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Romano Prodi: "I capi di stato si trovino a Basovizza" (30/04/'04).
Prosegue la battaglia di Silvia Ferretto in difesa dei Martiri delle Foibe (15/02/'04).
Fini a Padova: "non esistono tragedie di serie A e di serie B" (10/02/'04).
9 e 10 febbraio 2004: La Regione Lazio celebra i "Valori Nazionali".
Silvia Ferretto: niente più strade dedicate a Tito (18/01/'04).
Basovizza: commemorazione al Sacrario della Foiba (14/06/'03).
Lazzate (Mi): convegno sulle foibe (13/06/'03).
Varese: incontro-dibattito sulle foibe (04/05/'03).
Trento: mostra fotografica sulle foibe (16/04/'03).
Nettuno: una mostra sulle foibe nel mese di marzo (20-22/03/'03).
Grosseto: una mostra e un convegno per ricordare i martiri delle foibe (08/03/'03).
Parma: presso il Circolo Culturale "Filippo Corridoni" si discuterà di foibe (22/02/'03).
Teramo: Azione universitaria presenta un documentario sulle foibe (12/11/'02).
5 ottobre: l'ADES pisana ricorda Norma Cossetto (05/10/'02).
Basovizza: è previsto un raduno presso la foiba il 27 gennaio 2002.
Roma: 3 giorni di dibattiti su "Italianità, foibe e lager titini" (13-14-15/12/'01).
Trieste, inaugurato il monumento dedicato ai "Martiri delle foibe" (25/03/'01).
Viterbo, un cippo per ricordare Carlo Celestini ucciso nelle foibe (14/03/'01).
Seicento milioni per ricordare l'eccidio delle foibe (01/02/'01).
Monza, visite ai lager e foibe a spese del Comune (05/01/'01).
Convegno-mostra a Carate Brianza (24-25-26/11/'00).
Luglio 2005 |
Deportati, il ministro Rupel apre gli archivi di Lubiana.
«Dopo sessant’anni è giusto fare chiarezza. Noi vogliamo dire la verità».
Con queste parole il ministro degli Esteri della Slovenia Dimitrij Rupel ha
risposto ieri al sindaco di Gorizia Brancati che, accompagnato dal sindaco di
Nova Gorica Brulc, lo sollecitava a poter fare chiarezza sul dramma delle foibe
e sulle deportazioni in Jugoslavia di cittadini goriziani a guerra finita. «Non
ci sono problemi ad aprire tutti i nostri archivi» ha aggiunto Rupel, il quale
però ha avanzato l’ipotesi che la maggior parte dei documenti su questo tema
siano conservati non a Lubiana ma a Belgrado.
«Abbiamo
riscontrato un atteggiamento di grande disponibilità su questo tema così
delicato ma, al tempo stesso, così fortemente sentito» ha commentato Brancati
al termine dell’incontro, sottolineando l’apertura dimostrata
dall’esponente del governo sloveno il quale peraltro, nella sua analisi, ha
voluto ricordare anche le sofferenze patite dal suo popolo negli anni della
guerra per mano del fascismo. Nei prossimi mesi si terrà a Nova Gorica una
riunione operativa che stabilirà la composizione della commissione
storico-scientifica mista che dovrà affrontare la questione.
Ma
l’incontro tra la delegazione transfrontaliera dell’area goriziana e il
ministro Rupel ha fornito l’occasione per affrontare anche tutti gli altri
temi legati alla vita sul confine. Si è così parlato di argomenti diversi:
dall’Università ai trasporti, dalla sanità al turismo, all’Euroregione,
argomenti per i quali si è però sostanzialmente rimandato alle responsabilità
degli specifici ministeri. Ma anche, e a lungo, dei traffici di confine e quindi
degli orari di apertura dei valichi. Rupel ha ricordato di essere in contatto
con il collega di Roma Fini e con il sottosegretario Antonione per giungere a
orari di apertura più ampi per i valichi minori, ma i problemi - ha detto -
sarebbero tutti italiani in ordine alla disponibilità di personale da destinare
a tali servizi. E si è parlato anche della specifica realtà della piazza della
Transalpina, dove attualmente è possibile solo passeggiare ma che non può
essere utilizzata per attraversare il confine. Per parte slovena è stata quindi
assicurata la disponibilità a superare tale stato per permettere quindi il
transito dei cittadini: l’argomento sarà ora affrontato per la sua
risoluzione dalla commisisone mista per l’attuazione degli accordi di Udine
nella sua prossima riunione.
