da ARPANET hanno consentito via via la progressiva addizione ed integrazione di altre reti senza che ciò comportasse l'adozione di particolari e nuove soluzioni tecnologiche o finanziarie.(36)

Per rendere l'idea di libertà ed apertura insiti nella rete Internet va sottolineato che, per quanto esistano varie authority per la corretta gestione e sviluppo della rete, come non esiste un nodo centrale tecnologico e comunicativo della rete, non ne esiste neppure uno finanziario o gestionale.

Le organizzazioni esistenti,(37) per la maggior parte sconosciute agli utenti, autofinanziate e tutte paritariamente coordinate, sorreggono, plasmano, ma non dirigono, né controllano lo sviluppo di questo insieme multiforme di reti ognuna con la propria storia e caratteristiche.

Per questa ragione, oltre che per l'estensione globale della rete, Internet travalica ogni ordinamento giuridico territorialmente limitato, ed è animata da una sorta di spirito anarchico, libertario, auto-regolante, ed un po' tribale, non comune a nessun altro medium comunicativo.(38)

E' questa enorme rete, the Net o the Matrix (con questo termine ci si riferisce però più al network della posta elettronica) come la chiamano negli Stati Uniti (il paese dove è più diffusa in assoluto), che permette di consultare testi (Web), spedire istantaneamente messaggi (Email), caricare file di dati sul personal computer (FTP e GOPHER(39)), dialogare in rete per via testuale (IRC Chat), discutere su forum online o via posta elettronica (Newsgroups e Mailing lists(40)), vedere testi ed ascoltare musica, suoni, assistere persino a trasmissioni video (o semplicemente radio) in diretta (Real-Audio, Shockwave o altri plugs-in(41) multimediali), acquistare prodotti o servizi online (e-commerce(42)), ed altre possibilità o funzioni devono ancora essere ideate.

Oggi la rete Internet è aperta a tutti e molti governi, abbandonata l'idea di controllarla(43) o censurarla, puntano a stimolarne la crescita(44): si ricordi soltanto prima amministrazione Clinton, ed il suo programma per lo stanziamento di fondi per la ricerca e lo sviluppo dell'infrastruttura di Internet localizzata negli Stati Uniti, al fine di creare una vera e propria "Information Superhighway", o il recente documento A Framework For Global Electronic Commerce(45) sulle possibilità commerciali e di business sul "global marketplace" rappresentato da Internet.


