MAPPA  DI  COLLE PICCHIO  DI  CANTALICE  E  DEI  CONFINI  CON  POGGIO BUSTONE   By    Tele Squalo - Tele Shark      CSF Rieti

 
 

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Mulino Mulè a Collemare   Apoleggia e gli Urslingen Regina Costanza di madre reatinaRAI
 
   
  Via Gramsci conduce alla zona dei confini e poi procede oltre con altri nomi. Nessuno lo direbbe mai ma Via Gramsci, ex Via Cerreta, è una delle strade extraurbane più transitate d'Italia ed una ragione c'è. Oltre che collegare Poggio Bustone, parte di Rivodutri, di Leonessa, di Monteleone di Spoleto, di Morro e di Labro a Rieti rappresenta il percorso migliore e più economico per collegare più province e più regioni fra di loro. Gli automobilisti della Puglia, degli Abruzzi e di qualche provincia pugliese la percorrono per raggiungere centri dell'Umbria, della Toscana, dei centri Maceratesi. Traffico verso la Valnerina e verso Cesena per raggiungere il nord abbastanza rapidamente contenendo le spese. Anche in senso contrario esiste simile traffico. Questo lo so da tanti anni e lo scoprii allorquando una pericolosa curva non era stata ancora rettificata ed incidenti se ne verificavano settimanalmente. Ed allora o perchè coinvolti in incidenti o perchè si fermavano per dar soccorso si aveva a parlare con genti pù disparate. A tanto occorre sommare reatini e ternani che evadono dalla città per rifarsi un pò la testa e respirare aria buona. Che l'aria è buona se ne sono accorti anche tantissimi ciclisti che hanno scelto questo tracciato per i loro allenamenti. Cosa voglio dire con questo? Dico che via Gramsci si trovi in uno stato di illegalità addebitabile allo stato in quanto da anni avrebbe dovuto essere riqualificata come strada statale ed invece ancora versa nella misera condizione di strada provinciale. Qui si ricorda brevementa che la strada provinciale collega i comuni d'una provincia al capoluogo. Ebbene, la strada che dalla curva della Spera porta a Morro con misero traffico è strada statale da sempre e questa no. Quella è mantenuta dall'ANAS e questa da nessuno. E' un vero peccato inoltre che nessuno ha mai pensato che questa strada poteva rappresentare una fonte economica per cittadini che avessero voluto intraprendere con attività pertinenti a questa condizione. I politici stanno svegli per alcune faccende e dormono per altre, aspettando la manna dal cielo. Per loro il fine mese arriva comunque.
 
 
 
La foto a sinistra ritrae me e quella che sarebbe diventata mia moglie il giorno dello sposalizio di Felice Strinati e Rita Cervelli  all'hotel ristorante Villa Tizzi di San Pietro di Poggio Bustone. Pesavo qualche chilo meno di oggi.
Rita e Felice, insieme ai loro figli gestiscono l'agriturismo "POETA" che si intravvede nella foto precedente sotto la scritta Poggio Bustone.
 

Foto animata

 
  Gatto equilibrista.

                                            I Confini fra Cantalice e Poggio Bustone ripresi dalla cima di monte Cerasa
 

La questione delle sorgenti di Cantalice, Poggio Bustone e Rivodutri

 

