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ANTICA
RICETTA.
DEL
1600? |
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FIGLICURA o
BARBAZZA IN
PADELLA. |
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Antica ricetta
Cantaliciana. |
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La figlicura (o
Barbazza) altro non è
che il guanciale del
maiale. Si taglia il
guanciale a fette nè
spesse nè troppo
sottili. Queste vengono
messe a rosolare in
padella aggiungendo
qualche goccio di vino
rosso. Prima che
divengano troppo secche
si mettono su fette di
pane tostato ancora
caldo. Si aggiunge del
sale se la figlicura non
è salata a sufficienza.
VARIANTE.
Tagliare la figlicura a
quadratini (es. 3x3) e
metterla a rosolare.
Appena comincia a
divenire croccante
versargli sopra uovo o
uova da cuocere a
frittata. Salare quanto
serve e spolverare con
poco pepe nero.
VARIANTE 2. (
Panontella)
Cuocere la figlicura
tagliata a fettine sulla
graticola alla brace del
caminetto. Avere a
disposizione un piatto
con delle fette di pane.
Ogni tanto si mette la
graticola in verticale e
con 2 fette di pane si
fa pressione sulle
fettine per raccogliere
il grasso che cola. Al
termine della cottura il
pane risulterà saporito
e morbido. Mettere su
ogni fetta di pane delle
fettine di figlicura
croccanti.
La panontella si
può fare anche cuocendo
alla stessa maniera la
pancetta del maiale.
Pancetta di maiale in
padella. Si
mette a soffriggere la
pancetta in una padella
aggiungendo del vino e
foglie di salvia. Si può
mangiare a colazione
oppure per secondo
piatto. |
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RINOMATA FIGLICURA DI
RIETI NEI FILM |
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TORTELLONI dei
poveracci. I
tortelloni si preparano
impastando sulla
spianatoia della farina
di grano tenero con
acqua e sale. Si lavora
la pasta con le mani e
si stende con il
matterello fino ad
ottenere una sottile
sfoglia. Preparare il
ripieno lessando delle
patate, che dopo essere
state sbucciate, vengono
passate e condite con un
sugo a base di cipolla,
sedano, carota, salvia,
aglio, pomodoro, olio e
sale. Al composto si
aggiunge del pecorino,
uova, burro, noce
moscata e sale. Prendere
la sfoglia, distribuirvi
l’impasto di patate su
una metà per poi
ricoprirlo con l’altra.
Sigillare con la rotella
il preparato, per
l'intero bordo esterno,
e suddividerlo
successivamente in tanti
quadrati della grandezza
di quattro o cinque
dita. |
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Gran
buona
minestra
nata da
un'esperimento
dettato
dalla
disperazione.
Non
eguaglia
la pappa
del
Monsignore
ma gli
sono
andato
molto
vicino.
Stavo da
solo e
mia
moglie
m'aveva
lasciato
per cena
una
padella
di
verdure
e dei
pezzi di
vitello.
Di
questi
ne ho
mangiati
due ma
l'erba
stasera
non
m'andava
proprio.
Quando
cucino
io
minestre
metto
sempre
tanta
acqua in
più
perchè
durante
la
cottura
assaggio
in
continuazione.
Nel
frigo
non
c'erano
nè
carote
nè
patate.
Una
disperazione.
Ho messo
ugualmente
su a
bollire
l'acqua
nella
quale ho
subito
versato
delle
ostie di
cipolla
e del
pepe. Il
sapore
mi
piaceva
già ma
occorreva
un
qualcosa
di più.
Ho
deciso
per un
terzo di
dado
vegetale.
Andava
già
meglio.
Ho
aggiunto
il
pizzico
di sale
che
mancava
ed ho
aggiunto
mezzo
bicchiere
di
passata
di
pomodoro.
Decisamente
meglio.
Mentre
il tutto
stava
andando
verso
l'ebollizione
ho
cercato
il riso.
Non
c'era.
Nessuna
pastina
da
minestra
tranne
un
pizzico
di punte
d'ago.
Veramente
poche.
Allora
ho preso
della
farina e
l'ho
versata
nell'acqua
mescolando
in
continuazione
come se
stessi
facendo
polenta.
Quando
ha preso
sembianze
di
liquida
poltiglia
ho
buttato
dentro
le punte
d'ago.
L'assaggio
diceva
che
tutto
procedeva
seondo i
miei
gusti.
Allora
verso
fine
cottura
ho
buttato
giù un 4
cucchiai
di
piselli
ed ho
grattato
dentro
anche
del
parmigiano.
Ho
corretto
di pepe
ed ho
gustato
la mia
minestra.
Quello
in foto
è il
secondo
piatto...
Ho detto
fra me e
me "Non
sarà una
minestra
da Papi
o Re ma
almeno
da
Generale
si".
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Questa pagina può essere trovata
isolata e non costituisce il
sito, dove si possono consultare
molte pagine su terremoti e
notizie varie. Si possono vedere
molte tv italiane e straniere.
Consiglio di vedere le tv della
Svizzera italiana non perchè
siano migliori delle nostre ma
solo perchè attraverso certi
programmi svizzeri si può capire
fino in fondo cos'è l'Italia,
cos'è l'Europa ed in quale
direzione stiamo procedendo. Prova |
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