FLUMINIMAGGIORE - PROGETTO SARDEGNA 2000 - Corsi di alfabetizzazione Informatica
Economia
Pastorizia e Agricoltura L'economia di Fluminimaggiore, dopo la chiusura delle miniere, si basa come un tempo sulla pastorizia e sull' agricoltura. Contadine a Fluminimaggiore Nel terreno collinare si coltivano in prevalenza: legumi, ortaggi, agrumi, frutta, legname. Per quanto riguarda la pastorizia si allevano: ovini, caprini e suini. Le pecore sarde vengono allevate a triplice attitudine: carne, lana e latte. Non è molto ricercata la loro lana in quanti si presenta allo stato grezzo. Le capre a Flumini sono prevalentemente mediterranee, e scarseggia la razza africana. Come le pecore, le capre sono allevate
a più attitudini: latte,carne...
Donne che lavano i panni nel rio Mannu
Le mole asinarie e i mulini idraulici Il mulino idraulico di Pistinca, uno dei tanti che
ebbero un ruolo importante nell'economia del nostro paese, inserito come
è nel suggestivo ambiente fluviale e collinare, col suo restauro
ha acquistato lo splendore che sicuramente non conobbe nemmeno alle origini;
infatti le casupole, tutte costituite da "domu e sobariu", che
inizialmente sorsero indipendenti l'una dall'altra per accogliere le mole,
andarono ampliandosi secondo le esigenze dei vari proprietari, raggiungendo
poco per volta le dimensioni attuali.
Tratto da"Quaderni di storia fluminese2" "Cereali e Mulini" Autore:Bruno Murtas Lantico mulino ad acqua Licheri, situato al centro del paese, ospita il museo Etnografico. Esso rappresenta gli oltre venti mulini che sorgevano, sino alla prima metà del Novecento, lungo i due principali fiumi di Fluminimaggiore
Artigianato Di Gianpiero Pusceddu Una volta florido e ricco, si è ridotto attualmente in rare e comunque apprezzabili attività anche se di scarso rilievo economico come quelle rappresentate dalla produzione dei coltelli, delle stoffe e tappeti, della falegnameria e della cestineria, nonchè del cuoiame. Eredi di storiche botteghe artigiane dove, il fabbro, su frau, costruiva tutti gli utensili che avrebbero consentito al contadino di arare, zappare, spalare, ecc alle persone di muoversi (era lui che modellava i lamoisi delle ruote dei carri consentendo il trasporto delle cose anche nelle strade più inpervie) non poteva mancare a un buon fabbro la capacità di saper fornire una buona forgia per costruire lame, coltelli, scuri, per gli usi più svariati. Non meno impegnativa era l'attività delle tessitrici che dalla lana grezza producevano l'orbace e le stoffe necessarie alla preparazione dei vestiti, dei tappeti e di tutto ciò che era utile. Altra figura indispensabile nella vita sociale della comunità era l'insostituibile opera "de su mestu 'e linna", lui costruiva e decorava tutto, spesso con figure simboliche dalla culla alla bara tutto passava nella sua buttega. Era lui che preparava l'arredo delle case, costruiva cassapanche, armadi e soprattutto il prototipo delle moderne cucine "su podestaggiu" dove la casalinga distribuiva e conservava gli attrezzi di cucina "turrasa e tallerisi". Notevole era anche l'impegno del falegname nel settore edile, porte, finestre, capriate, erano frutto del suo impegno. Di tutti poi era l'impegno nell'intrecciare giunco, olivastro, canne e asfodelo nella costruzione di cesti e cestini "crobisi e poiasa" . Al calzolaio spettava il compito di modellare e costruire
"crappittasa, ferrarasa e finisi", "cappusu, sandalusu,
gutturarasa, odriagusu, seddasa e tutto quanto costruito in pelle conciata
dallo stesso artigiano, era necessario.
Antico telaio Turismo Di Gianpiero Pusceddu
Il nostro territorio è stato da sempre interessato dall'attività turistica, infatti si può dire che le ricchezze ambientali delle nostre zone, le foreste, la selvaggina, e le acque hanno portato all'arrivo di genti nuove che spesso oltre che transitare vi stazionavano.
Numerosi sono stati i viaggiatori che già dai secoli scorsi hanno parlato del nostro comune. Primeggia tra questi il La Marmora che evidenziava già da allora quelle che ancora più di oggi sono le potenzialità turistiche del paese. Si ritrova, infatti, nei suoi scritti la descrizione delle nostre foreste, del tempio di Antas della ricchezza delle nostre acque. A ciò si aggiunge la bellezza delle nostre spiagge, del nostro mare, del nostro patrimonio speleologico, paleontologico, minerario e di archeologia mineraria. Per dare il quadro di una potenzialità turistica enorme.
In una società come quella attuale, dove la ricchezza economica e la disponibilità di tempo libero hanno reso il turismo una delle attività economiche, il nostro territorio potrebbe come quello dei comuni limitrofi avere un futuro economico, certo vi è però la necessità di avere tutte quelle infrastrutture che consentano questa attività con tutto l'insieme di servizi necessari a soddisfare le richieste dei turisti. |
Pastorizia-agricoltura |
La tassa sul macinato Lo Stato italiano nel luglio del 1868 introdusse
la tassa sul macinato, che colpì indistintamente tutte le operazioni
di molitura. Tratto da"Quaderni di storia fluminese2" "Cereali e Mulini" Autore:Bruno Murtas
Come si lavavano gli indumenti Biancheria, lenzuola e ogni altro capo, venivano lavati
con acqua e sapone nei nostri torrenti più puliti e vicini
all' abitato (Rio Bilittu, Su Delegau) dove su delle grandi pietre
piatte venivano battuti gli indumenti; l'acqua era spesso gelata.
Raramente il bucato veniva lavato in casa perché era una operazione
che durava quasi un intera giornata. Dopo il bucato |