 
  SICCITA' e GRANDI SORGENTI NELLA PIANURA REATINA.  Occupandomi delle sorgenti poste al nord della piana emerge che Poggio Bustone e Rivodutri hanno una disponibilità idrica maggiore di quella che ha Cantalice.  Le sorgenti Canepine si manifestano visivamente nel fiumiciattolo che vediamo in una curva poco prima di arrivare a Ponte Crispolti. Praticamente passano vicino al negozio della Purina. le sorgenti montane di Rivodutri e Poggio Bustone non sono qui riportate. RIETI, FABBRICA DELL'ACQUA, MUORE DI FAME MA NON FA MORIRE DI SETE.
Portata media di alcune sorgenti reatine. PESCHIERA: 30 Mc al secondo. SANTA SUSANNA: 5.5 Mcs. LE CAPORE: 5 Mcs. Nella valle del FARFA SORGENTI LINEARI MONTORO-STIFONE: 15 Mcs. PIANA, FIUMI SALTO E TURANO: 05 Mcs. SAN LIBERATO 1 Mcs. VICENNA RIARA: 0,07 Mcs. SORGENTE DEL CANTARO: 0,5 Mcs. LA SORGENTE ONNINA 40/ls. Per quel che concerne il comune di Cantalice al momento non è nota la portata delle sorgenti Spaccabicchieri che alimentano in parte l'acquedotto comunale. Non è nota nemmeno quella della sorgente che si trova a sud della quercia di San Liberato. (300 l/s?) che attualmente è più che dimezzata dalla siccità. Le sorgenti del Caliero in Santa Margherita ancora presentano un'accettabile portata. Anch'esse staranno sui 300 l/s? E' da verificare. Il Caliero è un ruscello che corre parallelamente al primo tratto di Via 1° Maggio. Pericoloso perchè la strada non ha nessuna protezione ed incontrandosi 2 auto, vista l'irregolarità dell'asfalto, quella che procede in salita potenzialmente può cadere nel ruscello medesimo sempre a causa dell'irregolarità dell'asfalto. Dimenticavo le sorgenti di Trinca in San Liberato la cui portata è stata da me stimata in oltre 100 litri al minuto. LEGENDA. UN METRO CUBO EQUIVALE A 1.000 LITRI DI ACQUA.
A mezzanotte sto rivedendo le tabelle stilate da dei geologi e mi sono accorto che ho sbagliato la lettura delle Sorgenti di San Liberato che anzichè avere la portata di 1 Mcs ne avrebbero 0,1 Mcs, cioè 100 litri al secondo.  Queste tabelle  a me sembrano errate, ricordando com'era il vecchio Rio prima che le sue acque venissero immesse nell'acquedotto della cassa del Mezzogiorno verso Cantalice. Per me il rio era 1/5 delle sorgenti di santa Susanna portando quindi 1000 litri al secondo. Sono passati più di 40 anni da quel dì, da quando il Rio non s'è più visto nella sua vera dimensione. Se la portata attuale è quella indicata dalle tabelle significa che lavorando alle sorgenti hanno fatto perdere 900 litri d'acqua al secondo, facendola disperdere sottoterra. Queste cose dispiacciono più di quanto si possa pensare. -----  ---- Si dice che alla sorgente montana di Cantalice, Spaccabicchieri, facendo dei lavori di captazione si arriverebbe ad un "Mare d'Acqua". Però questa captazione non va mai in porto. Perchè? Perchè hanno paura che anche quelle acque facciano la fine di quelle delle sorgenti di san Liberato. (Chi è stato morso dalla vipera ha paura anche di una lucertola). ----- I cittadini di San Liberato chiedono il giusto risarcimento per il grave danno subito. Non vogliamo nessun compenso per l'acqua indirizzata verso le case dei nostri compaesani ma vogliamo essere risarciti da chi ha ideato l'ulteriore captazione La richiesta è più che legittima. FACENDO IL CONTO DELLA SERVA  mi sono messo a considerare quanto segue. 1) IL MIO RUBINETTO DELLA CUCINA PORTA UN LITRO E MEZZO OGNI 6 SECONDI. QUINDI  0,25 LITRI AL SECONDO. 2) A san Liberato c'erano 8 fontane sempre aperte. 0.25 x 8 = 2 litri al secondo.   Le otto fontane avevano una portata di 2 litri al secondo. 3) Attualmente a San Liberato ci sono circa 200 famiglie. Allora si arrivava a circa 240. Se un terzo apriva il rubinetto succedeva che 80x0,25= 20 ls che sommati a quelli delle fontane fanno 22 litri al secondo. 4) Almeno la portata d'una quindicina di rubinetti veniva convogliata a TRINCA (Dove stava il povero Federici Virgilio) per innaffiare gli orti ed abbiamo altri 3,75 ls IN QUESTA IPOTIZZATA SITUAZIONE SI CONSUMAVANO CIRCA 26 LITRI AL SECONDO.  Se il Rio avesse avuto una portata di 100 litri al secondo, ridotta a 74 ls  come poteva alimentare gli orti di Rotone, le due cascate e almeno 2 mulini? Dal casale di Mazzetta si diparte un viottolo che va in  direzione campi di Collemare. Dopo 150 metri c'è un ponticello dove sotto scorre quel poco che rimane di Rio: praticamente niente. Il vocabolo di quel posto è Rio di Taccone. Frequentavo quella zona fin da quando avevo 3 o 4 anni. Ci andavo con mia nonna e mia madre a lavare ceste di lenzuola e nel mese di Dicembre a lavare le interiora del maiale. Allora il Rio di Taccone era largo dai 3 ai 4 metri e per traversarlo erano state disposte delle fila di pietre alte una cinquantina di centimetri. Li era ancora veloce, bello a vedersi e pericoloso per i piccoli.  Da lì verso il ponte del Travo Rio assumeva la forma d'un fiumiciattolo. Al Ponte del Travo una piccola parte delle sue acque veniva inviata in quel casale che ancora oggi si vede alla destra. Il resto delle acque correva nel percorso attuale che non è naturale ma è opera della bonifica, un percorso rialzato per evitare inondazioni dei terreni limitrofi. Rio era una grande ricchezza per i coltivatori che avevano i campi con lui confinanti. Dalle Molina a Cerro Cupo si innaffiavano i campi per inondazione, a turno. Rigogliose erano le coltivazioni di fagioli, zucchine, pomodori, ed anche di cocomeri e meloni. Le coltivazioni a foraggio avevano i terreni sempre molli e camminando in questi terreni le scarpe affondavano nella terra. Nonostante questo Rio aveva ancora abbastanza acqua da riversare nel lago Lungo. Attenzione. Il canale che va al mulino di santa Susanna ha la portata di un metro cubo al secondo (1000 litri al secondo). Quelle acque sembrano tante perchè hanno una velocità ridotta. Se viaggiassero in discesa sembrerebbero meno consistenti. E RIO NON AVEVA ALLA SORGENTE ALMENO LA STESSA MASSA D'ACQUA DEL CANALE IN QUESTIONE?.. Vedi il video e giudica
 
