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I. Lo scenario globale della società post-industiale

   

Internet, come architettura tecnologica, comunicativa e sociale, si colloca con la sua storia ed il suo impetuoso sviluppo in un particolare momento storico non facilmente delineabile da parte dei contemporanei stessi.

Postmodernità, ipermodernità, società complessa, post-industriale, postfordista, della conoscenza, sono tutti termini, accezioni "semanticamente povere" (1) rispetto alla complessità dei fenomeni significati, che cercano con incertezza di definire, di indirizzare alla comprensione, di accennare forse soltanto alla differenza percepita relativamente a "prima" rispetto ad "ora" nel corso di quest'epoca.

E' la conseguenza di un mondo che cambia, di un nuovo gioco di variabili che mescola alla velocità della comunicazione e della informazione in forma analogica e digitale, costante onnipresenza del vivere quotidiano,(2) la globalizzazione dei mercati , la competizione senza quartiere,(3) la delocalizzazione(4) dei sistemi produttivi, la smaterializzazione dei beni in servizi, l'emergere di un nuovo tipo di individuo.

Per quanto riguarda il campo del marketing e dell'advertising, è l'individuo in particolare a turbare: "poliedrico" nei comportamenti, portatore di nuove "esigenze espressive e di costruzione ed affermazione dell'identità",(5) consumatore più imprevedibile nelle scelte di consumo,(6) non più assimilabile alle vecchie regole del marketing classico, non più persuadibile come prima con i consigli per gli acquisti in televisione.

Facili risposte preconfezionate per spiegare tutto questo insieme di fenomeni e cambiamenti in atto non ce ne sono.

La questione è così complessa che non può essere certo affrontato in questa sede il discorso globale delle dinamiche sociali, politiche, economiche sottese a questa transizione.

Per la nostra discussione non possiamo tuttavia fare a meno di chiederci quale sia il rapporto fra l'entrata in scena dei nuovi media e l'idea della fine dell'epoca della produzione industriale.

Semplificando al massimo il discorso, ci si può fermare a riflettere un attimo su come nel giro di pochi anni si sia passati da una società industriale, saldamente poggiata sul fattore produttivo, sulla parcellizazione dei compiti propria della catena di montaggio, sulle strutture gerarchiche e verticalizzate, ad una società dominata invece dal principio del valore aggiunto, dai servizi sulle merci, dalla mondializzazione dei mercati, dalla velocità dei brevi cicli di vita dei prodotti, delle idee, dei trend.(7)

E si possono subito cogliere due aspetti cardine del contesto contingente: l'emergere del terziario e l'introduzione delle nuove tecnologie comunicative nel quotidiano.

Un numero sempre maggiore di persone sono sempre meno coinvolte nella produzione, nel trasporto, nella distribuzione dei beni materiali, e lavorano preminentemente gestendo informazioni.

Il tempo di lavoro racchiuso in un oggetto viene ad essere più tempo relativo alla creazione immateriale rivolta al servizio ed al valore aggiunto (quel quid in più che si deve offrire rispetto alla concorrenza) che non quello della produzione misurato dalla catena di montaggio e dai cartellini marcatempo.

La produzione ha perso già la sua connotazione di massa.

I prodotti non sono più, o cercano di non essere più omologati, standardizzati, monolitici.

I prodotti diventano modulari, parti di sistemi più complessi atti a soddisfare numerose e diverse esigenze, e diventano anche personalizzati, perché i pezzi si possono combinare per soddisfare le nostre, personali esigenze piuttosto che quelle di un archetipo o di un idealtipo di consumatore in cui ci si identifica sempre con più fatica.(8)

E per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e del mercato, per tenere il passo coi tempi, cambia anche l'impresa.

Alle gerarchie si sostituiscono le strutture reticolari e collaborative.(9)

Le piattaforme informatiche imperano per necessità.(10)

Questo è l'emergere del terziario, del valore aggiunto, della mass-customisation.

I moderni mezzi di trasporto accorciano anche psicologicamente le distanze, ma è l'informazione che rende "contemporaneo"(11) tutto il pianeta perché ciò che è più importante non è trasferire la fisicità delle persone ma bensì il loro pensiero.