«Ma complessivamente da parte di Lubiana - ha commentato infine Brancati - abbiamo trovato da parte di Lubiana una grande attenzione nei confronti di quest’area di confine».
Il
Piccolo 06/07/05 Gorizia - Deportati : «Per sessant’anni tutte le porte erano
chiuse»
Clara Morassi Stanta ha perso, in quel maggio 1945, il padre Gino Morassi e lo
zio Giovanni Bramo. «Mio padre - ricorda - aveva 52 anni, era commerciante nel
settore alimentare ed era presidente della Provincia, ma allora si diceva
preside: quando lo vennero a prendere lo salutammo pensando che lo avremmo
rivisto dopo un paio di giorni. Non è più tornato. Mio zio, studente di
medicina, aveva 24 anni. Si presentarono nell’azienda di famiglia in via
Codelli cercando suo fratello maggiore. Non lo trovarono e presero lui. Non ci
fu nemmeno il tempo di salutarlo...»
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30 aprile 2004 |
Romano
Prodi: "I capi di stato si trovino a Basovizza". Un appello perché il più presto possibile i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia si trovino simbolicamente assieme a Basovizza (Trieste), luogo tristemente famoso per le Foibe, arriva dal presidente della Commissione europea Romano Prodi. Prodi, proseguendo il suo articolato giro nei luoghi della memoria del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito delle celebrazioni per l'allargamento dell'Unione europea, poco fa a Basovizza ha deposto una corona in memoria dei morti nelle fosse comuni.
"Sono qui oggi - ha detto Prodi, leggendo un discorso intitolato "La memoria dell'odio" - per onorare le sofferenze patite e abbracciare tutti coloro che qui e simbolicamente in ogni foiba hanno perduto i loro cari. Nazionalisti identitari e aggressivi hanno cercato di creare e di imporre un ordine unico, totalitario, e hanno finito per opprimere e uccidere. Ma il ricordo doveroso degli eccidi non deve diventare per noi una prigione dell'anima".
"L'ombra lunga dei nazionalismi - ha osservato ancora Prodi - accompagna ancora i nostri passi. L'Europa che nasce e' un' Europa di minoranze, di popoli, di culture e di nazioni. E' un' Europa plurale. Non nega le differenze, non nega le diverse nazionalità, né vuole sacrificare le nazioni, ma si contrappone con forza ai nazionalismi".
L'alternativa, come ha ricordato il presidente della Commissione europea, è rinchiudersi nel passato.
"L' alternativa è di nuovo la paura", ha insistito Prodi. "Non rinchiudiamoci dunque nel passato - ha aggiunto - onoriamolo, volgendo il senso di responsabilità che esso ci chiede alla costruzione di un diverso futuro". Quindi l' auspicio di un futuro incontro tra capi di Stato proprio a Basovizza: "Spero vicino il giorno - ha detto Prodi - in cui i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia si ritrovino assieme in questo luogo per condividere le rispettive memorie, per riconoscere un passato tra i più dolorosi e stringersi assieme in un abbraccio di perdono e di solidarietà".
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15 febbraio 2004 |
Prosegue la battaglia di Silvia Ferretto in difesa dei Martiri delle Foibe. La combattiva esponente di Alleanza nazionale, infatti, si è distinta per l'intensa attività tesa a mantenere vivo il ricordo dei Martiri delle Foibe (nella foto sotto Silvia Ferretto ritratta a Cornaredo, Milano).
Di seguito trovate i comunicati stampa diffusi alcuni giorni addietro. Il sito ufficiale è raggiungibile cliccando sul seguente link: www.ferretto.it Ricordo che per leggere i comunicati è necessario cliccare sulla relativa miniatura.
1) Proposto un minuto di silenzio in consiglio (10/02/2004).
2) Su internet un macabro gioco sulle foibe (08/02/2004).
3) Trasformare Via Tito in Via Vittime del Maresciallo Tito (08/02/2004).
4) Il gioco sulle foibe resta un insulto alle vittime nonostante la giustificazione degli sloveni (10/02/2004).
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30 gennaio 2004 |
9 e 10 febbraio 2004: La Regione Lazio celebra i "Valori Nazionali". Una società che coltiva la memoria è una società proiettata verso il futuro: fedele a questo principio-guida, la Regione Lazio ha voluto sostanziare con un calendario di eventi le due giornate del 9 e 10 febbraio istituite dopo l'approvazione della legge regionale che celebra i valori nazionali (nella figura sotto, il manifesto della Regione).