 

 
  Almeno 1 volta al mese il Rio dovrebbe scorrere per 5 ore come succedeva una volta. Questo per farlo conoscere a chi non l'ha mai visto e per farlo apprezzare per quel che è. La cascata delle Marmore si può vedere solo quando il flusso del fiume Velino non è indirizzato alla centrale elettrica. Se succede là può succedere anche quà.  
 
 
 

Sorgenti di San Muco a Poggio Bustone

 
 
 
    Sorgenti S. Susanna 1   Sorgenti di Trinca  
 
                                          
 
 
Una minestra che sperimentai in una lunga notte di Gennaio
Era buonissima ma la mia grande invenzione è la Pappa Del Monsignore la cui ricetta è segretissima.

Come facciamo i Pizzicotti non è un segreto

Pizzicotti Cantaliciani  

 

 
 
 
Località Patullu o Patullo e Casale dei Boccacci. Si trovano a ridosso del confine a metà percorso fra Poeta e Colle Trullu, dove all'incirca finiscono ì confini. Sia a sud ovest, sia a sud, sia a sud est il territorio era dello stato Pontificio. Quasi sicuramente Giovanni Boccaccio qui scrisse una delle sue Novelle. Solo Boccaccio fra tanta letteratura parla della pianta della Persa (variante della maggiorana dal sapore delicato). Guarda caso la Persa esiste solo a Cantalice e forse in altri due paesi del reatino. Per me era l'antico Amaracus e non il Sansucus.
Tratto dal mio Google Plus dove parlavo della mappa errata del sito Facebook dell'Agriturismo Poeta: "   https://www.facebook.com/Agriturismo-poeta-1616021615354833/?fref=nf      AGRITURISMO POETA CONFINI CANTALICE POGGIO BUSTONE SOTTO MONTE CERASA. La cartina, con la relativa posizione, che sta su facebook è totalmente sbagliata. Si trova sulle alture dietro casa mia e non a Poggio Bustone centro. Il padre di Antonio è più giovane di me di 9 giorni. Siamo andati a scuola insieme. Non ho fatto mai pubblicità al mio amico perchè non ne ha bisogno in quanto ogni cliente gliene porta altri 50. Sul suo sito non c'è alcun accenno sull'origine del nome Poeta. In quel sito, secondo le mie ricerche, venne Dante Alighieri mentre il Boccaccio molti anni dopo andò al Casale Boccacci che si trova in territorio di confine. Questo sta sul confine dal versante di Poggio Bustone. Sotto questo locale si trova il Campo di Santa Maria, dove supponevo si trovasse e si trovi ancora la tomba di Re Manfredi. In tempi più recenti al campo di santa Maria c'era un convento di monache e la chiesa di santa Maria di Consenano o Consonano. Nel 1400 c'era una chiesa detta degli Inglesi. (Santa Maria in Anglise). Invece lo stabile primitivo dell'agriturismo era un convento francescano. Sotto c'è anche la località PIPINO dove PIPINO IL BREVE, PADRE DI CARLO MAGNO, ERA ACCAMPATO PERCHE STAVA GUERREGGIANDO SULLE ALTURE DI POGGIO BUSTONE. Pipino il breve fece costruire anche un mulino ad acqua nei pressi di Santa Susanna. Il muro che porta acqua al mulino è ancora quello che costruirono i soldati di Pipino. MONTE CERASA : la freccia indica la mia abitazione. L'Agriturismo Poeta è la costruzione più in quota di tutte. Si trova alla destra del monumento rupestre che visto da San Pietro sembra un elefante. Quella roccia è detta ROTTE E MAIOLU. Era dedicata a San Maiolo. https://plus.google.com/photos/photo/103805866392020479467/6380683307060066082?icm=false Sia da vicino casa mia che dal Casale dei Boccacci si dipartono due gallerie che andavano a