Progressivamente l'orologio, il fuso orario,(12) perdono importanza perché le comunicazioni sono istantanee e siamo raggiungibili ovunque con i telefonini GSM o satellitari.

Con Internet possiamo consultare informazioni altrimenti difficilmente reperibili, comunicare con persone lontanissime, scambiare dati, trattare importanti affari e transazioni, sviluppare rapporti di collaborazione.(13)

Data l'estensione mondiale della rete Internet, vengono a mancare i limiti geografici(14) e si può metaforicamente "essere" ovunque in qualsiasi momento,(15) tutte le distanze si annullano all'istante superando i limiti imposti dallo spazio, dal tempo necessario a coprire lo spazio percorso e dai vincoli umani e territoriali.

Internet stesso allora diventa motore di una nuova economia(16) e società, una società dell'eguaglianza (e della sua promozione), in cui le genti e le culture saranno, grazie alla comunicazione, in un sistema di relazione oltre i concetti di territorio e sovranità nazionale.(17)

Queste sono le nuove tecnologie comunicative.

La nostra società ed economia si sono rivolte all'informazione, alla comunicazione, e già si possono percepire gli albori di una nuova complessità, in cui tutto interagisce con tutto.

Sono gli albori di una nuova velocità tecnologica, di nuovi valori dominanti: si passa dalla produzione al valore aggiunto per giungere alla conoscenza come valore principe e motore sociale ed economico.

In prospettiva, gli individui, le informazioni, il know-how tecnologico, saranno interagenti per mezzo di "ambienti di relazioni", secondo il modello di connessione a rete proprio dell'attuale Internet, e sia lo spazio che il tempo diverranno completamente irrilevanti rispetto alla velocità con cui fluirà l'informazione.(18)

E' ancora una visione. Certamente il mondo si trasformerà dopo questo passaggio, ma nulla sarà perduto, perché più valori e centri coesisteranno, e società industriale, società post-industriale e società della conoscenza tenderanno a fondersi.

Così come la televisione non ha decretato la fine della carta stampata, o l'organizzazione industriale non ha cancellato l'artigianato, così il mondo di domani, già dietro l'angolo, non sarà radicalmente diverso rispetto al nostro.(19)

La produzione industriale, il marketing, la pubblicità televisiva, esisteranno sempre, ma sarà comunque tutto diverso come diversi saremo noi stessi e la nostra cultura.

Internet è un elemento di questo passaggio, contribuisce a modificare la nostra società,(20) il nostro modo di vivere ed a sua volta ne è modificato, plasmato perché Internet non è solo un insieme di protocolli telematici condivisi, router(21) e circuiti elettronici, è un sistema di relazioni umane che si svolgono attraverso la rete telematica stessa.

Per questa ragione, in questo scritto, si farà riferimento alla comunicazione su Internet ed alle sue forme pubblicitarie.

Internet è il luogo ove si sperimenta il futuro. In questo momento.


