SPECIALE LAVORO
Siamo onorati
di pubblicare il pensiero dell’Assessore Regionale al Lavoro sulle
prime esperienze nell’attività regionale
Editoriale di
Alessandra Tibaldi*
L'assessorato
al Lavoro
un
osservatorio privilegiato
….vite che
raccontano la nostra regione…. Storie che ci coinvolgono…..testimonianze
che ci servono per agire e ci spingono e decidono
Da quando
ho iniziato la mia esperienza nell'assessorato
al Lavoro, gli incontri sono stati
molteplici.
Sindacati, lavoratori precari e non,
reti di lotta
e molti altri ancora.Ci
si chiede di garantire uno spazio di democrazia, ma spesso,
diventiamo spazio di speranza.
Coinvolti sempre più da persone le cui
condizioni
sono racconti di quotidiana difficoltà.
Vite che raccontano la nostra Regione.Ci
si chiede di prendere parola, di interagire, di
rendere
possibile qualcosa che trasformi l'esistente. Storie che parlano di
un lavoro spesso
sotto ricatto,
sottopagato, senza futuro.
L'assessorato,
un luogo in cui prendere decisioni, costruire linee guida e
strategie, e però
anche un
formidabile luogo di inchiesta, continua,
un osservatorio privilegiato sulla nostra
contemporaneità.
Le aspettative
sono molte …chiediamo partecipazione e collaborazione per adottare
misure positive.
In molti ci
guardano come
l'isola per i
naufraghi, approdo in grado di
sostenere
ragioni e bisogni. L'assenza di dirittie
oramai un tratto comune che colpisce un
giovane
laureato come un pensionato, un
migrante come
un lavoratore. Condizioni di
disagio ancor
più gravi se donne.
La precarietà
sta ponendo quindi la ridefinizione
delle forme del lavoro, della sua organizzazione
e dei diritti che parlano anche delle
nuove
esigenze, della necessità di conquistare e
garantire
nuovi diritti sociali.
Sappiamo che
le aspettative sono molte e di
moltissime
persone, per questo vogliamo essere
a disposizione di tutti coloro che intendano
agire sui temi
del lavoro, siano essi sindacati,
forze
politiche e sociali, movimenti e terzo settore,
partiti politici o istituzioni. L'idea di
costruire
una continua interazione deriva dalla necessità di sviscerare le
trasformazioni, capirne
le
condizioni
oggettive e soggettive, intervenire,
insieme, sulle misure da adottare per
contrastare
le difficoltà che il mondo del lavoro
contemporaneo presenta.
……. Ci rivolgiamo
anche al mondo della impresa… nell’iniziare un percorso trasparente
e partecipando contro la precarietà ed il disagio
Vorremmo su questo che anche il mondo
delle imprese si esprimesse,
perché crediamo necessario
porre dei freni in grado di fermare una
deriva pericolosa che rischia di
far precipitare milioni di
persone da uno stato di precarietà a
uno stato di grave disagio che
può divenire strutturale.
L'assessorato dunque non solo come luogo della delega ma
anche luogo di inchiesta, di
lettura delle trasformazioni del lavoro, spazio
aperto, in grado di coinvolgere ed essere
coinvolto. Per affrontare le
trasformazioni del mondo del lavoro necessitiamo di un
percorso aperto, trasparente e
partecipato per costruire
una nuova stagione di diritti sociali, di garanzie,
di nuovo sviluppo nel Lazio.
Alessandra Tibaldi
*Assessore
al Lavoro Pari opportunità e
Politiche
giovanili della Regione Lazio
CONSIDERAZIONI
Siamo onorati per l’editoriale dell’
Assessore Regionale, e nel contempo stupiti al massimo per
l’apertura mentale, la serena franchezza, la disponibilità al
dialogo, Sua e dei propri collaboratori; pertanto la “ Diogene Onlus”
ha dato la disponibilità all’ANMIC, per iniziare da Gennaio 2007 un
nuovo proggetto dedicato ai giovani disabili iscritti nelle liste
del collocamento obbligatorio, per l’autogestione della propria
situazione riguardo al lavoro.
Di fronte alla disponibilità
riscontrata ed in presenza del notiziario dell’Assessorato Regionale
“IL MALEPPEGGIO” : storie di lavori, inviato dall’Assessorato
Regionale al lavoro alla stessa Diogene Onlus, si apre questo nuovo
scenario per l’ “Internet Social Point”, per un proggetto che
partirà proprio collegandosi con
www.ilmaleppeggio.it e con
www.portalavoro.regione.lazio.it, a beneficio di tutti coloro
che aspirano ad un lavoro mirato se disoccupati ed alla difesa
della propria dignità lavorativa per gli occupati.
Sono sicuro che sarà un proggetto di
grande rilevanza sociale in provincia di Viterbo, non sterile
certamente, non fine a sé stesso ma incisivo e visibile nella realtà
che andrà ad affrontare.
Quanto entusiasmo ci ha dato questa
pubblicazione regionale! Questo entusiasmo ci auguriamo di poterlo
trasmettere ai giovani disoccupati della nostra provincia, senza
false promesse, senza infingimenti, ma con l’unico scopo di
affontare insieme la realtà, di renderli aggiornati e coscenti sulle
difficoltà da superare, di cercare insieme tutti gli strumenti
possibili per l’affrancamento dal bisogno e dallo scoramento.
Italo Aquilani
Mario Cipolloni
Giornalista
iscritto all’Albo dal 1970 . E’ stato per otto anni corrispondente
della “Nazione di Firenze”.
Per otto anni
corrispondente della “ Nuova Sardegna”, responsabile del TG Sportivo
e Direttore della televisione TVT .
Per molti anni
Direttore di “ Telemaremma”, da 10 anni Responsabile della rubrica
“Informa Viterbo” su Rete Oro, oltre che scrivere e commentare gli
accadimenti di Viterbo e gli accadimenti sportivi e molto altro
ancora .
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Nei
giorni 5, 6, 7 Ottobre 2006 del corrente anno a Fiuggi (FR) è stato
celebrato il X° Congresso Nazionale della ANMIC che coincide con i
cinquant’anni dell’esistenza dell’Associazione stessa.
Oltre
a rappresentare una data storica della ANMIC, è servito a rievocare
le conquiste associative ottenute nell’ultimo cinquantennio ed a
gettare le basi per le nuove iniziative che la presenza attiva delle
ANMIC in Italia porterà in porto in favore dei disabili.
