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Note introduttive
Numerosi itinerari sono possibili sugli altopiani calcarei, sia nell'area di Finale in senso stretto (m.te Cucco, Rocca di Perti, Bric Pianarella), sia nella zona delle Manie.
L'ambiente è veramente particolare; sugli altopiani il mondo meccanizzato sembra davvero molto più remoto di quanto non sia in realtà.
Se non volete che la Smilax Aspera (tenace rampicante spinoso) distrugga il vostro abbigliamento non allontanatevi dai sentieri battuti.
Sono frequenti le pareti verticali che rendono i passaggi obbligati.
Del tutto diverso l'ambiente sul crinale spartiacque dove si ritrova il consueto aspetto appenninico.


1 - Strada Regina (via Beretta)

Aggiornamento: 11/2001
Percorso
Da Colla S. Giacomo si prende la strada diretta verso il Melogno che percorre in falsopiano la foresta.
Dopo circa 1,5 km si scorge un tabellone turistico che riporta notizie storiche circa l'antica strada.
Si inizia a scendere a sinistra e dopo pochi metri si presta attenzione ad imboccare la strada, chiusa da una sbarra, che si allontana a destra in leggera discesa trascurando le due strade forestali che sono più invitanti e che scendono più ripidamente.
La strada prosegue nel bosco alternando tratti in discesa ad altri in salita, poi perde quota decisamente con alcuni tornanti.
Ancora un tratto diagonale verso ovest, poi una ripida discesa. Arriviamo così ad una netta svolta a destra (km 3,1) dove inizia un tratto di 500 m rovinato dalle alluvioni dei rivi.
Dopo questo tratto poco ciclabile il sentiero si allarga per diventare strada forestale.
Al termine di un tratto in discesa prestiamo molta attenzione perché dobbiamo lasciare l'invitante strada forestale, che inizia a salire, per prendere una strada minore che scende a sinistra (km 4).
La strada presenta il fondo un po' sconnesso, ma è ciclabile. Con alcuni tornanti si scende finché la strada si allarga fino a diventare una larga carrabile (km 5).
La seguiamo senza difficoltà fin nei pressi della provinciale. Ad un certo punto (km 7,1) troviamo a sinistra una strada più stretta che scende in direzione opposta a quella da cui proveniamo.
Scendiamo, percorriamo 200 metri e svoltiamo a destra in un sentiero con cespugli. Dobbiamo superare qualche tratto invaso dalla vegetazione spinosa, poi la situazione migliora ed un tratto in netta discesa ci porta a confluire su una larga strada (km 8,1).
Svoltiamo a destra e restiamo su questa strada che conduce alla Provinciale, in località Pian Merlino (km 9,4).
Proseguiamo la discesa sulla strada asfaltata ed arriviamo ad un incrocio nei pressi della chiesetta di S.Rocco (km 11,4).
A destra possiamo scendere a Calice, a sinistra a Feglino.
Di fronte alla chiesa parte una strada sterrata e si presentano subito due possibilità:
  1. Proseguiamo in piano sulla comoda strada sterrata. Dopo 500 metri lasciamo la strada e scendiamo a sinistra (a destra variante 1.1; segnavia FIE: due dischi rossi). La discesa procede abbastanza agevole. Raggiungiamo un incrocio (km 12,5) dove andiamo a destra ed arriviamo a Pianmarino (km 13).
  2. Scendiamo a sinistra seguendo la ripida discesa selciata. Dopo poco la pendenza diminuisce e proseguiamo agevolmente fino alle case di Cia (km 11,9). A destra troviamo due sentieri e prendiamo quello pianeggiante (segnavia FIE: croce rossa). Proseguiamo abbastanza agevolmente ma con qualche passo difficile, poi saliamo raggiungendo un primo incrocio (km 13). Qui andiamo in salita a destra ed incrociamo il sentiero precedente; svoltiamo a sinistra ed arriviamo a Pianmarino (km 13,5).

Attraversiamo tutto il bel prato, evitando di calpestare l'erba, ed arriviamo ad un incrocio. Qui il sentiero va a sinistra (è ciclabile ma nettamente più difficile) mentre noi svoltiamo a destra seguendo una strada sterrata.
E' una strada privata che passa nei pressi di una cascina dove sono presenti animali da cortile, passiamo dunque con adeguato rispetto! La strada sale per poi scendere alle case di Montesordo superate le quali raggiungiamo la strada asfaltata (km 14,2).
Svoltiamo a sinistra e seguiamo la strada asfaltata fino alla chiesa di Perti (km 16,2).
Di fronte alla chiesa scende una mulattiera. La seguiamo in leggera discesa, poi in salita. La strada inizia poi a scendere, passa nei pressi del Castello e termina a Final Borgo (km 17).
Dislivello:  800 m.
Ciclabilità: 93%
Osservazioni:  Qualche difficoltà di orientamento. I segnavia sono scarsi (per fortuna). La strada è abbastanza evidente ma i due incroci (ai km 4 e 7,1) non lo sono affatto.
Variante 1.1: Dalla chiesa di S.Rocco seguiamo l'itinerario principale. Quando questo lascia la strada per andare a sinistra proseguiamo sulla strada. Superiamo un tratto in salita, poi iniziamo a scendere.
Seguiamo sempre la strada più evidente trascurando quelle minori. La ripida discesa diviene asfaltata ed arriviamo rapidamente a Calice (km 5,4).