- Note -

1 Guido Ferraro, La pubblicità nell'era di Internet, Roma, Meltemi, 1999, pag. 107.
2 David Greenwald - Gianluca Dettori, Fare marketing con Internet, Fare marketing con Internet, Milano, Apogeo, 1998, pp. 5-6.
3 La creazione di un mercato la cui ampiezza coincide con quella dell'intera superficie terrestre è insita nel "concetto stesso" di rete telematica globale. Vedi: Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete. Il marketing, le vendite, la pubblicità e la comunicazione d'impresa nella realtà della rete globale, Milano, FrancoAngeli, 1998, pag. 8.
4 Ovvero la produzione non più legata a rigidi confini geografici e la sua distribuzione in aree geografiche di ampiezza crescente in cui un sistema di informazione globale diviene determinante per la comunicazione aziendale, la gestione delle scorte e degli approvvigionamenti, la programmazione produttiva. Vedi: Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag. 62.
5 Egeria Di Nallo, Quale marketing per la società complessa? Consumo, comunicazione, innovazione, Milano, FrancoAngeli, 1998, pag. 65.
6 Non si tratta semplicemente di un consumatore più smaliziato nella ricerca di prezzi e prodotti migliori, magari per il ruolo avuto negli ultimi decenni dai grandi magazzini, supermercati e ipermercati con le loro grandi quantità di prodotti da comparare, verificare, e provare (opinione espressa da: Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag.63), e non si tratta certo semplicemente di un nuovo atteggiamento nato con Internet (cfr.: David Greenwald - Gianluca Dettori, Fare marketing con Internet, op.cit., pag. 18).
7 Vedi: Mauro Murtula, L'alba della società della conoscenza, in Scott, Walter Giorgio - Murtula, Mauro - Stecco, Maurizio (a cura di) Il commercio elettronico. Verso nuovi rapporti tra impresa e mercati, Torino, Isedi, 1999, pp. 37-38.
8 Cfr. Guido Ferraro, La pubblicità nell'era di Internet, op. cit., pp. 108-109.
9 Cfr. l'opinione espressa da George Gilder in The Third Age. A Survey of the Computer Industry, allegato a "The Economist" September 17th 1994, pag. 15. Gilder riconosce che l'efficienza dei computer nell'ambito di un network aziendale cresce al crescere in maniera esponenziale in rapporto al numero di computer esterni al network con cui può collegarsi ("law of telecosm").
10 Federico Butera, E sono necessari, soprattutto, un corpo e una mente reticolari, in "Telèma" 13, estate 1998 (articolo consultato in <http://www.fub.it/telema/TELEMA13/Butera13.html>).
11 Franco Prattico, Il messaggio, più del bisogno fa muovere e orienta i mercati, in "Telèma" 13, estate 1998 (articolo consultato in <http://www.fub.it/telema/TELEMA13/Pratti13.html>).
12Sostituito dallo Swatch Internet Time (C).
13 Per questo si parla di globalità, un neologismo che fonde i termini globale e locale. Il mezzo è planetario ma può al contempo anche essere locale ovvero limitato ad un paese, una città, o a segmenti precisi di utenza. Vedi: Maurizio Goetz, Il Cybermarketing, in "Finanza marketing e produzione. Rivista di economia d'impresa dell'Università L. Bocconi" Dicembre 1997.
14 Va però ricordato che nonostante si parli di universo virtuale, i limiti geografici del mondo materiale restano. In alcuni paesi, per esempio, le tariffe telefoniche sono più costose che in altri a causa delle scarse infrastrutture. La globalità menzionata sopra potrebbe essere quindi solo un punto di vista da un angolo privilegiato del mondo. Cfr. Roberto Masiero, Economia digitale e società dell'informazione, <http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/m/masiero2.htm> ,Settembre 1997.
15 "Sulla rete i concetti di spazio e di tempo sono molto meno importanti ed in futuro potrebbero diventare irrilevanti". Vedi: David Greenwald - Gianluca Dettori, op. cit., pag. 15.
16 "The Internet is helping companies to lower costs dramatically across their supply and demand chains, take thier customers service into a different league, enter new markets, redefine their business relationships". Cfr. The Net Imperative. A Survey of Business and the Internet, allegato a "The Economist" June 26th 1999, pag. 5.
17 Cfr. Marcello Morelli, Internet: l'impresa in rete, op. cit., pag. 123.
18 Cfr. Mauro Murtula, L'alba della società della conoscenza, op. cit., pag. 39.
19 Vedi: Wilder Clinton - Marianne Kolbasuk McGee, Myths And Realities, <http://www.informationweek.com/712/12iumyt.htm>, Dicembre 1998.
20 "It may…take a generation to see how Internet reshapes society and human behavior once it becomes a mature tecnology. But the reshaping of business is already happening, and much faster than is often appreciated." Vedi: When Companies Connect, in "The Economist" June 26th 1999, pag. 17.
21 Il Router è un dispositivo che collega due diverse reti telematiche fra loro, svolgendo funzioni di indirizzamento e filtraggio dei dati. In Internet i router si occupano di avviare i pacchetti di dati fra un computer e l'altro e sono un dispositivo fondamentale per il funzionamento della rete stessa.

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