- Note -

22 Le reti sono insiemi di più computer collegati fra di loro da linee di trasmissione. Le reti possono essere locali quando i componenti della rete sono collocati in uno spazio fisico limitato come l'interno di un edificio, e possono essere geografiche quando i computer sono dislocati su un'area geografica più o meno ampia e collegati fra loro da linee telefoniche o radio.
23 Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag. 13.
24 Un protocollo è un formato concordato secondo il quale può avvenire la comunicazione e la trasmissione di dati fra due apparecchiature (computer, ecc.).
25 Giancarlo Livraghi, Marketing in rete: non solo "Commercio elettronico", in Scott, Walter Giorgio - Murtula, Mauro - Stecco, Maurizio (a cura di) Il commercio elettronico. Verso nuovi rapporti tra impresa e mercati, Torino, Isedi, 1999, pag. 380.
26 Cfr. Ed Krol - Ellenn Hoffman, FYI on "What is the Internet?, <ftp://ftp.buptnet.edu.cn/pub1/Internet_documents/FYI/fyi_20.txt>, Maggio 1993.
27 Network è il termine inglese per rete.
28 Sistema di pagine ipertestuali collegate fra loro all'interno di Internet. Vedi più avanti per una dettagliata illustrazione del termine, della sua storia e dei suoi principi.
29 Posta elettronica, o e-mail (email) nel caso di Internet, è un sistema di smistamento di messaggi all'interno di una rete.
30 FTP acronimo di File Transfer Protocol è un protocollo che permette in Internet di trasferire file di dati fra due computer, ovvero solitamente di effettuare il dowload (scaricamento dati) da un computer remoto al proprio.
31 I forum, gruppi di discussione o newsgroups sono gruppi di trasmissione online che condividono informazioni su determinati argomenti.
32 Per commercio elettronico (e-commerce o e-business secondo la dizione resa famosissima da IBM) si intende la trattazione di affari di natura commerciale attraverso una rete al fine di vendere prodotti o servizi direttamente attraverso la rete stessa.
33 Per una storia di Internet e del World Wide Web, vedi: AAVV, A Brief History of the Internet, version 3.1, <http://www.isoc.org/internet-history/brief.html>, Febbraio 1998; Vinton G. Cerf, A Brief History of the Internet and Related Networks, <http://www.isoc.org/internet-history/cerf.html>; Chris Condon, NetHistory - Archive, <http://www.geocities.com/SiliconValley/2260/>; R. T. Griffiths, Internet for Historians, History of the Internet, <http://www.let.leidenuniv.nl/history/ivh/frame_theorie.html>, Settembre 1999; Guido Ferraro, La pubblicità nell'era di Internet, Op. cit., pp. 136-139; Henry Edward Hardy, The History of the Net, <ftp://umcc.umich.edu /pub/seraphim/doc/nethist8.txt>, Settembre 1993; Jim Sterne, World wide web marketing: integrating the Internet into your marketing strategy, New York, Wiley, 1995, pp. 13-16 e pag. 27; Morelli, Marcello, Internet: l'impresa in rete,, Op. cit., pp. 16-21; Walter Giorgio Scott, Il commercio elettronico: un nuovo scenario competitivo, in Scott, Walter Giorgio - Murtula, Mauro - Stecco, Maurizio (a cura di) Il commercio elettronico. Verso nuovi rapporti tra impresa e mercati, Torino, Isedi, 1999, pag. 8; Robert H'obbes'Zakon, Hobbes' Internet Timeline v4.2, <http://www.isoc.org/guest/zakon/Internet/History/HIT.html>, Agosto 1999.
34 Nodo è infatti ogni singolo computer collegato alla rete.
35 Cfr. Michael Miller, Rocky Road To Information Superhighway, <http://dailynews.yahoo.com/h/nm/19990902/wr/internet_birthday_2.html>, Settembre 1999, in cui l'autore intervista Leonard Kleinrock che dichiara: "At that time, in the 1960s, ARPA was funding all kinds of research....But with everyone wanting their computers to be unique to their own needs the cost was skyrocketing, so ARPA conceived of creating a network, so that if you had something in your computer that I wanted I would simply log on to your machine, thereby dramatically reducing the costs, hence the word ARPAnet".
36 Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag. 19.
37 Vedi:. Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag. 36, ove cita fra le più importanti: L'Internet Assigned Numbers Authority (IANA) e l'Internet Network Information Center (InterNIC) coordinatori delle singole organizzazioni che presiedono all'assegnazione degli indirizzi e domini di Internet; L'Internet Society (ISOC) che soprintende alle norme e regolamenti alla base del funzionamento di Internet; Il World Wide Web Consortium (W3C) che ha il compito di definire gli standard del linguaggio HTML e le specifiche per il Web; L'Internet Architecture Board (IAB) responsabile nel definire l'architettura della rete; L'Internet Engineering Task Force (IETF) che si occupa della ricerca delle possibili modalità di sviluppo future della rete.
38 "The Net is in a state much like a tribal society in many ways, with complex but often subtle structures of influence and self-regulation". Cfr. Henry Edward Hardy, The History of the Net, op. cit.
39 Gopher è un altro sistema di accesso e distribuzione di dati presente in Internet.
40 Le mailing lists sono un sistema di liste di spedizione elettronica per l'inoltro di messaggi su Internet.
41 Programmi in forma modulare che permettono di integrare specifiche funzioni entro altri programmi software.
42 La trattazione di affari di natura commerciale in rete, per vendere direttamente prodotti e servizi senza l'intermediazione di organizzazioni di distribuzione e vendita.
43 Come riporta l'organizzazione Human Rights Watch, molti governi sia democratici che autoritari tendono a cercare di limitare e controllare il fenomeno con diverse gradazioni d'intervento: dalla Germania che ha limitato l'accesso a certi newsgroups fino alla Repubblica Popolare Cinese, L'Arabia Saudita e Singapore ove l'utilizzo di Internet è limitato e controllato dal governo e dalle forze di polizia. Risulta quindi evidente che, in mancanza di accordi internazionali materialmente recepiti da tutte le entità governative territoriali su cui la rete si estende, il problema etico dell'utilizzo della rete quindi per il momento non può che essere limitatamente eteronomo e maggiormente autonomo, ciò relativo alle scelte morali individuali.
44 "Alcune barriere sono politiche e il rapido sviluppo del commercio elettronico potrebbe presto attirare maggior attenzione da parte di autorita’ doganali e fiscali. I governi hanno visioni divergenti sul modo di regolamentare le transazioni e sull’accesso ai dati criptati, da parte delle autorita’, per motivi di sicurezza nazionale. Negli stati uniti oggi prevale la politica del laissez-faire, inclusa una moratoria fiscale di 3 anni sulle vendite iniziata nel 1998, mentre l’ Europa appare piu’ restrittiva.". Vedi: Gianluca Lamaro, E-COMMERCE: VIRTUALLY HERE, in COMMERCIO ELETTRONICO. Una opportunità oggi, una necessità domani. Workshop organizzato da AISM - Associazione Italiana Marketing. Atti dei lavori, <http://www.wmsociety.org/workshop/index.html>, Giugno 1999.
45 William J. Clinton - Albert Jr.Gore, A Framework For Global Electronic Commerce, <http://www.iitf.nist.gov/eleccomm/ecomm.htm>.

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