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2 - Salita da Feglino a Colla di S.Giacomo

Aggiornamento: 1/2003
Percorso
Si parte da Feglino imboccando la strada asfaltata che sale ad Orco, sotto l'alto ponte autostradale. Si prosegue in salita fin quasi alle prime case di Costa.
Qui, al termine della salita, si diparte una strada in salita a sinistra (km 2,7, segnavia FIE due croci rosse)
Inizialmente asfaltata costeggia un'area pic nic per diventare sterrata e risale dolcemente a mezza costa. Ad un primo bivio si sale a destra arrivando ad un trivio in prossimità di una casa; qui si va a sinistra (km 3,9).
Il percorso si snoda su una carrareccia con fondo buono e senza pendenze eccessive.
Si trascurano le numerose deviazioni laterali seguendo sempre il percorso principale e più precisamente: a destra al km 5, bivio per cascina Stra; a destra al bivio successivo al km 7,2. Altre deviazioni sono evidentemente fuorvianti.
La pendenza aumenta, si passa nei pressi di un rudere, e si arriva ad incrociare l'ampia sterrata proveniente da Rocche Bianche (km 9,1).
Svoltiamo a sinistra in salita arrivando rapidamente alla Colla (km 10,4).
Dislivello:
450 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni:

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3 - Discesa dal Colle del Melogno a Calice Ligure (via Bric Gettina)

Aggiornamento: 4/2000
Percorso.
Dalle fortificazioni si scende verso il mare fino a raggiungere un evidente incrocio con la strada che proviene da Colla S.Giacomo (grande spiazzo, ristorante).
Si lascia la statale e si attraversa lo spiazzo per prendere una mulattiera pianeggiante che si dirige verso sud, costeggiando la collinetta su cui sta la Casa del Mago.
Al bivio si va a destra e si prosegue senza problemi costeggiando la statale dall'alto.
Dopo circa 6,3 km si intravede una radura nel bosco, pochi metri più avanti. E' lo spiazzo con la chiesetta della Madonna della Guardia (merita arrivarci per il panorama). A sinistra si allontana una strada in direzione opposta a quella di provenienza.
La si imbocca: offre una divertente discesa fino al fondovalle. Qui si attraversa su un ponte e si arriva alla provinciale (km 11).
Dislivello:  950 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: se si utilizza per rientrare dopo aver salito il Melogno da Pietra conviene scendere a Tovo invece che ad Eze.
Variante: Dalla chiesa della Madonna della Guardia si può seguire la sterrata a destra. Si arriva alla statale. Per asfalto ad Eze e di qui a Calice. Può servire a chi voglia rientrare a Pietra Ligure.

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4 - Traversata da Spotorno a Finale per la Val Ponci

Aggiornamento: 11/2002
Percorso.
Dal centro di Spotorno ci si dirige verso Savona fino ad incontrare la deviazione per l'autostrada che si segue a sinistra, lasciando la statale.
Si procede seguendo la strada diretta all'autostrada, prestando attenzione alle stradine che salgono tra le case, sulla destra.
Quando si trova una strada più ampia con indicazione "agriturismo Mae Vigna" la si prende iniziando a salire (km 0,5). (Poco più avanti si può anche prendere la stretta via ai Frati e si arriva allo stesso punto.
La strada sale fino ad uscire dalle case ed arriva all'agriturismo. Passando davanti all'edificio si svolta e si trova un bivio dove si va a destra, in salita (km 1,7).
Si arriva ad una ripida rampa in cemento al cui termine si prosegue sulla strada in piano, sterrata.
La strada non presenta altre difficoltà di orientamento.
Si incontra un tratto fortemente sconnesso e ripido, poi si prosegue meno faticosamente fino ad uscire su una larga insellatura (km 4). Qui si incrocia il segnavia FIE doppio quadrato rosso, che si seguirà a lungo, e di qui passa l'itinerario 8 della zona di Vado diretto al monte Mao e che si seguirà al contrario.
Si va a sinistra salendo dolcemente fino ad incrociare una strada che sale a destra (traliccio ENEL; km 4,6).
La si sale abbandonando la strada che prosegue (variante 1 e variante 2)
La salita inizia ripida poi si attenua, ma alla fine diviene talmente erta da essere impedalabile per 50 metri. Quando termina si è in vetta al bric Colombino (km 5).
Si prosegue in cresta con vari saliscendi fino ad una insellatura, qui si va a destra evitando la rampa che sale.
La strada prosegue costeggiando sul versante settentrionale e conduce ad un trivio (km 7,8). E' possibile abbandonare il percorso scendendo per la strada a sinistra che conduce sulla variante 2.
Proseguiamo a destra (sempre segnavia FIE) affrontando una breve rampa e poi facilmente fino a confluire su una sterrata di cui si prende il ramo di sinistra, che sale (km 9).
Si prosegue arrivando in breve alla confluenza con la strada che sale alle Rocche Bianche (km 9,6).
La si segue in discesa arrivando all'asfalto e a Magnone (km 11,3). Qui si svolta a sinistra fino alla provinciale dove si svolta a destra, al bivio che segue non si va per Finale ma si svolta a sinistra e, dopo 100 metri, si sale a destra (indicazioni per cimitero, km 12).
Si supera la chiesa e si arriva ad una chiesetta. Andando diritti si andrebbe al Bric dei Monti (itinerario 7).
Si scende a destra su un ampio sentiero (attrezzato per non vedenti) che era l'antica via romana.
Un primo tratto, ripido e spesso fangoso, conduce al primo (di Magnone) e poi al secondo ponte romano (dell'acqua). Ancora qualche tratto ripido e si arriva ad incrociare il sentiero che scende dalle Manie (itinerario 10), all'altezza del terzo ponte (di Voze, km 14,2).
Dopo un centinaio di metri, all'altezza dei ruderi del quarto ponte, si lascia il tracciato per salire sulla riva di destra e si prosegue sul sentiero tra i prati. Senza ulteriori problemi si prosegue sul tracciato che diviene una strada, supera il ponte delle Fate ed arriva all'asfalto (km 17).
La ripida discesa a destra porterebbe a Calvisio e poi a Finale Pia (km 20).
Svoltiamo invece a sinistra e saliamo alle vicine case di Verzi. Oltrepassiamo l'abitato (segnavia FIE: rombo rosso).
Al termine della strada la mulattiera sale ripida e non troppo ciclabile e raggiunge un bivio con cartello segnalatore (km 18,3).
Di fronte proviene il sentiero che scende dalla Manie; svoltiamo a destra e proseguiamo in comune con l'itinerario 18.
Alternando tratti pianeggianti a qualche discesa procediamo fino ad arrivare ad incrociare una stradina in cemento (km 19,3).
Svoltiamo a sinistra e raggiungiamo alcune case. Scendiamo a destra ed arriviamo sull'asfalto in località cappella di S.Antonio (km 19,6).
Svoltiamo a destra. Seguendo i segnavia scendiamo su vecchie crose ed arriviamo proprio nella piazza del convento di Finalpia (km 20,5).
Dislivello: 550 m in salita.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni:
Variante 1.
Si può salire da Spotorno con un percorso alternativo.
Dal centro di Spotorno ci si dirige verso l'autostrada, sulla strada per Tosse e Magnone.
La strada supera un fiumicello e poi sottopassa la ferrovia. Si trascura la prima traversa e si prende la seconda a destra, in salita (via alla Rocca; km 0,7).
La salita è ripida ma su asfalto, poi il fondo diventa in cemento e la pendenza aumenta.
Questo primo tratto ha termine (km 1,5) lasciando posto allo sterrato che va in piano a sinistra entrando nella valle percorsa dall'autostrada.
La salita alterna tratti ripidi ad altri pianeggianti, poi si impenna con alcune rampe molto impegnative. Superato un tornante la pendenza diminuisce e la strada confluisce in un'altra più marcata (km 3,8).
Si sale a sinistra e si confluisce in un'ampia sterrata con fondo in ghiaia.
Si va destra raggiungendo l'incrocio con la strada per il bric Colombino (km 4,8).
La difficoltà è appena inferiore a quella dell'itinerario principale.
Variante 2.
 La strada che prosegue oltre l'incrocio per il bric Colombino raggiunge la provinciale che sale da Spotorno a Tosse ed a Magnone. Tutto il percorso è ampio ed in parte asfaltato (km 3).