Il
dibattito si è svolto nei tre giorni di lavoro alla presenza di
oltre 700 delegati provenienti da tutta Italia, centrando gli
interventi sugli spunti che la relazione del Presidente Giovanni
Pagano ha offerto ad ogni oratore; una relazione che ha dimostrato
la dedizione con la quale il Presidente Nazionale ha lavorato in
questi 5 anni di incarico, e nella quale più volte ha voluto
trasmettere ai presenti la tranquillità della sua coscienza e la
serenità con la quale si è presentato all’assemblea, sicuro di avere
dato il massimo per l’elevazione morale, civile, ed economica degli
invalidi civili .
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L’entusiastica
unanimità con la quale il Congresso ha rieletto il Presidente Pagano
alla guida della ANMIC per i prossimi 5 anni, è stata la
dimostrazione, non solo dell’affetto, ma anche della stima che il
mondo dei disabili nutre nei suoi confronti.
Il
Presidente Provinciale di Viterbo Dr Aquilani, nel suo pubblico
intervento ha ribadito la fedeltà della ANMIC di Viterbo al
Presidente Nazionale, Giovanni Pagano, ai Vice Presidenti Prof.
Gilberto Pietrella, Dr Gianni D’Alfolso, Cav. Agostino Bravaccini
ed ai membri del Direttivo Nazionale Prof. Mariano De Luca, Avv.
Luca Pancalli, Rag. Alberto Mutti e fedeltà che significa camminare
insieme secondo i principi ispirati dalla Presidenza Nazionale e nel
rispetto delle autonomie locali.
Quale
Presidente Regionale del Lazio ha enucleato i successi ottenuti
dalla ANMIC Regionale in questo ultimo quinquennio e le leggi che
l’Ente Regione ha emanato tenendo presenti i suggerimenti e le
proposte ANMIC, riconoscendone con la L.R. n° 17 / 2003 il ruolo di
Ente Ausiliario della Regione stessa.
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Si è quindi soffermato sui problemi che riguardano il
lavoro, l’assistenza dei più gravi, il “dopo di noi” e l’educazione
e l’assistenza alle famiglie affinché possano tenere in casa i
disabili gravi, spingendo lo sguardo verso il futuro, che si
propone difficile per la realizzazione dei temi accennati, e per i
quali il Presidente Regionale Dr Aquilani ha chiesto l’impegno della
Presidenza della Direzione Nazionale.
L’avvocato Luca Pancalli è stato nominato recentemente commissario
straordinario della Federazione Italiana Gioco Calcio
Il
riconoscimento dei suoi meriti sportivi viene da lontano, quale
atleta vincitore di 7 medaglie d’oro alle paraolimpiadi e Presidente
del C I P ( Comitato Italiano Paralimpico ) massima organizzazione
di sport disabili d’Italia, Vice Presidente del CONI e Segretario
Generale della ANMIC Nazionale.
Noi
lo appreziamo come Presidente della ANMIC di Roma e Provincia, e
siamo i fortunati ad avere lavorato con lui fianco a fianco in
questi ultimi 10 anni, ed il sottoscritto si onora di avere
presieduto all’EUR il Congresso che lo ha rieletto Presidente ANMIC
di Roma per il prossimo quinquennio.
Sarò
controcorrente, ma voglio sperare di poter ancora lavorare con lui,
sottolinearne i suggerimenti, ascoltarne le esperienze: purtroppo so
bene che le sue qualità e la sua intelligenza servono a scopi più
vasti in questa Italia, dove lo sport deve continuare a rivolgersi
ai giovani ed alle persone in difficoltà, dove l’esempio della
legalità deve imperare in ogni azione popolare e solo uno come lui
può garantire questa aspirazione.
Che
bei tempi Luca! Quando organizzavamo le gare sportive per i
disabili a Roma e quando inauguravamo le mostre nelle quali gli
artisti disabili potevano esporre le loro opere; rimane sempre il
valore degli inviti che ci rivolgevi nelle riunioni dei Presidenti
Provinciali del Lazio a trasmettere e disseminare tra di noi le
esperienze i risultati delle iniziative, i successi contro
l’emarginazione, affinché le esperienze positive non andassero
perdute ma sempre migliorate.
Non
c’è solo nostalgia in queste mie parole ma c’è anche consapevolezza
che
stare al passo con te non sarà facile per noi operatori locali della
ANMIC: ci conforta solo il fatto che i disabili, gli sportivi, i più
deboli ci guadagneranno molto!
Intervento del Dr. Aquilani Presidente Regionale ANMIC
In Via Rosa Raimondi Garibaldi -sala Tirreno
- in Roma, il giorno 11 Novembre 2006 si è svolta l’Assemblea dei
quadri dirigenti dei Ciechi Civili e degli Ipovedenti del Lavoro per
affrontare i problemi attuali della categoria di disabili. Trasporti
– autonomia e disabilità; situazione del Centro Regionale S.
Alessio; L.R. n° 36/2003 sulla consulta del volontariato; il
Servizio Regionale; la vita associativa nelle Province;
I lavori sono stati introdotti dalla Prof.ssa Anita
Ventura, Presidente Regionale dell’Unione Italiana Ciechi, che ha
approvato i Responsabili
Provinciali sulle attività regionali ed ha
introdotto i punti salienti degli argomenti all’ordine del giorno.
Non ha mancato, quindi, di incoraggiare i delegati a perseverare
nell’impegno finora profuso, al fine di superare le difficoltà che
si frappongono, tra i disabili per una opportuna fruizione dei
servizi.
Durante i lavori il Dr. Aquilani Italo, Presidente Regionale della
ANMIC, accogliendo l’invito della Prof.ssa Ventura ha preso la
parola portando il saluto dei propri associati ANMIC, ai colleghi
della UIC che fanno parte della FAND Regionale che raggruppa tutte
le associazioni storiche di disabili: UIC- ENS – UMS – ANMIL;
Come
per i Ciechi, ha sottolineato Aquilani, anche per gli Invalidi
Civili i problemi più scottanti sono quelli del lavoro,
dell’emarginazione, delle barriere architettoniche, così come è
emerso in questi ultimi anni nelle riunioni congiunte che si sono
tenute a Roma, in Via Collalto Sabina, alla Regione, alla Sede della
UIDL e nei Convegni della FAND; ha ricordato, quindi le battaglie
sostenute insieme all’ex Presidente Regionale UIC Dr Sartorelli ed
ha valorizzato la collaborazione che c’è nelle Province tra la UIC e
la ANMIC.