ricongiungersi al campo di Santa Maria. A cosa servissero di preciso non si sa. Si può pensare ad opere di drenaggio dei terreni, al contrabbando e ad altro ancora. Ad intervallidi una cinquantina di metri avevano delle bocchette d'aereazione e permettevano il passaggio di persone in posizione eretta. Nel corso di tanti anni si parla solo di Cantalice e di Poggio Bustone intesi come centro. Come se nelle altre zone il tempo sia passato invano. Agli inizi del 1600, in occasione dell'istituzione del tribunale inquisitorio a Cantalice, che doveva raccogliere testimonianze sulla vita del beato Felice da Cantalice fu chiamato a deporre anche il parroco della parrocchia di san Liberato (Don Ferri) il quale fra le altre cose disse che nella sua canonica venivano conservati documenti che scendevano fino all'anno 1000. Quei documenti furono secretati dal Vaticano ed ancora giacciono nei suoi archivi. La storia a volte è stata da me forzata ma quando dissi che Giulio Cesare era stato adottato da dei pastori di queste zone forse avevo ragione. Questa zona è stata a lungo chiamata Cesarano. Qualcuno si aspettava che mi avesse ispirato Monte Cerasa ma così non è.
  Monumento rupestre che rappresenta 2 figure. La prima è un elefante e la seconda è un caprone. La terza, che sarebbe stato un grosso serpente boa che mangia il caprone non si vede più. Trattasi di rappresentazioni pre mitologiche di cui restano rarissime tracce nella letteratura. Ne trovai traccia(un pò deformata) nel racconto "Il piccolo principe". Qui mettono in ballo anche un cappello che non riesco a vedere. A meno che del cappello non resti traccia nell'etimologia del nome di  
una cimadi monte sovrastante che è il Cappafolle. Potremmo qui vederci un "Kappe Wolle", cioè un cappello di lana. Oggi questo monumento viene ricordato solo come Grotta del Maiolo (Rotte e Maiolu).penso che si tratti di San Maiolo.            
Foto alla sinistra. La vetta di Monte Cappa Folle. Anche su questa vetta si trova ancora uno dei tanti cippi di confine

 
Poggio Bustone. Colonna o Cippo antichi confini con Cantalice. CSF Rieti --- I Normanni estesero i loro domini fino qui. Poi i confini furono rettificati e non saprei dirne la data. Forse agli inizi del 1800. Sotto ogni nuova colonna o cippo, alla base, veniva sepolto 1 Baiocco. Per questo motivo i cippi sono stati tutti scalzati. Per prendere il baiocco e forse credendo che ve ne fossero di più. La sorgente della VICENNA RIARA si trova nel boschetto dietro i pali della luce. Tornando ai confini lo stato della Chiesa non potette avanzare ulteriormente perchè la mia casa era stata la casa di Costanza d'Altavilla.Il ponte di Matoce doveva essere il ponte dei Mat HOTE(VILLE). Re Ruggero, padre di Costanza aveva preso in moglie una nobildonna reatina di cui incerta è la stirpe. IL LIBRO DI BRAGONI, SU CANTALICE LO BRUCIAI PRESO DA SCONFORTO. PERO' SE NON L'AVESSI ALLORA LETTO MAI AVREI POTUTO RITROVARE QUESTO CIPPO. Quando ne parlava gli piangeva il cuore.... le migliori terre.... I Cantaliciani, che il libro di Bragoni custodiscono gelosamente nelle loro librerie o biblioteche, queste cose le sanno molto meglio di me. UNA BANALITA': QUESTA MALANDATA PIETRA POTREBBE FAR TURISMO PIU' DI QUANTO SI POSSA CREDERE. MA SE ALLA GENTE NON GLIELO SPIEGHI MICA SE LO PUO' SUCCHIARE DAL DITO.          Vedi la pietra direttamente

