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Dome du Gouter

4306 m

Per il Col du Dome e il versante est

Il Dôme du Goûter è una massiccia spalla nevosa a nord-ovest del Monte Bianco, caratterizzata da un ampio cupolone nevoso sommitale. Per raggiungere il col du Dôme, da dove si guadagna la vetta per il breve e facile versante est, la via di salita ricalca la prima parte della via normale francese dal refuge du Goûter al Monte Bianco, il più facile e frequentato intinerario per la vetta del Bianco. Il percorso fino al Dôme non è che una camminata su ghiacciaio priva di difficoltà, ma non devono essere sottovalutati i pericoli di caduta di pietre nell'attraversamento del Grand Couloir, durante la salita al Refuge du Goûter. La successiva costola che conduce all’Aiguille du Goûter è l’unico tratto che richiede attenzione su roccia: non difficile tecnicamente, presenta alcune rocce instabili e qualche passaggio (II) che può diventare più impegnativo se innevato. Spesso la salita al Dôme viene effettuata al ritorno dal Bianco, anche per il bel panorama che si gode dalla vetta.

Difficoltà: PD ( II / 30° )
Dislivello: 800m + 1150m (T.Rousse) o 1450m + 500m (Goûter)
Tempo: 2h + 4h-5h o 4h-5h + 2h

A Les Houches parte la funivia per Bellevue (1794 m); la stazione superiore coincide con una fermata del trenino a cremagliera che sale da Saint Gervais al Nid d’Aigle (2372 m), dove inizia l’escursione.
Il sentiero sale sotto la cresta delle Rognes. Si seguono le ampie tracce che portano alla casetta forestale delle Rognes (2768 m); in alto preferire quelle che restano nel vallone, invece di quelle alte a sinistra, che conducono su un inutilmente faticoso tratto di roccette attrezzato. Dalla casetta traversare a sud-est per nevai e sfasciumi fino a raggiungere la cresta che scende dall’Aiguille du Goûter, fiancheggiando il Glacier de Tete Rousse. Si risale la cresta per facile sentiero con numerose svolte fino ad un cucuzzolo con ometto (3132 m) da dove, volendo, con un breve traverso a destra sull’elementare ghiacciaio, si raggiunge il Refuge de Tête Rousse (3167 m). [2h]

Se si vuole proseguire direttamente per il Refuge du Goûter, si sale ancora per poco lungo la cresta rocciosa, quindi si traversa il ghiacciaio verso destra nella sua parte superiore, fino al centro dell’imponente bastionata che scende dall’Aiguille du Goûter. Si raggiunge in traverso la cresta che forma il bordo destro orografico del grande colatoio che scende dalla cresta sommitale dell’Aiguille. Si costeggia la cresta e si attraversa il canalone (Grand Couloir) nel punto più favorevole, dove dei cavi metallici possono servire d’assicurazione (raggiungibili però solo con neve abbondante, quando il fondo del canalone risulta inspessito). Questo tratto è molto pericoloso e generalmente sottovalutato dagli alpinisti in transito; è necessario fare molta attenzione alle cadute di sassi, in modo particolare nelle ore calde della giornata e quando la parte superiore della costola è frequentata da altri escursionisti. Raggiunto il crinale che delimita a destra il colatoio, lo si segue fino alla cresta sommitale, lungo tracce di sentiero e facili rocce (punti di II) a tratti instabili. La parte superiore è attrezzata come una vera e propria via ferrata. Si perviene così al Refuge de l’Aiguille du Goûter (3817 m). [2h-3h]

Dal rifugio, superato un breve tratto nevoso ripido, si guadagna la cresta che si segue in leggera pendenza verso sud-est fino a scavalcare l'Aiguille du Goûter (3862 m), quindi a sinistra si seguono dei pendii più marcati (qualche crepaccio) verso il Dôme du Goûter. La cima può essere raggiunta direttamente, ma più sovente viene raggiunta dal colle alla sinistra del panettone sommitale: si lascia il panettone del Dôme a destra, si raggiunge una lieve depressione tra questo e la poco marcata Pointe Bayeux e si prosegue in lieve discesa fino al Col du Dôme (4240 m). Poco prima di raggiungerlo, dalla traccia principale per il Monte Bianco si stacca sulla destra quella che, risalendo il facile pendio nevoso del versante est, permette di guadagnare in pochi minuti l'ampia spianata della vetta. [2h]
In discesa la soluzione più semplice consiste nel seguire la via di salita, oppure si può optare tra la via normale italiana per il rifugio Gonella o, raggiunta la cima del Bianco, la bella traversata verso l'Aiguille du Midì (vedi Monte Bianco).