Citando la persona del Prof. Tommaso Daniele, ha concluso dicendo:
il movimento dei disabili ha compiuto grandi passi lungo la strada
della visibilità dei bisogni dei ciechi e dei disabili e dei diritti
in genere, il diritto alle pari opportunità, il diritto alla pari
dignità, il diritto a vivere una vita di piena cittadinanza. Noi,
insieme agli altri disabili, abbiamo la grande missione di cambiare
questa società, di frenarne gli impulsi verso certi valori che non
ci appartengono: il denaro, la ricchezza, il profitto ed il successo
ad ogni costo. Noi abbiamo la missione di riportare la vita ai
valori di un tempo, alla dignità dell’uomo, alla centralità
dell’uomo con la propria sensibilità, con la propria dimensione, la
propria finitudine. Proprio noi, i più deboli, abbiamo questa
possibilità, questa opportunità, perché noi più
degli altri avvertiamo la difficoltà del passo
quando si fa troppo lungo, e allora abbiamo la
missione di batterci per una visione dell’Europa che
sia diversa da quella di altri continenti. |
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Noi dobbiamo batterci
per un modello sociale europeo che riesca a coniugare lo sviluppo
economico con i bisogni dell’uomo, con la giustizia sociale;
dobbiamo batterci per una Costituzione europea che ponga come
centrali i diritti fondamentali dell’uomo, la non discriminazione
dei diritti umani, i diritti economici, i diritti sociali, i diritti
culturali. Ecco è in questo contesto che noi dobbiamo combattere la
nostra battaglia per l’autonomia e per l’indipendenza.
Al
termine dei lavori il Dr. Aquilani a nome della ANMIC ha approvato
l’ordine del giorno elaborato dalla D.ssa Simona Fanini sugli
argomenti trattati che è stato trasmesso alla Giunta Regionale del
Lazio.
Dalla
Sede regionale ANMIC si ringrazia la D.ssa Simona Fanini Segretaria
UIC Regionale, per la professionale assistenza prestata nelle
attività della FAND.
Ci è
gradito pertanto ricordare con affetto le immagini del suo recente
matrimonio che si è svolto a Roma in Campidoglio, officiato dalla
D.ssa Alessandra Tibaldi.
di Castiglione In
Teverina ci ha gentilmente autorizzato a pubblicare alcune poesie
presenti nei vari volumi editi dalla stessa.
Ringraziamo il
Presidente Nevino Barbanera augurandoci della continuità di
collaborazione
ATTESA
Nelle notti serene di
gennaio
la tramontana lucida le stelle
racconta al buio risapute fole
sempre inventando l'argomento amore.
Ho messo rami secchi di ginepro
sul
focolare di consunta pietra:
odora
il vino, sfrigola la fiamma
rintocca l'ora e ci fa compagnia:
vieni
avanti
amico
(Autore Vito Ceccani)
Dalla raccolta “Le voci della poesia”
INVERNO IN
PAESE
Piacevol brezza estiva, ti rimpiango!
Sotto un cielo cristallino
ostinatamente freddo e monotono,
imperversa la tramontana
contro il lago di Bolsena.
Prepotente essa scuote:
i platani rivieraschi,
inveisce sui pioppi secolari
del grazioso viale;
poi qual fiera che insegue la preda,
assalta la
penisola
di recente innevata,
sibila tra
i vicoli
e investe
col gelido soffio
i rari
passanti.
Ma i
comignoli dé tetti
esalano
sbuffi di grigio fumo,
lontane
emozioni suscitando:
vecchietti
appisolati
presso i
ceppi scoppiettanti,
vivande
gustose e vino nuovo,
addobbi
natalizi
e nenie di
zampogne.
( Autore Elio Prosperini )
Dalla raccolta “La voce della poesia”
LA
NEVE
C’e gioia nell'aria
fata neve stamane
ogni cosa ha ammantato
svegliarsi trepidanti al torpore
incollati al vetro appannato
cader lieve,
la
neve
nella pianura
nei colli
nei tetti
nel borgo, muto d’incanto
c’è un paesaggio imbiancato
c’è un presepe nei cuori, fanciulli.
(Autore Nevino Barbanera)
Dalla raccolta “Poeti Castiglionesi”
50 anni
L’ A.N.M.I.C.
(Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi civili),
fondata nel 1956, eletta in ente Morale il
23/12/1978 con Decreto del Presidente della
Repubblica, è la più importante organizzazione
sociale d’Italia e rappresenta e tutela l’intera
categoria degli Invalidi Civili: ha il merito,
riconosciuto ad elaborare ed a far approvare tutta
la legislazione italiana vigente in materia di
invalidità.
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In questo anno 2006 vengono celebrati i 50
anni di attività assistenziale con varie manifestazioni che si
sono svolte nel corso dei mesi in diversi ambiti e che si
concluderanno il 13 Dicembre a Piazza Montecitorio in Roma alla
presenza dei labari e delle insegne delle 103 Sedi Provinciali,
delle 39 Sedi Regionali e delle 350 delegazioni e sezioni locali
presenti in Italia.
La signora Alberti di
Blera
In tale ricorrenza
il Presidente Nazionale Giovanni Pagano ha voluto
dedicare una targa personalizzata alla Sig.ra Livia
Alberti di Blera per l’opera di solidarietà
associativa svolta nel comune di residenza, in
favore degli Invalidi Civili, soprattutto quelli
maggiormente impediti: tale attività di raccordo e
rappresentanza volontaria, la Sig.ra Alberti
dall’aspetto ancora giovanile ed insostituibile per
il carisma che emana, pur nel suo solare sorriso,
l’ha svolta fin dalla nascita della ANMIC, iniziando
la collaborazione con l’allora Presidente
provinciale Prof. Gilberto Pietrella.
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L’incontro
Ci siamo ritrovati a Blera nella sala
parrocchiale, nella favorevole e voluta circostanza di rinverdire i
rapporti amichevoli e familiari che sempre improntano le iniziative
della nostra Associazione, con i più fedeli collaboratori e
simpatizzanti. Dopo tanti anni di comune militanza, l’occasione ci
ha portati a consolidare un rapporto di fiducia che pur discontinuo
per gli inevitabili problemi di salute, si perpetua nella quotidiana
interazione tra la Sede provinciale, gli iscritti, i delegati ed i
collaboratoriperiferici.
Con sincero trasporto la Sig.ra Alberti ha voluto ricordare i primi
tempi di attività, l’attaccamento che ha sempre avuto verso
l’Associazione e le persone che la conducono, rinnovando l’impegno a
continuare, nei limiti delle sue possibilità, anche per il futuro.
Il Presidente Provinciale Aquilani, l’ha ringraziata pubblicamente e
si è compiaciuto della folta partecipazione, notando soprattutto la
presenza di giovani, a dimostrazione di un ottimo ricambio
generazionale delle persone che si avvicinano all’ANMIC e che, con
l’esempio degli anziani, si adoperano a proseguire e perfezionare il
cammino intrapreso. Ai giovani soprattutto viene affidato il compito
di far fiorire il volontariato e di mantenere il collegamento con
quelli associati, da sempre amici e conosciuti, i cui nomi ed i
volti ci scorrono davanti mentre parliamo, che per grave infermità
sono costretti a rimanere nelle loro abitazioni e che comunque hanno
inviato i loro saluti telefonicamente. Don Santino Giulianelli,
Parroco di Blera, ha benedetto l’immagine Sacra offerta alla Sig.ra
Alberti dalla sede provinciale ANMIC di Viterbo e la targa della
Presidenza Nazionale, aggiungendo una valenza religiosa all’amore
per il prossimo ed alla solidarietà che sono i valori fondamentali
cui si ispira l’operato della ANMIC.