Per leggere il programma delle iniziative clicca qui (documento pdf - richiede Acrobat Reader).
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18 gennaio 2004 |
Silvia Ferretto: niente più strade dedicate a Tito ( 18/01/'04).
In Italia sono ancora vergognosamente presenti vie dedicate al dittatore comunista Maresciallo Tito, lo stesso che si è reso responsabile del tremendo dramma delle foibe e dell'esodo forzato di
350.000 istriani, fiumani e dalmati. Oggi, nell'anniversario della firma del trattato di pace con cui nel
1947 le province di Pola, Fiume e Zara, nonché parte delle province di Gorizia e Trieste, passarono alla Jugoslavia - esordisce Silvia Ferretto Clementi, Presidente della Commissione Cultura della Regione Lombardia - è necessario ricordare il dramma di un popolo sottoposto ad inaudite crudeltà da parte dei partigiani di Tito, che non si limitarono a confiscare i beni degli italiani ma commisero innumerevoli atrocità nel nome della famigerata "pulizia etnica". 20.000 persone, uomini, donne e bambini, con l'unica colpa di essere italiani, vennero barbaramente massacrati nelle foibe.
Questo evento storico è stato fino ad oggi censurato o mistificato praticamente da quasi ogni libro di testo e dalla televisione di stato.
Per ricordare questa tragedia, ho presentato in Consiglio Regionale una mozione a sostegno della Proposta, avanzata dai parlamentari di Alleanza Nazionale, di istituire il 10 febbraio quale Giorno della Memoria e della Testimonianza e chiederò anche che nella toponomastica italiana le strade dedicate al Maresciallo Tito vengano al più presto intitolate ai Martiri delle Foibe.
Milano, 10 febbraio 2003
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14 giugno 2003 |
Basovizza: commemorazione al Sacrario della Foiba. In onore del 58° anniversario dell'abbandono delle truppe jugoslave da Trieste italiana, verranno commemorati i caduti della Foiba di Basovizza e di tutte le foibe carsiche.
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13 giugno 2003 |
Lazzate (Mi): convegno sulle foibe. Il convegno affronta il tema della richiesta di giustizia per gli esuli istriani e dalmati e i loro martiri vittime del nazionalcomunismo jugoslavo di Tito, cacciati col terrorismo delle foibe dalle loro terre latino-venete e oggi minacciati di genocidio culturale.
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03 maggio 2003 |
Varese:
incontro-dibattito sulle foibe.Si terrà martedì 6 maggio 2003 al Teatro di Varese un importante incontro dal titolo "Le Foibe, una storia dimenticata". La manifestazione, promossa dall'assessorato alla Cultura del Comune di Varese, vedrà la presenza del sindaco Aldo Fumagalli, del prefetto Guido Nardone e del maestro Uto Ughi. Tra i relatori Ottavio Missoni, sindaco del "Libero Comune di Zara in Esilio", Lucio Toth, presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Bernardo Gissi, già sindaco del "Libero Comune di Pola in Esilio". "Si tratta di una significativa iniziativa storico-culturale - ha spiegalo Fumagalli - dopo la "giornata della memoria" dedicata al ricordo dell' Olocausto, il 6 maggio Varese sarà ancora al centro di una importante manifestazione per ricordare il drammatico capitolo delle foibe "titoiste" ai danni della popolazione italiana. Per troppo tempo, su di esso è stato steso un velo di prudente, omertoso silenzio. Abbiamo scelto di richiamare alla memoria l'esodo di oltre 350 mila Istriani, Fiumani e Dalmati e per non dimenticare il vergognoso genocidio perpetralo dal maresciallo Tito e dai suoi aguzzini ai danni di migliaia di uomini, donne e bambini".
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16 aprile 2003 |
Trento:
mostra fotografica sulle foibe. Da martedì 8 a venerdì 18 aprile
presso lo Spazio Espositivo del Centro Polifunzionale dell'Opera Universitaria
in Via Prati, 10 è possibile visitare una mostra dedicata alle foibe.
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marzo 2003 |
Nettuno: una mostra sulle foibe nel mese di marzo. Dal 20 al 22 marzo 2003 l’Associazione culturale “Libertà e azione”, con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del comune di Nettuno, terrà presso il forte Sangallo una mostra inerente l’eccidio perpetrato ai danni dei cittadini italiani durante e dopo il secondo conflitto mondiale nella Venezia Giulia. Il giorno 20 marzo alle ore 11:00 presso il forte si svolgerà un incontro introduttivo, sul tema in questione, alla presenza di stampa e amministratori comunali di Anzio e Nettuno. Info: libertaeazione@tiscali.it
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08 marzo 2003 |
Grosseto: una mostra e un convegno per ricordare i martiri delle foibe (08/03/'03).
