Io:

L'io senza Dio è nel tritacarne

Il senso di vertigine dell’apparire per essere (forse)


«Noi esistiamo perché altri ci vedono, ci conoscono, ci prendono in considerazione».

Vedi Rassegnina Commento
 

 
di Francesco Alberoni
Corriere della Sera, 19 maggio 2003.


Per leggere l'articolo fai click su: 20030519_alberoni_senso_vertigine_essere.pdf

 
 

Io: «Il senso di vertigine dell’apparire per essere (forse)», Francesco Alberoni, Corriere della Sera, 19 maggio 2003.


 
Rassegnina   L'io senza Dio è nel tritacarne
 

Commento:

 

Nella società occidentale l’io non sta bene. Pur dotato di Internet, è solo, non sa dove sbattere la testa: tra un Dio relativo - che non si capisce chi sia - e il desiderio di piacere agli altri. Di fronte a un capo, pur democraticamente eletto, gli viene l’ansia. Si scandalizza delle tentazioni che ha e del male che fa.


Nella società orientale, si cominciano a proporre soluzioni drastiche. Mai come oggi il suicidio appare un modo culturalmente e, persino religiosamente, giustificato per risolvere il problema dell’io. A questo - perché sempre di “ii” si tratta - si può aggiungere il problema dell’aborto, dell’eutanasia, delle guerre: di questi immensi “trita carne” in cui è finita la persona umana. Ci siamo dentro tutti, eppure tutti, nonostante tutto, cerchiamo una risposta di speranza, non di rassegnazione. Noi possiamo rispondere e l’esperienza della Rassegnina di quest’anno ci ha confermato che si può e si deve rispondere, perché l’io - il nostro io -, come Dio, c’è. E non è da solo.
 
 

Click qui per tornare indietro a "galatro_home"