... Badoglio fu personaggio di rilievo per quasi tutto il secolo XX che attraversò, accumulando onori e stipendi. Ogni volta che lo si incontra, verrebbe voglia di impiccarlo all'albero della storia. Le sue piccinerie e, non di rado, le sue meschinità lo rendono caratterialmente disgustoso. La presunzione e, qualche volta, l'insolenza, con cui si presentava, obbligano gli studiosi a porsi una questione che resta senza risposta: come mai ottenne tante protezioni e tanta fortuna? Era un mediocre che si alzava alle 7 del mattino, all'una si sedeva a tavola e alle 9 e 30 (di sera), cascasse il mondo, andava a letto. Stava un quarto d'ora a leggere, poi spegneva la luce e, come se avesse testato anche l'interruttore del suo cervello, si addormentava di scatto. Come a comando. Pranzava in 22 minuti poi, non importa chi avesse come ospite, si alzava e andava a passeggiare. I giornali, li guardava, distrattamente. Del resto, quanto capitava nel mondo lo lasciava del tutto indifferente. Badoglio si impegnò in un solo programma: la sua carriera. ... Le sue colpe era capace di farle ricadere sugli altri e dei meriti degli altri riusciva ad appropriarsene. Comandò i reparti che conquistarono il Sabotino ma il merito non era suo. Il progetto della battaglia era dovuto ai generali Montuori e Venturi e l'esito favorevole dello scontro dipese dal maggiore Pecorini, al comando dei «Lupi di Toscana». Strano battibecco, dopo la vittoria. Venturi voleva sottoporre Badoglio al giudizio della corte marziale perché, dopo lo scontro, se ne era andato, abbandonando il suo posto e perdendo l'occasione di sfruttare il successo. Capello lo promosse sul campo e, in seguito, quell'episodio gli valse il titolo di «marchese del Sabotino».
Lorenzo Del Boca
Grande guerra, piccoli generali
UTET Torino, 2007
 

 

LIBRI

INDICE PAG. 11

Lorenzo Del Boca

Grande guerra, piccoli generali

UTET Torino, 2007
 

   

Andrea Benzi

Il volontarismo di guerra e l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra a Como

Ed. I.S.V.I.G.

   

Rudyard Kipling

La guerra nelle montagne

Passigli editori

   

Tullio Trevisan

Gli Ultimi giorni dell'armata perduta

Gaspari editore

   

Pietro Ramella

La Retirada

L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli dopo la fine della guerra civile 1939-1945
Editrice Lampi Stampa (Mi), 2003.

   
 
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Vengono riepilogati in questa sezione libri, diari, testimonianze di persone che hanno militato nel corpo dei bersaglieri o che di questi hanno ritenuto di narrarne. La selezione non viene fatta su base letteraria e gli appunti critici sono di norma quelli espressi dall'editore, da chi per esso o dalla stampa. Per il trascorso burrascoso vien  data voce a chiunque possa narrare le vicende umane, prescindendo dalla violenza e dall'odio come diceva Rigoni Stern "Nel sergente nella Neve"

- Il nemico è una parola che non uso. Il nemico bisogna conoscerlo, bisogna sapere cosa ti ha fatto. Il nemico è uno che ti ha offeso o uno che ti ha fatto del male. Ma loro non mi avevano fatto niente,.. erano persone che stavano mangiando perché avevano fame e io sono entrato a chiedere del cibo e me lo hanno dato, non erano nemici-.

Per altri libri, anche in lingua straniera, strettamente attinenti il periodo storico e compagni di strada delle nostre vicende si è ritenuto opportuno integrarli anche con il racconto a latere delle vicende storiche e dei fatti, sconosciuti ai più, utili per una migliore comprensione. Altri libri qui non censiti e presentati in forme diverse sono all'interno del sito principale e della seconda guerra mondiale raggiungibile dalla Home.