 
  Storie automobilistiche del confine. Fiat Balilla di Sabetta Ludovico di Falilò

Fiat Balilla anni 50. Di Sabetta Lodovico di Falilò. A Lodovico serviva quest'auto perchè aveva un negozio di alimentari detto "Lo Spaccetto". Cento cinquanta metri distante da casa il linea d'aria. però lui ricadeva sotto Poggio Bustone. Quest'auto svolgeva anche compiti d'ambulanza quando ve n'era necessità. In genere riportava a casa le persone dimesse dall'ospedale. Lodovico per questo non s'è fatto mai pagare. Allora questa strada era bianca e piena di buche. Tra Cantalice e poggio Bustone c'erano in giro solo altre 2 auto.Una era altra Balilla del medico di cantalice Angelo Fegatelli (Nativo di Cittareale) ed un'altra era di (SOR) Mario Maciocci, una Fiat 1100. Sor Mario teneva un'attività commerciale, un consorzio

  ed uno sportello bancario. Poi per quel che ne so, qualcosa non girò per il giusto verso e lui, un uomo distinto, elegante, orgoglioso, brillantina nei capelli (Somigliava a Mario Riva, almeno ai miei occhi) non se la sentì più di vivere qui e ricominciò un'altra vita in Svizzera. Lissù i suoi figli hanno avviato fortunate imprese commerciali. La sua villa era quel casone dove oggi c'è il centro Alzeimer. ERA UN SIGNORE NATO SOR MARIO MACIOCCI http://rumors.blog.rai.it/files/2010/09/Mario-Riva.jpg  
LE STRANEZZE DEI CONFINI. Una stradina con alte querce ai lati fa da confine fra Canalice e Poggio Bustone. Casa Sabetta sta 10 metri di là. Dieci metri oltre onfine, e dal versante di Cantalice c'erano 3 famiglie. Da Sabetta si parlava e si parla Pojano, di quà Cantaliciano.
 
 

La bella storia dell'asina di Natalina Colapicchioni. (Asina di confine)

 

 