Anche
la Maremma non dimentica il dramma dell'esodo dei Giuliano Dalmati e gli eccidi
delle foibe perpetrati ai danni degli italiani dai miliziani del maresciallo
Tito. Sabato 8 marzo 2003 l'antica fortezza medicea di Grosseto, completamente
restaurata di recente dall'amministrazione comunale, è stata tappa della mostra
dedicata alla cultura giuliano-dalmata nell’ Europa di oggi.
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22 febbraio 2003 |
Parma: presso il Circolo Culturale "Filippo Corridoni" si discuterà di foibe (22/02/'03). Sabato 22 febbraio 2003 alle ore 15.00 si terrà un incontro col dr. Adelio Gazzina per discutere del "Dramma delle Foibe". La sede del Circolo è a Parma a 50 metri da Piazza Garibaldi (Borgo della Salina, 5).
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12 novembre 2002 |
Teramo: Azione universitaria presenta un documentario sulle foibe (12/11/'02). Azione universitaria a Teramo è sempre stata attenta al tema delle foibe: prova ne è il convegno, con annessa mostra fotografica, che si tenne nel 1998 presso l'Ateneo. All'epoca il nucleo di Au si impegnò ad affrontare nuovamente l'argomento, ecco perché nel 2001, nell'ambito delle iniziative ricreative, culturali e sociali che annualmente vengono finanziate dall'Università di Teramo, come in tutti gli altri atenei, ai sensi della legge n°429/85, gli universitari di destra hanno presentato il progetto della realizzazione del documentario: «Foibe: la morte indegna». Approvato il progetto, è seguita una fase di ricerca storica e, nell'estate del 2002, il presidente provinciale Alessandro Taricani, il regista-militante Andrea Parisi, l'esule istriana Nidia Cernecca, figlia del martire istriano Giuseppe Cernecca e il ricercatore storico Luigi D'Agostani, hanno compiuto un viaggio di una settimana attraverso il Carso, il Friuli e l'Istria, terre che a due riprese, nel 1943 e nel 1945, videro il tentativo, purtroppo riuscito, di "snazionalizzare" l'Istria, allora italiana, attraverso una vera e propria pulizia etnica operata dai partigiani comunisti titini spalleggiati dai partigiani comunisti italiani.
Con la raccolta di immagini,
riprese e testimonianze di protagonisti diretti di quegli avvenimenti, si è così
potuto effettuare, con il montaggio dello studente Massimo Modugno, un
dilaniante documentario in cui aspetti storici, sentimentali e tragici si
uniscono in un tutt'uno.
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5 ottobre 2002 |
5 ottobre:
l'ADES pisana ricorda Norma Cossetto (05/10/'02). La delegazione pisana dell'ADES, in collaborazione con l'associazione Freedom, organizza a
Pisa un dibattito sulla martire istriana Norma
Cossetto, ragazza di vent'anni barbaramente trucidata, prima seviziata poi infoibata nella foiba di Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, dalla bande titine. Il dibattito avrà per moderatore il prof. Giuseppe Prosperi, già sindaco di Pisa, e come relatrice la prof. Fausta Cecchini Giani, già presidente della Provincia di Pisa ed ex sindaco della città. Interverranno inoltre il dott. Giorgio Piccioni, portavoce del Sindaco di Pisa e l'europarlamentare on. Paolo Bartolozzi oltre a numerosi invitati provenienti dalle varie regioni italiane.
Per l'occasione le associazioni promotrici hanno chiesto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica con parere favorevole del Prefetto di Pisa.
A fine conferenza verrà chiesto all'attuale Sindaco della città toscana di intitolare una strada alla memoria di
Norma (leggi un estratto dell'articolo
tratto da "La Nazione" del 9 ottobre 2002).
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21 agosto 2002 |
Il Presidente della Repubblica comunica, scusandosi, che non potrà presenziare al convegno del 5 ottobre. Leggi la lettera (21/08/'02).