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5 - Discesa da Madonna della Neve a Calice Ligure

Aggiornamento: 1/2000
Percorso.
Di fronte alla Chiesetta parte una strada sterrata in discesa.
La si prende e la si segue senza difficoltà mentre scende, con pendenza costante, nella faggeta.
A 5 km si incontra un bivio dove si va diritti trascurando la strada a destra. La discesa si fa più ripida e porta rapidamente alle prime case del paesino di Vene (km 9). Qui si incontra l'asfalto; si prosegue in discesa fino alla strada principale e, a sinistra, a Calice (km 12,5).
Lungo tutto il percorso si incontrano bivi che si trascurano, basta restare sul percorso principale.
Dislivello: 800 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: Ottimo itinerario di discesa; interamente ciclabile anche in salita.

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6 - Salita al Melogno da Calice Ligure (via Rialto)

Aggiornamento: 1/2000
Percorso.
Da Calice si prosegue costeggiando il torrente. Si trascurano le indicazioni per Rialto che si incontrano a destra e si prosegue sempre sulla strada.
Attraversato un ponte si inizia a salire e presto la salita si fa ripida. Si raggiunge una piazzetta con piccola chiesa dove si va ancora diritti, si lasciano le poche case con alcuni ripidi tornanti arrivando ad incrociare una strada. E' la strada che arriva da Rialto (paese che non occorre raggiungere).
Si sale a sinistra con pendenza più moderata, si supera un'ultima casa e si incontra un bivio (km 6).
Si prende la strada che sale a destra, ora sterrata.
Non resta che proseguire sulla strada che sale con ampi tornanti con fondo buono e pendenza non eccessiva.
Si sbuca sulla strada provinciale che porta a Bormida ed Osiglia (km 12,5); la Statale del Melogno si trova 100 m a sinistra (trattoria).
Raggiunta la Statale si va in salita fino al passo.
Dislivello: 800 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: attenzione alle auto.

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L'altopiano delle Manie

Questo territorio si estende tra Finalpia e Spotorno. E' interamente attraversato da un'ampia strada asfaltata collegata ad altre minori.
Sulla parte che costituisce l'altopiano vi sono numerose strade sterrate di facile percorribilità, mentre i percorsi di collegamento alle valli laterali possono essere piuttosto difficili.

7 - Salita da Varigotti al Bric dei Monti

Aggiornamento: 12/2000
Percorso:
Da Varigotti occorre identificare la strada con le indicazioni per Isasco.
Si sale per questa strada asfaltata che conduce ad uno spiazzo da dove prosegue ripida e con fondo in cemento.
Il tratto ripido termina ed inizia lo sterrato (km 2.7). La strada prosegue in leggera salita e termina all'incrocio con la strada asfaltata principale (km 4.3).
Si attraversa l'asfalto per proseguire sulla sterrata dalla parte opposta. Con andamento discendente si arriva alla chiesa di S.Giacomo (km 5).
Da qui, andando a sinistra, si potrebbe raggiungere l'Arma delle Manie e scendere, in circa 1,5 km, alla strada dei ponti romani.
Andiamo invece a destra su una strada in leggera salita che conduce di nuovo all'asfalto, esattamente di fronte al ristorante Ferrin. Si svolta a sinistra.
Seguendo l'asfalto si sale a superare un costone per scendere poi a Voze dove si svolta a sinistra (km 8).
Da qui in comune con itinerario 4. Prestare attenzione ad una strada che si dirige a sinistra con direzione quasi opposta a quella di provenienza. E' la strada per la chiesa e per il cimitero (km 11).
La si segue fino ad incontrare una cappella sulla sinistra (km 12.2). A destra scende il sentiero (segnavia FIE pallino rosso) per la Val Ponci.
Si va diritti sulla strada che subito si sterra. La strada ha termine ad un cancello. Qui si va a sinistra, in salita.
Si segue integralmente lo sterrato che termina poco sotto la vetta del Bric dei Monti (km 14.3).
Circa 500 metri prima del termine della strada è ben visibile un poggio con qualche pino. Il panorama merita i pochi metri di deviazione.
Dislivello: 450 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: Presenta 1 km di salita ripida, altrimenti sarebbe una piacevole passeggiata.