  Non ricordo più il nome di quest'asina ma ricordo benissimo i tempi in cui corse amicizia fra di noi. Sto parlando di un periodo che va dalla fine degli anni 50 e i primi anni degli anni 60. Dapprima fu l'asina di uno dei tanti zii che mi ritrovavo. Era quindi l'asina di mio cugino, di qualche anno più grande di me. Andavo spesso a trovarlo nella sua fattoria e perchè m'andava di stare insieme a lui e perchè in quella fattoria c'erano tante cose da vedere ed altre da scoprire. Vicino l'ingresso della sua abitazione c'erano due magnifici melograni che allora nessuno aveva nei suoi orti. In un vicino boschetto c'era una sorgente che andavo spesso ad esplorare. Nell'ampio cortile razzolavano polli, anitre e tacchini. Un cane da caccia, Derna, aveva il dono del sorriso. E c'era anche l'asino, un'asina, libero anche lui di gironzolare di qua e di là. Da un lato quest'asino era fortunato perchè il grosso dei trasporti lo facevano due robusti buoi, dall'altro era sfortunato essendo nato in un periodo in cui giravano pochi soldi e per questo non aveva scarpe, cioè ferri. Tirava il suo veloce carrettino ugualmente, senza grossi problemi e la cosa che mi piaceva di più, allora, era guidare il carretto. Aiutavo ben volentieri mio cugino a tagliare l'erba medica e a caricarla sul carro purchè mi permettesse di tenere le briglie dell'asino. I percorsi da compiere erano 2. Uno alle Molina e l'altro a Cerro Cupo. L'erba era irrigata pressochè tutti i giorni e cresceva a vista d'occhio. L'asino soffriva un pò quando andavamo a Cerro Cupo perchè la strada era ricavata in un fosso stracolmo di ciottoli. Ed anche le ruote del carretto risentivano di questa presnza traballando. Nel giro di pochi anni le condizioni economiche mutarono. Mio cuginò fu uno dei pioneri della meccanizzazione agricola. Comprò una motofalciatrice quando nessuno ancora ce l'aveva e di lavoro ne aveva a bizzeffe. L'aveva trasformata anche in mietitrice lavorando così giorno e notte. Comprò il suo primo trattore e per l'asino giunse il momento d'andare in pensione. Gli andò bene stavolta all'asino perchè lo comprò una donna vedova che non aveva nessuno in casa che gli desse una mano, che le facesse un pò di compagnia. Natalina Colapicchioni divenne la nuova padrona e per l'asino iniziò una vita da re. Veniva spazzolato tutti i giorni. Portato dal maniscalco, curato quando ve n'era necessità. L'asino conobbe una confortevole stalla, giacigli di paglia sempre in ordine, fieno, biada, carote, in abbondanza. Aveva le sue sue 2 o tre ore al giorno di pascolo, tenuto a lunga cavezza. Poi la sera alla fonte pubblica, benchè la sua stalla fosse fornita d'acqua corrente. E perchè veniva portato alla fonte? Perchè il ritorno dalla fonte di Marcelletta, al bivio di Falilò, prevedeva il transito lungo l'ombrosa strada dei confini allora non ancora asfaltata. Quell'asino godeva un mondo a rotolarsi nella polverosa strada e Natalina, tenendolo a cavezza, gli concedeva tutto il tempo che voleva. Poi a casa lo spazzolava. Erano passati molti anni dal giorno dell'acquisto ed una sera il figlio di Natalina, tornato in ferie da Roma, organizzò una festa da ballo alla quale partecipammo in molti. Io come osservatore perchè il ballo non mi piaceva ma mi piaceva stare immezzo alla gente. C'è da dire che i ballerini avevano tutti un'età maggiore della mia. Quella sera si ballava sul terrazzo e tutti sembravano divertirsi. Il divertimento però durò fino a mezzanotte perchè a quell'ora salì su Natalina che ci invitò ad andarcene perchè con quella musica il suo asino non poteva dormire. Disse e fece che fece terminare la festa.  
 

  Le strade dei confini fra Cantalice e Poggio Bustone.

  Confini in dettaglio. I terreni che sono visibili in questa foto, ed anche la strada, ricadono nel comune di Poggio Bustone. Chi non è abitante del posto sicuramente penserà che la curva di via Giacomo Matteotti  si trovi in territorio cantaliciano. La freccia in alto indica l'inizio della stradina che fa da confine. Questa arrivata a casa Ferri traverserà la provinciale delineando il confine. Sulla destra Poggio e alla sinistra Cantalice. Il tragitto della stradina terminerà a nord del lago Lungo, a Colle Trullu.  
 
  La villa in marroncino è di proprietà Sabetta, figlio di Ludovico che ivi teneva un negozio di generi alimentari, macelleria ed osteria. Un bel gioco di bocce era sede di ritrovo degli uomini e ragazzi locali. Birre e gassose qui servite erano favolose perchè rinfrescate in modo naturale in una grotta. Ludovico era originario della vicina Villa Falilò che venne ampliata con la costruzione di queste case. Il nome "Spaccetto" venne a queste dato dai fattorini e dagli autisti degli autobus SABINO per non confondere questa fermata con l'altra, al bivio di Villa Falilò.  
 
  Fertili terreni poco distanti dal confine in località Marcelletti -Dominicone. Sopra, fuori campo, località Pipino, Campo di Santa Maria e località Poeta. Poggio Bustone non ha una grande estensione ma i suoi terreni sono di primissima qualità, al contrario di Cantalice che li ha o scoscesi o brecciosi. Nel libro scritto dal Bragoni sembra di capire che queste terre all'inizio erano di Cantalice. Con la revisione dei confini passarono di proprietà. Un vetusto cippo di confine è ancora visibile vicino al mobilificio Cerroni, a lato della strada.  
 