Alla preparazione del
rinfresco ed al servizio hanno provveduto i
volontari di Blera, guidati dal Vice Presidente
Lorenzo Ciarlanti e Sig.ra e dalla Sig.na Antonella
de Silvestris, Capo revisore dei conti. Il servizio
fotografico e l’organizzazione sono stati curati dai
volontari coniugi Cecchini Laura e Maurizio di
Viterbo. Un ringraziamento particolare va alla
famiglia De Silvestris per essersi prodigata alla
riuscita della manifestazione, al Geometra Piccini
ed al Sig. Sabini Giulio di Civitella Cesi un
sentito “grazie”. |
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Nella
legislazione italiana, le norme recenti che si riferiscono
direttamente ai problemi dei portatori di handicap sono
(clicca sui titoli per vedere il
testo) :
Legge
05/02/92 n°104
Legge quadro per l’ assistenza, l’ integrazione sociale e i
diritti delle persone disabili
Legge
21/05/98 n°162
Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di
sostegno in favore di persone con handicap grave
Legge
28/01/99 n°17
Integrazione e modifica della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104.
per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate.
Legge
12/03/99 n°68
Norme per il diritto al lavoro dei disabili.
-
se
ultrasessantacinquenni non hanno più effetti –
Nel caso in cui dalle revisioni sanitarie effettuate dalle ASL
e dalle commissioni di verifica dei Ministero dell'Economia e delle
Finanze nei confronti di soggetti ultra sessantacinquenni titolari
dì prestazioni sostitutive di Invalidità Civile (pensione sociale e
assegno sociale), risulti una riduzione dei grado di invalidità, da
totale a parziale o, comunque, la mancata conferma del requisiti
sanitari che hanno dato luogo alla prestazione di invalidità,
i pensionati conservano comunque il diritto a tali prestazioni
sostitutive, infatti, il compimento del 65° anno da parte
dell’assistito segna una linea di “confine”. Il raggiungimento
dell’età cristallizza la situazione in essere a quel momento:
cessa la titolarità della prestazione di invalidità civile e si
fruisce dell'assegno sociale senza che da parte dell'INPS si possa
rimettere in discussione la permanenza del requisito sanitario anche
per il futuro.
Gli accertamenti sanitari, invece, sono rilevanti in caso di
verifica del diritto all'indennità di accompagnamento e alle
prestazioni dì carattere socio sanitario non economiche.
per malati oncologici
L'ultimo comma dell'art. 6 della Legge 80/2006, (che prevede una
notevole semplificazione degli adempimenti amministrativi per le
persone con disabilità)
recentemente approvata dal Senato, contiene
notizie per i malati oncologici
per i quali viene previsto un iter di accertamento
accelerato.
Esso deve essere effettuato dalle Commissioni delle Aziende ASL
entro 15 giorni dalla domanda dell'interessato.
La norma
afferma altresì che gli "esiti
dell'accertamento hanno efficacia immediata per il godimento dei
benefici da essi derivanti".
Se ne evince che il rilascio del verbale è immediato e utile ai fini
di benefici lavorativi, esenzione dal ticket, erogazioni delle
eventuali previdenze economiche.
È stato pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale del 26 luglio 2006, il Decreto del Ministero Ministero per
i beni e le attività culturali
n. 239 del 20 aprile.
Il Decreto, modifica un precedente regolamento disciplinando in modo
diverso il libero ingresso e l'ingresso gratuito negli
istituti ed ai luoghi della cultura.
È bene precisare che sono tali i monumenti, musei, gallerie, scavi
di antichità, parchi e giardini monumentali dello Stato. Sono quindi
esclusi i parchi e i musei gestiti direttamente da privati e non di
proprietà dello Stato.
Il nuovo Decreto, elencando gli
aventi diritto all'ingresso gratuito, ha introdotto una novità anche
a favore delle persone con disabilità.
Sarà infatti riservato l'ingresso gratuito ai cittadini dell'Unione
europea "portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro
accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di
assistenza socio-sanitaria".
Il decreto non fornisce alcuna
indicazione circa la documentazione da esibire per poter godere di
questo nuovo diritto. Non è precisato quale documentazione sia
necessaria per dimostrare la propria invalidità, né - soprattutto -
come si accerti l'appartenenza a servizi di assistenza
socio-sanitaria. Si tratta di una lacuna che potrebbe generare degli
equivoci, ma che verosimilmente verrà definita con successiva
circolare applicativa.
Nessuno è autorizzato dall'ANMIC
a sollecitare telefonicamente
contributi ed a richiedere e
ricevere i pagamenti a domicilio
Tratto dal
Notiziario Anmic di Parma
Abbiamo più volte scritto: non date
danaro a chi ve lo chiede per telefono e manda un ragazzo all’ora di
pranzo a riscuotere, ma ancora ci arrivano telefonate, settimana per
settimana paese per paese, da ogni parte della provincia di Viterbo
che ci domandano se siamo noi gli autori della telefonata ed i
gestori dell’incasso: potremmo ormai stampare un calendario dei
tempi e dei luoghi, programmati, ogni anno da questa associazione il
cui nome, da chi telefona viene associato alla ANMIC, traendo
talvolta in inganno i nostri associati.
"Tutto il mondo è paese"
HAI
rinnovato LA TUA TESSERA?
è iniziato il tesseramento per l’anno nuovo e sta ottenendo risultati
molto positivi.
ADERIRE ALL’ASSOCIAZIONE E’ UN DOVERE
MORALE DI OGNI INVALIDO SE VUOLE ESSERE DIFESO E PROTETTO ANCHE IN
FUTURO.
Non dobbiamo infatti dimenticare che soltanto grazie alla ANMIC gli
invalidi civili hanno realizzato negli ultimi 50 anni importanti
conquiste.