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26 marzo 2002 |
Jesolo: una via dedicata ai "Martiri delle foibe". Il consiglio comunale di Jesolo ha approvato un o.d.g., presentato dal consigliere di An Daniele Bison, finalizzato ad intitolare una piazza o una strada di prossima realizzazione ai "Martiri delle foibe". Nell' o.d.g. si ricorda che tra l'8 settembre 1943 fino a tutto il 1946 in Istria e poi nel territorio di Trieste e in gran parte della Venezia Giulia, i partigiani di Tito usavano le foibe per eliminare militari e civili con una ferocia inaudita.
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27 gennaio 2002 |
Basovizza:
è previsto un raduno presso la foiba il 27 gennaio 2002 . Il 27 gennaio 2002 si terrà un raduno a Basovizza (il paese nel triestino tristemente famoso per la foiba simbolo) per commemorare i Martiri della locale foiba e di tutte le foibe sparse in Istria e nell'odierna Venezia Giulia.
Nel giorno dedicato a tutti i caduti degli olocausti (anche se c'è ancora qualcuno che non vorrebbe ricordarli tutti!) ci
saranno anche i difensori dell'italianità della Venezia Giulia e delle terre cedute di Istria, Fiume e Dalmazia, a ricordare i nostri Connazionali martiri vittime della violenza del "IX Corpus" sloveno e dei gruppi croati.
Appuntamento alle ore 10 alla foiba di Basovizza dove sarà celebrata una Messa e verrà deposto un cuscinetto tricolore di fiori. Seguirà un alza-bandiera. Infine un breve discorso dello Storico Giorgio
Rustia. I partecipanti sono invitati a munirsi di Bandiere tricolori, delle terre irredenti e di qualsiasi altro tipo di stampo patriottico e nazionale.
Per informazioni scrivete a vibak@katamail.com
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13-14-15 dicembre 2001 |
Roma: 3 giorni di dibattiti su "Italianità, foibe e lager titini". L'Associazione Culturale "Alme sol" in collaborazione con la Regione Lazio assessorato alla cultura, ha organizzato una tre giorni di dibattiti, filmati e mostre sul tema "Italianità, foibe e Lager titini" presso il Teatro dei Dioscuri in Via Piacenza, 1 a Roma. Per informazioni chiamare al numero 347-3728156 oppure scrivere ai seguenti indirizzi: cncrsi@tiscalinet.it o almesorls@yahoo.it
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25 marzo 2001 |
Trieste, inaugurato il
monumento dedicato ai martiri delle foibe. Tre figure femminili dolenti in bronzo fuso e una scritta:
"Ai martiri delle foibe". È il monumento, realizzato dallo scultore Ugo
Carà, inaugurato a Trieste nel Parco della Rimembranza. Il primo a ricordare i fatti accaduti in queste terre durante i 40 giorni dell'occupazione
jugoslava.
«Mancava in città un monumento che ricordasse i martiri delle foibe - dice il sindaco Riccardo
Illy, presente alla cerimonia - pareva quasi esserci del pudore nel rappresentare simbolicamente quella parte della
storia". Il monumento, realizzato dal Comune con il contributo dell'Unione degli istriani e la supervisione dei Civici musei di storia e arte, si accompagna all'auspicio
"che certi fatti - continua Illy - trovino finalmente spazio nei libri di storia e siano tramandati alle giovani generazioni per evitare che si ripetano".
"Mi auguro - dice ancora il sindaco - che questo monumento dia un contributo nel consentire di affrontare con maggiore serenità questa parte della
storia".
Il monumento, inaugurato questa mattina alla presenza dei parenti degli
infoibati, è stato collocato in viale
"Martiri delle foibe".
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14 marzo 2001 |
Un cippo per ricordare Carlo Celestini ucciso nelle foibe. Carlo Celestini, nato a Viterbo il 6 marzo del 1922 è uno delle migliaia di italiani massacrati nelle foibe della violenza partigiana comunista titina verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il Comune di Viterbo ha deciso di onorare la memoria posando un cippo a Largo Martiri delle foibe.
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1 febbraio 2001 |
Seicento milioni per ricordare l'eccidio delle foibe. La cifra servirà a realizzare le medaglie in memoria degli italiani uccisi dai partigiani iugoslavi nel '45 che saranno conferite alle famiglie. Il governo ha finalmente stabilito la somma e quindi la legge proposta da An sulle medaglie in memoria delle oltre ventimila vittime dovrebbe essere attuata presto. La notizia è stata data nel corso della question time dal presidente del consiglio Giuliano Amato in risposta ad un'interrogazione di Roberto
Menia.