 
  ANTICA STRADA DI CONFINE FRA CANTALICE E POGGIO BUSTONE. CSF Rieti Patrimonio storico italiano ed Europeo. Dapprima i confini risultavano un Km più ad ovest, nell'odierno territorio di Poggio. Poi ci fu una rettifica e vennero qui spostati. Alla sinistra il Regno di Napoli e alla destra lo Stato della Chiesa. I cippi di confine sono andati persi ma fortunatamente ne è rimasto uno, conservato da Marchioni Giovambattista vicino l'ingresso della sua casa. E' ancora visibile li transitando. Molti cippi possono essere visti sulle creste dei nostri monti. Del Regno napoletano qui non venne mai nessuno, tranne una volta il Re che volle vedere fin  
  dove s'estendevano i suoi territori. ---- Alle mie spalle la stradina risale su al Campo di Santa Maria. Poi all'altezza dell' Agriturismo Poeta diviene sentiero. Procedendo verso sud si arriva fin quasi al lago Lungo, in località Colle Trullu. Il Re allora aveva il dominio sull'impero ma non era proprietario di nessun bene tranne quelli di proprietà personale o familiare. Le proprietà personali si chiamavano Allodii. Margherita d'Austria, figlia dell'Imperatore Carlo quinto, lasciò i suoi beni personali a tutti i Cantaliciani "I suoi Pupilli". Non c'è legge repubblicana che possa modificare quelle volontà, per una questionedi diritto. Non è questo un racconto fatto giusto per dir qualcosa perchè quei lasciti coincidono ancoroggi con le cosiddette "PARTI COMUNALI" amministrate dal comune.  
 
 

 Oggi ho ritrovato le fonti di Trinca

  Stavolta è sicuro che si tratti di sorgenti poste sotto la località Trinca in San Liberato di Cantalice. Il rio è a secco sia a San liberato che a Collemare. Piogge non ve ne sono state ancora ed allora..... eccole quà. Vista la siccità che corre non sono poi tanto male... anzi.. Purtroppo non sono potuto andare di persona fotografarle ma ho trovato mio figlio disponibile e tanto m'ha riportato. Stasera gli pagherò una pizza.  C'è anche un piccolo video

Torna alle fonti

 
  Da come appare in video l'attuale portata di questa sorgente è di quasi 3 litri al secondo. Vale a dire180 litri al minuto. Si consideri che una parte d'acqua passa fuori dal tubo. In periodi normali porta 18 litri al secondo almeno. Cioè 1000 litri al minuto. 0,15mcs. Vabè, bando alle ciance, oggi sappiamo che le Sorgenti di San Liberato sono 5 volte queste sia in tempi di magra che in tempi normali stando alla tabella dei geologi.  Stando alla statistica queste non hanno mai conosciuto una secca totale, al contrario di quelle di San Liberato. Nel 1948 (mi sembra) le sorgenti di San liberato s'asciugarono e la gente venne a rifornirsi d'acqua qui ed in altre pozze. In quell'anno non ero ancora nato e non saprei dire se s'asciugarono per siccità o sotto effetto dei terremoti che s'abbatterono in queste zone. Rimanga sempre in mente comunque che molta acqua fu persa per captarne di più. ----  Visto che pochi metri più a sud ci sono i ruderi d'un vecchio mulino non mi sembra azzardato dire che questo era mosso dalle acque di questa sorgente. Capitava che il flusso d'acqua doveva riempire una rifota col tempo andata in malora ed occlusasi. Quindi oggi le acque sgorgano dalla sommità della rifota stessa o da un troppo pieno.Le ipotesi sono ipotesi e per saperne meglio occorre scavare con cautela. L'operazione va eseguita da personale esperto e non da qualche scagnozzo di Cantalice. Peggio ancora se la fa il comune direttamente. Perdere anche questa significherebbe ritrovarsi a santa Scolastica direttamente.  
 