LA TESSERA INOLTRE TI DA’ DIRITTO A:
·
L’invio
di due numeri annui de”L’Inserimento” direttamente a casa tua;
·
L’invio
di dodici numeri della rivista “Tempi nuovi” direttamente a casa
tua;
·
A
partecipare alle iniziative formative attivate dalla ANMIC;
·
A
partecipare a tutte le manifestazioni e a tutte le gite sociali
organizzate dalla sede provinciale;
·
A
partecipare ai concorsi a premi culturali e artistici che verranno
banditi nel 2007;
·
Ad
usufruire della consulenza di un medico legale;
·
Ad
usufruire della consulenza gratuita di un avvocato;
·
La
concessione alla tessera Aci con lo sconto di Euro 15.00
·
Ad
usufruire dell’assistenza per lo svolgimento delle tue pratiche
·
Un servizio di accompagnamento interno alle
facoltà;
·
La fornitura di attrezzature informatiche;
·
Il servizio di consulenza e supporto
psicologico
·
Un servizio d'orientamento e altri servizi
vari
a)
L'accompagnamento
interno alle facoltà
L' Università degli Studi della Tuscia offre un Servizio di
accompagnamento di cui possono usufruire tutti gli studenti con
disabilità.
Questo servizio può consistere sia nell' accompagnamento dello
studente disabile (dal cancello d' ingresso della Facoltà all'
interno della struttura universitaria), sia nell' assistenza dello
studente disabile per quanto riguarda la partecipazione alle lezioni
universitarie, colloqui con i docenti e lo svolgimento della tesi di
laurea.
Per usufruire del Servizio di accompagnamento lo studente
interessato deve inoltrarne richiesta al proprio referente di
Facoltà e successivamente prendere contatto con la Cooperativa
ufficialmente designata, di seguito indicata:
Cooperativa
Universo 3000
Strada Poggino, 76
01100 Viterbo
rif. Roberta Cavalloro
tel. 348 7619844
Al fine di consentire l' organizzazione del servizio, è opportuno
che le richieste vengano fatte una settimana per quella successiva,
indicando il giorno, il luogo e l'orario per il quale si richiede il
servizio.
b)
La fornitura
di attrezzature informatiche
Gli studenti disabili che ne facciano richiesta possono ricevere in
comodato dall'Universita' della Tuscia sia apparecchiature
informatiche a loro domicilio per seguire le i iniziative dell'
Università e per i contatti con i docenti (computer da tavolo,
computer portatili), sia apparecchiature specializzate per la
migliore fruizione delle attività universitarie .
Questo servizio previsto dall' Università della Tuscia si propone lo
scopo di rendere più agevole allo studente disabile l' inserimento
nelle attività di studio e nelle altre attività che caratterizzano
la sua vita universitaria.
Possono usufruire di questo servizio gli studenti disabili che ne
facciano richiesta scritta al "Servizio per gli studenti disabili",
inviando un fax al n. 0761 357158 o una e- mail, al Delegato del
Rettore (senni@unitus.it)
o una lettera intestata al "Servizio per gli studenti con disabilità"
, c/o Dipartimento di Economia Agroforestale e dell'Ambiente Rurale,
Via San Camillo De Lellis, s.n.c., 01100 Viterbo.
c)
Il servizio di consulenza e supporto
psicologico
Responsabile: dott.ssa Chiara Scalesse.
La dott.ssa Scalesse è a disposizione di tutti gli studenti
dell'Università della Tuscia che richiedano di usufruire del
servizio di supporto e consulenza psicologica e riceve su
appuntamento nell'intera giornata del martedì nei locali
della Facoltà di Economia di Via Emilio Bianchi, stanza n.41.
Per prendere appuntamento con la dott. Scalesse telefonare al n. 347
8175862
d) Altre attività del servizio per gli studenti con disabilità
·
Realizzazione dello Sportello LaureAbili che fornisce orientamento
agli studenti con disabilità.
·
Rapporti con le scuole pubbliche superiori della Regione Lazio per
lo scambio di informazioni riguardo alla situazione degli studenti
con disabilità;
·
Azione di sensibilizzazione del corpo docente sul tema dell'
integrazione dele persone con disabilità nell' ambito dello studio e
del lavoro;
·
Organizzazione di incontri studio e convegni sul tema della
disabilità in ambito universitario e post-universitario.
·
Campagna di informazione sulle agevolazioni fiscali e sui contributi
economici previsti dalle Segreterie studenti di facoltà e
dall'Azienda per il Diritto allo Studio (ADISU).
In questa rubrica
sono indicate alcune questioni che più spesso interessano gli
studenti portatori di handicap nella nostra università:
1. Quali agevolazioni economiche sono previste
dall’Università della Tuscia per gli studenti portatori di handicap
con invalidità riconosciuta superiore o uguale al 66%?
Tutti gli
studenti che presentino al momento dell’ iscrizione alla Segreteria
studenti il certificato rilasciato dalla ASL che attesta una
invalidità superiore o uguale al 66% hanno diritto all’ esonero
totale dal pagamento delle tasse e dei contributi universitari.
2. Sono uno
studente con invalidità riconosciuta superiore al 40 %: ho diritto
ad una riduzione sulla quota di iscrizione alla Facoltà della Tuscia?
Tutti gli
studenti che presentino al momento dell’ iscrizione alla Segreteria
studenti il certificato rilasciato dalla ASL che attesta una
invalidità compresa tra il 40% incluso e il 66% escluso hanno
diritto ad un esonero del pagamento del 50% dei contributi
universitari dovuti.
3. Quali sono i
requisiti di merito richiesti da Laziodisu di Viterbo agli studenti
con invalidità riconosciuta superiore o uguale al 66%?
Per gli studenti con invalidità riconosciuta superiore o
uguale al 66% i requisiti di merito risultano ridotti rispetto ai
requisiti richiesti agli altri studenti:
-
del 45% per gli
iscritti agli anni successivi,
-
del 35% per gli
iscritti al terzo anno fuori corso,
-
del 25 % per gli
iscritti al quarto anno fuori corso.
4. Oltre ai benefici a concorso sono previste dall’ ente
Laziodisu di Viterbo altri interventi in favore degli studenti
disabili che abbiano un'invalidità riconosciuta superiore o uguale
al 66%?
Laziodisu di Viterbo prevede in favore delle fasce di
utenza disagiata con invalidità riconosciuta superiore o uguale al
66% interventi economici per attrezzature specialistiche, per
materiale didattico differenziato, per strumentazione idonea a
superare particolari difficoltà individuali, la cui misura massima,
in relazione al reddito personale dello studente, complessivamente
non può superare i 1.500 Euro.
Vi ricordiamo
che potete trovare assistenza e consulenza anche presso le nostre
due delegazioni provinciali di:
Tarquinia
Presso la barriera di San Giusto-Ufficio Agricoltura del Comune,
Piano Terra
Davanti all’Ufficio Turistico, nei locali gentilmente concessi dal
Comune.
