FLUMINIMAGGIORE - PROGETTO SARDEGNA 2000 - Corsi di alfabetizzazione Informatica
Ambiente
Il territorio
Fluminimaggiore è situato nell'entroterra della costa sud-occidentale della Sardegna, ha un'estensione territoriale di oltre 10000 ha. E' una regione dalle caratteristiche molto varie, dal punto di vista paesaggistico e geografico. Si passa da zone ricoperte da boschi di leccio con abbondante sottobosco a zone cespugliose o prive di vegetazione. Nella parte a Sud del paese (Su Mannau - Arenas- Gutturu Pala) si infila la propaggine settentrionale del blocco calcareo metallifero cambrico del Sulcis-iglesiente. Presenta una morfologia molto accidentata con diluppi verticali (Corona Arrubia, Gutturu-Pala, Pilloccu) e con spinto carsismo. La zona a nord del paese ha un'aspetto più collinoso, mentre nella valle del rio Mannu, dal substrato alluvionale si sono riversate le dune sabbiose caliche quaternali e attuali, localmente in via di stratificazione (nelle dune riparate dal vento sorgono numerosi vigneti). All'aumentare della disrtanza dalla costa aumenta progressivamente l'altitudine media fino a superare i 1000 metri con il monte Lisone(1.083 m) e il monte Nestru (1082 m.) per giungere ai 1.236 m. di Perda de sa Mesa. Il territorio compreso fra la costa di Buggerru -Cala Domestica e Sant'Angelo è invece più omogeneo essendo formato da un altipiano calcareo con altitudine media di 400 m. Il territorio è ricco di corsi d'acqua a carattere torrentizio che possono dare origine ad alluvioni. Il paese è attraversato dal rio Mannu lungo il quale si forma un'ampia pianura. La valle percorsa dal rio Mannu ricca di querce ed un tempo di miniere di piombo e ferro, offriva nel passato condizioni particolarmente favorevoli all'insediamento umano. Furono propprio le risorse minerarie ad attirare i cartaginesi che alla fine del 6° secolo A.C costruirono il Tempio di Antas, ma la zona era abitata anche in periodo nuragico, nell'età del Bronzo finale (1200-900 A.C) a cui si riferiscono alcuni reperti rinvenuti nella zona del tempio ( ceramiche, anelli in bronzo ecc...) Alluvione del 1978 Malgrado la vicinanza del mare il clima invernale è quello di un paese di media montagna, per lo sbarramento offerto dai monti che circondano il paese Oggi il paesaggio presenta delle zone degradate a causa degli incendi, dei tagli massicci degli alberi e delle discariche minerarie. Degrado ambientale presso Arenas Le ere geologiche e i fossili Il territorio del fluminese ha avuto origine nel periodo Cambrico dell'era Paleozoica. Le rocce più importanti di questo periodo sono le Arenarie, i Calcari e gli Scisti. I fossili più importanti sono le trilobiti e le archeociatine. Sono fossili di animali ovviamente estinti. Le archeociatine erano composte da un guscio a forma di cono, vivevano nelle scogliere, e laccumulo dei loro gusci ha formato delle rocce chiamate calcari ad Archeociatine. Anche le trilobiti, come le Archeociatine, erano animali marini. Le trilobiti appartengono ai crostacei: il loro corpo era diviso in 3 parti, la parte anteriore cioè il Cranidio, il Torace, e infine il Pigidio. Alcune forme di Trilobiti erano prive di occhi, altre invece avevano occhi composti, in contraddizione alle prime. Gli occhi composti fanno pensare a degli esseri predatori. I generi di trilobiti più importanti erano la Giordanella e la Olenopsis. Nel nostro territorio questi fossili hanno una grande importanza. Oltre al cambrico, nel fluminese è importante anche il silurico diviso in ordoviciano e gotlandiano. Lordoviciano presenta delle rocce Argillo-Scistose e Scistose Arenacee, in molti punti presentano dei fossili, ma in altri ne sono privi. Tra i fossili più importanti a Flumini ricordiamo i briozoi, tetracoralli, brachiopodi, cistoidi, trilobiti, tutti fossili di ambiente marino. Il Gotlandiano nel nostro territorio e quasi del tutto assente ma sono di una certa importanza le rocce calcaree, gli scisti neri a graptoliti o i calcari ad ortoceras e cardiola interrupta Sorgenti Le sorgenti sparse nel territorio sono numerose e assicurano acqua
per tutto l'anno. |
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Is laccus Gli abbeveratoi di Fluminimaggiore non sono particolarmente
numerosi. I "Laccus'', almeno quelli di una certa dimensione ,
sono del tutto assenti nelle zone basse del territorio , a parte quelli
dell'abitato e quello di" Budridroxiu ", mentre sono più
frequenti nelle zone montuose soprattutto lungo la strada che porta
da Baueddu a Grugua. Su laccu de Perdas Albas "Su Laccu de basciu". E' situato nei pressi della località "Sa Funderia" la vasca di forma rettangolare e larga un metro, lunga 8 metri e profonda 50 cm; il materiale usate per la sua costruzione è la pietra di granito, scalpellinato a mano. In mezzo alla parte posteriore vi è una lastra, sempre di granito, a forma di arca, al centro della quale è posta la faccia di un leone in bronzo, nella cui bocca c'è un tubo dalla quale una volta l'acqua usciva continuamente, mentre adesso è stata montata una valvola che si apre solo quando è necessario; la vasca è sempre vuota. "Su Lacchiteddu de Santu Giuanni". E' stato costruito da circa vent'anni usando cemento e mattoni, e si trova in località San Giovanni in una strada di penetrazione agrari. La forma è rettangolare è piccolo e poco profondo. Al interno la vasca è divisa in due parti uguali da un muretto a forma di vaso; l'acqua scende continuamente da un tubo situato, sul lato corto, su un muro ricoperto di cemento a forma di esagono irregolare. Questo abbeveratoio ha un troppo pieno; L'acqua scende in una vaschetta semi circolare con briglia di scarico attraversa dei tubi e va a finire nei campi. " Su laccu de Is Argiolas". Percorrendo quasi per l'intero la via che conduce al cimitero s'inoltra in una stradina in salita a destra della quale c'è il parco e a sinistra ci sono i resti di un vecchio camposanto. alla fine della salita si trova " Su lacccu de Is Argiolas" ricostruito in epoca recente in posizione differente da quello originario. la forma e le dimensioni sono simili a "Su laccu De Basciu", il materiale utilizzato per la sua ricostruzione e sempre granito chiaro. si trova in prossimità di un reccinto dove fino a non tanto tempo fa si effettuava la marchiatura del bestiame. L'abbeveratoio è alimentato dal soprapieno del nuovo deposito comunale
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