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8 - Discesa dal Bric dei Monti a Varigotti

Aggiornamento: 12/2000
Percorso
Dalla vetta si scende ripercorrendo la strada di salita ed imboccando il primo, evidente sentiero a sinistra (km 0.5, segnavia FIE).
Lo si segue nella macchia a lecci fino ad un incrocio (km 1.5) dove si va a sinistra arrivando ad uno slargo e ad una sterrata.
Si scende sulla sterrata arrivando ad un prato in una valletta. Si risale dalla parte opposta e si prosegue sulla strada che termina all'asfalto (km 3; vedi variante).
Si va a destra sulla strada che sale per superare un dosso e poi scende fino ad arrivare al ristorante Ferrin. Si prosegue oltre per 200 metri e poi si svolta a sinistra.
Qui inizia una bella sterrata che scende fino al faro di Capo Noli (faro non accessibile). Cento metri prima del faro (km 7.4) si stacca a destra un poco visibile sentiero (segnavia blu) che si inoltra nel bosco.
Lo si segue senza difficoltà per un chilometro poi il sentiero inizia a scendere ripido, con fondo sconnesso e diviene difficile da percorrere in sella.
Si arriva ad una strana costruzione ornata e si scende passando nei pressi della chiesetta di S.Lorenzo (assolutamente da raggiungere!).
Il fondo è ora buono e permette di proseguire in sella fino all'asfalto (km 10). Il centro di Varigotti dista 500 metri.
Dislivello: 450 m.
Ciclabilità: 96%
Osservazioni: Il tratto tra capo Noli e Varigotti presenta alcuni tratti difficili. Vale la pena di farlo con calma spingendosi sulle due deviazioni che conducono a punti panoramici spettacolari.
Variante delle Terre Rosse: Bella e fortemente consigliabile.
Andiamo a destra salendo sulla strada asfaltata per circa 100 metri. A sinistra vediamo uno slargo da cui parte una strada sterrata.
Andiamo in salita ed arriviamo ad uno slargo pianeggiante da dove partono vari sentieri (km 0,2). Svoltiamo a destra prendendo la strada che sale.
Superiamo 300 metri di ripide rampe, poi proseguiamo sulla strada in leggera salita. La strada termina su un piazzale (km 1) e diventa un sentiero.
Il sentiero procede pianeggiante per 300 metri, immerso nella macchia mediterranea. Superiamo un tratto in discesa, poi andiamo in salita ed infine scendiamo per confluire nella strada sterrata diretta a Capo Noli (km 1,7).
Siamo ad un chilometro dalla strada asfaltata.

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9 - Discesa a Noli

Aggiornamento: 12/2000
Percorso
Un difficile sentiero si stacca dalla strada diretta al Capo.
L'inizio è poco evidente e si trova a sinistra, in uno slargo a circa 1.5 km dall'asfalto. E' dotato di segnavia FIE (pallino rosso).
La discesa è subito difficile per la ristrettezza del tracciato. Dopo una curva a tornante il tracciato si allarga ma resta difficile per il fondo sconnesso.
Finalmente le difficoltà cessano e si arriva su una stradina con fondo in cemento che scende ripida fino a Noli (km 2.5 fino al centro storico).
Dislivello: 300 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni:

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10 - Discesa in Val Ponci

Aggiornamento: 9/2000
Percorso
Di fronte al ristorante Cà Ferrin parte una larga sterrata che procede comodamente fino a raggiungere un ristorante e poi la chiesa di S.Giacomo (km 1).
Qui si va a destra, su asfalto, e si raggiunge il ristorante che sorge sopra la grotta dell'Arma (km 1.4). Si prosegue iniziando a scendere sulla sterrata.
La strada presenta qualche tratto sconnesso ma si mantiene ciclabile e conduce in Val Ponci, al ponte delle Voze (km 2.7).
La discesa prosegue a sinistra lungo la strada romana (itinerario 4).
Dislivello: 130 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: Importante itinerario di raccordo tra le Manie e Finale. Utilizzabile anche in salita.

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11 - Salita da Final Pia a Rocca di Corno