OGNI GIOVEDI’ DALLE ORE 16.30 ALLE
ORE 18.00 TEL. 338/1467246
Civita Castellana
Nei locali gentilmente concessi
dall’Amministrazione Comunale in P.zza Matteotti
OGNI SABATO DALLE ORE 16.30 ALLE ORE
18.00 - TEL. 338/1467246
AVVISO IMPORTANTE
Tutti i soci titolari di delega, aventi diritto a ricevere la
tessera, ed i soci che hanno effettuato il versamento su c/c della
Sede Nazionale, o sul c/c della Sede Provinciale, tengano presente
che l’ufficio compilerà le nuove tessere e le terrà a disposizione
dei titolari presso la sede provinciale, ove potranno essere
ritirate, personalmente o attraverso un incaricato di fiducia.
Nei casi eccezionali
si provvederà ad inviare la tessera per posta.
La patente
speciale viene rilasciata a persone affette da particolari difetti
fisici: abilita alla guida delle stesse categorie di veicoli di cui
alle patenti A, B e C, con particolari prescrizioni o adattamenti
(indicati sulla patente) in relazione alla patologia da cui si è
affetti.
Non è
assolutamente possibile guidare veicoli con massa a pieno carico
superiore a 11,5 tonnellate e con numero di posti a sedere superiore
a 16, escluso il conducente.
LA VISITA MEDICA
Per
ottenere il rilascio di una delle patenti speciali, il disabile
dovrà sottoporsi ad una visita di idoneità presso la Commissione
Medica Locale preposta a tale accertamento. Tale Commissione è, di
norma, presieduta dal responsabile della medicina legale dell'ASL in
cui è ubicata ed è composta da altri due medici e integrata (nel
caso di patenti speciali) da un medico dei servizi territoriali
della riabilitazione e da un ingegnere della carriera direttiva del
Dipartimento dei Trasporti Terrestri; a sua volta la Commissione
Medica Locale può avvalersi di esperti (art. 330 del Regolamento del
Codice della Strada). La visita di idoneità si richiede
presentando
un certificato medico redatto su un apposito modulo unitamente ad un
documento di riconoscimento. Nel caso in cui il disabile sia già
titolare di una patente normale (che verrà trasformata in patente
speciale), questa andrà esibita in luogo del documento di
riconoscimento.
La
visita può essere richiesta anche presso una Commissione diversa da
quella di residenza; in tal caso è discrezione della stessa
accettare o meno l'istanza di accertamento. Nel corso della visita
potrà essere esibita l'ulteriore documentazione clinica in possesso
del disabile (rilasciata o da un servizio di riabilitazione o da uno
specialista della malattia invalidante in questione); il disabile
può, inoltre, farsi assistere, a sue spese, da un medico di fiducia.
Se
nel corso della visita e dell'analisi dei certificati anamnetici, la
Commissione nutra dubbi sull'idoneità, si deve procedere ad una
prova pratica alla guida di un veicolo "adattato in relazione alle
particolari esigenze". Tutto ciò significa che l'idoneità non può
essere rifiutata solo sulla base di valutazioni cliniche o
documentali. II certificato di idoneità rilasciato dalla Commissione
Medica Locale è valido 90 giorni.
IL RICORSO
Accade, a volte, che le Commissioni Mediche Locali considerino il
candidato non idoneo; in tal caso che se il disabile ritiene
l'accertamento dell'idoneità insufficiente o se ritiene che
l'accertamento sia stato condotto in modo superficiale può
rifiutarsi di sottoscrivere il verbale di visita.
La
prassi più comune è, tuttavia, quella del ricorso; in tal caso il
disabile può richiedere di essere sottoposto ad una nuova visita di
accertamento. Tale ricorso va inviato, entro 30 giorni dal diniego e
a mezzo raccomandata A/R, al seguente indirizzo:
Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti
Dipartimento
per i Trasporti Terrestri e per i Sistemi Informatici e Statistici
Direzione
Generale della Motorizzazione e della Sicurezza del Trasporto
Terrestre ex "Mot. 5"
Via G. Caraci,
36
00156 ROMA
Alla
richiesta di nuovo accertamento è indispensabile allegare il
documento di diniego rilasciato dalla Commissione Medica Locale.
La
Direzione Generale del Dipartimento Trasporti Terrestri (ex M.C.T.C.)
segnalerà al richiedente la data e la Commissione Superiore alla
quale rivolgersi per il nuovo accertamento; anche in questo caso il
disabile potrà farsi assistere, a sua spese, da un medico di
fiducia.
L'ESAME DI GUIDA
Nel
certificato di idoneità la Commissione Medica indica quelli che sono
i dispositivi di guida che il disabile dovrà utilizzare; queste
modifiche dovranno essere riportate sul cosiddetto "foglio rosa" (e
successivamente sulla patente di guida).
Dopo
il riconoscimento di idoneità ed il rilascio del foglio rosa, il
disabile potrà esercitarsi alla
guida e sostenere gli esami teorici
e pratici per il conseguimento della patente, utilizzando veicoli
con gli adattamenti prescritti. In fase di esame pratico, è facoltà
dell'ingegnere della Motorizzazione Civile confermare gli
adattamenti ipotizzati dalla Commissione Medica o prevederne di
diversi. Lo stesso disabile può richiedere adattamenti diversi da
quelli prescritti dalla Commissione Medica. Non è obbligatorio
utilizzare, per l'esercitazione alla guida, un veicolo dotato di
doppi comandi o la propria autovettura o quella della scuola guida;
l'importante è che la vettura sia adattata con i sistemi prescritti
dalla Commissione Medica Locale.
Nella
patente di guida saranno riportati gli adattamenti definitivi: il
disabile potrà condurre solo i mezzi provvisti di tali dispositivi.
E'
stata abolita la norma che obbligava a trascrivere anche sulla
patente la targa dell'auto solitamente utilizzata.
Nel
caso in cui il disabile sia già titolare di una patente normale,
l'esame di guida non deve
essere sostenuto e potrà condurre i
veicoli provvisti degli adattamenti indicati nel certificato. di
idoneità rilasciato dalla Commissione.
I
collaudi dei mezzi adattati sono effettuati dal Dipartimento dei
Trasporti Terrestri (ex M.C.T.C.) e di solito le pratiche vengono
svolte dalle stesse officine che hanno modificato il mezzo.
IL RINNOVO DELLA PATENTE
Per
le patenti speciali è prevista una durata della validità di 5 anni,
anche se spesso a causa di specifiche situazioni o patologie
invalidanti, può essere di validità inferiore. Per il rinnovo della
patente speciale è necessario presentare alla Commissione Medica
Provinciale un certificato medico, redatto su apposito modulo,
consistente in una autocertificazione sull'esistenza di stati
patologici (modello prestampato rilasciato dall'ufficio patenti
della ASL) e copia della patente in possesso, richiedendo un
appuntamento per la visita di idoneità. Visti i tempi di
convocazione è consigliabile presentare la richiesta di visita per
il rinnovo almeno 90 giorni prima della scadenza della patente.