Cresta delle Bosses (per il rifugio Gonella e il Col des Aiguilles Grises)

La salita al Dôme per la cresta ovest rappresenta la prima parte della via normale italiana al Bianco. Più varia e non elementare quanto la via francese, non deve essere affrontata con leggerezza. La frequentazione è sufficiente da lasciar sperare in una traccia, ma non deve essere sottovalutato l’impegno richiesto per l’attraversamento delle zone più crepacciate, né l’eventualità di trovare il ghiacciaio in condizioni di obiettiva impercorribilità, in particolare a stagione avanzata. Attenzione anche alle cornici che possono complicare la salita del tratto di cresta tra il Piton des Italiens e il Dôme. Una volta raggiunta la vetta, la quasi totalità delle cordate prosegue alla volta del Monte Bianco.

Difficoltà: PD+ ( I / 40° )
Dislivello: 1400m + 1300m
Tempo: 4h-5h30 + 4h-6h

Dal ponte di Plan Lognan (1670 m) in val Veny, lungo la strada dapprima asfaltata e poi sterrata, si raggiunge la conca erbosa dove sorge il bar Combal (1970 m). [1h]
Da qui si segue il sentiero che guadagna il filo della morena laterale destra del ghiacciaio del Miage che si percorre sino al suo termine. Si raggiunge il centro del ghiacciaio (qualche crepaccio, in genere non pericoloso). E' anche possibile giungere a questo punto seguendo il bel sentiero che evita la strada asfaltata iniziale: dall'area pic nic Miage di Plan Veny (1565 m), dopo aver superato la deviazione per il rifugio Monzino, si passa dal lago delle Marmotte (1957 m) e si raggiunge il ghiacciaio a quota 2150 metri (stesso tempo di percorrenza). Si percorre, rimanendo al centro, tutto il lungo ghiacciaio, spesso coperto da pietre e detriti morenici, seguendo le segnalazioni e gli ometti presenti (anche qualche pezzo di un aereo precipitato molti anni fa), ed oltrepassando gli innesti (sulla destra) dei ghiacciai del Monte Bianco e del Dôme. Giunti in vista dei contrafforti delle Aiguilles Grises, la pendenza aumenta ed è necessario spostarsi a sinistra per evitare una zona piuttosto crepacciata, prima di raggiungere sulla destra la partenza del ripido sentierino per il rifugio Gonella (2650 m). Il sentiero, in parte attrezzato, sale in diagonale verso destra attraverso una zona di terrazze detritiche (Chaux de Pesse), superando anche un piccolo nevaio prima di guadagnare lo sperone roccioso (corde fisse) che conduce al rifugio (3072 m). [3h30-4h]

Dal rifugio Gonella, lungo delle tracce tra neve, sfasciumi e roccette, ci si porta sul ghiacciaio del Dôme. In principio lo si risale stando sulla sinistra (qualche crepaccio, in genere è presente una buona traccia), poi ci si sposta verso il centro: qui è necessario fare attenzione ai numerosi crepacci presenti. In seguito si risale il ramo occidentale del ghiacciaio, di solito stando piuttosto sulla destra per evitare anche qui i grandi crepacci che tagliano il pendio; raggiunto il bacino superiore si supera (piuttosto sulla sinistra) la terminale e, per un ripido pendio (40°), si raggiunge il Col des Aiguilles Grises (3811 m). E' anche possibile arrivare a questo colle seguendo dal rifugio Gonella la rocciosa cresta delle Aiguilles Grises, scavalcando o aggirando sulla sinistra i rilievi più marcati; percorso più sicuro ma un po' più lungo e faticoso del precedente e di conseguenza poco frequentato, utile (specie per la discesa) nel caso in cui il ghiacciaio del Dôme si trovi in brutte condizioni. Si prosegue lungo la cresta di neve e facili roccette sino a raggiungere la poco evidente puntina rocciosa del Piton des Italiens (4003 m), posto sulla cresta che collega l'Aiguille de Bionnassay al Monte Bianco. Risalendo la cresta nevosa, che inizialmente si presenta piuttosto aerea e con qualche cornice, si guadagna un'evidente spalla (4153 m). Da qui, superato l'ultimo facile pendio nevoso, si raggiunge l'ampia vetta. [4h-6h]
In discesa si può seguire semplicemente la via di salita, oppure scegliere tra la via normale francese per l'Aiguille du Goûter (vedi sopra) oppure, raggiunta la cima del Bianco, la bella traversata verso l'Aiguille du Midì (vedi Monte Bianco).

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