Aggiornamento: 1/2001
Percorso
Dalla chiesa-convento di Final Pia si segue la strada che risale lungo il torrente in direzione di Orco/Vezzi/Magnone.
Superata la chiesa di Calvisio e le poche case prestare attenzione ad un ponticello che scavalca il torrente, a destra (km 1,6).
La strada sale ripida a stretti tornanti in direzione di Verzi. Dopo circa 1 km si nota a sinistra un'ampia sterrata pianeggiante che si prende.
La strada, di antica origine romana, si inoltra nella Val Ponci; l'intero percorso è contrassegnato dal simbolo FIE rombo rosso.
Si supera un primo ponte romano (ponte delle Fate) e si raggiungono alcune cascine; subito dopo si sale leggermente a sinistra, per evitare un tratto impercorribile, e si ritorna sul tracciato in corrispondenza del secondo ponte, a cui segue subito dopo un terzo (ponte delle Voze o muto; km 4,5).
A destra si tralascia il sentiero per le Manie e si affronta un breve tratto difficile superato il quale si raggiunge il quarto ponte (ponte dell'acqua; km 5.3).
Un tratto ripido e spesso fangoso conduce alla colla di Magnone dove si incontra l'itinerario per il Bric dei Monti, km 6,3.
A sinistra del sentiero di provenienza una stradina si allontana pianeggiando (percorso per non vedenti). La si prende. Ci si inoltra così in un rado bosco e la strada sale, con qualche breve strappo, fino a superare una spalla del bric Carè.
Quasi al termine della salita il segnavia FIE va a destra, mentre il sentiero per non vedenti sale a sinistra. Tralasciare il segnavia ed andare a sinistra, comunque poco più avanti i due percorsi si ricongiungono.
Alla ricongiunzione proseguire in discesa a sinistra. Il tracciato diviene una vera strada e scende fino ad una sella dove si trova un'edicola votiva (km 7,8).
A destra la strada scende alla provinciale, a sinistra scende un sentiero che ritorna in Val Ponci; noi invece andiamo diritti raggiungendo una vecchia cava.
Si affronta un breve tratto in salita che conduce a superare il contrafforte della Rocca degli Uccelli. Un breve tratto pianeggiante e si esce al Ciappo del Sale (km 8,3).
Siamo ormai sull'altopiano che collega la Rocca degli Uccelli con la Rocca di Corno.
Si segue il sentiero che si inoltra nella fitta vegetazione di macchia mediterranea in ambiente tipicamente "finalese". Evitando accuratamente i sentierini che si staccano dal percorso principale si procede su un percorso sostanzialmente pianeggiante che non presenta difficoltà anche se ha qualche passo ostile.
Si arriva così alla sommità della Rocca di Corno (km 10).
Per ritornare non resta che ripercorrere a ritroso la stessa strada, almeno fino alla sella con edicola votiva. Da qui si può scendere a sinistra alla provinciale oppure a destra in Val Ponci.
Dislivello: 450 m.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni: L'itinerario si sovrappone in parte al percorso attrezzato per non vedenti; è evidente che occorre triplicare l'attenzione per la presenza di escursionisti.
Varianti di discesa:
  • Dalla vetta del Corno si può scendere per la parete ovest, aiutandosi con qualche corda in posto. Arrivati alla base si costeggia la parete verso sinistra fino ad imboccare il ripido sentiero che termina al parcheggio degli arrampicatori. Ciclabilità zero.
  • Dalla vetta del Corno si ritorna indietro per circa 600 m. In uno slargo si nota a destra un sentiero. Scendendolo si arriva al ponte delle Fate. Ripido e non ciclabile.
  • Ritornati indietro fin quasi al Ciappo del Sale si nota a destra un poco visibile sentiero. Dopo alcuni metri in piano si precipita in basso inoltrandosi in una stretta gola (valle dei frassini). Il sentiero termina in Val Ponci, poco a monte delle cascine. Ciclabilità quasi zero.
Non ho indicato queste possibili discese per sadismo, ma, se andate spesso a Finale, potrebbe venirvi voglia di vedere del nuovo...

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12 - Pian Marino

Aggiornamento: 4/2002
Descrizione.
Dal centro di Final Borgo raggiungiamo Piazza del Tribunale e saliamo la strada mattonata (indicazioni) che porta al castello S.Giovanni, fortezza che domina l'abitato.
Proseguiamo oltre, lasciamo in alto a sinistra Castel Gavone con la sua torre bugnata ed arriviamo alla chiesa di Perti (km 1,2).
Proseguiamo dritti su asfalto, in leggera discesa, poi in salita ed arriviamo al termine della strada (km 3,4). Qui andiamo a destra oltre una sbarra.
Passiamo nei pressi di un gruppetto di case ed arriviamo ad un incrocio (km 3,9). Lasciamo a destra la stradina che va alle pareti di Montesordo e saliamo a sinistra.
Superiamo una cascina e scendiamo nel bel pianoro di Pianmarino (km 4,3). Attraversiamo tutto il prato evitando di schiacciare l'erba.
Percorriamo interamente il prato di Pianmarino, lasciando a destra i segnavia della variante.
Sul versante destro della valletta sale leggermente un largo sentiero (itinerario 1 al contrario). Dopo un centinaio di metri incontriamo un bivio dove andiamo a destra, in discesa. Troviamo un secondo bivio ed ancora scendiamo a destra.
Segue un tratto ripido, difficile e sconnesso che scende molto rapidamente. Cerchiamo di non perdere il sentiero (segni gialli) ed arriviamo ad un incrocio più evidente dove andiamo a sinistra arrivando, con un'ultima discesa, ad una stradina asfaltata.
Costeggiando l'autostrada arriviamo a Feglino (km 7).
Dislivello: 340 m.
Ciclabilità: 96%.
Osservazioni:
Variante 12.1: Quasi al termine del prato saliamo a destra seguendo una ripida stradina sconnessa che conduce ad una vecchia cava (km 0,3). Svoltiamo a sinistra ed andiamo in salita costeggiando la parete della Rocca, poi scendiamo su sterrata sconnessa che termina sulla provinciale Final Borgo/Feglino. (km 2,2)
Variante 12.2: Nella discesa da Pianmarino a Feglino, 200 metri dopo aver iniziato la discesa, troviamo un traliccio dell'ENEL.
Dopo 100 metri arriviamo ad un incrocio. Il percorso principale svolta a sinistra e scende molto ripido mentre il sentiero di destra va in piano. Dopo 50 metri arriviamo sulla strada di cava percorsa dalla variante precedente seguendo la quale scendiamo alla provinciale.

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13 - Da Finale Marina al Ciappo delle Conche