LE MALATTIE
INVALIDANTI
Si elencano di
seguito le malattie ed affezioni che escludono la possibilità di
rilascio
del certificato
di idoneità alla
guida.
Affezioni
cardiovascolari
La patente di
guida non deve essere rilasciata né confermata ai candidati o
conducenti colpiti da un'affezione cardiovascolare ritenuta
incompatibile con la sicurezza alla guida. Nei casi dubbi,
ovvero
quando trattasi di affezioni cardiovascolari corrette da apposite
protesi, il giudizio di
idoneità verrà
espresso dalla Commissione Medica Locale che può avvalersi della
consulenza di
uno specialista appartenente alle strutture
pubbliche. La Commissione Medica Locale terra nel
debito conto i
rischi o pericoli addizionali connessi con la guida di veicoli
conducibili con le patenti
delle categorie
C, D, E.
Diabete
La patente di guida può essere rilasciata o rinnovata
al candidato o conducente colpito da diabete
mellito, con parere di un medico
autorizzato e regolare controllo medico specifico per ogni caso. La
patente di guida non deve essere rilasciata né rinnovata al
candidato o conducente di questo gruppo
colpito da diabete mellito che necessiti
di un trattamento con insulina,
salvo casi eccezionali
debitamente
giustificati dal parere di un medico autorizzato e con controllo
medico regolare.
Malattie endocrine
In caso di
disturbi endocrini gravi, diversi dal diabete, in forme di entità
tale da compromettere la
sicurezza della
guida, la patente di guida non potrà essere rilasciata o confermata
salvo il caso in cui
la possibilità di
rilascio o di conferma sia espressamente certificata da parte della
Commissione Medica Locale.
Malattie del sistema nervoso
La patente di
guida non deve essere né rilasciata né confermata a candidati o
conducenti colpiti da:
a) encefalite,
sclerosi multipla, miastenia grave o malattie del sistema nervoso,
associate ad atrofia
muscolare
progressiva e/o a disturbi miotonici;
b) malattie del
sistema nervoso periferico;
c) postumi
invalidanti di traumatismi del sistema nervoso centrale o
periferico.
A giudizio della
Commissione Medica Locale e con sua espressa certificazione, nei
casi a), b) e c)
sopraccitati, a seguito dell'esito della visita
specialistica presso strutture pubbliche, ove ritenuta
necessaria, può essere rilasciata o confermata la patente di guida a
condizione che dette malattie non
siano in stato
avanzato e che la funzione degli arti sia buona, per cui non venga
pregiudicata la
sicurezza della guida. In tali casi gli interessati
devono mostrare di essere capaci di usare i comandi
del veicolo
appartenente alla categoria per la quale si richiede il rilascio
della patente, in condizioni
di sicurezza.
La validità della patente non può essere
superiore a due anni.
Per la conferma e
la revisione valgono le stesse modalità.
Epilessia
La concessione di
patente delle sole categorie A e B agli epilettici è consentita a
soggetti che non
presentino crisi comiziali da almeno due anni,
indipendentemente dall'effettuazione di terapie anti
epilettiche di
mantenimento e controllo. Tale condizione dovrà essere verificata
dalla Commissione
Medica Locale sulla base di certificazione, di data
non anteriore a trenta giorni, redatta dal medico
di fiducia o da
uno specialista appartenente alle strutture pubbliche.
La
validità della patente non
può essere
superiore a due anni.
Per la conferma e
la revisione valgono le
stesse modalità. La patente di guida delle
categorie C, D, E non deve essere rilasciata, né confermata, ai
candidati o
conducenti che siano attualmente affetti da epilessia
o che ne abbiano sofferto in passato.
Malattie
psichiche
La patente di
guida non deve essere rilasciata né confermata a candidati o
conducenti che siano
affetti da turbe
psichiche in atto dovute a malattie, traumatismi, postumi di
interventi chirurgici sul
sistema nervoso
centrale o periferico o colpiti da ritardo mentale grave o che
soffrono di psicosi o di
turbe della
personalità, quando tali condizioni non siano compatibili con la
sicurezza della guida,
salvo i casi che
la Commissione Medica Locale potrà valutare in modo diverso
avvalendosi, qualora
ne ricorra
l’esigenza, della consulenza specialistica presso strutture
pubbliche. La Commissione
Medica
Locale terrà, in quest'ultimo caso, in debito conto i rischi o i
pericoli addizionali connessi
con la guida dei
veicoli delle categorie C, D, E.
La validità della
patente non può essere
superiore a due
anni.
Per la conferma e la revisione valgono le stesse
modalità.
Sostanze
psicoattive
La patente di
guida non deve essere rilasciata né confermata ai candidati o
conducenti che si trovino
in stato di
dipendenza attuale da alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope né
a persone che comunque consumino
abitualmente sostanze capaci di compromettere la
loro idoneità a
guidare senza pericoli. Nel caso in cui tale dipendenza sia
definitivamente superata, la Commissione
Medica Locale, dopo aver valutato
con estrema cautela il rischio di recidiva del singolo candidato o
conducente, sulla base di
idonei accertamenti clinici e di laboratorio, e dopo essersi
eventualmente avvalsa della
consulenza di uno specialista appartenente a una struttura pubblic
può esprimere parere
favorevole al rilascio o alla conferma. La Commissione Medica Locale
tiene in debito conto e
valuta con estrema severità i rischi addizionali connessi con la
guida di veicoli delle categorie C,
D, E.
La validità della patente non può
essere superiore a due anni.
Per la conferma e la
revisione valgono le stesse modalità.
Malattie del
sangue
La patente di
guida non deve essere rilasciata né confermata ai candidati o
conducenti colpiti da
gravi malattie del
sangue, salvo il caso in cui la possibilità di rilascio o di
conferma sia
espressamente certificata da parte della Commissione
Medica Locale, la quale potrà avvalersi del
parere di medici
specialisti appartenenti a strutture pubbliche.
Malattie
dell'apparato urogenitale
La patente di
guida non deve essere rilasciata né confermata ai candidati o
conducenti che soffrono
di insufficienza
renale grave. Limitatamente ai candidati o
conducenti per patenti
delle categorie A,
B, la patente di guida può essere rilasciata o
confermata quando l'insufficienza renale risulti
positivamente
corretta a seguito di trattamento dialitico o di trapianto. La
certificazione relativa
deve essere
rilasciata dalla Commissione Medica Locale.
La validità
della patente non può essere
superiore a due
anni.
Per la conferma e la revisione valgono le stesse
modalità.
Non basta essere invalidi civili con percentuale
superiore al 74% per avere diritto all’assegno mensile di
assistenza; né basta essere invalidi civili totali con percentuale
pari al 100% per avere diritto alla pensione di inabilità.