 
Il parco mancato lungo il corso di Rio. L'acqua costituisce da sempre l'elemento che richiama più attrattiva e mai stanca d'essere osservato o toccato. Tanto detto il pensiero di tutti corre dapprima alla Fontana de 'Trevi le cui acque provengono dall'omonimo paese della qui vicina Umbria. La villa di Vespasiano in Cotilia non avrebbe mai visto luce se ivi non fossero sgorgate acque. La reggia di Caserta che senso avrebbe senza l'imponente fontana o corso d'acqua che la fa da padrone nello scenario di quel bellissimo palazzo? Il discorso potrebbe durare all'infinito enumerando parchi e ville, sentieri montani rallegrati da borbottanti ruscelli ma basta pensare alla gran quantità di turismo che riescono a muovere i moderni parchi acquatici del nord Italia. Certo il nostro Rio non può essere messo in competizione con le località qui menzionate ma sicuramente, insieme alla riserva dei Laghi e alle sorgenti di Santa Susanna in Rivodutri, oltre a non aver sfigurato nei confronti di quelli, avrebbe avuto addirittura più numeroso afflusso di gente. Organizzare un sentiero che dalla località Ponte del Travo fosse risalito fino alla frazione di Rotone ed altra biforcazione che fosse passata a lambire il caseggiato di Collemare avrebbe permesso a tante persone, soprattutto bambini ed anziani, di vivere molte ore al giorno nei mesi delle belle stagioni a contatto della natura respirando aria pulita e soprattutto ionizzata. Qualche trattoria ne avrebbe "tratto" beneficio al pari di molti venditori ambulanti di porchetta, hamburgher, gelati, bibite. Sicuramente anche il settore trota-coltura ne avrebbe avrebbe avuto stimolo a nascere. Ma non sarebbero stati solamente questi i benefici che si sarebbero potuti avere se Rio fosse stato ancora in vita. A sud del Ponte del Travo gli agricoltori avrebbero potuto coltivare campi di fagioli, di pomodori, d'insalate, di foraggi. Forse anche i rinomati granchi starebbero a costruire buche nelle adiacenze del corso. Ora, invece, oltre che spendere soldi a non finire per l'energia elettrica del pompaggio vediamo costruire acquedotti che porteranno acqua del fiume Velino (sporca) a permettere la coltivazione d'ortaggi o di foraggi. Condotte in discesa Si pensi un attimo alle condotte. Se invece d'essere indirizzate in salita fossero state installate dalla sorgente al primo mulino di Rotone avrebbero compiuto un tratto di circa 400 metri in forte discesa, superando un dislivello di quasi 100 metri. La pressione esercitata dall'acqua a fine corsa avrebbe mosso potenti turbine che avrebbero fatto girare alternatori capaci di produrre una considerevole quantità d'energia elettrica pulita, senza l'ingombro di pannelli solari o peggio ancora di pale eoliche. Non saprei dire se avrebbero potuto produrre energia sufficiente ad alimentare il circuito elettrico del paese ma di sicuro avremmo visto le nostre bollette dell'Enel più che dimezzate.
 
  Rio

Eri lieto e veloce; era gaio il suon della tua voce che saliva dalla valle estasiata, inebriata di melodia nascente dal frettoloso rincorrersi dei flutti che giocavan fra i sassi luccicanti, rotondi, che tu stesso avevi sistemato fra le sponde per donar più melodia alle tue onde.

Ero bambino e così tu m’apparivi: veloce amico che sapevi intender bene e tener segreti i sogni ch’io ti confidavo. Sogni che poi son naufragati col severo trascorrere del tempo, lentamente. Perite son le mie illusioni ad una ad una! Anche i tuoi sogni sono ormai finiti! I sogni di restare lieto e sano, gaudente e vispo, dalla sorgente al piano. Torbido e sporco, infestato da rifiuti imputriditi, da robacce inquinanti, da scatolette di plastica e di latta, detersivi. Di veli di plastica adornato… Ecco come sei, ora. Come agonizzi!... Giorno dopo giorno… e vana è la speranza di un ritorno del tempo che amavamo. -1983-
 
 
 
 

E' tornato il vulcano di Porzia di Cantalice dopo più di 2 mesi d'assenza di mattina. 28.06.2017

 
Di pomeriggio negli ultimi 2 mesi qualche sbuffata l'ha fatta ma la mattina è stato sempre assente. Mi sono data la spiegazione della mancanza d'acqua ma stamane si rivela errata. A meno che l'altro ieri e ieri non abbia piovuto sugli altipiani di Amatrice. Il mio compito comunque non è quello di dare complesse spiegazioni scientifiche ma quello di testimoniare quel che accade. Ho paura che questo ritorno sia legato al ritorno di qualche terremoto.  Occorre aspettare qualche giorno per capirci di più
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Acque in eccedenza acquedotto Cantalice   Luci della città   Luigi meccanico albanese   L'Aquilone  E poi via
Due composizioni in tedesco. Non è da tutti.  Frueling Schnee   Wo bist du  Lezione di musica armonica

Cantare a Poggio     Cantaliciano o Pojano questo è il dilemma.

 
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