Aggiornamento: 2/2001
Percorso
Dalla stazione ferroviaria ci si dirige a levante svoltando a sinistra seguendo le indicazioni per Final Borgo.
Dopo circa 500 m occorre svoltare nella strada in salita a destra (indicazioni per S.Bernardino e Sporting Club). La strada sale a tornanti; alle deviazioni seguire sempre le indicazioni Sporting Club.
Si arriva così (km 4,3) ad un quadrivio: la strada principale prosegue in leggera discesa, a destra sale una stradina per la chiesa di S.Bernardino mentre a sinistra sale un'altra strada che occorre prendere.
Dopo una breve salita si arriva ad un piazzale con panchine dove si svolta a sinistra (segnavia FIE quadrato rosso, via Pancaldo).
Una discesa conduce all'inizio della mulattiera (km 4,7; cartello segnaletico del Parco del Finalese, segnavia).
Una breve discesa porta a superare una valletta, poi si sale su fondo sconnesso; la mulattiera diviene sentiero in mezzo alla macchia mediterranea.
Si incontra un bivio (km 5,8) dove si trascura il sentiero segnalato a destra e si va diritti. L'ampia stradina porta ad un bivio, non evidentissimo, dove si deve deviare nel sentiero di sinistra (segnavia quadrato rosso; km 7,1; andando diritti si arriverebbe, in 1 km, a Pratorotondo).
Il sentiero assume un andamento a saliscendi ed attraversa la testata di numerose vallette, un po' nei boschi un po' per radure. Si supera il lastrone di pietra che costituisce il Ciappo dei Ceci proseguendo fino ad arrivare all'inizio di una salita che si supera a spinta per uscire al Ciappo delle Conche (km 9,3).
Dislivello: 400 m.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni: E' un percorso affollato di pedoni nei festivi.

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14 - Discesa dal Ciappo delle Conche a Calvisio

Aggiornamento: 2/2001
Percorso
Dalla distesa rocciosa che costituisce il Ciappo ci si dirige verso ponente, su sentiero ben marcato (segnavia FIE quadrato rosso; itinerario 14 al contrario).
Qualche decina di metri di discesa sconnessa portano nel fitto del bosco da dove si prosegue seguendo il sentiero sempre ampio e ben evidente.
Si trascurano tutte le biforcazioni e si arriva ad incrociare l'ampia mulattiera che collega S.Bernardino con Pratorotondo (km 2,2) dove si svolta a sinistra.
Dopo circa 400 metri occorre abbandonare la stradina per scendere in uno stretto sentiero a destra (segnavia linea rossa).
Il percorso è caratterizzato da tratti piani intervallati da salti generalmente fattibili in sella senza acrobazie.
Al termine della zona con gli antichi terrazzamenti si prosegue nei pressi del rio con qualche tratto rovinato dalle piene; si passa nei pressi di una sorgente e poi sotto a piccole pareti rocciose dove si esce dal bosco.
Il sentiero prosegue stretto e scende ad una stradina a pochi metri dalla chiesa di S. Cipriano (km 5,3).
Si scende ripidamente a Calvisio seguendo l'asfalto oppure scendendo per una ripida mulattiera che si stacca a sinistra dopo un centinaio di metri dalla chiesa (dopo l'incrocio con via Bedini, inizio con alcuni scalini).
Dislivello: 400 m.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni:

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15 - Discesa dal Ciappo delle Conche a Calvisio, via Lacremà

Aggiornamento: 2/2001
Percorso.
Dalla distesa rocciosa che costituisce il Ciappo ci si dirige verso ponente, su sentiero ben marcato (segnavia FIE quadrato rosso, itinerario 14 al contrario).
Qualche decina di metri di discesa sconnessa portano nel fitto del bosco da dove si prosegue seguendo il sentiero sempre ampio e ben evidente.
Con qualche risalita si superano le testate di varie vallette fino ad arrivare ad un piccolo slargo, in terra battuta, immerso nel bosco (km 1,8).
Si abbandona il sentiero principale per scendere a sinistra su un sentiero più piccolo (segnavia FIE rombo rosso).
Il primo tratto si presenta ripido e difficile, ma è breve e conduce ad uscire dal bosco in un prato nei pressi della costruzione detta "Casa del Vacchè".
Si prosegue tra i prati della valletta; al termine si trascura il sentiero che sale a destra e si prosegue nel fondovalle fino ad attraversare il rio risalendo dalla parte opposta.
Ancora discesa che conduce al riattraversamento del rio e breve risalita.
Si prosegue ora a mezzacosta su di una cengia alberata che corre alta sul fondovalle del rio Sciusa.
Un breve discesa finale conduce alle case di Lacremà da cui in breve all'asfalto di fronte alla chiesa di S.Cipriano (km 5,3).
Si scende ripidamente a Calvisio seguendo l'asfalto oppure scendendo per una ripida mulattiera che si stacca a sinistra dopo un centinaio di metri dalla chiesa (dopo l'incrocio con via Bedini, inizio con alcuni scalini).
Dislivello: 400 m.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni: E' il percorso di discesa che più mi piace.

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16 - Discesa dal Ciappo delle Conche a S.Lorenzino

Aggiornamento: 2/2001
Percorso
Dalle lastre di roccia del Ciappo ci si dirige verso levante trovando subito un marcato sentiero che scende a salti.
La discesa procede nel bosco e conduce ad una cengia con fondo roccioso che risale sul fianco della parete.
Al termine della cengia inizia un tratto ripidamente discendente che porta al ciglio di una cava ed infine ad una stradina (km 1) da dove si raggiunge l'asfalto ad un centinaio di metri.
Dislivello: 100 m.
Ciclabilità: 50%
Osservazioni: E' un percorso poco ciclabile, difficile e presenta anche qualche tratto esposto.
Può servire a chi voglia proseguire per Orco oppure, in senso contrario, per chi provenga da Orco e voglia proseguire per Finale evitando l'asfalto.

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17 - Discesa da Colla S.Giacomo a Feglino

Aggiornamento: 1/2003
Descrizione.
Da Colla S. Giacomo prendiamo la strada diretta verso il Melogno che percorre in falsopiano la foresta.
Dopo circa 1,5 km troviamo un tabellone turistico che riporta notizie storiche circa l'antica strada Regina. Svoltiamo a sinistra e scendiamo.
Dopo qualche centinaio di metri l'itinerario 1 va a destra; invece noi svoltiamo a sinistra e proseguiamo per la comoda strada. Superato un tratto quasi pianeggiante cominciamo a scendere ripidamente ed arriviamo ad un bivio (km 3,5) dove svoltiamo a destra.
La discesa prosegue ripida fino a raggiungere il fondovalle dove incontriamo un'altra strada (km 6,1).
Andiamo a destra. Con pendenza molto inferiore costeggiamo il torrente, poi la strada diviene asfaltata ed arriva alle case di Feglino (km 9,2).
Dislivello: 650 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: utilizzabile anche in salita, ma più impegnativo di altre soluzioni.