"Lei ha fondamentalmente ragione", ha dello Amato al parlamentare di An che lamentava i ritardi nell'iter della legge da lui proposta, "il governo ha finalmente agito pochi giorni fa e posso assicurarle che si è trattato di una vicenda di ordinaria burocrazia che a volte può prevalere, ed è male che prevalga, su finalità politiche corrette".
L'iter della legge si è infatti bloccato, dopo il via libera, nel marzo scorso del comitato permanente per i pareri della commissione affari costituzionali, quando, ha ricordato Amato, "è sorto il problema della relazione tecnica".
Il presidente del Consiglio si è anche giustificato assicurando di aver più volte "rivolto ai ministri e agli uffici l'invito pressante a stringere sulle relazioni tecniche che la commissione bilancio giustamente ci richiede". Ma in questo caso, ha detto Amato, "c'è stato un rimpallo tra ministeri dell'Interno, della Difesa e degli Esteri su chi avesse la consistenza delle persone tragicamente coinvolte nella vicenda delle foibe per calcolare il numero delle medaglie e quindi il loro costo". "Questa - ha aggiunto Amato - non è questione di volontà politica, capita a volte, e non dovrebbe capitare, che ci sia una dispersione dei tempi nelle sedi burocratiche". Ma "tra una lettera e l'altra", ha proseguito, si è infine arrivati ad accertare il numero presumibile e quindi la somma necessaria e il 24 gennaio il sottosegretario al Tesoro ha quantificato la cifra in Commissione bilancio: 500 milioni
per il primo anno e 100 milioni per quello successivo. Mi auguro ha concluso Amato - che a questo punto la sua legge possa vedere la luce". Insomma, dopo un anno finalmente il governo si è svegliato.
"E' una legge - ha commentato Roberto Menia - che proposi ad inizio legislatura perché non esiste alcun riconoscimento dello Stato per gli
infoibati. Chiedevo semplicemente che venisse data ai familiari una medaglietta sulla quale fosse scritto: "Per l'Italia" Un gesto morale civile e patriottico che allo Stato non costa nulla. Ma la legge - ha spiegato Menia - è arrivata in commissione tre anni fa e da quel momento l'iter è stato lentissimo per l'ostruzionismo velato della sinistra". Poi un anno fa finalmente è stata votata e approvata, mancava solamente
l'ok della Commissione bilancio per la copertura. Ma anche questa volta ci sono stati vistosi rallentamenti. Il governo ha infatti impiegato un anno per quantificare la spesa. "Fino alla scorsa settimana - ha continuato Menia - non si sapeva nulla, solo quando ho avvertito che avrei denunciato tutta la vicenda in diretta televisiva, Amato si è svegliato. Adesso chiederemo con Selva alla conferenza dei capigruppo che la proposta venga calendarizzata in aula per la prossima settimana in modo tale che, se si vuole, il Senato potrà approvarla subito in sede deliberante. Questa medaglietta "Per l'Italia" - ha concluso Menia - a nulla dà diritto in termini di benefici economici ma postula il rispetto di ogni italiano verso chi ne sarà fregiato".
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5 gennaio 2001 |
Monza, visite ai lager e
foibe a spese del Comune
Contributi comunali alle scuole di Monza che organizzano gite scolastiche. Ma solo se l'itinerario prevede soste ai lager nazisti ed alle foibe istriane. La Giunta comunale del Polo, guidata dal sindaco Roberto Colombo (Forza Italia) ha approvato, infatti, una deliberazione, con la quale è stato disposto un finanziamento di 15 milioni a favore di tre scuole superiori, che hanno organizzato viaggi di istruzione in questi luoghi. L'iniziativa si inquadra in un progetto generale dell'amministrazione, teso a sostenere gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado che mettono in atto programmi di questo tipo. Peraltro, nel bilancio del Comune è stato anche predisposto un apposito capitolo di spesa dedicato a questo genere di iniziative. Fermo restando, però, l'obbligo di prevedere espressamente sia la sosta ai lager, sia la visita alle foibe. La decisione ha avuto una vasta eco sulla stampa, perché fa seguito alla polemica scatenata da alcuni provvedimenti regionali, con i quali è stata lamentata l'inattendibilità dei libri di storia sui fatti della Seconda Guerra Mondiale.
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24-25-26 novembre 2000 |
Convegno-mostra tenutasi presso la sala municipale Grandi Riunioni a Carate Brianza il 24-25-26 novembre 2000 (link)
http://www.madm.it/AnCarate/pag010.htm
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