In entrambi i casi, infatti, è richiesto che il
reddito dell’invalido sia inferiore ad una determinata soglia che,
nel caso dell’assegno mensile, è pari (nell’anno 2006) ad € 4.089,54
ed, in quello della pensione di inabilità, è pari ad € 13.973,26.
Questi tetti di reddito vengono leggermente corretti,
di anno in anno, per adeguarli all’aumento del costo della vita.
Può capitare che l’invalido, cui ogni anno venga
regolarmente liquidato l’assegno mensile o la pensione di inabilità,
poiché titolare di un reddito inferiore al limite di legge, si trovi
a percepire in un determinato anno e, solo in quell’anno, un reddito
superiore a quello usuale.
Sono molte le ipotesi in cui ciò può verificarsi:
come, ad esempio, l’arrivo del Tfr, o il pagamento di uno stipendio
per una collaborazione occasionale ed a tempo determinato, o la
liquidazione, dopo anni di attesa, di tutti gli arretrati di una
pensione di inabilità al lavoro.
Ebbene che succede in questi casi?
ll titolare della prestazione di invalidità civile
deve, entro 30 giorni, informare l’Inps dell’improvviso aumento del
suo reddito, affinché l’istituto sospenda il versamento della
prestazione: in caso contrario, al primo accertamento reddituale,
egli sarà chiamato a restituire quanto percepito, oltre a subire il
blocco dei versamenti.
L’Inps, con il Messaggio n. 18703 del 14.6.2004, ha
precisato che, se la variazione del reddito ha carattere temporaneo
(come nel citato caso della riscossione del Tfr o di arretrati di
pensione), i pagamenti sono solo sospesi, fino al
ridimensionamento del reddito entro i limiti: in questo caso, su
semplice richiesta dell’interessato, detti pagamenti devono essere
riattivati non appena il reddito torna sotto il limite di legge. Se l’aumento del reddito ha, invece, carattere permanente, alla
sospensione dei versamenti segue il provvedimento amministrativo di
revoca: ciò vuol dire che l’invalido, qualora dovesse, in
seguito, rientrare nel requisito reddituale, dovrà presentare alla
Asl una nuova domanda per il riconoscimento della invalidità civile,
e sottoporsi da capo al lungo iter di concessione (visite mediche
della commissione di prima istanza, eventuale visita davanti alla
commissione medica di verifica, certificazione del reddito ecc.)
In tale quadro, già penalizzante per l’invalido,
interviene talora la burocrazia, con risultati davvero grotteschi.
Un caso esemplare è stato segnalato nel numero
25/2006 del settimanale “Il Salvagente”: a Milano, il Sig. Paolo,
già titolare di un’officina meccanica, necessariamente abbandonata 5
anni fa per aver subito ben due trapianti di fegato, si è visto
quest’anno bloccare la pensione di inabilità, per aver superato, nel
2005, i limiti di reddito.
Nessuna svolta purtroppo nella sua situazione
economica: l’unico suo introito fisso è la pensione di € 935,00
mensili che l’inps gli eroga per la sua impossibilità a proseguire
il lavoro e che in un anno integra un reddito complessivo
chiaramente inferiore al limite di legge di € 13.973,26 previsto per
la pensione di inabilità quale invalido civile.
Cosa è successo allora?
E’ successo che al normale reddito annuo sopra
indicato, l’Inps ha conteggiato anche tre anni di arretrato della
suddetta pensione (pari a € 14.000,00).
Il Sig. Paolo, quindi, ha prima atteso per tre anni
che gli fosse versata la pensione Inps: e gli si può certo credere
se, a suo dire, in questo periodo, in cui non aveva più un lavoro,
egli “ha fatto la fame, ed è stato costretto a chidere prestiti”.
Poi, dopo il danno, la beffa: con il pagamento in
unica soluzione di tre anni di arretrati, e il conseguente
superamento del limite di reddito, gli è stato sospeso per un anno,
il beneficio di € 238,07 al mese quale invalido civile totale.
Ma tutto ciò è regolare ?
In realtà no: possiamo sicuramente affermare che l’Inps
non aveva alcun diritto di sospendere il pagamento della prestazione
di invalidità civile.
Infatti, le mensilità arretrate che il Sig. Paolo ha
incassato, tutte insieme, nell’anno 2005, non andavano considerate
quale effettivo incremento del reddito di quell’anno, ma andavano
invece riferite allo specifico anno in cui ciascuna di esse è
maturata, indipendentemente dalla data di effettiva erogazione.
Sono proprio le Sezioni Unite della Cassazione
a sancire chiaramente questo principio.
Stabilisce infatti la sentenza n. 12796 del 2005 che,
in ogni caso in cui l'erogazione dei benefici previdenziali
o assistenziali sia rapportata ad un limite di reddito, per la
determinazione di tale limite devono essere considerati anche gli
arretrati di una prestazione previdenziale liquidata con ritardo, ma non nel loro importo complessivo, bensì nelle quote maturate per
ciascun anno di competenza.
Se il Sig. Paolo dell’esempio sopra menzionato - di
fronte alla sospensione per un anno (per i motivi anzidetti) della
prestazione dell’invalidità civile - si fosse rivolto alla Anmic del
suo luogo di residenza, avrebbe sicuramente ottenuto giustizia:
poiché proprio la Anmic grazie al suo ufficio legislativo ed ai
legali che, come il sottoscritto, con essa collaborano, si sta
fattivamente adoperando affinché questa importante sentenza venga
conosciuta dai diretti interessati e, indipendentemente dai diversi
e ingiustificati orientamenti delle Sedi Inps, venga applicata
uniformemente in tutto il territorio nazionale.
Avv. Marco Aquilani
Tabella a corredo dell’articolo:
|
Importo della pensione inabilità e dell’assegno mensile
di assistenza |
Limite di reddito per la pensione di inabilità |
Limite di reddito per l’assegno mensile |
2002 |
€ 218,65 |
€ 12.796,09 |
€ 3.755,83 |
2003 |
€ 223,90 |
€ 13.103,20 |
€ 3.846,05 |
2004 |
€ 229,50 |
€ 13.430,78 |
€ 3.942,25 |
2005 |
€ 234,09 |
€ 13.739,69 |
€ 4.021,16 |
2006 |
€ 238,07 |
€ 13.973,26 |
€ 4.089,54 |
-
Editore: ANMIC
Viterbo
Notiziario
semestrale di aggiornamento normativo e sociale riservato agli
iscritti dell’Associazione.
Direttore
Responsabile: Mario Cipolloni
Direttore
Editoriale: Marco Aquilani
Redazione: Giacinta Ciprini
Angela Bertellotti
Mario Caccialupi
A. Laura Menichini
Maurizio Cecchini
|