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18 - Discesa dalle Manie a Finalpia

Aggiornamento: 11/2002
Descrizione.
Di fronte al ristorante Ferrin scende una larga strada sterrata percorsa dall'itinerario 7 al contrario. La prendiamo e scendiamo velocemente alla chiesa di S.Giacomo (km 0,9).
Svoltiamo a sinistra e saliamo seguendo la strada asfaltata. Arriviamo sulla strada provinciale in corrispondenza di un piccolo cimitero (km 1,4).
Svoltiamo a destra e proseguiamo sulla provinciale. Superiamo la trattoria della Briga (km 2,2) e, dopo 200 metri, lasciamo l'asfalto per prendere un largo sentiero a destra (segnavia FIE: triangolo rosso).
Dopo 200 metri troviamo un bivio dove andiamo a destra ( a sinistra variante) in discesa ripida.
Il sentiero scende largo ma con qualche passaggio difficile ed arriviamo ad un incrocio (km 3). Il sentiero a destra va a Verzi.
Noi svoltiamo a sinistra. Alternando tratti pianeggianti a qualche discesa procediamo fino ad arrivare ad incrociare una stradina in cemento (km 4).
Svoltiamo a sinistra e raggiungiamo alcune case. Scendiamo a destra ed arriviamo sull'asfalto in località cappella di S.Antonio (km 4,3).
Possiamo svoltare a sinistra e raggiungere la strada che collega Le Manie con Finale. Seguendola arriviamo a Finalpia (km 6).
E' più divertente svoltare invece a destra. Seguendo i segnavia scendiamo su vecchie crose ed arriviamo proprio nella piazza del convento di Finalpia (in questo caso km 5,1)
Dislivello: 300 m.
Ciclabilità: quasi 100%
Osservazioni:
Variante 18.1: poco utile.
All'incrocio svoltiamo a sinistra. Procediamo in piano, poi superiamo una breve salita e scendiamo su un pianoro. Il sentiero prosegue nel bosco e scende rapidamente su una strada sterrata (km 0,8). La strada a destra termina cieca; svoltiamo quindi a sinistra ed arriviamo, dopo 100 metri, sulla strada provinciale che sale da Finalpia alle Manie.

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19 - Raccordi di Feglino

A monte di Feglino si incrociano alcune strade forestali che collegano l'itinerario 2 e l'itinerario 17 consentendo di realizzare percorsi a piacimento.
Aggiornamento: 1/2003
Descrizione raccordo 1.
Percorriamo l'itinerario 2 che sale da Feglino a Costa, svoltiamo a sinistra e proseguiamo, sempre seguendo l'itinerario 2.
Dopo aver superato località Croce del Santo incontriamo il bivio (km 7,2) con una strada minore con indicazione per cascina Bario.
Svoltiamo a sinistra prendendo questa strada (Inizio; km 0).
Proseguiamo con moderato dislivello, al primo incrocio andiamo diritti e raggiungiamo un altro incrocio (km 1). Trascuriamo la strada di destra che sale alla cascina e proseguiamo diritti nella strada che scende.
Attraversiamo tutto il versante della montagna, con andamento a saliscendi. Con rapida discesa arriviamo ad incrociare una ripida strada che seguiamo a sinistra. Dopo 100 metri incrociamo la larga strada percorsa dall'itinerario 17 (km 2,6).
Descrizione raccordo 2.
(SCONSIGLIABILE) Percorriamo l'itinerario 2 che sale da Feglino a Costa, svoltiamo a sinistra e proseguiamo, sempre seguendo l'itinerario 2.
Dopo aver superato località Croce del Santo incontriamo il bivio (km 7,2) con una strada minore con indicazione per cascina Bario.
Svoltiamo a sinistra prendendo questa strada (inizio; km 0).
Proseguiamo fino al primo incrocio (km 0,6) dove svoltiamo a sinistra nella stretta stradina che scende. Proseguiamo raggiungendo una cascina (c. Gerrute; km 0,8).
Scendiamo direttamente nel prato che precede la casa cercando di individuare il sentiero che scende poi velocemente ad un bivio con tabelle indicanti il percorso equestre (km 0,9).
Svoltiamo a destra seguendo l'ippovia (a giudicare dalle condizioni penso che l'ultimo cavaliere sia stato il generale Massena che combatteva gli austriaci). Il percorso è poco visibile, cercate di seguire il segnavia quadrato e triangolo rossi. Inizialmente andiamo verso destra raggiungendo i prati sottostanti alla cascina. Di qui scendiamo sulla massima pendenza costeggiando il rio.
Con forti difficoltà (pietre, rami, foglie, alberi abbattuti) riusciamo a raggiungere il guado (km 1,4). Di qui la mulattiera diventa discreta e ci permette di raggiungere rapidamente una strada (km 1,8).
Non seguiamo la salita per cascina Mornera e svoltiamo a sinistra in discesa. In questo modo arriviamo rapidamente al primo tornante della strada dell'itinerario 17 (km 2,3) a 3,7 km da Feglino.
Descrizione raccordo 3.
Seguiamo l'itinerario 17. Da Colla S. Giacomo prendiamo la strada diretta verso il Melogno che percorre in falsopiano la foresta.
Dopo circa 1,3 km troviamo un tabellone turistico che riporta notizie storiche circa l'antica strada Regina. Svoltiamo a sinistra e scendiamo.
Dopo qualche centinaio di metri l'itinerario 1 va a destra; invece noi svoltiamo a sinistra e proseguiamo per la comoda strada. Superato un tratto quasi pianeggiante cominciamo a scendere ripidamente ed arriviamo ad un bivio (km 3,3. Inizio km 0).
L'itinerario 17 va a destra, noi svoltiamo a sinistra seguendo una stradina stretta che scende ed arriva velocemente ad una cascina (c. Bario; km 0,5).
La strada costeggia la recinzione e prosegue oltre scendendo ad un incrocio (km 0,9). Da sinistra arriva il raccordo 1. Possiamo quindi andare a sinistra per raggiungere l'itinerario 2 oppure a destra per l'itinerario 17.
Ciclabilità: la ciclabilità migliore è nel senso di marcia descritto. I numeri 1 e 3 possono essere percorsi anche in senso contrario risultando più impegnativi.
Osservazioni:

