Il paese
La via principale
Nell'Aprile del 1704, precisamente il 26 il Visconte Asquer con la
moglie Eleonora Gessa, concedevano a Pietro Angelo Serpi, a Francesco
Pinna, e a Pietro Maccioni, l'atto di
ricostruire il villaggio Flumini Major dato che questo era spopolato
da più di un secolo.
Il paese all'inizio era costituito da diversi rioni separati tra loro.
Ogni rione era costruito secondo parentele o secondo affari di lavoro.
Le abitazioni inizialmente erano costruite nelle collinette chiamate
"cuccurus" mentre le zone basse della vallata rimasero disabitate
sia perché troppo umide sia perché vittima di continui
allagamenti da parte del Rio Mannu e dal Rio Bau Cerbu.
Durante gli anni che vanno dal 1860 al 1880 la popolazione ebbe un grande
incremento. Il fenomeno minerario fu di grande aiuto a questo. Grande
importanza ebbe anche la strada costruita per unire Flumini e Iglesias
che venne poi allargata sino a Guspini.
Ma all'inizio del 900 sino agli anni 70 causa le guerre mondiali le
crisi minerarie e l'emigrazione spopolarono di molto il paese che comunque
negli ultimi anni si sta vedendo una nuova espansione con la nascita
dei rioni San Giovanni e Cuccureddu.
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Sant'Angelo
Il borgo di Sant'Angelo nato con Fluminimaggiore nei primi anni del
1700, è rimasto immutato nei secoli e impreziosito dal tempo.
Nel piazzale, ai lati dell'ingresso alla casa padronale, due vecchi
cannoni provenienti dalle terre litoranee di Cala - Domestica ricordano
i tempi degli assalti pirateschi. Più a valle, vicino a una caratteristica
fattoria, è ben visibile la Chiesetta , particolare per il campanile
a vela. Attorno al borgo si estende un querceto di lecci e sugheri che
nasconde una delle rarissime aree di alloro spontaneo con esemplari
centenari .
Sant' Angelo è una frazione di Fluminimaggiore immersa nel verde.
Il borgo presenta delle abitazioni distrutte e disabitate .
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Rioni
Rione Conca de mallu
L'antico rione comprendeva la prima parte della via Vittorio Emanuele
ei suoi primi due vicoli, S. Maria e "sa carruba". Era questa
zona ad ospitare la prima chiesa dell'abitato, S. Maria, esistente fino
al 1840. Esisteva già una chiesetta più antica,all'ingresso
del paese. Numerose tracce di antichi insediamenti alimentano l'ipotesi,
confermata da alcuni vecchi del paese, che questa zona costituisse un
piccolo villaggio molto antico, chiamato S. Maria. Il rione, separato
dal resto del paese dal passaggio del Rio Mannu, era collegato da un piccolissimo
ponte ligneo, sostituito nel 1859 con uno in muratura.
Rione "Furca de Managus2
Questo rione comprendeva le attuali via Maccioni e via Pinna. In seguito
si estese fino a rasentare il Rio Bau Cerbu. Il suo nome si spiega così.
Allo scopo di affrettare il ripopolamento del paesi, i sui fondatori,
avevano ottenuto un salvacondotto per coloro che fossero venuti qui
anche se avevano un conto da regolare. Così furti, zuffe e omicidi
erano tanto frequenti che si dovettero prendere misure straordinarie.
Un tale Managus venne incaricato di amministrare la giustizia. Costui
fece erigere una forca in una posizione tale da potersi vedere da tutti
i rioni del paese.
Qui il corpo Dell'impiccato veniva lasciato per tre giorni appeso alla
forca in modo che fosse da esempio per tutti gli abitanti. Veniva poi
sepolto in un tratto di terreno sconsacrato, "sa terra de sa piedadi".
Rione Billitu
Il rione nacque intorno all'incrocio omonimo. Nell'incrocio vi era una
delle quattro croci del paese e l'abbeveratoio che era uno dei più
antichi del paese. In seguito furono costruiti quelli posti ai due ingressi
del paese e nel 1920gli altri due. Anche le quattro croci risalgono
agi anni a cavallo del 1900. Furono messe dal parroco Onorio Melis .
Esse segnavano l'inizio delle quattro strade che collegavano il paese
ai centri vicini.
La tradizione vuole che presso ciascuna croce vi fosse un robusto cancello
dove si pagavano il pedaggio e il dazio e che il cancello venisse chiuso
e sorvegliato nelle ore notturne per evitare assalti di pirati e banditi.
Rione "Antiogu Matzè Mannu"
Prende il nome da una delle famiglie più note e importanti nei
tempi passati. Alcuni dei componenti della famiglia si fregiavano del
titolo di "cavaliere". La loro casa comprendeva il triangolo
formato da via Lussu, da vico Asquer e da via Asquer. Ancora oggi si
può apprezzare il bel portale in legno e il pozzo coperto da
una cupola.
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Flumini oggi
di Claudia Pusceddu e Stefania Diana
Fino ad ora abbiamo parlato della vita dei fluminesi
nel passato, come trascorrevano le giornate, qual'era il loro lavoro,
i loro passatempi, ed ora, nel nuovo millennio com'è la vita
nel paese?
La banda musicale
E' un' organizzazione nata nel 1911 per opera del maestro E.Cintura.
E' stata ostacolata nelle sue attività dalle guerre, ma ha avuto
la sua ripresa intorno agli anni sessanta con il maestro R.Sanna. Dal
1995 è diretta dal maestro I.Pilloni ed è con lui che
è riuscita a farsi conoscere in tutta la zona. Il suo repertorio
si basa principalmente su brani originali per banda, che vengono eseguiti
nei due concerti tradizionali (concerto di Natale e di primavera). Il
lavoro di questi ragazzi è stato premiato nel 1999 con il primo
premio conquistato in un concorso in Toscana. Questa però non
è stata l' unica uscita dall'isola perchè si sono recati
anche a Roma per ben due volte. Oggi la banda è ancora attiva
e partecipa e organizza raduni, processioni e concerti.
Il gruppo scout
Il gruppo scout "Fluminimaggiore 1" è nato ufficialmente
quest' anno. E' composto dal branco "Perfetta letizia" formato
da una quarantina di lupetti e lupette, e dal reparto "Croce del
Sud" formato da circa venticinque esploratori e guide. Anche se
è nato da poco, questo gruppo è molto attivo e nonostante
la poca esperienza è riuscito ad ambientarsi con gli altri gruppi
della zona tramite gemellaggi e incontri vari.
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