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20 - Salita da Finalborgo a Gorra

Aggiornamento: 2/2003
Descrizione.
Partiamo dal centro storico di Finalborgo ed usciamo da Porta Testa raggiungendo la strada che sale all'autostrada. Qui svoltiamo a sinistra. Dopo un centinaio di metri troviamo a destra una sterrata che sale, chiusa da una catena (km 0,3; segnavia FIE: rombo rosso).
Svoltiamo e saliamo senza difficoltà raggiungendo una chiesetta. La salita si fa più difficile a causa del fondo dissestato. Superiamo due tornanti e superiamo una scarpata per trovarci su una larga strada (km 1,7).
Ora seguiamo questa strada, trascurando i cancelli della cava ed arriviamo al suo termine (km 2,6). A destra seguiamo il sentiero che si inoltra sull'altopiano, in leggera salita, poi pianeggiante.
Ad un bivio proseguiamo diritti (il sentiero di sinistra è quello FIE, che ritroviamo più avanti). Proseguiamo in leggera salita, poi scendiamo ad incontrare il sentiero FIE e proseguiamo a destra fino alla confluenza col sentiero che proviene da Borgio (FIE cerchio rosso; km 4).
Svoltiamo a destra. Il sentiero sale leggermente ad un dosso (a destra un sentierino porta ad un incantevole angolo tipicamente finalese) e poi scende al margine di un ampio prato (km 4,3).
Possiamo salire sulla mulattiera selciata che sale sulla sinistra, oppure andare a destra ed attraversare il prato, al termine salire a sinistra. In ogni caso raggiungiamo il cimitero e la chiesa di S. Martino (ristorante).
Dietro alla chiesa il sentiero sale con un tratto non ciclabile e raggiunge la grande croce della apparizioni mariane (km 4,6).
Scendiamo sull'ottimo sentiero arrivando ad un incrocio dove svoltiamo a destra col segnavia (FIE rombo rosso; diritti variante).
Il sentiero rimane buono, ma presenta qualche tratto accidentato, poi diventa stradina che sale ai ripetitori (km 5,2).
Proseguiamo sulla strada che scende e raggiunge la selletta che precede la Torre di Bastia (km 5,7).
Incrocio di sentieri. Seguiamo la strada per cinquanta metri e svoltiamo a destra in un largo sentiero che scende ripido (segnavia cerchio rosso; la strada che abbiamo lasciato prosegue e raggiunge l'asfalto dopo 800 metri).
Il sentiero diventa stradina e porta deciso alle prime case di Gorra, dove incontriamo la strada asfaltata (km 6,3).
Il centro di Gorra è a destra a 800 metri, di lì a Finalborgo 3 km.
Dislivello: in salita 340 m.
Ciclabilità: 98%
Osservazioni:
Variante 20.1: Discesa diretta a Finalborgo
Dalla chiesa di S.Martino ritorniamo al prato e seguiamo il sentiero che lo costeggia (segnavia FIE: tre dischi rossi).
Incontriamo due incroci dove stiamo a destra. Il tratto facile termina ed il sentiero inizia una discesa ripida, con qualche stretto tornante e fondo roccioso. Poi superiamo una lunga diagonale facile e poi ancora qualche tornantino. Arriviamo così all'inizio della strada che abbiamo preso per salire (km 2). Molto difficile.

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21 - Discesa da Gorra a Borgio

Aggiornamento: 2/2003
Descrizione.
Da Gorra prendiamo la stradina asfaltata che sale in direzione di Verezzi. Alle ultime case di Bracciale svoltiamo a sinistra (km 0,8) e saliamo seguendo la stradina. A sinistra al primo incrocio. Stiamo seguendo al contrario l'itinerario 20.
Al bivio successivo non seguiamo la strada col fondo in cemento che sale a destra, ma proseguiamo sulla sinistra.
Ancora un bivio e qui andiamo a destra, in ripida salita (km 1,2); al termine andiamo a sinistra. Il sentiero pianeggiante attraversa il bosco, poi scende con alcuni stretti tornanti per superare il costone roccioso. Alla discesa segue una salita ripida e non ciclabile, ancora discesa ed infine una salita che ci porta sul valico a fianco delle Rocce dell'Orera. Incrocio (km 2,2).
Prendiamo il sentiero sulla destra, il più marcato, pianeggiante. Con bel percorso a saliscendi arriviamo ad incrociare un largo sentiero (km 2,5). A sinistra scende la variante 20.1; noi svoltiamo a destra e raggiungiamo il grande prato sotto alla chiesa di S. Martino (km 2,7).
Attraversiamo il prato ed incontriamo la mulattiera che scende dalla chiesa. Svoltiamo a sinistra (due segnavia FIE: rombo e cerchio).
Superiamo la breve salita e poi iniziamo la discesa. Lasciamo a sinistra il percorso 20 (km 3,1) e proseguiamo diritti.
Il sentiero è impegnativo a causa del fondo pietroso, ma non troppo difficile.
Arriviamo su una stradina (km 4) dove le difficoltà terminano. Svoltiamo a destra ed andiamo diritti allincrocio seguente. Raggiungiamo una strada asfaltata (km 4,5). Seguendola arriviamo rapidamente a Borgio (km 5,3).
Dislivello: in salita 90 m.
Ciclabilità: 96%
Osservazioni:

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